Zeus n° 51 - Aprile 2001

BREVISSIME

a cura di Silvia Gonfloni



Imbianchino-spacciatore arrestato ad Acilia

Di giorno semplice imbianchino, di notte spacciatore.
Protagonista, un giovane di Acilia, già noto alle forze dell'ordine per piccoli precedenti di droga.
Andrea Stramiello, 24 anni, è stato 'beccato' dai Carabinieri della compagnia di Ostia diretta dal maggiore Antonio Bandiera.
Appena tornato dal lavoro e ancora sporco di vernice, era salito nel suo appartamento per rifornirsi di droga.
Giù, per la strada ad attenderlo c'era un altro giovane.
Una breve chiacchierata e poi lo scambio tra la droga e il denaro.
In quel preciso momento, i carabinieri si sono avvicinati facendo scattare le manette ai polsi dell'operaio-spacciatore che aveva addosso un grammo di cocaina pura.
Durante la perquisizione nella sua abitazione, in uno stabile in via Amedeo Bocchi, i carabinieri hanno trovato altri 12 grammi di cocaina, circa 3 grammi di hashish, 5 pasticche di ecstasy, decine di bustine di cellophane, da utilizzare per il confezionamento degli stupefacenti e 700.000 lire in contanti, frutto secondo gli investigatori dello spaccio.
Al giovane sono stati concessi gli arresti domiciliari.




Ferito per sbaglio da colpo di pistola

Raggiunto da un colpo d'arma da fuoco per sbaglio.
Non era il 34 enne di Acilia, raggiunto da un proiettile ad un braccio lo scorso 22 marzo il bersaglio da colpire. M.N. si trovava per la strada per caso.
Non aveva discusso con nessuno, come si era ipotizzato in un primo momento, se ne stava tranquillo a giocare con i suoi figli incontrati al parco dedicato a Giacomo Manzù, in compagnia anche della sua ex moglie.
'Uno tranquillo, uno che si fa i fatti suoi, uno pulito'. È così che lo descrivono gli amici di San Giorgio di Acilia.
Insomma una vittima, di una banale coincidenza, che avrebbe potuto causare una strage.
I colpi erano destinati a qualcun altro. Uno solo ha raggiunto il ragazzo, così come avrebbe potuto raggiungere i bambini o qualsiasi altro passante, estraneo alla vicenda.




Ostia commemora Di Somma

Ostia ha ricordato Massimo Di Somma.
Lo ha fatto dedicandogli un'intera giornata in quello che è stato il primo anniversario di morte. Il 25 marzo, di un anno fa il presidente della XIII circoscrizione si spegneva nel letto di una clinica privata dopo una lunga e incurabile malattia.
Aveva soli 34 anni. Non era sposato, era un accanito tifoso laziale, un politico di centro-sinistra, ma soprattutto un amico, una persona speciale, amata da tutti compresi i suoi rivali, quelli dell'opposizione.
Tutti insieme lo hanno ricordato con una partita di calcio e in piazza Agrippa con una serata a base di birra, teatro, musica dal vivo, letture di poesie e ricordi.
Lunedì 26 alle 9.30 è stata poi celebrata una messa di commemorazione nella Chiesa di Santa Monica dove furono celebrati alla presenza di migliaia di persone i funerali.




Ladri all'Italgas. Bottino: saldatrici e trapani

Furto anomalo ad Acilia. Il 27 marzo i ladri hanno fatto sparire l'attrezzatura utilizzata dai dipendenti dell'Italgas.
A scoprire il furto gli stessi operai dell'azienda che eroga gas, intorno alle 8 del mattino, fuori dal deposito situato in via Ugo Forno ad Acilia.
Della moto saldatrice dal peso di 150 chili, dei martelli, degli scalpelli e dei trapani neanche l'ombra.
Increduli, gli operai hanno chiamato il 113 per denunciare l'accaduto.
Nel corso del sopralluogo da parte degli agenti del XIII commissariato diretto da Adolfo Grauso è stato infatti accertato che i ladri non hanno provato né a portar via gli stessi mezzi di trasporto, né a trafugare gli uffici dove avrebbero trovato sicuramente oggetti e materiale di maggior valore.




Super rapina alla posta di Acilia

Un colpo studiato nei minimi particolari per mettere a segno una rapina ai danni dell' ufficio postale di Acilia.
Un colpo riuscito senza dubbio a dei professionisti.
È successo poco prima delle 14 del 30 marzo. Il commando composto da sei o sette elementi, è entrato in azione terrorizzando i dipendenti e le decine di persone in fila agli sportelli con i bollettini in mano.
Proprio in quell'istante i dipendenti, una trentina in tutto, stavano per darsi il cambio.
Nelle casse c'erano circa trecento milioni di lire.
Tre dei banditi a bordo di un fuoristrada sul quale avevano montato un ariete, sono arrivati a folle velocità in via Bocchi.
Con la vettura hanno attraversato due marciapiedi e poi sono entrati nell'ufficio sfondando la vetrata principale del locale.
In pochi istanti hanno raggiunto gli sportelli, hanno mandato in frantumi uno dei vetri, quello numero 4.
Tutto davanti agli occhi terrorizzati dei presenti che hanno cercato di fuggire via.
Otto o nove gli spari esplosi a scopo intimidatorio, per fortuna a salve, giusto per mettere paura provocando rumore.
Poi la fuga. Sono usciti dal cancello come dei pazzi.
Sul piazzale ad attenderli c'erano altri due o forse tre complici a bordo di un'Alfa 75.
A pochi metri di distanza, in via Funi, ad aspettarli c'era qualcun altro a bordo secondo alcune testimonianze di un Fiorino bianco.




Sulla via del Mare altre quattro vittime

Adesso sulla via del Mare si contano quattro croci in più.
Altro sangue sparso su quella che è stata ormai ribattezzata da tutti la strada 'della morte'.
Un'intera famiglia distrutta, madre e due figli residenti ad Acilia.
E poi a lasciarci la vita anche un centauro di Fiumicino. Tre invece i feriti scampati alla morte.
È il triste bilancio dello scontro frontale avvenuto il 4 aprile alle 7.55 sulla statale che collega Ostia a Roma.
Tre vetture ed uno scooter sono rimasti coinvolti nello scontro.
Sparsi a terra, davanti agli occhi increduli di poliziotti, carabinieri e vigili urbani gli effetti personali delle vittime.
Una scarpa vicino al guard rail, dei libri, un berretto blu e poi ancora dei giocattoli, quelli del ragazzino più piccolo.
Un sorpasso azzardato di un auto blu in dotazione allo Stato Maggiore della Difesa sarebbe stata la causa del disastro.
A finire contro la 206 una Renault Kangoo guidata da una giovane donna.
Tra quelle lamiere anche la moto che proprio in quel momento era in fase di sorpasso.
Anna Loredana Veniamin di 44 anni, dipendente del Coni, è rimasta incastrata nella vettura andata a fuoco.
Giorgio e Thomas, i suoi due figli di 19 e 11 anni, morti sul colpo, sono invece balzati fuori.
Le fiamme hanno avvolto anche la moto, carbonizzando il centauro, Vito Cascione di 38 anni.
Alla guida dell'auto pirata, che non si sarebbe fermata a prestare soccorso un carabiniere di 32 anni e il generale Domenico Tria di 62 anni che si è dimesso dall'incarico di direttore del Casd accusando i giornalisti di averlo violentato moralmente.




Brevissime

Sommario n° 51 - apr. '01