- Acrilonitrile
e inquinamento indoor- di A.Ruprecht
4
- Il
business del Fumo? Sempre più a Sud - di
M.Torneri
5
-
Svezia-Italia si gioca nel Chianti
6
- Smetti
& Vinci al traguardo - di S.Vianello
7
- Stazioni
e sanzioni very light - di M.Badiani
8
- Voli
no-smoking sotto tiro - di Ale
9
- Cicche
agli ungheresi - di T.Szilagyi
10
-Il Km
zero della SITAB - di V.Zaga'
11
- Qatar: Allah
protegge! - di R.M.Diabi
12
- Schumi
citato per danni - di C.Marini
13
-
Info-Tab
14
- Lettere:
partito affumicato
1. EDITORIALE: Attenti
al cronico
di GIACOMO MANGIARACINA
"...La lingua madre in medicina e'
l'approccio alla malattia acuta. E' venuto il momento, per gli operatori
sanitari, di imparare un'altra lingua, quella della malattia cronica."
A giudicarla sul piano semantico sembra una
coglioneria, ma questa frase, pronunciata dal prof. J.P. Assal,
direttore del centro per l'educazione terapeutica per le malattie croniche del
Policlinico di Ginevra, racchiude una verita' assoluta. Dal report annuale dei
Centers for the Disease Control and Prevention di Atlanta
(USA) si stima che 90 milioni di americani sono portatori di una malattia
cronica, e che per la loro cura si impiegherebbe oltre il 60 % del budget
sanitario complessivo. Ancora, su 20 pazienti visti dal medico ogni giorno,
solo uno o due non avrebbero patologie croniche. Infine, 2/3 della
popolazione di eta' maggiore di 65 anni avrebbe due o piu' condizioni
croniche, e 1/4 ne ha quattro. Insomma gli ambulatori medici sono diventati
cronicari, specie in Italia dove la popolazione invecchia rapidamente, fatta
eccezione per gli immigrati che risollevano le sorti della natalita'. E quando
si dice "cronico", nel rapporto medico-paziente, si pronuncia
una sorta di formula in codice che suona piu' o meno cosi': "Nella
malattia acuta, io medico, ti dico cosa devi fare e tu paziente devi obbedire.
In quella cronica, io medico, ho bisogno che tu paziente collabori,
altrimenti,...", e qui ci si puo' sbizzarrire nel proseguire.
Per esempio: A) ... io medico ti inondo di farmaci e me ne lavo le mani;
oppure B) ... io medico mi frustro; oppure ancora C) ... tu paziente farai
lievitare la spesa sanitaria nazionale,... Divertente. O meglio, non lo e'
affatto: quel paziente rischia di mettere in crisi l'intero sistema sanitario
se il suo stile di vita non riceve una dritta. Per questo motivo nel 98
l'Organizzazione Mondiale della Sanita' parlo' di Therapeutic Patients
Education (TPE), ovvero educare il paziente ad acquisire e mantenere
le competenze necessarie per condurre nel miglior modo possibile la sua vita
di malato cronico attraverso un atto di cura continuo, che deve comprendere
attivita' organizzative e supporti psico-sociali per renderlo consapevole e
informato. La TPE propone che il paziente faccia proprie le modalita' e
le procedure terapeutiche, e dunque collabori e si responsabilizzi, con
l'obbiettivo di mantenere e migliorare la sua qualita' di vita. Per lo stesso
motivo il Piano Sanitario Nazionale 2002-2004 pone gli
interventi sugli stili di vita, fra i 10 obiettivi prioritari.
E qui, nel coacervo dei fattori che danneggiano la salute, emerge il Fumo.
Dappertutto. Come fattore, co-fattore e facilitatore della malattia e della
sua evoluzione. Che fa il medico in questo scenario? Al momento ancora poco, per
vari motivi, non ultimo quello di avere un'alta percentuale di dipendenza da
tabacco come categoria, ma rincuoriamoci. E' finalmente arrivato il manuale di
pronto intervento. Lo hanno chiamato "linee guida cliniche",
ma e' molto di piu', forse un vero tesoro, per aiutare il medico concretamente
a gestire in positivo il cambiamento dei propri pazienti, e non solo di
quelli che fumano.
