MERCURIO - La posta di ZEUS
di CdQ Roma XIII Est e di Guerrino Gorini

Da ZEUS n° 59 - Gennaio 2002






Uniti si vince!

Ringraziamo la signora Marcaccio che, con la sua appassionata e dettagliata storia della scuola elementare di Via Euripide - AXA - negli ultimi due anni, ci induce a fare alcune precisazioni.
Il CdQ è ben felice che la vicenda della scuola stia arrivando alla fase realizzativa.
Sappiamo che il 9 novembre avrebbe dovuto essere prescelta l'impresa per l'esecuzione dei lavori.
Quando il 24 luglio scorso il Consiglio Comunale con la deliberazione 363 aveva approvato il progetto esecutivo e indetto la gara per l'assegnazione dell'appalto relativo, abbiamo accolto con gioia la prospettiva che nel corso di ottobre sarebbero iniziati i lavori.
Tant'è che nella nota pubblicata su ZEUS di ottobre sui passi carrabili ne avevamo anticipato la notizia.
Nel frattempo è giunta voce di qualche intoppo, che ha suscitato, soprattutto in Maurizio Fiorini - il più attento di noi alla vicenda - amarezza e sconcerto, sentimenti che gli hanno ispirato l'articolo pubblicato sullo stesso periodico di ottobre.
Egli ricorda gli eventi fino al finanziamento ottenuto e completa il ricordo con la riaffermazione della richiesta di una scuola "nuova".
I due argomenti si fondono e, unitamente all'augurio che le promesse fatte per la "scuola nuova" escano dal cassetto, esprime la speranza che almeno inizino i lavori di ristrutturazione, soluzione, da considerarsi soddisfacente se costituisse una fase intermedia, che si spera non faccia dimenticare l'esigenza di avere una nuova scuola più adeguata alle future generazioni di giovani in costante aumento.
L'articolo non voleva dimenticare coloro che, come la signora Marcaccio con tanta passione, hanno abbracciato e portato avanti la causa della scuola di Via Euripide.
Dopo questo chiarimento la signora Marcaccio può ritenere ancora che l'impegno del Comitato non sia più necessario?
Non sarebbe meglio continuare la collaborazione come nel recente passato? Noi ci crediamo e lo auspichiamo.
Perché diciamo tutto questo? Per confermare che nella nostra azione se troviamo altri che hanno iniziato a trattare un problema prima di noi o stanno perseguendo con efficacia lo stesso obiettivo, siamo pronti ad affiancarci senza voglia di prevaricare i primi.
Se invece troviamo un vuoto, ci attiviamo con maggiore impegno senza peraltro disdegnare quanti decidono di fare un tratto del cammino con noi: "non domandar da dove vengono ma dove vanno".
Per questo abbiamo apprezzato molto l'impegno della signora Marcaccio nella vicenda che ci ha visti accomunati da un unico intento e che speriamo ci vedrà ancora accomunati fino alla inaugurazione della scuola ristrutturata e, perché no, della scuola "nuova" e di altre iniziative comuni, quale quella che mirerà ad adeguare gli oneri che gravano sui cittadini con i servizi che vengono resi ad essi.
                                                                                                                     
CdQ Roma XIII Est





Troppo cemento e poche strade

Nel 1956 venni ad abitare ad Acilia. Il primo impatto fu terribile, visto che provenivo da una delle zone più belle di Roma (Parioli). Lo sgomento derivava dal vedermi tutto intorno zone desolate, senza un minimo di strutture sociali ed un enorme carenza di servizi.
Ben presto però dovetti ricredermi perché quello che ritenevo un aspetto negativo, cioè vivere quasi in campagna senza tutto ciò che può offrire la città, in effetti era l'aspetto più positivo che mi permetteva, una volta arrivato a casa dal lavoro, di rigenerarmi con il silenzio e l'aria immune da ogni forma di inquinamento.
Oggi, dopo 45 anni, mi ritrovo di nuovo nello sgomento più totale: la crescita smisurata ed indisciplinata di edifici per uso abitativo e non, hanno sottratto ai residenti quegli spazi importanti e vitali creando di contro solo disagi.
Si è pensato molto alla speculazione edilizia e molto poco alle infrastrutture con annessi servizi essenziali (un Pronto Soccorso degno di questo nome, ambienti socio culturali per i giovani e per la terza età).
Si è pensato molto per ciò che creava profitto e pochissimo per ciò che riguardava un servizio essenziale come la viabilità.
Infatti se i residenti di Acilia, Casalpalocco, Axa, Infernetto, Madonnetta, Malafede, Dragona ecc. sono decuplicati, le arterie di accesso a Roma e ad Ostia sono rimaste di 45 anni fa. Non è pensabile che si possa
continuare a costruire senza cercare una soluzione al grave problema che incontriamo 13 o 14 Km impiegando una o anche due ore per raggiungere appunto i posti di lavoro e/o studio.
Nella moltitudine dei problemi che ci assillano ve ne è uno sicuramente di dimensioni più ridotte ma certamente non meno importante che più volte è stato sottoposto dal Presidente del CdQ Prato Cornelio, di cui faccio parte, alle autorità competenti del XIII Municipio.
Si tratta dell'incrocio fra via Maccari e la via di scorrimento veloce denominata Prato Cornelio; ebbene in quell'incrocio reso pericoloso dalle ultime costruzioni sono venuti una infinità di incidenti (molti anche gravissimi) senza che nessuno sia intervenuto se non per fare i rilievi, come di solito avviene con le pattuglie dei Vigili Urbani.
Questo è quanto mi risulta, sarei ben felice che qualcuno mi smentisse al più presto dicendomi che stanno per installare un semaforo.
                                                                                                                  Guerrino Gorini

P.S. Voglio pubblicamente farle un plauso per quanto ha scritto nell'ultimo numero di ZEUS in riferimento all'atteggiamento di alcuni cittadini della Madonnetta in occasione dei lavori eseguiti in Via di Macchia Saponara.

Mi associo alla sua speranza di essere smentito, anche perché di solito per installare i semafori negli incroci pericolosi si aspetta che qualcuno ci muoia. La ringrazio dei complimenti.
                                                                                                                  Luca Leonardi





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