Jazz a casalpalocco
di Sandro Vulpi

Nei giorni 15, 16 e 17 giugno si è svolto presso il Centro Commerciale Le Terrazze di Casalpalocco il Tradizional Jazz Festival, dedicato al jazz dei ruggenti anni '20.
La manifestazione, presentata da Mauro Veltri, organizzata dall'Associazione Commercianti Le Terrazze col patrocinio della F.J.T.I (Federazione Jazz Tradizionale Italia), ha avuto un tale successo di pubblico che moltissime persone hanno dovuto seguire i concerti delle tre serate in piedi.
Il 15 giugno si è esibita la Lino Patruno and Red Pellini Gang, che ha saputo ricreare l'atmosfera di New Orleans e di Chicago: particolarmente applauditi il banjoista Lino Patruno, uno dei pionieri del jazz italiano, il saxbaritonista Fabiano "Red" Pellini, giovane ma già uno dei migliori d'Europa nel suo strumento, il pianista Ettore Zeppegno ed il giovanissimo e bravissimo clarinettista di colore Christopher Ellis, ospite della serata.
Il 16 giugno si sono esibiti due complessi: i Dixieland Ambassadors e i Banjobreakers.
Pienamente aderente ai canoni del jazz classico (New Orleans e Dixieland) la prima band, le cui esecuzioni sono caratterizzate da un intenso lirismo e dinamismo espressivo, possiede un vasto repertorio ispirato fondamentalmente alle performances di Jelly Roll Morton (ricordate il film La leggenda del pianista sull'Oceano?) Kid Ory, Sidney Bechet, Louis Armstrong e Big Beiderbecke.
Dirige il complesso curandone anche gli arrangiamenti il trombonista Roberto Nicolai, palocchino e vecchia conoscenza del jazz romani, che malgrado gli “anta” suona sempre con l'entusiasmo di un ragazzo: molto applauditi anche Massimo Montagnolo (clarinetto e sax soprano), Paolo Nocello (piano) ed il figlio del leader, Enrico Nicolai (banjo tenore, chitarra e voce).
Caratteristico il secondo complesso, composto esclusivamente dal banjo: il banjo plectrum e banjo tenore, il banjo 5 corde, il banjo mandolino ed il banjo basso.
Il 17 giugno ha concluso degnamente la manifestazione Romano Mussolini and All Stars: veterano nel mondo italiano ed internazionale, autodidatta, ha iniziato la sua carriera col bassista Carlo Loffredo e col trombettista Nunzio Rotondo.
Dal lontano 1656 è alla testa di importanti formazioni ed ha suonato in tutti i continenti (meno che alla TV italiana per via del suo cognome) accompagnando solisti del calibro di Chet Baker, Lionel Hampton e la cantante Helen Merrill.
Poiché suona tutti gli stili, dal tradizionale al moderno, oltre ad eseguire brani famosi di jazz tradizionale, ha effettuato scantonamenti nel be bop potendo contare sul grande trombettista Guido Pistocchi (l'Armstrong italiano) e sul saxofonista Massimo D'Avola.
Alla sezione ritmica due figli d'arte: il bassista Michel Rosciglione, figlio di Giorgio, ed il batterista argentino Osvaldo Mazzei, figlio di Pichi.
Particolarmente applaudita la miscellanea dedicata da Mussolini a Gershwin (Le luci di New York da Rapsodia in blue, But not for me, Lady be good, A foggy day, ecc.)
A questo punto speriamo che l'anno venturo si possa assistere alla seconda edizione di questa manifestazione: comunque coloro che non hanno potuto gustarsi i sopraddetti concerti possono sempre ascoltare dal vivo, in inverno, tali complessi in uno dei pochi locali romani in cui si suona stabilmente musica jazz, e cioè il New Orleans Jazz Cafè in Via XX Settembre 52.

Spettacoli
Somm. Lug. '01 - N° 54