"Feel-Free to Say No"
(sentitevi liberi di dire NO). E' il motto della prima campagna europea di
prevenzione del tabagismo indirizzata agli adolescenti. In inglese in tutti
gli stati membri. La conferenza stampa di presentazione ha avuto luogo a Roma
in via IV Novembre, nella sede della Commissione Europea (CE). Presenti, il
sottosegretario Antonio Guidi, il direttore dell'OSSFAD PierGiorgio
Zuccaro, il presidente della SITAB Giacomo Mangiaracina,
la rappresentante della CE Virginia Fragiskos, la
responsabile del coordinamento europeo della campagna Pia Elliott.
"E' impensabile che si possa sconfiggere
l'industria del tabacco, - ha sentenziato il vice-ministro Guidi, - ma
e' ragionevole ritenere che si possa costringerla a pagare un prezzo per
tanta strage, finanziando ad esempio programmi di prevenzione affidate agli
esperti.".
Ribatte Mangiaracina: "Qual e' la ragione
per cui un giovane debba dire no?Gli stimoli a fumare continuano ad
essere forti e non c'e' controtendenza. Dati ufficiali dicono che l'industria
del tabacco ha incrementato del 16,2% le spese pubblicitarie e promozionali
dal 1999 al 2000. Occorre a tutti i costi difendersi". Questa
campagna e' in effetti il primo tentativo di difendersi, dura tre anni, e
ha chiari obbiettivi: aumentare la consapevolezza degli adolescenti circa gli
effetti negativi del consumo di tabacco. E' basata su una strategia di
comunicazione integrata che fa ricorso a pubblicita' classica, a spot
televisivi, cinematografici e radiofonici, ad inserzioni e cartelloni, e cosa
piu' importante, mettendo in rete tuti gli eventi e le risorse nazionali ed
internazionali. Ha coinvolto pure la FIFA e molti calciatori europei
la stanno appoggiando: Helveg, Maldini, Zidane, Ballack, Given, Sand,
Raul, Mallberg, Donati, Van Kerckoven, e tanti altri. Un depliant sara'
inoltre distribuito in un milione di copie in vari centri sportivi, dove un
coupon da inviare a Gea Progetto Salute permettera' di partecipare ad
un concorso a premi. La campagna intende promuovere inoltre nelle scuole il
progetto "Smoke-Free Class Competition" (www.nonfumatori.it).
E c'e' pure il sito internet di riferimento: www.feel-free.info.
3. Acrilonitrile e
inquinamento indoor
di ARIO A. RUPRECHT
Il fumo di sigaretta è il maggiore responsabile
dell'inquinamento da Acrilonitrile (cancerogeno). Un documento tratto da
"Physician for a Smoke Free Canada" dimostra che in Canada
i 52 miliardi di sigarette fumate annualmente producono circa 5.000
tonellate di inquinanti tossici e cancerogeni. Non sono a conoscenza di
simili statistiche per l'Italia.
Ho preparato alcune considerazioni in
merito alla reale esposizione individuale agli inquinanti (http://www.gea2000.org/documenti/zip/inquin_siga.zip). Si
notera' che un inceneritore di rifiuti urbani emette sì una notevole
quantità di inquinanti, ma da un camino di 30 metri di altezza e quindi
disperso in un'area molto vasta, ma il fumo di una sigaretta te lo
soffiano in faccia!
Studi relativi alla reale esposizione
all'inquinamento da ETS (sigla internazionale che indica il fumo di tabacco
espirato e dunque ambientale) non mi risulta siano stati fatti in Italia.
