Tabagismo & pfc
Anno IV - n° 35 - Giugno 2002

DIRETTORE
Giacomo Mangiaracina
COMITATO DI REDAZIONE
V.Bisogni, M.D'Angeli, D.Enea, L.Mangiaracina, M.Nanni, E.Scalise.
COLLABORANO:
A.Ruprecht, M.Badiani, V.Zaga', S.Vianello, M.Torneri, B.Tinghino.
REDAZIONE
Centro Servizi "
Gea Progetto Salute"
SITAB, Societa' Italiana di Tabaccologia
via G.Scalia 39, 00136 Roma
Tel. 06/39763500, fax 06-39722649
e-mail:
gea@teklab.it
Collaborazione: IEOCodacons
Distribuzione: 3.580 copie

 
1 -  Attenti al cronico - di G.Mangiaracina
2 -  Parte la prima campagna europea - di V.Bisogni
  3 -  Acrilonitrile e inquinamento indoor - di A.Ruprecht
  4 -  Il business del Fumo? Sempre più a Sud - di  M.Torneri
  5 -  Svezia-Italia si gioca nel Chianti
6 -  Smetti & Vinci al traguardo - di S.Vianello
7 -  Stazioni e sanzioni very light - di M.Badiani
8 -  Voli no-smoking sotto tiro -  di Ale
9 -  Cicche agli ungheresi - di T.Szilagyi
10 -  Il Km zero della SITAB - di V.Zaga'
11
-  Qatar: Allah protegge! - di R.M.Diabi
12 -  Schumi citato per danni - di C.Marini
13 -  Info-Tab
14 -  Lettere: partito affumicato
 

1. EDITORIALE: Attenti al cronico
di GIACOMO MANGIARACINA
"...La lingua madre in medicina e' l'approccio alla malattia acuta. E' venuto il momento, per gli operatori sanitari, di imparare un'altra lingua, quella della malattia cronica."
A giudicarla sul piano semantico sembra una coglioneria, ma questa frase, pronunciata dal prof. J.P. Assal, direttore del centro per l'educazione terapeutica per le malattie croniche del Policlinico di Ginevra, racchiude una verita' assoluta. Dal report annuale dei Centers for the Disease Control and Prevention di Atlanta (USA) si stima che 90 milioni di americani sono portatori di una malattia cronica, e che per la loro cura si impiegherebbe oltre il 60 % del budget sanitario complessivo. Ancora, su 20 pazienti visti dal medico ogni giorno, solo uno o due non avrebbero patologie croniche. Infine, 2/3 della popolazione di eta' maggiore di 65 anni avrebbe due o piu' condizioni croniche, e 1/4 ne ha quattro. Insomma gli ambulatori medici sono diventati cronicari, specie in Italia dove la popolazione invecchia rapidamente, fatta eccezione per gli immigrati che risollevano le sorti della natalita'. E quando si dice "cronico", nel rapporto medico-paziente, si pronuncia una sorta di formula in codice che suona piu' o meno cosi': "Nella malattia acuta, io medico, ti dico cosa devi fare e tu paziente devi obbedire. In quella cronica, io medico, ho bisogno che tu paziente collabori, altrimenti,...", e qui ci si puo' sbizzarrire nel proseguire. Per esempio: A) ... io medico ti inondo di farmaci e me ne lavo le mani; oppure B) ... io medico mi frustro; oppure ancora C) ... tu paziente farai lievitare la spesa sanitaria nazionale,... Divertente. O meglio, non lo e' affatto: quel paziente rischia di mettere in crisi l'intero sistema sanitario se il suo stile di vita non riceve una dritta. Per questo motivo nel 98 l'Organizzazione Mondiale della Sanita' parlo' di Therapeutic Patients Education (TPE), ovvero educare il paziente ad acquisire e mantenere le competenze necessarie per condurre nel miglior modo possibile la sua vita di malato cronico attraverso un atto di cura continuo, che deve comprendere attivita' organizzative e supporti psico-sociali per renderlo consapevole e informato. La TPE propone che il paziente faccia proprie le modalita' e le procedure terapeutiche, e dunque collabori e si responsabilizzi, con l'obbiettivo di mantenere e migliorare la sua qualita' di vita. Per lo stesso motivo il Piano Sanitario Nazionale 2002-2004 pone gli interventi sugli stili di vita, fra i 10 obiettivi prioritari. E qui, nel coacervo dei fattori che danneggiano la salute, emerge il Fumo. Dappertutto. Come fattore, co-fattore e facilitatore della malattia e della sua evoluzione. Che fa il medico in questo scenario? Al momento ancora poco, per vari motivi, non ultimo quello di avere un'alta percentuale di dipendenza da tabacco come categoria, ma rincuoriamoci. E' finalmente arrivato il manuale di pronto intervento. Lo hanno chiamato "linee guida cliniche", ma e' molto di piu', forse un vero tesoro, per aiutare il medico concretamente a gestire in positivo il cambiamento dei propri pazienti, e non solo di quelli che fumano.
Eccolo: http://www.ossfad.iss.it/lineeguida/home.htm.
 

