Filumena Marturano:
lagrime e passione!




Chi ha detto che al Dafne si ride solamente?
Gianni Pontillo e Antonia Di Francesco ci hanno dimostrato che anche il teatro drammatico (quello con la  "D" maiuscola)

è seguito dal popolo ostiense, sempre se alla base c'è qualità ed entusiasmo.
Abbiamo assistito ad uno spettacolo particolare, intenso, emozionante: FILUMENA MARTURANO, nella riduzione e per la regia di Gianni Pontillo.
Un testo rappresentato in molti paesi, da compagnie di grandi nomi e da dilettanti, una delle colonne portanti del teatro Eduardiano di tutti i tempi.
Ma la cosa insolita, e questo è un altro grande merito della compagnia del teatro Dafne, è stata la riduzione dell'opera a tre personaggi.
Riduzione curata da Pontillo il quale, con grande bravura, ha saputo isolare il rapporto di amore/odio che esiste tra i due protagonisti, affidando ad un personaggio narrante tutto ciò che sta intorno a Filumena e Domenico.

Ne è scaturito uno spettacolo ricco di tensione emotiva, di colpi di scena, capace di coinvolgere il pubblico in una situazione sempre attuale e dai toni a volte aspri e violenti, a volte dolci e romantici.
Le diverse facce dell'amore, insomma. Antonia di Francesco, nei panni di Filumena, ha dato prova (se mai ce ne fosse bisogno) di grandi doti recitative - nel drammatico non l'avevamo mai vista - facendo vivere sulla scena un personaggio determinato, di grande esperienza, capace di usare il carattere di una donna che, a detta dello stesso Eduardo, "conosce le cose della vita e a modo suo le affronta."
Nulla a togliere alla bravura degli altri due interpreti: lo stesso Pontillo e Gianni Di Guida, ma in questo spettacolo esiste un solo personaggio, una sola attrice.
Gli altri due sono grandi "spalle", perfetti partner di una Di Francesco che mangia letteralmente la scena, inchiodando lo spettatore alla poltrona.

RECENSIONI

Sommario n° 51 - apr. '01