Dal XIII Municipio al Campidoglio

di Clotilde De Meo

Vivono tra Ostia, Acilia e Palocco, appartengono a partiti diversi, ma sono uniti dalle stesse battaglie territoriali. Giacomo Vizzani (AN), Beatrice Lorenzin (FI) e Paolo Orneli (Ds) dalle scorse elezioni siedono tra i banchi del Campidoglio e, divisi in varie commissioni, sono la rappresentanza più numerosa che il XIII Municipio abbia mai avuto in Consiglio Comunale negli ultimi anni.
Per conoscere le loro iniziative e porre loro qualche domanda abbiamo deciso di andarli a trovare direttamente sul posto di lavoro. Disponibili e cordiali ci hanno accolto nella splendida cornice della Sala delle Bandiere, tra fulgidi arazzi e relativa vista sui Fori Imperiali. Ma quella che nelle nostre intenzioni voleva essere una discussione a tre si è ben presto trasformata in un dibattito tra i consiglieri Orneli e Lorenzin poiché il consigliere Vizzani ha dovuto abbandonarci per un lungo e sentito intervento in aula. In attesa di poterlo intervistare al più presto, pubblichiamo il resoconto di quell'intenso pomeriggio.
Tra pochi mesi dovrà essere presentato il nuovo Piano Regolatore della Capitale: come vedete il futuro sviluppo urbanistico, sociale e turistico del litorale?
Lorenzin:
Il PRG deve rispecchiare una visione generale della città in cui spero e voglio che il XIII Municipio sia inserito di diritto non come quartiere o borgata, ma come parte di un'idea generale di sviluppo. Ma a livello comunale le rappresentanze politiche sembrano essere un po' confuse: da una parte abbiamo Veltroni e Gasbarra che parlano del futuro turistico del litorale, dall'altra si viene a sapere che probabilmente un milione di metri cubi di cemento verranno riversati nel territorio del XIII per soddisfare i costruttori ai quali è stata tolta la concessione in zone più centrali. Insieme a Paolo e Giacomo vorrei creare un tavolo di studio in merito, prima dell'approvazione del PRG, per eludere il rischio di uno sviluppo selvaggio delle costruzioni in zone ad es. come l'ex-Italcable o la Madonnetta.
Orneli: Stiamo considerando un piano di assetto per il XIII Municipio, in particolare per trasformare il quadrante ovest nella porta internazionale di Roma sul Mediterraneo.
Agiamo nell'ottica del policentrismo che vuole spostare funzioni e servizi dal centro alla periferia in controtendenza con il vecchio PRG che considerava lo sviluppo della città prevalentemente ad est. Si prevedono politiche di valorizzazione e risanamento come lo spostamento della Fiera di Roma sulla Roma - Fiumicino, la costruzione della Città dei Congressi all'EUR, la rinascita della Riserva Statale del litorale romano, in particolare di Castelfusano, il rilancio degli scavi di Ostia Antica e soprattutto il tema del mare, che, partendo da Ostia, deve far da traino per lo sviluppo integrato di tutto il Municipio.
Si prevedono interventi specifici per l'entroterra del XIII Municipio?
Orneli:
Per valorizzare l'hinterland serve un potenziamento dei collegamenti viari tra le varie zone e del mare con la capitale.
Ad aprile parteciperemo ad un bando ministeriale per costituire nel XIII una società di trasformazione urbana che coordini e diriga con il concorso dei privati l'individuazione di aree valorizzabili, una potrebbe essere la centralità urbana di Acilia - Madonnetta.
Lorenzin: C'è il rischio che il nostro territorio sia visto come una sorta di terra di conquista…
Orneli: Lo impediremo. Veltroni ha intenzione addirittura di indire un bando internazionale di architettura: questo significa che lo sviluppo dell'entroterra sarà di qualità. Non è importante sapere il numero delle cubature, ma "cosa" verrà costruito.
Lorenzin: Partiamo dall'idea di città come identità culturale basata su un'omogeneità urbanistica: prima le infrastrutture e poi le residenzialità. La spinta deve provenire dalle forze politiche del territorio e soprattutto del confronto di queste con la cittadinanza. Se Paolo dice di non preoccuparsi della cubatura non lo condivido: se non ci sono le strade…
Orneli: Il Comune, da solo, non è in grado di sostenere la spesa di un grande piano di opere pubbliche, trasporti viari e infrastrutture che consentano di associare la tutela della vita dei residenti allo sviluppo turistico che si preannuncia nei prossimi anni. Una parte potrebbe essere individuata nel patto territoriale. C'è in progetto il nuovo ponte sul Tevere, concepito come terza grande arteria e collegamento della Fiera di Roma con Acilia Madonnetta, non come il prolungamento della Roma - Civitavecchia sul nostro territorio, un’idea folle del Ministro Lunardi.
Lorenzin: Non dimentichiamo che le fiere, i grandi spazi espositivi e commerciali sono tutti collegati con grandi arterie. Ma i tavoli di progettazione devono essere ancora approfonditi e aperti a un confronto con le parti in causa per integrare visioni diverse.
Del ponte sul Tevere se ne parla da 25 anni a questa parte: è segnato sullo stradario, ma non esiste. Il Campidoglio ha infatti preferito destinare 6 miliardi alla costruzione di un palazzotto della musica a Dragona di 770 posti piuttosto che realizzare un anello viario che facesse da sfogo di viabilità interna.
Orneli:
Realizzabile è anche una monorotaia elettrica, il cui percorso non è ancora stato definito, che colleghi Roma col mare passando per Infernetto, Casalpalocco, Acilia, Madonnetta, Fiera di Roma e collegata con la Roma-Lido (metropolitana di superficie che si collegherà alla linea B fino a Termini).
