Zeus n° 52 - Maggio 2001

BREVISSIME

a cura di Silvia Gonfloni



Castelfusano: alberi abbattuti per errore...

Dopo quasi un anno dal rogo, la pineta di Castelfusano resta sotto i riflettori.
Ancora una volta in negativo. Adesso c'è chi accusa l'opera di bonifica. Infatti, per gli ispettori della Guardia Forestale, l'impresa che sta svolgendo il lavoro avrebbe danneggiato l'habitat. Risultato: una bella multa ed una denuncia. Per errore, alcuni operai stranieri avrebbero tagliato tre lecci sopravvissuti all'incendio del 4 luglio scorso.
Risultato: gli operai sono stati licenziati e l'area sottoposta a sequestro.
Mentre sono in corso le indagini, c'è però chi difende la ditta che sta operando alla ricostruzione del bosco.
"I lavori vanno a gonfie vele - ha spiegato il presidente del comitato per la rinascita di Castelfusano, Massimo Badiali - si è trattato di un errore ma non possiamo adesso creare allarmismi di questo genere. La bonifica ha già dato ottimi risultati ed io inviterei tutti a lasciar lavorare in pace questa gente."




... ad Acilia, invece, nasce un frutteto!

Nel deposito dell'Atac di Acilia è nato un frutteto.
Esattamente quattro ciliegi, peschi, mandorli, susini e albicocchi davvero a due passi, a pochi metri dai fusti di olii esausti posti nel deposito di stoccaggio dei rifiuti solidi.
Si tratta del primo frutteto industriale, sorto nel primo deposito dell'Atac, che ha ottenuto la certificazione ambientale.
Nell'officina in questione, situata su via di Saponara, vige un vero e proprio “ecogalateo” per contenere al massimo le emissioni inquinanti e per garantire la qualità del lavoro ai dipendenti.
La certificazione ISO, significa poi che tutte le attività sono finalizzate ad una corretta gestione dello smaltimento dei rifiuti.
A festeggiare la certificazione, hanno preso parte oltre ai dipendenti e ai cittadini, anche alcune scolaresche che hanno piantato gli alberi e disegnato l'officina su giganteschi cartelloni.
Lo stabilimento occupa 66 dipendenti e gestisce turni di 455 autisti che servono 21 linee a carattere prevalentemente extraurbano.




Via del Mare: severissimi i controlli

Via del Mare, sorvegliata speciale. Siete tutti avvertiti: tra Acilia ed Ostia i controlli saranno davvero severissimi.
Tutto ciò in attesa della trasformazione della via del Mare e della via Ostiense da sempre in testa alle classifiche delle strade più insanguinate d'Italia, in carreggiate a senso unico.
Entro il 4 giugno, secondo un provvedimento adottato dal Prefetto di Roma Giuseppe Romano, verranno posti in diversi punti delle due arterie che collegano Ostia alla capitale, gli autovelox, una nuova segnaletica, rallentatori a bande trasversali nei punti ritenuti più critici e nuove piazzole di sosta.
Entro l'anno invece dovrebbe essere adottato il senso unico fra Acilia ed Ostia Antica, poi l'unificazione della via del Mare e della via Ostiense.




È di un aciliense il corpo ripescato nel Tevere

Purtroppo il DNA ha confermato che “l'indiano” di Acilia è morto.
Per Fiorina Bianchi, la mamma di Domenico Colafrancesco, è in pratica finito un incubo. Nel peggiore dei modi.
Appartiene a suo figlio, scomparso a gennaio, uno degli ultimi corpi ripescati dal Tevere, esattamente alla fine di febbraio.
L'esame eseguito al policlinico Gemelli di Roma non ha lasciato più speranze all'anziana donna, che attendeva da un momento all'altro il suo ritorno a casa.
Quell'esame ha sciolto davvero ogni dubbio: è lui.
L'uomo, 52 anni impiegato presso l'aeroporto di Fiumicino in passato aveva sofferto di turbe depressive e, forse in preda ad uno di quegli attacchi, ha deciso di farla finita.




Più calci che calcio in XIII

Povero calcio. Ormai non si parla più solo di risultati e gol da cineteca.
Si parla sempre più di incidenti, di cori razzisti, di aggressioni e tentativi di stupro.
Prima il pestaggio al romanista Antonio Carlos Zago, insultato ed aggredito mentre si trovava con la famiglia in un ristorante sulla via Cristoforo Colombo.
Gli autori dell'insano gesto sono stati individuati poco dopo dai carabinieri ma il calciatore non li ha ancora voluti denunciare.
Occhio per occhio, dente per dente. Questo farebbe pensare l'episodio che ha visto poi protagonista in negativo la moglie di uno dei capi della tifoseria laziale, aggredita nel giardino della propria abitazione al Centro Giano.
Due uomini, accento romano ed incappucciati, l'hanno insultata e poi hanno tentato di strapparle gli abiti di dosso.
Le urla della donna li hanno messi però in fuga. Medicata al Grassi, la vittima è stata giudicata guaribile per escoriazioni e lesioni alle braccia, alle gambe e alla zona pubica in cinque giorni. Per lei ovviamente anche un forte stato di choc.
"Voglio sperare e credere - ha detto il marito - che si tratti di un caso isolato, che non sia una risposta all'aggressione di Zago. Per quel pestaggio, anch'io sono stato allontanato dai campi di calcio nonostante sia estraneo ai fatti. Ciò che è successo a mia moglie farebbe supporre a chiunque che si tratti di una vendetta della tifoseria opposta. Lo voglio escludere, sarebbe davvero grave."
Intanto i carabinieri della compagnia di Ostia stanno indagando.
Gli stessi militari si erano già occupati tra il 2 e il 3 maggio del caso-Totti.
Il capitano giallorosso e la sua famiglia erano stati svegliati all'alba dal lancio di sassi e di un bengala nel giardino della propria villa all'Axa da parte di stupidi teppistelli.




Capocotta: far rispettare i divieti di sosta

L'unione naturisti del Lazio ha chiesto alla XIII circoscrizione e ai vigili urbani di Ostia di far rispettare i divieti di sosta sulla via litoranea all'altezza di Capocotta, in vista dell'estate. Obiettivo: evitare soste selvagge, ingorghi e parcheggiatori abusivi.
“Il mancato rispetto della segnalazione - ha spiegato Paolo Guerra, presidente dell'UniLazio - in passato ha causato numerosi blocchi stradali, un vero e proprio caos in particolare durante il fine settimana. In alcuni casi ha anche causato danneggiamenti all'ambiente, soprattutto alla riserva naturale statale del litorale romano.”




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