2. Parte la prima campagna europea
di VITTORIO BISOGNI
"Feel-Free to Say No" (sentitevi liberi di dire NO). E' il motto della prima campagna europea di prevenzione del tabagismo indirizzata agli adolescenti. In inglese in tutti gli stati membri. La conferenza stampa di presentazione ha avuto luogo a Roma in via IV Novembre, nella sede della Commissione Europea (CE). Presenti, il sottosegretario Antonio Guidi, il direttore dell'OSSFAD PierGiorgio Zuccaro, il presidente della SITAB Giacomo Mangiaracina, la rappresentante della CE Virginia Fragiskos, la responsabile del coordinamento europeo della campagna Pia Elliott.
"E' impensabile che si possa sconfiggere l'industria del tabacco, - ha sentenziato il vice-ministro Guidi, - ma e' ragionevole ritenere che si possa costringerla a pagare un prezzo per tanta strage, finanziando ad esempio programmi di prevenzione affidate agli esperti.".
Ribatte Mangiaracina: "Qual e' la ragione per cui un giovane debba dire no? Gli stimoli a fumare continuano ad essere forti e non c'e' controtendenza. Dati ufficiali dicono che l'industria del tabacco ha incrementato del 16,2% le spese pubblicitarie e promozionali dal 1999 al 2000. Occorre a tutti i costi difendersi". Questa campagna e' in effetti il primo tentativo di difendersi, dura tre anni, e ha chiari obbiettivi: aumentare la consapevolezza degli adolescenti circa gli effetti negativi del consumo di tabacco. E' basata su una strategia di comunicazione integrata che fa ricorso a pubblicita' classica, a spot televisivi, cinematografici e radiofonici, ad inserzioni e cartelloni, e cosa piu' importante, mettendo in rete tuti gli eventi e le risorse nazionali ed internazionali. Ha coinvolto pure la FIFA e molti calciatori europei la stanno appoggiando: Helveg, Maldini, Zidane, Ballack, Given, Sand, Raul, Mallberg, Donati, Van Kerckoven, e tanti altri. Un depliant sara' inoltre distribuito in un milione di copie in vari centri sportivi, dove un coupon da inviare a Gea Progetto Salute permettera' di partecipare ad un concorso a premi. La campagna intende promuovere inoltre nelle scuole il progetto "Smoke-Free Class Competition" (www.nonfumatori.it). E c'e' pure il sito internet di riferimento: www.feel-free.info.
 

