ZEUS n. 58 - Dicembre 2001
Editoriale

Ritorno al feudalesimo

di Luca Leonardi

Un millennio fa, nella società feudale, gli orizzonti delle persone più illuminate si estendevano fino ai limiti del feudo nel quale vivevano.
Quello era l’universo conosciuto, poiché i contatti con l’esterno erano limitati all’imposizione di tasse e gabelle da parte del feudatario superiore nella scala gerarchica.
Venne, in seguito, l’epoca dei Comuni, aperti al mondo circostante, ai traffici e ai commerci, e fu una vera e propria rivoluzione culturale: il mondo si apriva a culture sconosciute, a prodotti mai visti prima.
La scoperta di nuove terre fece il resto e il mondo iniziò a lasciarsi alle spalle l’oscurantismo in cui aveva vissuto per decenni.
La chiusura verso l’esterno del mondo feudale fu magnificamente resa da una delle scene più famose del film Ricomincio da tre: Chi siete? Dove andate? Un fiorino!
Il grande Massimo Troisi rimaneva perplesso, abituato a circolare liberamente e vedendosi imporre pedaggi che non avevano per lui ragione di esistere.
Un po’ come lo sono rimaste le molte persone che, qualche settimana fa, hanno visto risorgere le barriere feudali in alcune vie della Madonnetta in seguito ai lavori stradali su Via Macchia di Saponara e alla deviazione del flusso di traffico che ne è scaturita.
Strade chiuse da improvvisate barriere, da segnali apposti alla meno peggio e traffico incanalato su Via Padre Massaruti, mentre Via Elia Facchini e Via Pio Colussi andavano ad aggiungersi al feudo di Via Luigi Lanzi, costituitosi mediante l’apposizione, invece che delle classiche mura, di più moderne barriere in ferro con sufficiente anticipo.
Poco danno per le centinaia di automobilisti in questione, poiché le vie in questione versavano in condizioni pietose, piene di buche che ricordavano gli antichi fossati, atti a scongiurare le invasioni indesiderate.
Non sto a sindacare se le strade in questione siano private, private ma aperte al pubblico transito o da acquisire da parte del Comune.
La sostanza non cambia. È che mi viene da pensare che siamo nell’Unione Europea, che si chiamava prima Mercato Comune proprio perché prevedeva la libera circolazione delle persone e delle merci!
Qui da noi, nel XIII Municipio, si ragiona invece ancora a compartimenti Stagni.
Il traffico nell’entroterra viene messo in ginocchio da decisione demenziali come il senso unico su Via dei Pescatori, istituito per far passare un autobus che serve a una decina di persone e per allontanare un po’ di traffico, scaricandolo sulle via circostanti e danneggiando migliaia di persone.
Decisioni che avrebbero avuto un senso nel primo millennio, non nel terzo che abbiamo da poco iniziato, anche se qualcuno non se n’è accorto.

Gli editoriali
Somm. Dic. '01 - N° 58