Esistono pero' studi americani che confermano quanto anche da noi constatato
e cioè che una serata in una pizzeria con fumatori
sottopone una persona ad un carico di particolato da ETS di oltre 400-600
microgrammi/m3 corrispondente ad oltre 10 volte il limite di legge per
l'outdoor che è di 40! Ma non sappiamo, per esempio, quale è il
carico reale a cui è sottoposto un bambino con genitori fumatori, oppure un
cameriere della pizzeria di cui sopra, o un camionista fumatore
nella sua cabina. Sono necessari ulteriori studi per approfondire
l'argomento.
4. Il
business del Fumo? Sempre più a Sud Dal 2002 sui pacchetti di sigarette
dell’Unione Europea verranno stampate immagini di polmoni con il cancro e la
scritta “Il fumo uccide” e dal 2006 le marche di sigarette verranno
bandite dalle sponsorizzazioni della Formula 1. Al Sud questo non accade. E le
multinazionali del tabacco ne approfittano con campagne pubblicitarie
aggressive o ammiccanti per far salire i consumi. Attenzione, è un
cambiamento epocale: oggi a causa del fumo muoiono 4 milioni di persone
l’anno, quasi la metà nel Sud del mondo. Entro il 2030 i morti saranno 10
milioni e il 70% starà nei Paesi più poveri. CONTINUA...
Montebuoni, una localita' del Chianti, ospitera'
il 14 giugno prossimo un internato di lavoro e scambio di esperienze in
materia di controllo del tabagismo tra una equipe svedese diretta da Hans
Gilljam, medico pneumologo ed esperto in smoking cessation, ed il dott.
Mangiaracina, presidente della societa' italiana di tabaccologia. Il gruppo e'
cosi' composto: 3 terapeuti di disassuefazione dal fumo (uno psicologo e due
infermiere professionali specializzate, MPH), 2 segretarie, 1 ricercatore
psicologo, 1 infermiera studente di PhD, 1 dentista studente di PhD, 1
programmatore/statistico, 1 informatore e media-expert, 4 terapeuti della
Quit-Line, accompagnanti dall'italiana Rosaria Galanti, medico che sta
svolgendo una esperienza di lavoro in Svezia, presso il Centre for Tobacco
Prevention di Stoccolma.
6. Smetti & Vinci
al traguardo
di STEFANO VIANELLO
Siamo giunti all'epilogo di S&V 2002. Come
potrete vedere i vincitori nazionali sono già sul sito http://www.smettievinci.it.
Si attendono i nominativi di tutti i premiati per aggiornare adeguatamente
il sito con i risultati regionali: sarebbero graditissime delle foto dei
vincitori o delle premiazioni che potremmo pubblicare grazie anche a Rosalba
Giorcelli della VeniceDream
webprojects che ha curato il nostro
sito.
Il 31 maggio sono stato invitato al convegno di
Roma dell'ISS dove ho presentato come ultimo relatore della mattinata di
fronte ad una nutrita platea di colleghi una relazione sulla nostra
campagna. Chi fosse interessato a ricevere il power point illustrativo
dell'argomento, lo potra' chiedere direttamente a me (svianello11@libero.it).
Ho avuto l'occasione di ringraziare personalmente chi ci ha sostenuto,
e la provincia di Bolzano in particolare, che spedirà una nota di
ringraziamento-informazione-sostegno a tutti i partecipanti (oltre 700)
della campagna di Bolzano. Mi sembra un'ottima idea da suggerire a tutti i
colleghi coordinatori di area, in quanto sappiamo quanto sia importante per
il fumatore il sostegno nel tempo. Percio' i file con gli iscritti per area saranno
spediti ai vari responabili nelle prossime settimane per mantenere un
contatto. Il nostro abbonamnento all'eco della stampa sta raccogliendo i
ritagli di giornale con le segnalazioni e rinnovo la richiesta di farci
avere copia di tutte le uscite sulla stampa locale. Grazie ancora a tutti!