3. Acrilonitrile e inquinamento indoor
di ARIO A. RUPRECHT
Il fumo di sigaretta è il maggiore responsabile dell'inquinamento da Acrilonitrile (cancerogeno). Un documento tratto da "Physician for a Smoke Free Canada" dimostra che in Canada  i 52 miliardi di sigarette fumate annualmente producono circa 5.000 tonellate di inquinanti tossici e cancerogeni. Non sono a conoscenza di simili statistiche per l'Italia.
Ho preparato alcune considerazioni in merito alla reale esposizione individuale agli inquinanti (http://www.gea2000.org/documenti/zip/inquin_siga.zip). Si notera' che un inceneritore di rifiuti urbani emette sì una notevole quantità di inquinanti, ma da un camino di 30 metri di altezza e quindi disperso in un'area molto vasta, ma il fumo di una sigaretta te lo soffiano in faccia!
Studi relativi alla reale esposizione all'inquinamento da ETS (sigla internazionale che indica il fumo di tabacco espirato e dunque ambientale) non mi risulta siano stati fatti in Italia. Esistono pero' studi americani che confermano quanto anche da noi constatato e cioè che una serata in una pizzeria con fumatori sottopone una persona ad un carico di particolato da ETS di oltre 400-600 microgrammi/m3 corrispondente ad oltre 10 volte il limite di legge per l'outdoor che è di 40! Ma non sappiamo, per esempio, quale è il carico reale a cui è sottoposto un bambino con genitori fumatori, oppure un cameriere della pizzeria di cui sopra, o un camionista fumatore nella sua cabina. Sono necessari ulteriori studi per approfondire l'argomento.
A.Ruprecht - info@tecanalysis.it - http://www.tecanalysis.it
 

4. Il business del Fumo? Sempre più a Sud
Dal 2002 sui pacchetti di sigarette dell’Unione Europea verranno stampate immagini di polmoni con il cancro e la scritta “Il fumo uccide” e dal 2006 le marche di sigarette verranno bandite dalle sponsorizzazioni della Formula 1. Al Sud questo non accade. E le multinazionali del tabacco ne approfittano con campagne pubblicitarie aggressive o ammiccanti per far salire i consumi.  Attenzione, è un cambiamento epocale: oggi a causa del fumo muoiono 4 milioni di persone l’anno, quasi la metà nel Sud del mondo. Entro il 2030 i morti saranno 10 milioni e il 70% starà nei Paesi più poveri. CONTINUA...
 
Fonte: http://www.altreconomia.it/numero15/tabacco.html
 

5. Svezia-Italia si gioca nel Chianti
Montebuoni, una localita' del Chianti, ospitera' il 14 giugno prossimo un internato di lavoro e scambio di esperienze in materia di controllo del tabagismo tra una equipe svedese diretta da Hans Gilljam, medico pneumologo ed esperto in smoking cessation, ed il dott. Mangiaracina, presidente della societa' italiana di tabaccologia. Il gruppo e' cosi' composto: 3 terapeuti di disassuefazione dal fumo (uno psicologo e due infermiere professionali specializzate, MPH), 2 segretarie, 1 ricercatore psicologo, 1 infermiera studente di PhD, 1 dentista studente di PhD, 1 programmatore/statistico, 1 informatore e media-expert, 4 terapeuti della Quit-Line, accompagnanti dall'italiana Rosaria Galanti, medico che sta svolgendo una esperienza di lavoro in Svezia, presso il Centre for Tobacco Prevention di Stoccolma.
 

