Stranieri, ma non per tutti.
La storia di due che ce l'hanno fatta

di Cristina Castagnaro


È ormai un dato di fatto.  L'Axapalocco, come tante altre zone della XIII circoscrizione,  nel giro di pochi anni è diventata un importante centro di interessi (soprattutto lavorativi) per moltissimi extracomunitari i quali hanno trovato dimora nel quartiere verde. Srilankesi, filippini, marocchini… tante nazionalità e culture diverse si sono "incontrate" in questa piccola zona.
Ovviamente questo non poteva non creare dissapori fra tutte quelle persone che considerano la situazione pericolosa soprattutto per un fatto di sicurezza, in quanto spesso gli extracomunitari vengono associati a delinquenza, droga e furti.
Ebbene, noi, con questo piccolo articolo,  vogliamo sfatare questa diceria, perché gli extracomunitari, nella maggior parte dei casi, sono persone che hanno dovuto dire addio al loro paese d'origine per guerre, crisi politiche o semplicemente per cercare un lavoro più dignitoso, nella speranza di poterci tornare poi in quel paese con qualche soldo in più per rendere felice una famiglia che spesso e "malvolentieri" sono stati costretti a lasciare.

Cominciamo da  "Mario", il portiere dell'isola 33 di via Archelao di Mileto.
Davvero un pezzo storico, anche se ancora giovane, di Casalpalocco.
"Vivo in Italia da 12 anni - precisa - la mia terra d'origine è lo Srilanka".
Quando ho provato a domandargli il motivo che lo ha spinto in Italia, si ferma un attimo a pensare.
"Volevo cercare un lavoro migliore  - spiega - non che in Srilanka non ci fossero buoni lavori; è che qui avrei avuto certamente la possibilità di trovare qualcosa di meglio. Insomma volevo migliorare la qualità della mia vita".
Gli domando se ci è riuscito.
"Sì, da quando lavoro qui nella portineria ho trovato persone simpatiche e gentili. Penso che tutti mi vogliano bene".

Ma - continua - ancora, al di fuori del mio lavoro, sento forti le discriminazioni nei confronti degli extracomunitari. In passato avvertivo di meno questo astio. Credo sia dovuto al fatto che sempre più stranieri continuino a giungere qui in Italia. Forse la gente è stufa".

"Sono in Italia da undici anni - ci racconta il nostro secondo intervistato, Mohamed Eldaynoui, per tutti Mimmo, pizzaiolo del ristorante Il Marchese del Grillo - qui mi trovo molto bene.
Prima di lavorare in questa pizzeria, nella quale sto da cinque anni, ho girato varie città e fatto lavori diversi.
Sono venuto in Italia dall'Egitto per cambiare vita
- precisa - e fortunatamente non ho mai avuto molti problemi.
Mi sono sempre sentito ben accettato".

Insomma, la XIII sta cambiando. 
Così come siamo chiamati anche noi a cambiare idee, a volte preconcette, sugli stranieri.
Se, a volte, siamo rimasti delusi dal comportamento di una parte di loro, oggi è il momento di dare fiducia a persone, in fondo, lontane da noi solo da un punto di vista geografico!

IL MONDO DEL LAVORO

SOM. DIC. '00 N° 47