Un artista a tutto tondo
di Luca Leonardi

I cinefili ricordano sicuramente suo padre, i tifosi romanisti lo conoscono per i suoi sonetti in romanesco su T9 (ogni lunedì dalle 22.30 ne La signora in giallorosso) molti residenti dell'Infernetto per avere imparato, grazie a lui, a suonare il pianoforte e gli amanti della cucina tradizionale romana per il suo ristorante Avanti.. c'è posto! Stiamo parlando di Massimo Fabrizi, artista a tutto tondo, un vero personaggio di questo XIII Municipio, nel quale risiede da oltre cinquant'anni. Una di quelle persone abituate a vivere assecondando le proprie passioni e il proprio talento.
Da più di 30 anni Massimo Fabrizi insegna pianoforte e composizione: iniziò nelle scuole di Ostia, Casalpalocco e Infernetto e ha proseguito l'attività privatamente fino ad avere oltre 40 allievi.

Ma era un peccato che il locale da lui costruito appositamente per i saggi, in quindici mesi di duro lavoro artigianale, rimanesse inutilizzato per settimane e così, seguendo l'idea della moglie Claudia (nella foto accanto a lui), nel 1996 decide di assecondare una vecchia passione di famiglia, la cucina, aprendo un ristorante riservato ai soci del circolo culturale da lui presieduto. È lì che, declamando i suoi sonetti in romanesco (oltre 1400!), tra quadri da lui dipinti e con la sua innata simpatia, fa da anfitrione ai tanti amici che ritrovano piatti che hanno i vecchi "sapori de 'na vorta".

"Mi svegliavo da bambino coll'odore del "battuto" in casa - ci dichiara Fabrizi - e possiedo ancora le padelle di famiglia, vecchie di oltre un secolo. Mai lavate, ma pulite con la carta-paglia e, se serve, con un po' di sale grosso che fa da smeriglio!"
È così che Fabrizi tramanda sapori spesso dimenticati, tra una trippa scura e oltre 20 minestre (tra cui quella d'arzilla), una coratella coi carciofi e una pasta e broccoli col brodo di pesce o un'amatriciana che si ricorda a distanza di mesi.
Ovviamente un romano verace come lui non poteva che essere romanista: i tifosi giallorossi lo seguono con affetto, ogni lunedì sera, ne La signora in giallorosso, la brillante trasmissione sportiva condotta da Massimo Ruggeri, in compagnia di Boniek, Carlo Zampa, Gianfranco Giubilo e Francesca Ferrazza, che lui contribuisce ad allietare con sonetti a tema calcistico, tra filosofi disincantati e vallette che sono un inno alla vita.
Sonetti, come quello che pubblichiamo qui a lato, di gran classe, ma velati da una sottile malinconia, caratteristica comune a tanti, tanti artisti.
Notizie dall'Infernetto                   Sommario Feb '02 - N° 60

La Lira di Massimo Fabrizi
Le freccette in basso a sinistra del riquadro servono
a far scorrere il testo verso l'alto o verso il basso.

Ciao, Liretta cara, anzi, adorata,
t'aresta solo quarche settimana
pe' fa quello ch'hai fatto, indisturbata,
co' me, co' tutti, sempre: la puttana.

Sei stata disponibbile e solerte
A fatte viva co' chi cià la grana,
senza bussa' (le porte ereno operte),
evitànno d'anna' naturarmente,
sarvo occasioni provvisorie e incerte,
a casa de la gente meno abbiente.

Hai scerto, anzi, proprio l'ideale
fra le maniere d'aiuta' quaa gente:
'na farfalla che parte puntuale.
(ma che a vorte aritorna) e ch'è chiamata
cor nome "promettente" de cambiale.

Pe' st'opera importante e delicata
t'hanno aiutata, energici e pazienti,
co' prontezza mirata e collaudata,
perzonaggi importanti ed efficienti:
tanto pe' daje un nome, li bancari,
e antri, forse un po' meno eccellenti,
ma un po' più spicci, cioè li cravattari.

Cara Liretta, è ovvio e naturale,
co' l'Euro se sentimo un po' somari:
poi, doppo, …sarà tutto tale e quale!
In fonno la battuta un po' pesante
e l'ironia un po' caustica e triviale
nun so' rivorte a te, ma a quer furfante
dell'omo in generale, ch'è riuscito
a èsse' inzieme vittima e brigante.

Ho iniziato cor ciao e ho incarognito,
pe' cerca' de sfogamme, a modo mio,
de un amore ch'è bello che fenito.
Mo penza a come m'ho da senti' io
ch'ho da feni' co' la parola giusta,
che nun po' èsse' certo ciao, ma addio!