6. Smetti & Vinci al traguardo
di STEFANO VIANELLO
Siamo giunti all'epilogo di S&V 2002. Come potrete vedere i vincitori nazionali sono già sul sito http://www.smettievinci.it. Si attendono i nominativi di tutti i premiati per aggiornare adeguatamente il sito con i risultati regionali: sarebbero graditissime delle foto dei vincitori o delle premiazioni che potremmo pubblicare grazie anche a Rosalba Giorcelli della VeniceDream webprojects che ha curato il nostro sito.
Il 31 maggio sono stato invitato al convegno di Roma dell'ISS dove ho presentato come ultimo relatore della mattinata di fronte ad una nutrita platea di colleghi una relazione sulla nostra campagna. Chi fosse interessato a ricevere il power point illustrativo dell'argomento, lo potra' chiedere direttamente a me (svianello11@libero.it). Ho avuto l'occasione di ringraziare personalmente chi ci ha sostenuto, e la provincia di Bolzano in particolare, che spedirà una nota di ringraziamento-informazione-sostegno a tutti i partecipanti (oltre 700) della campagna di Bolzano. Mi sembra un'ottima idea da suggerire a tutti i colleghi coordinatori di area, in quanto sappiamo quanto sia importante per il fumatore il sostegno nel tempo. Percio' i file con gli iscritti per area saranno spediti ai vari responabili nelle prossime settimane per mantenere un contatto. Il nostro abbonamnento all'eco della stampa sta raccogliendo i ritagli di giornale con le segnalazioni e rinnovo la richiesta di farci avere copia di tutte le uscite sulla stampa locale. Grazie ancora a tutti!
 

7. Stazioni e sanzioni very light
di MARCO BADIANI
Le tariffe delle multe "antifumo" in vigore sui treni e nelle stazioni non sono state aggiornate. Si pensava, sbagliando, che le maggiorazioni delle sanzioni introdotte dal ministro Sirchia all'inizio dell'anno fossero state applicate anche per le infrazioni dei divieti in vigore sui treni e nelle sale d'attesa delle stazioni, ma abbiamo scoperto che ciò non è avvenuto. Così, se accendete una sigaretta in una carrozza non-fumatori siete puniti con una multa che va dai 2 ai 7 euro, una cifra a dir poco ridicola! Ho chiesto spiegazioni alla Polizia Ferroviaria, e quanto segue è quello che mi hanno detto. Le nuove tariffe sono state applicate per tutti i luoghi in cui fossero previsti divieti di fumo dalla legge del 1975. E' avvenuto però che il D.P.R. 753 del 1980 avesse già modificato le tariffe in ambito ferroviario rispetto a quelle previste dalla legge del 1975, portandole a quella che allora poteva essere una cifra sensata. Così, poichè le maggiorazioni attuali andavano a modificare SOLO le tariffe previste dalla legge del 1975 e non facevano alcun riferimento al D.P.R. del 1980, ciò che era stato modificato da quest'ultimo non è stato assolutamente intaccato. Insomma, in poche parole, le Ferrovie sono state praticamente DIMENTICATE. A quanto pare, le "nuove" sanzioni sarebbero applicabili, in ambito F.S, solo all'interno degli uffici della Polfer, cioè proprio dove è meno probabile che qualcuno infranga i divieti, essendo questi locali occupati da coloro che dovrebbero farli rispettare. In altre parole, se veniste arrestati all'interno di una stazione state tranquilli perché avete ottime probabilità di respirare aria pulita!
 

8. Voli no-smoking sotto tiro
di ALE
Il 25 aprile 2002, sul Sunday Mirror (Gran Bretagna) è apparso l'articolo "il divieto di fumo fa aumentare le aggressioni in volo", sostenendo che sui voli no smoking l'aumento di problemi dovuti alla violenza dei passeggeri è stato del 400% dal 1995. (L'articolo cita brevemente che l'eccesso di alcool potrebbe avere un ruolo). In risposta a questo aumento di violenza, l'associazione britannica dei piloti di aereo (BALPA) chiede una serie di interventi, tra cui nuove leggi per colpire i colpevoli, la nootifica dell'accaduto a parenti e datori di lavoro dei colpevoli e un loro ostracismo dai voli futuri. Purtroppo il BALPA sta anche mettendo in discussione l'opportunità del divieto totale di fumo sui voli. Tale divieto protegge piloti, assistenti di volo e passeggeri dai rischi per la salute da fumo passivo, particolarmente evidenti in uno spazio angusto come la cabina di un aereo, e altrettanto insopportabili quanto un'aggressione verbale o fisica. Cosa si può fare? Questo almeno:
1. contattare la International Civil Aviation Organization (icaohq@icao.int), che nel 1992 ha fatto passare una risoluzione sul divieto assoluto di fumo sui voli internazionali; chiedere all'ICAO di impegnarsi affinchè non sio facciano passi indietro in quasta sacrosanta politica
2. contattare il BALPA (balpa@balpa.org.uk) opponendosi alla messa in discussione del divieto di fumo: reintrodurre uina sostanza tossica nelle cabine di aereo non è la soluzione contro i passeggeri violenti.
3. scrivere al direttore del Sunday Mirror (fwalker@mirpix.com) criticando la conclusione che il divieto di fumo renda i passeggeri più violenti e sostenendo la necessità du un ambiente senza fumo a bordo.
 
