Martedì, 7
Novembre 2000
Riforma
dei cicli: parlano
gli studenti
Redazione KwScuola
Della riforma ancora ne
sanno poco. Qualcuno l'ha letto sui giornali, mentre in qualche istituto
si parla di convocare le prime assemblee.
"In realtà gli studenti - sostiene Jacopo Greco, responsabile
delle politiche giovanili del ministero della pubblica istruzione -
ricopriranno un ruolo centrale nella riforma dei cicli". Lo stesso
giorno in cui il testo approda in Parlamento, anche Tullio De Mauro a
Radiouno dice che "al centro della riforma saranno le personalità
degli studenti": "Sono dello stesso parere - dice Greco - anche
se è difficile allo stato attuale scendere sul concreto. Solo con
l'approvazione del Parlamento si avrà un quadro più preciso".
Secondo il responsabile ministeriale per le politiche giovanili "è
fondamentale che la scuola diventi il luogo dell'apprendimento:
l'insegnante dovrà cominciare a chiedersi chi è il ragazzo che gli sta
davanti, quale è la sua vocazione". E' un aspetto che viene
affrontato nel testo del documento, in cui si sottolinea che lo statuto
degli studenti e delle studentesse è stato un passo significativo".
Fondamentale sarà la anche redifinizione dei curricoli: "Alla quota
nazionale dell'80 per cento si aggiungerà un 20 per cento, contenuta nel
POF, che sarà decisa dalle scuole in base ai bisogni degli
studenti". E ancora: "Verranno ridotti gli indirizzi delle
scuole secondarie e tutte si chiameranno 'licei' e non più istituti.
Coinvolgeremo gli studenti nei nostri forum
e nella prossima conferenza nazionale dei presidenti delle consulte
studentesche" conclude Greco.
"La riforma dei cicli è l'ultimo tassello di una riforma che ha
rivoluzionato la nostra scuola - sostiene Ivana Bartoletti,
responsabile di StudentiPuntoNet - Finalmente si accorciano i tempi di
permanenza a scuola e finalmente i 'saperi' contempleranno le effettive
esigenze di ogni singolo studente".
La portavoce dell'associazione studentesca sostiene che "I programmi
e l'articolazione dei nostri studi non potevano rimanere gli stessi. Il
grande pregio di questa riforma è dare risalto alle capacità di ognuno
di noi, ai nostri effettivi interessi e alle nostre inclinazioni. La
maturazione dei propri interessi è - prosegue Ivana Bartoletti -
importantissima: troppo spesso infatti ci siamo sentiti appiattiti
all'interno delle nostre classi. Con la "centralità della persona
che apprende" (capitolo 2 della Riforma dei saperi), si apre un
capitolo nuovo per la scuola italiana". Ma quali sono i punti su cui
riflettere secondo Studenti.net? "Sicuramente l'orientamento: le
attività di orientamento devono essere incrementate. E poi la
preparazione degli insegnanti: una riforma così radicale ha bisogno di
insegnanti motivati e preparati. Ci chiediamo come sarà possibile
radicare la riforma se non si prevede una seria riqualificazione del corpo
docente!" risponde la Bartoletti.
L'interesse del mondo studentesco per la riforma dei cicli è in crescendo
anche sono ancora molti i giovani che non conoscono nel dettaglio la
trasformazione a cui la scuola italiana andrà incontro. "Una riforma
era inevitabile - spiega Mirko Tutino, studente di Reggio Emilia,
uno dei leader di Sx studenti e movimento - la scuola ne aveva bisogno. Io
credo che i nuovi cicli ci avvicinino di più all'Europa. Credo che la
riforma vada applicata piano piano, ma che sia positivo per esempio il
fatto che non costringa i ragazzi già a 14 anni a scegliere il proprio
futuro".
Intanto a Firenze gli studenti dei collettivi di sinistra si stanno
organizzando. "Questa riforma ci piove sulla testa senza che nessuno
ci abbia consultato - spiega Orso Casprini dei collettivi - abbiamo in
programma una prima riunione per venerdì prossimo all'istituto d'arte di
Porta Romana, rifletteremo insieme su questa trasformazione della scuola
poi decideremo cosa fare".