7. Stazioni e
sanzioni very light
di MARCO BADIANI
Le tariffe delle multe "antifumo" in
vigore sui treni e nelle stazioni non sono state aggiornate. Si pensava,
sbagliando, che le maggiorazioni delle sanzioni introdotte dal ministro
Sirchia all'inizio dell'anno fossero state applicate anche per le infrazioni
dei divieti in vigore sui treni e nelle sale d'attesa delle stazioni, ma
abbiamo scoperto che ciò non è avvenuto. Così, se accendete una sigaretta
in una carrozza non-fumatori siete puniti con una multa che va dai 2 ai 7
euro, una cifra a dir poco ridicola! Ho chiesto spiegazioni alla Polizia
Ferroviaria, e quanto segue è quello che mi hanno detto. Le nuove tariffe
sono state applicate per tutti i luoghi in cui fossero previsti divieti di
fumo dalla legge del 1975. E' avvenuto però che il D.P.R. 753 del 1980 avesse
già modificato le tariffe in ambito ferroviario rispetto a quelle previste
dalla legge del 1975, portandole a quella che allora poteva essere una cifra
sensata. Così, poichè le maggiorazioni attuali andavano a modificare SOLO le
tariffe previste dalla legge del 1975 e non facevano alcun riferimento al
D.P.R. del 1980, ciò che era stato modificato da quest'ultimo non è stato
assolutamente intaccato. Insomma, in poche parole, le Ferrovie sono state
praticamente DIMENTICATE. A quanto pare, le "nuove" sanzioni sarebbero
applicabili, in ambito F.S, solo all'interno degli uffici della Polfer, cioè
proprio dove è meno probabile che qualcuno infranga i divieti, essendo questi
locali occupati da coloro che dovrebbero farli rispettare. In altre parole, se
veniste arrestati all'interno di una stazione state tranquilli perché avete
ottime probabilità di respirare aria pulita!
8. Voli no-smoking
sotto tiro
di ALE
Il 25 aprile 2002, sul Sunday Mirror (Gran
Bretagna) è apparso l'articolo "il divieto di fumo fa aumentare le
aggressioni in volo", sostenendo che sui voli no smoking l'aumento di
problemi dovuti alla violenza dei passeggeri è stato del 400% dal 1995.
(L'articolo cita brevemente che l'eccesso di alcool potrebbe avere un
ruolo). In risposta a questo aumento di violenza, l'associazione britannica
dei piloti di aereo (BALPA) chiede una serie di interventi, tra cui
nuove leggi per colpire i colpevoli, la nootifica dell'accaduto a parenti e
datori di lavoro dei colpevoli e un loro ostracismo dai voli futuri.
Purtroppo il BALPA sta anche mettendo in discussione l'opportunità del
divieto totale di fumo sui voli. Tale divieto protegge piloti, assistenti di
volo e passeggeri dai rischi per la salute da fumo passivo, particolarmente
evidenti in uno spazio angusto come la cabina di un aereo, e altrettanto
insopportabili quanto un'aggressione verbale o fisica. Cosa si può
fare? Questo almeno:
1. contattare la International Civil Aviation
Organization (icaohq@icao.int),
che nel 1992 ha fatto passare una risoluzione sul divieto assoluto di fumo
sui voli internazionali; chiedere all'ICAO di impegnarsi affinchè non sio
facciano passi indietro in quasta sacrosanta politica
2. contattare il BALPA (balpa@balpa.org.uk)
opponendosi alla messa in discussione del divieto di fumo: reintrodurre uina
sostanza tossica nelle cabine di aereo non è la soluzione contro i
passeggeri violenti.
3. scrivere al direttore del Sunday Mirror (fwalker@mirpix.com)
criticando la conclusione che il divieto di fumo renda i passeggeri più
violenti e sostenendo la necessità du un ambiente senza fumo a bordo.
La mia esperienza
Un mio caro amico è pilota Alitalia, quindi
la fonte è certa e indipendente. Il malcapitato ha dovuto subire per anni
il fumo dei passeggeri (autorizzati) in quanto assistente di volo. Una vera
chicca. Quando il fumo era già vietato in Olanda ma non in Italia, i tour
operator olandesi facevano fare ai lori passeggeri il "giro" da
malpensa onde imbarcarli su un charter italiano dove potevano fumare e bere
a sfondamento fino a Bangkok, e lì continuare il viaggio culturale...).