La mia esperienza
Un mio caro amico è pilota Alitalia, quindi la fonte è certa e indipendente. Il malcapitato ha dovuto subire per anni il fumo dei passeggeri (autorizzati) in quanto assistente di volo. Una vera chicca. Quando il fumo era già vietato in Olanda ma non in Italia, i tour operator olandesi facevano fare ai lori passeggeri il "giro" da malpensa onde imbarcarli su un charter italiano dove potevano fumare e bere a sfondamento fino a Bangkok, e lì continuare il viaggio culturale...). Diventato poi con gran fatica pilota si illudeva di aver chiuso col fumo altrui, invece si è presto accorto che il problema è forse peggiore. Molti comandanti sono fumatori e mica tanto cortesi, per cui tendono a imporre i "due tiri" in cockpit (cabina di pilotaggio), che tanto grande e aerata non è (camera a gas), così alcuni fumano (e lasciano magnanimamente fumare il resto dell'equipaggio di cabina, per non alienarselo), quantomeno in transito tra un volo e l'altro, alcuni in crociera o addirittura durante il rifornimento di carburante (orrore!). Alle proteste del malcapitato, che è pure preparato, parla di 626, si dichiara allergico, ecc., alcuni scocciatamente rinunciano, altri laconicamente lo invitano ad andarsene dalla cabina durante i "2 tiri". Morale: o il povero si respira il solito fumo, o lascia i comandi, con maggior rischio per tutti - se al capo gli piglia un coccolone (e chi fuma ed è stressato è a rischio), e non c'è presente il copilota, si finisce tutti sul più vicino grattacielo... E' giusto che si sappiano queste cose.
 

9. Cicche agli ungheresi
In occasione della Giornata Mondiale senza Tabacco del 31 maggio scorso, un cilindro di vetro contenente 8.000 cicche di sigarette (una quantita' media giornaliera di cicche buttate via dai fumatori ungheresi) e' stata collocata a vista al centro della piazza principale della citta' di Gyula, in Ungheria. Si tratta in verita' di un'opera d'arte creata da Imre Sós e Sándor Pénzes, inaugurata dal sindaco di Gyulain persona, che ha smesso di fumare il 31, proprio per onorare coerentemente la Giornata Mondiale di quest'anno. Gli autori hanno voluto attirare l'attenzione dei cittadini sulle morti causate dal fumo in Ungheria. Il cilindro rimarra' in piazza fino al 15 giugno e sara' rimosso solo per essere collocato in altri punti della citta'.
Tibor Szilagyi MD, Health Hungarian Foundation
La foto: http://www.gea2000.org/immagini/cicche.jpg
 

