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[un nuovo spazio per esprimere le nostre idee e per discutere]

intervieni

g. mascalchi | m. mauceri |


RESISTERE, RESISTERE, RESISTERE.

Per capire meglio perché siamo arrivati a questo punto bisogna partire da lontano, precisamente dalla campagna elettorale. Ebbene, a mio parere non è stata regolare, poiché uno schieramento non rispettava l’avversario né per quanto riguarda le idee né per quanto riguarda il diritto a farsi propaganda. Infatti, spesso venivano insultati i candidati della lista opposta a quella che si è poi rivelata vincente e inoltre venivano tolti i cartelli degli avversari per attaccarne altri della propria lista. Non mi pare corretto questo. Così solo alcune proposte erano conosciute da tutti mente altre erano note “per sentito dire”. Non entro nella discussione che riguarda i contenuti perché non condivido del tutto né una lista né l’altra. So solo che una di queste due proponeva qualcosa e l’altra si appellava a dei cavillini e a delle lacune mancanti nei testi propagandistici degli avversari per sbeffeggiarli pubblicamente. Altro comportamento che non mi pare corretto. Nonostante tutto, la maggioranza totale è ottenuta e la gioia nella lista è irrefrenabile. Poco dopo l’elezione, c’è stata una grossa manifestazione di potere. Peccato che mancassero completamente i contenuti, non cercati né dai partecipanti né dai promotori di tale iniziativa. Si aspettavano solo mosse esterne per appoggiarle o deriderle, come sempre. La manifestazione si è conclusa malissimo, con i promotori che non ne potevano più consapevoli del mancato successo e con i partecipanti che si sentivano presi in giro dai loro eletti. In questo periodo ci sono anche state delle assemblee del e col popolo elettore. Lodevole iniziativa. Ma quanti erano effettivamente i partecipanti? Quante assemblee sono state indette? Quanti eletti erano presenti? E tra i presenti, quanti partecipavano attivamente? Ci sono state anche varie sedute del “parlamento”. Anche in questo caso ci sono stati dei disguidi: chi non sapeva il giorno della riunione, chi aveva impegni improcrastinabili, chi direttamente non si preoccupava di rappresentare i suoi elettori in “parlamento”. Quindi varie “proposte di legge” non sono potute passare per il mancato numero legale di partecipanti. Un peccato. E se uno prova a chiedere agli eletti come mai non sono arrabbiati dopo tanto assenteismo, ma sembrano quasi contenti di potersi dedicare alle loro passioni, cosa si sente rispondere? “Colpa della magistratura!”.

Sapete qual è il guaio maggiore? E’ che non sto parlando di politica nazionale, di Forza Italia, di Casa delle Libertà, di Berlusconi. Sto parlando del nostro liceo e dei vostri rappresentanti d’istituto.

 

                                                                                                        Giorgio Mascalchi

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Nella sezione Tribuna non ho trovato un link per aggiungere un'opinione, ma spero comunque che abbia azzeccato l'indirizzo giusto.
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Concordo perfettamente coi discorsi che scrive il buon Giorgio, in quanto sono anche frutto di una nostra precedente discussione.
 Visto che ha osato scagliare la prima pietra, darò anch'io il mio contributo.
 Tutto è cominciato venerdì scorso quando mi sono intrufolato, quasi per caso, nell'aula dove si stava svolgendo il comitato studentesco.
 Sono rimasto allibito. Apparte il fatto che c'erano quattro gatti, la cosa che mi ha turbato più di tutte le altre è stata la presa di coscienza che il comitato studentesco non serve a niente ed è per molti dei rappresentati di classe una seccatura, una perdita di tempo.
Ho aspettato il termine della seduta per parlare, quando non ho più potuto trannermi.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso sono state le parole della nostra [degli studenti] rappresentante la quale più o meno ha detto con aria stizzita "...visto che come al solito non c'è il numero legale, e abbiamo già perso troppo tempo, possiamo anche levarci di torno...".
 Sono quindi intervenuto  esprimendo una lieve critica nei confronti dei rappresentanti sul modo di porsi davanti alle cose.
 Mi sono chiesto: com'è possibile che quest'assemblea, che è anche l'unico organo decisionale degli studenti, sia considerata di un'importanza tale da essere così "snobbata"? Ma soprattutto, non dovrebbe premere per primi ai rappresentati di istituto che la gente vi partecipi? A questa mia domanda, che mi sembrava alquanto retorica,  mi è stato risposto che questo fatto doveva interessare non a loro ma solo al "presidente dell'assemblea" (o qualcosa del genere), che purtroppo risulta essere ancora una carica vacante.
Allora io avrei potuto insistere dicendo : "e non dovrebbe premere allora ai rappresentanti di istituto che questa carica sia al più presto rivestita da qualcuno?", ma ho preferito evitare visto che avevo l'impressione che non saremmo arrivati a niente ma la colpa sarebbe ricaduta su qualcun'altro.
 Facendo quindi finta di non aver sentito la risposta, ho voluto esprimere ciò che secondo me sarebbe il compito dei rapprentanti
in questa situazione, ovvero cercare in tutti i modi possibili (anche perdendo un po' del proprio tempo libero) di capire il motivo di tanto assenteismo e disinteresse.
 Solcato il terreno sarebbe stato quindi più semplice decidere il da farsi.
 Vedendo però che il mio consiglio è stato pure questo "snobbato", convincendomi oltretutto sempre più del fatto che i rappresentanti non stanno svolgendo per niente un buon lavoro, perchè come dice il proverbio "chi dorme non piglia pesci", ho fatto io un breve censimento e ho scoperto che molti ragazzi e ragazze dei primi tre anni di questo liceo, ma forse anche qualcuno degli ultimi due anni, non sanno neppure cosa sia il comitato e a che cosa serva.
Mi potreste dire che è colpa loro e del loro mancato interesse, ma mi chiedo: se crediamo veramente che questa assemblea possa costruire qualcosa, non varrebbe la pena di fare un piccolo sforzo per cercare di creare le condizioni minime indispensabili perchè questo avvenga? Certo è che se nessuno ci crede è inutile, ma allora non nascondiamoci scaricando le colpe, ma cerchiamo invece di prendere una posizione.
 Non posso, però, prendere io l'iniziativa, "non sono i cittadini che fanno le leggi", ma mi sento in dovere di spronare "l'autorità" poichè non mi sento, come del resto molti altri, rappresentato da questa. Se poi potesse servire il mio aiuto, sarei ben lieto, ma come ho detto non tocca a me cominciare.
 Spero che queste non siano parole buttate al vento, ma che inducano a far pensare i responsabili su quale sia la metà che stanno inseguendo.
 Vi prego inoltre di farmi partecipe delle vostre idee e impressioni suscitate da queste mie parole.
 
Vi ricordo comunque che
 
ANCORA NIENTE E' PERSO!
 
CORAGGIO!
 
Matteo Mauceri IV B
Mi scuso di aver scritto, come ho notato successivamente, di aver fatto un piccolo errore di ortografia.
Vi prego di sostituire le parole a parte  alla parola apparte.
 Ciao
Matteo

 

Mi fa notare Giorgio un'altra omissione.
 Agli ultimi righi non metà ma meta.
 Spero di non averci infilato altri errori.
 Ciao
 Matteo

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