Diventato poi con gran fatica pilota si illudeva di aver chiuso col fumo
altrui, invece si è presto accorto che il problema è forse peggiore. Molti
comandanti sono fumatori e mica tanto cortesi, per cui tendono a imporre i
"due tiri" in cockpit (cabina di pilotaggio), che tanto grande e
aerata non è (camera a gas), così alcuni fumano (e lasciano magnanimamente
fumare il resto dell'equipaggio di cabina, per non alienarselo), quantomeno
in transito tra un volo e l'altro, alcuni in crociera o addirittura durante
il rifornimento di carburante (orrore!). Alle proteste del malcapitato, che
è pure preparato, parla di 626, si dichiara allergico, ecc., alcuni
scocciatamente rinunciano, altri laconicamente lo invitano ad andarsene
dalla cabina durante i "2 tiri". Morale: o il povero si respira il
solito fumo, o lascia i comandi, con maggior rischio per tutti - se al capo
gli piglia un coccolone (e chi fuma ed è stressato è a rischio), e non c'è
presente il copilota, si finisce tutti sul più vicino grattacielo... E'
giusto che si sappiano queste cose.
9. Cicche agli
ungheresi
In occasione della Giornata Mondiale senza
Tabacco del 31 maggio scorso, un cilindro di vetro contenente 8.000 cicche di
sigarette (una quantita' media giornaliera di cicche buttate via dai
fumatori ungheresi) e' stata collocata a vista al centro della piazza
principale della citta' di Gyula, in Ungheria. Si tratta in verita' di
un'opera d'arte creata da Imre Sós e Sándor Pénzes, inaugurata dal sindaco
di Gyulain persona, che ha smesso di fumare il 31, proprio per onorare
coerentemente la Giornata Mondiale di quest'anno. Gli autori hanno voluto
attirare l'attenzione dei cittadini sulle morti causate dal fumo in Ungheria.
Il cilindro rimarra' in piazza fino al 15 giugno e sara' rimosso solo per
essere collocato in altri punti della citta'.
Torno sempre volentieri a
San Donà di Piave, luogo di grande sensibilità nel promuovere stili
di vita salutari. L'occasione mi è stata di nuovo offerta dal dinamico
stratega della lotta antifumo locale, dottor Paolo Madeyski. Il convegno
sui tumori polmonari era fissato per il 27 aprile. Ma sono
affezionato alla citta' perchè fu li' che nel '99, in un
convegno sulla prevenzione del tabagismo ebbi il felice incontro con
Giacomo Mangiaracina e... fu subito SITAB.
Dopo avere aderito alla
rete europea delle Città Sane, San Dona' ha riunito medici ed
operatori della salute nella degna cornice dell'Auditorium Leonardo da
Vinci, in collaborazione con la ULSS 10 "Veneto orientale", con
il Rotary e naturalmente con il patrocinio della SITAB.
Le relazioni, dopo i rituali saluti degli organizzatori, hanno preso il
via con la dott.ssa Favretto e l'anatomo patologo dott. Sacchi. Il dott.
Pagan, primario della chirurgia toracica di Mestre, ha fatto una
panoramica di quello che la Chirurgia offre; il dott. Brauner ha
illustrato le implicazioni medico legali del fumo passivo, e sulla
intenzione del suo gruppo medico-legale di procedere, attraverso la Corte
Europea, contro le multinazionali del tabacco. Un convegno insomma che
rispecchia l'impegno del Comune e della locale Unità Sanitaria, come già
traspare dal fatto che si cominciamo a vedere i risultati di quanto
seminato: più di 20 sono i locali dove non si fuma e sono in costante
aumento; due si sono aggiunti dopo il convegno del 27.
La lettera del
Dott. Madeyski:
San Dona' di Piave,
lunedi' 6 maggio 2002.
