Open
Day della Memoria
Laboratorio
Teatrale degli studenti
Monologhi da brani di Rosetta Loy recitati da Niccolò
Franchi (Castelnuovo) e Giulia Landi (Rodolico)
Edoardo
Gentili, Christopher Martinuzzi, Novella Terzani
Il
programma è cominciato con la lettura da parte di
Niccolò Franchi, uno studente di IV A, di una poesia
scritta da un'alunna del nostro liceo. La poesia, che ha
vinto il I premio al concorso "le parole
dell'anima", è stata scritta da Sara Bocale
appositamente per il giorno della memoria. Esprime il
punto di vista di un deportato ebreo che si interroga e
alla fine conclude: "Se ogni essere è libero,
perché io fui prigioniero senza colpe?" Dopo si è
passati alla lettura dei brani di Rosetta Lay. "La
Parola Ebreo", i brani recitati da Niccolò Franchi
e Giulia Landi: si tratta di ricordi, dei ricordi di un
bambino che abita dall'altra parte della strada di una
famiglia ebrea. Vede al di là della finestra dei
bambini simili a lui, ma non capisce... L'altra lettrice
ci ricorda la Storia, anno per anno, di quel periodo dal
1937, quando Hitler era al potere da quattro anni e nei
campi di concentramento erano rinchiusi tantissimi
ebrei: nella vita del bambino non è cambiato nulla,
anzi l'entrata in guerra dell'Italia gli sembra persino
qualcosa di esaltante. Alla fine della guerra gli ebrei
sono stati sterminati, dei coinquilini e dei vicini di
casa del nostro amico non si è salvato nessuno. Il
brano si conclude con una riflessione del protagonista
che si chiede, visto che la mamma gli ha sempre detto
che i bambini nascono perché una cicogna li lascia in
un cesto, come si fa ad essere sicuri che la cicogna
l'abbia lasciato davanti alla porta giusta, che non ci
sia uno sbaglio? Insomma, come fa un bambino ad essere
sicuro di non essere anche lui ebreo? L'incontro si è
concluso con una performance, da parte degli studenti
del laboratorio teatrale, tratta dallo spettacolo
"Guerra". Tanti uomini, tutti in un campo di
concentramento, tre di loro vengono uccisi, ognuno con
un colpo di pistola. Una scena molto toccante, e poi
ecco la morte... una figura con una maschera ed un
mantello d'oro che passa tra le vittime, e le porta via
con sé, in cielo.
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