10. Il Km zero della SITAB
di VINCENZO ZAGA'
Torno sempre volentieri a San Donà di Piave, luogo di grande sensibilità nel promuovere stili di vita salutari. L'occasione mi è stata di nuovo offerta dal dinamico stratega della lotta antifumo locale, dottor Paolo Madeyski. Il convegno sui tumori polmonari era fissato per il 27 aprile. Ma sono affezionato alla citta' perchè fu li' che nel '99, in un convegno sulla prevenzione del tabagismo ebbi il felice incontro con Giacomo Mangiaracina e... fu subito SITAB.
Dopo avere aderito alla rete europea delle Città Sane, San Dona' ha riunito medici ed operatori della salute nella degna cornice dell'Auditorium Leonardo da Vinci, in collaborazione con la ULSS 10 "Veneto orientale", con il Rotary e naturalmente con il patrocinio della SITAB. Le relazioni, dopo i rituali saluti degli organizzatori, hanno preso il via con la dott.ssa Favretto e l'anatomo patologo dott. Sacchi. Il dott. Pagan, primario della chirurgia toracica di Mestre, ha fatto una panoramica di quello che la Chirurgia offre; il dott. Brauner ha illustrato le implicazioni medico legali del fumo passivo, e sulla intenzione del suo gruppo medico-legale di procedere, attraverso la Corte Europea, contro le multinazionali del tabacco. Un convegno insomma che rispecchia l'impegno del Comune e della locale Unità Sanitaria, come già traspare dal fatto che si cominciamo a vedere i risultati di quanto seminato: più di 20 sono i locali dove non si fuma e sono in costante aumento; due si sono aggiunti dopo il convegno del 27.
 
La lettera del Dott. Madeyski:
San Dona' di Piave, lunedi' 6 maggio 2002.
Carissimo, ho aspettato qualche giorno, sia perché il tempo è quello che è ma anche perché ho voluto lasciare sedimentare il tutto per stendere un giudizio più sereno. Noi ci sentiamo soddisfatti di quanto fatto e di quanto abbiamo ottenuto. La partecipazione è stata superiore a quanto previsto sia per le giornate del ponte che per le manifestazioni della giornata.. La gente è stata attenta e abbiamo ricevuto commenti positivi e complimenti sia per le relazioni che per la loro semplicità: nessuno ha stancato.
Un medico di base che è anche animatore dei medici di famiglia mi ha chiesto le tue diapositive per fare di alcune dei quadretti da appendere nelle sale di aspetto: ho detto che ti avrei chiesto il permesso e quando Brauner avrebbe ricevuto il tuo CD Rom avrei fatto una copia per me e per i medici di famiglia.
Credo che quando scrivi a Magiarancina potresti tu (parte meno in causa) dirgli di dare la notizia del lavoro che si svolge a San Donà di Piave. Gli ospedali della Nostra ULS e la casa di cura sono luoghi senza fumo e abbiamo cominciato un corso accreditato per medici e infermieri che vede la partecipazione di un centinaio di operatori con una partecipazione costante di 50 persone.
Abbiamo iniziato una sensibilizzazione dei medici di base.
Diciamo che di progressi se ne fanno e la strada è meno in salita di una volta. E tutto con l’aiuto di persone generose come te e come lo stesso Giacomo che venne da Roma nella nostra piccola realtà.
Ti ringrazio ancora e ci sentiremo spero spesso.
Paolo

11. Qatar: Allah protegge!
di RAMI M.DIABI
Chi è così stupido da credere che l'industria del tabacco si possa preoccupare dei ragazzi che fumano? Gia', chi è così stupido? L'industria del tabacco ha stretto un accordo con il ministro della sanità del Qatar (che vergogna!) per iniziare una campagna antitabacco!! Grazie ad Allah  non ha funzionato. L'industria del tabacco in Quatar si è offerta di finanziare una campagna anti tabacco  intitolata "Non si fuma sotto i 21 anni"; ma persone più intelligenti all'interno del ministero della sanità si sono accorti dell'abile mossa che avrebbe accentuato nei ragazzi il desiderio di fumare in quanto proibito; vietarlo ai ragazzi ma non agli adulti avrebbe incrementato il desiderio da parte dei ragazzi di fumare per apparire adulti. Questa strategia ha invece avuto credito in Romania. Credo a quanto detto dalla voce pubblica dell'OMS, voce della verità, che abbiamo fatto credere alla gente bugie così grandi che come dice il proverbio arabo: "non puoi biasimare una volpe per attaccare una pecora, se la volpe era la guardiana della pecora". Con grande dispiacere per i poveri ragazzi della Romania spinti verso la tomba per poco e vile denaro. Fonte: http://www.tobacco.4t.com/whats_new.html
Il Dott. Rami M.Diabi e' anche autore di un simpaticissimo filmato sul fumo visibile on-line:
http://www.alihsan.org.ae/Rami/flashes/lasttrain.swf
 