Carissimo, ho aspettato
qualche giorno, sia perché il tempo è quello che è ma anche perché
ho voluto lasciare sedimentare il tutto per stendere un giudizio più
sereno. Noi ci sentiamo soddisfatti di quanto fatto e di quanto abbiamo
ottenuto. La partecipazione è stata superiore a quanto previsto sia per
le giornate del ponte che per le manifestazioni della giornata.. La
gente è stata attenta e abbiamo ricevuto commenti positivi e
complimenti sia per le relazioni che per la loro semplicità: nessuno ha
stancato.
Un medico di base che è anche animatore dei medici di famiglia mi ha
chiesto le tue diapositive per fare di alcune dei quadretti da appendere
nelle sale di aspetto: ho detto che ti avrei chiesto il permesso e
quando Brauner avrebbe ricevuto il tuo CD Rom avrei fatto una copia per
me e per i medici di famiglia.
Credo che quando scrivi a Magiarancina potresti tu (parte meno in causa)
dirgli di dare la notizia del lavoro che si svolge a San Donà di Piave.
Gli ospedali della Nostra ULS e la casa di cura sono luoghi senza fumo e
abbiamo cominciato un corso accreditato per medici e infermieri che vede
la partecipazione di un centinaio di operatori con una partecipazione
costante di 50 persone.
Abbiamo iniziato una sensibilizzazione dei
medici di base.
Diciamo che di progressi se ne fanno e la strada è meno in salita di
una volta. E tutto con l’aiuto di persone generose come te e come lo
stesso Giacomo che venne da Roma nella nostra piccola realtà.
Ti ringrazio ancora e ci sentiremo spero spesso.
Paolo
11. Qatar: Allah protegge!
di RAMI M.DIABI
Chi è così stupido da credere che l'industria del tabacco
si possa preoccupare dei ragazzi che fumano? Gia', chi è così stupido? L'industria
del tabacco ha stretto un accordo con il ministro della sanità del Qatar (che
vergogna!) per iniziare una campagna antitabacco!! Grazie ad
Allah non ha funzionato. L'industria del tabacco in Quatar si
è offerta di finanziare una campagna anti tabacco intitolata "Non
si fuma sotto i 21 anni"; ma persone più intelligenti all'interno del
ministero della sanità si sono accorti dell'abile mossa che avrebbe
accentuato nei ragazzi il desiderio di fumare in quanto proibito; vietarlo ai
ragazzi ma non agli adulti avrebbe incrementato il desiderio da parte dei
ragazzi di fumare per apparire adulti. Questa strategia ha invece avuto
credito in Romania. Credo a quanto detto dalla voce pubblica dell'OMS,
voce della verità, che abbiamo fatto credere alla gente bugie così grandi
che come dice il proverbio arabo: "non puoi biasimare una volpe per
attaccare una pecora, se la volpe era la guardiana della pecora". Con
grande dispiacere per i poveri ragazzi della Romania spinti verso la tomba per
poco e vile denaro. Fonte: http://www.tobacco.4t.com/whats_new.html
Il Dott. Rami M.Diabi e' anche autore di un simpaticissimo
filmato sul fumo visibile on-line:
"Schumacher citato per la pubblicità delle
sigarette"... e altro ancora sul sito del Codacons (http://www.codacons.it).
L'avvocato Carlo Rienzi lo ha annunciato in diretta il 31 maggio al Convegno
Nazionale sul Tabagismo organizzato dal Ministero della Salute, ma pochi
giornali hanno riportato la notizia. Un intervento molto applaudito quello di
Rienzi che ha preso scherzosamente in giro la Lega Italiana per la lotta
contro i tumori per i 2 milioni di opusculi distribuiti con i maggiori
quotidiani italiani, affermando che tutti gli opuscoli e i cartelli del mondo
non servono a molto senza "la sana repressione". A conferma di
questo Rienzi sostiene che in seguito all'incremento delle sanzioni, i
fumatori nei locali pubblici sono diminuiti del 20%.
13. Info-Tab
Nasce in Svizzera il piu' noir dei siti
dedicati ai giovani, in collaborazione con l'Universita' di Ginevra.