Lorenzin: È un mezzo di trasporto alternativo realizzabile in project financing attraverso un patto territoriale. La società che ha presentato il progetto ha valutato un investimento di circa 400 miliardi. L'unico dubbio che mi sovviene è che essendo un investimento privato rischierebbe di non soddisfare l'utenza e i costi.
Orneli: Per coprire i costi ci vogliono 2 milioni di passeggeri l'anno. Solo verso la Fiera di Roma se ne prevedono 1 milione e mezzo. Per cui bisogna individuare un percorso che ci permetta di avere il pareggio.
Lorenzin: Appunto, il progetto è ancora da studiare, anche compatibilmente con la struttura ambientale. Dobbiamo stare attenti a non privilegiare interventi di alto impatto, a scapito della qualità degli stessi.
Orneli: Condivido le tue preoccupazioni, ma non daremo mai aree pubbliche a privati per realizzare delle speculazioni.
Lorenzin: Lancio a proposito l'idea di un incontro - scontro tra di noi, non ideologico, ma di studio e di sintesi per raggiungere una posizione compatta che ci permetta di difendere il nostro territorio anche nei confronti delle istituzioni, se necessario.
Cosa dite sulla via del Mare e sulla via Ostiense?
Orneli:
Servono 150 miliardi per creare due sensi di marcia, allargare la via, rifarla completamente e renderla più sicura intensificando i controlli e diminuendo la velocità. Il parlamento ha approvato un Ordine del giorno in cui le vie vengono inserite tra le opere la cui progettazione è finanziabile. Questo presuppone un progetto da parte della Provincia che però, fino ad oggi, non ha fatto nemmeno un sopralluogo.
Lorenzin: L'emendamento presentato dall’on. Buontempo, è servito per spingere procedure che erano già in itinere. Il Governo ha mostrato interesse su spinta dei parlamentari di FI del Lazio che lo scorso luglio, in vista della finanziaria, hanno redatto un documento per individuare aree del Lazio in cui operare grandi interventi pubblici.
Nel XIII hanno proposto l'ampliamento e la ristrutturazione della via del Mare, ma anche il collegamento di Ostia con la Roma - Fiumicino e Civitavecchia.
Il Tavolo tecnico per la via del Mare - via Ostiense istituito tra Provincia, Regione e Comune allora a cosa è servito?
Orneli:
Non ha mai operato perché i firmatari di quel tavolo da parte del Comune di Roma, cioè Paolo Orneli e l'assessore ai Lavori Pubblici, Giancarlo D'Alessandro, non sono mai stati convocati. L'alleanza politica tra Municipio, Provincia e Regione ha prodotto soltanto chiacchiere che spero finiscano presto.
Non è stato chiamato nessuno dal Comune?
Orneli:
L'Assessore alla mobilità, che non è il firmatario, non conoscendo il lavoro dell'Assessorato ai Lavori Pubblici non ha potuto fare molto.
Cosa ne pensate della possibilità di vendere le spiagge?
Orneli:
La cosa è prevista nell'art. 71 che è stato già cancellato dal Senato deve esserlo anche dalla Camera, ma il Comune di Roma è sempre stato contrario a vendere le sue spiagge.
Lorenzin: L'assessore Minelli aveva qualche idea in contrario…
Orneli: È stato equivocato, il sindaco è contrario. Il problema è che l'art. è rimasto in vigore 1 mese, creando delle aspettative di diritt, acquisiti da parte di chi ha fatto abusi su terreni demaniali.
Lorenzin: Sono contraria alla vendita delle spiagge, rappresentano un bene del territorio che deve essere reso fruibile ai cittadini.
Zone come Capocotta e Castelporziano devono essere tutelate e garantite allo stesso tempo. La gestione di varchi e accessi va invece riorganizzata attraverso il dialogo con gli imprenditori che in questi anni è stato un po' eluso.
E del fatto di darle in concessione a cooperative?
Lorenzin:
Se si decide di dare in gestione i chioschi senza andare a distruggere il concetto di spiaggia libera e della sua fruibilità lo si può fare attraverso un bando pubblico rivolto ad associazioni, cooperative e società, in cui la concorrenza sia chiara e trasparente, evitando che siano sempre i soliti a gestire attività di questo tipo che, ricordiamolo, sono molto remunerative e non possono nemmeno essere eterne, altrimenti equivalgono ad una vendita.
Orneli: Dalla Presidenza De Fazio, Di Somma e anche durante la mia, tratti di arenile sono stati dati in gestione a persone che non avevano nulla a che fare con le solite famiglie che hanno il monopolio del lungomare. Trovo molto grave la politica attuata dal Municipio. Revocare le concessioni alle cooperative sociali con la scusa di un nuovo bando che ancora non è stato fatto è servito solo ad inasprire il conflitto sociale.
Quali sono le iniziative comuni che avete portato avanti insieme?
Orneli:
Siamo riusciti a dare al Municipio l'ex Casa Cantoniera di via Monti S.Paolo per realizzare un centro anziani; abbiamo fatto numerosi emendamenti al bilancio sia nella manovra di assestamento di luglio scorso sia nel bilancio 2002.
Il XIII Municipio è risultato tra tutti quello con più soldi stanziati. Sono contento del rapporto di collaborazione che si è instaurato tra noi tre, ognuno fa la sua parte per risolvere i problemi.
Lorenzin:
Sono risultati che nel XIII non si sono mai avuti, questo perché al di là delle normali contrapposizioni politiche stiamo cercando con senso di responsabilità di lavorare insieme per portare più risorse e mezzi sul territorio di Ostia e dell'entroterra. In 3 rappresentiamo 1/20 dei consiglieri capitolini, una forza da non sottovalutare.

XIII Municipio

Sommario n° 60 - Feb. '02