12. Schumi citato per danni
di CINZIA MARINI
"Schumacher citato per la pubblicità delle sigarette"... e altro ancora sul sito del Codacons (http://www.codacons.it). L'avvocato Carlo Rienzi lo ha annunciato in diretta il 31 maggio al Convegno Nazionale sul Tabagismo organizzato dal Ministero della Salute, ma pochi giornali hanno riportato la notizia. Un intervento molto applaudito quello di Rienzi che ha preso scherzosamente in giro la Lega Italiana per la lotta contro i tumori per i 2 milioni di opusculi distribuiti con i maggiori quotidiani italiani, affermando che tutti gli opuscoli e i cartelli del mondo non servono a molto senza "la sana repressione". A conferma di questo Rienzi sostiene che in seguito all'incremento delle sanzioni, i fumatori nei locali pubblici sono diminuiti del 20%.
 

13. Info-Tab
 

14. Lettere: partito affumicato
Sono iscritta al partito da tre anni, e sono persino candidata alle prossime comunali. Frequento il club di partito (omissis...) del mio paesotto lombardo da due anni, compatibilmente con gli impegni di lavoro (sono medico ospedaliero) e di mamma (ho un bimbo di 8 mesi). Mi sono avvicinata alla politica forse ingenuamente, nell'idea di dare un contributo a migliorare nel mio piccolo la realtà che abbiamo intorno, per consegnare ai nostri figli un mondo un po' meno  scoraggiante. Mi domandavo se avrei trovato persone interessanti, con idee e volontà condivisibili, ma non è questo cio' di cui vorrei lamentarmi.
Trovo vergognoso (per usare un incipit alla Fallaci) che in questi tempi di pur tardiva sensibilizzazione dell'opinione pubblica e del Legislatore al problema dei comprovatissimi danni da fumo passivo, io debba ancora, costantemente, passare per rompiscatole (eufemismo) e chiedere per favore agli altri presenti nella sede del club di non fumare impunemente nell'aula di riunione. C'è anche un ottimo balcone dove i nicotino-dipendenti potrebbero esercitare la loro abitudine, ma è più comodo farlo da seduti, senza sentirsi ghettizzati o discriminati. Ho precisato di soffrire di asma e allergie, ma non dovrebbe essere necessario questo per ottenere il divieto di fumo. Mi hanno laconicamente risposto che non fumeranno ogni volta che io sarò presente alle riunioni, ma che non posso pretendere che siano eliminati i posaceneri nè che sia affisso il divieto di fumo, perchè SI TRATTA DI UN LUOGO DI RIUNIONE PRIVATO e non pubblico, quindi "non siamo multabili"  (parole del Coordinatore del club: che coda di paglia in questa affermazione!). Morale: gliela do vinta e rinuncio a frequentare il partito per non litigare, o insisto a difendere il mio elementare diritto di respirare, di arrivare in una stanza che non sia già satura di fumo puzzolente e cancerogeno, tra musi e occhiate di malcelata intolleranza? Chi è l'intollerante?
Aspetto una risposta e direttive di comportamento. Una vostra candidata.
(NB: per garantire la scrivente e' stato omesso il suo nome e quello del partito)

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