Secondo gli organizzatori dovrebbe aiutare i giovani a smettere, in
supporto all'ormai consolidato Stop-Tabac la cui efficacia e' stata provata
su giovani di 15-19 anni (Arch Intern Med 2001;161:2596). Creato da
Evelyne Laszlo, istituto di medicina sociale e preventiva dell'universita'
di Ginevra: www.nuitgrave.ch
Uno studio mostra che a Ginevra bastano 12,5
minuti di lavoro per potersi comprare un pacchetto di sigarette, ponendo
cosi' Ginevra al quinto posto fra le citta' dove le sigarette hanno il
miglior mercato fra i 48 paesi studiati. A Londra ci vogliono 39.7
minuti, a Parigi 20,5 minuti, a Milano 26 minuti e a Berlino 18.4
minuti. Fonte: Guindon, Tobin, Yach.
Tobacco Control 2002;11:35-43. http://tc.bmjjournals.com/cgi/content/abstract/11/1/35
Il fumo di tabaco e' la prima
causa di incendio negli 8 paesi che dispongono di statistiche
al riguardo. Esso causerebbe 100.000 incendi negli USA, ovvero il
36% di tutti gli incendi. Il costo complessivo di tali incendi ammonterebbe
a circa 7 miliardi di dollari l'anno. Gli appartamenti abitati da
fumatori avrebbero 5 volte piu' possibilita' di subire un
incendio rispetto agli appartamenti di non fumatori. Fonte:
Leistikow et al. Preventive Medicine 2000;31:91.
7 - 8 giugno - Potenza: Workshop su linee guida
europee.
14. Lettere:
partito affumicato
Sono iscritta al partito da tre anni, e sono
persino candidata alle prossime comunali. Frequento il club di partito
(omissis...) del mio paesotto lombardo da due anni, compatibilmente
con gli impegni di lavoro (sono medico ospedaliero) e di mamma (ho un
bimbo di 8 mesi). Mi sono avvicinata alla politica forse ingenuamente,
nell'idea di dare un contributo a migliorare nel mio piccolo la realtà
che abbiamo intorno, per consegnare ai nostri figli un mondo un po' meno
scoraggiante. Mi domandavo se avrei trovato persone interessanti,
con idee e volontà condivisibili, ma non è questo cio' di cui vorrei
lamentarmi.
Trovo vergognoso (per usare un incipit alla
Fallaci) che in questi tempi di pur tardiva sensibilizzazione
dell'opinione pubblica e del Legislatore al problema dei comprovatissimi
danni da fumo passivo, io debba ancora, costantemente, passare per
rompiscatole (eufemismo) e chiedere per favore agli altri
presenti nella sede del club di non fumare impunemente nell'aula di
riunione. C'è anche un ottimo balcone dove i nicotino-dipendenti
potrebbero esercitare la loro abitudine, ma è più comodo farlo da
seduti, senza sentirsi ghettizzati o discriminati. Ho precisato di
soffrire di asma e allergie, ma non dovrebbe essere necessario questo
per ottenere il divieto di fumo. Mi hanno laconicamente risposto che non
fumeranno ogni volta che io sarò presente alle riunioni, ma che non
posso pretendere che siano eliminati i posaceneri nè che sia affisso il
divieto di fumo, perchè SI TRATTA DI UN LUOGO DI RIUNIONE PRIVATO e non
pubblico, quindi "non siamo multabili" (parole del
Coordinatore del club: che coda di paglia in questa affermazione!).
Morale: gliela do vinta e rinuncio a frequentare il partito per non
litigare, o insisto a difendere il mio elementare diritto di respirare,
di arrivare in una stanza che non sia già satura di fumo puzzolente e
cancerogeno, tra musi e occhiate di malcelata intolleranza? Chi è
l'intollerante?
Aspetto una risposta e direttive di comportamento. Una
vostra candidata.
(NB: per garantire la
scrivente e' stato omesso il suo nome e quello del partito)
GEA-News.Tabagismo
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