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27 novembre 2002 - un paginone de La Nazione sull'occupazione del Rodolico

oltre agli articoli riprodotti qui sotto La Nazione pubblica anche il testo della lettera della Preside alle famiglie del 20.11.2002

Lettera a tutti i genitori: i vostri figli occupano per non «far niente»

Lettera a tutti i genitori: i vostri figli occupano per non «far niente». Il grido d'allarme è quello della preside del liceo scientifico Rodolico, Erina Cini, che ha fatto recapitare a mamme e papà una missiva per informarli su ciò che sta succedendo all'interno dell'istituto, attualmente gestito, giorno e notte, da un gruppo di studenti della stessa scuola. Nel testo la Cini descrive scene di bivacco conseguenti a un'interruzione immotivata delle lezioni, voluta da pochi organizzatori, anche se «la maggior parte li segue», scrive la capo istituto. Secondo lei l'occupazione in corso è solo un atto di rivalsa contro docenti e scuola, da parte degli studenti più asini, «con pessimo curriculum e che meno profittano delle lezioni», per amor di precisione. La preside, per la verità, in passato si è sempre contraddistinta per il dialogo che sapeva instaurare con gli studenti.
E anche questa volta aveva messo sul piatto la sua offerta, concedendo quattro giorni dedicati all'approfondimento di temi pregnanti e legati all'attualità, come su indicazione degli studenti. E invece, prosegue, «ha prevalso la linea 'del non far niente'», quella dura dell'occupazione. Poi i ragazzi sono accusati «di infantilismo che arreca avvilimento al corpo docente» e che potrebbe sfociare anche nell'illegalità, visto che è stata imposta l'interruzione delle lezioni. E a questo proposito li si mette in guardia perché il collegio dei docenti attuerà «sanzioni disciplinari nei confronti degli studenti sicuramente responsabili dell'accaduto». La lettera fu spedita, due lunedì fa, al primo cenno di subbuglio e di certo non ha contribuito a svelenire gli animi. Infatti fra venerdì e sabato, agenti delle forze dell'ordine hanno dovuto presentarsi almeno un paio di volte. La prima nella sede distaccata in via Baldovinetti e l'altra in sede centrale.
Sebbene il primo blitz risalga al pomeriggio di lunedì 18 novembre, primo timido tentativo di occupazione, subito fatto rientrare dalla Digos. Tuttavia la voglia di protesta non è stata sradicata ed è rimasta in sonno per altri due giorni. Dopodiché è esplosa di nuovo mercoledì, giorno in cui il Rodolico è passato tutto nelle mani dei ragazzi (presidenza e segreterie escluse, ovviamente). Gli occupanti si difendono dalle accuse mosse dalla preside sfoderando un'agenda fitta di assemblee, dibattiti e confronti organizzati un po' all'interno della scuola e un po' alla casa del popolo delle Due Strade. «La preside – ribatte Giulio – non ha voluto ascoltarci e ci ha chiesto di autogestirci per quattro giorni di seguito, da recuperare utilizzando quelli concessi per le assemblee mensili. Ma così, da ora a marzo, non avremmo più avuto modo di riunirci». Comunque qua e là almeno un accenno di par condicio i ragazzi lo hanno voluto dare. Infatti nonostante che ai dibattiti partecipino per lo più esponenti di associazioni o partiti legati alla sinistra, in un paio di occasioni sono stati invitati anche rappresentanti di Forza Italia. Oggi dalle 10 a mezzogiorno è in calendario un approfondimento sul tema della giustizia. E al circolo delle Due Strade, se tutto va bene, dovrebbero arrivare Pancho Pardi, Paolo Cocchi dei Ds e Lucia Tanti di Forza Italia. «Alle nostre iniziative – aggiunge Giulio – sono invitati tutti i settori della scuola, docenti, personale Ata, studenti e genitori».
All'occupazione è stato dato comunque termine che sarebbe venerdì prossimo. «Non andremo oltre – conferma lo studente – e l'ultimo giorno sarà dedicato alla pulizia di aule e corridoi, perché da lunedì deve essere tutto in ordine». E forse ci sarà bisogno anche di sostituire il vetro di una porta secondaria, mandato in frantumi da alcuni esterni che durante la notte di sabato hanno tentato di irrompere nell'edificio, senza riuscirci.
Michele Ontanetti

E sulla pantera si dividono anche le famiglie

La lettera firmata dalla preside ha già messo in allarme parte dei genitori dello scientifico Rodolico.
Una preoccupazione rafforzata anche alle lamentele di alcuni studenti estranei alla protesta in atto e che preferirebbero di gran lunga continuare a fare lezione.
In particolare sarebbero i ragazzi di prima e seconda, a soffrire di più del fatto che la didattica sia stata interrotta senza motivi sufficientemente convincenti, come sostiene la preside Erina Cini.
La quale nel messaggio inviato alle famiglie afferma che per lo più sono i ragazzi delle prime classi a cadere nella tentazione «del non voler far niente».
Mentre sono proprio loro, prosegue la Cini, ad aver bisogno di lezioni regolari, che li aiutino a superare le difficoltà dell'impatto del passaggio dalle medie inferiori alle superiori.
Anche in questo caso gli occupanti replicano puntualmente, sventolando un'altra lettera di segno contrario a quella della loro capo istituto e firmata «un gruppo di genitori».
Che preferiscono però non riportare i propri nomi per il timore, scrivono, che qualcuno possa rivalersi sui loro figli.

E oggi va in scena  il dibattito sulla giustizia

Oggi dalle 10 a mezzogiorno è in calendario un approfondimento sul tema della giustizia. E al circolo delle Due Strade, se tutto va bene, dovrebbero arrivare Pancho Pardi, Paolo Cocchi dei Ds e Lucia Tanti di Forza Italia. «Alle nostre iniziative – si sostiene da parte degli studenti – sono invitati tutti i settori della scuola, docenti, personale Ata, studenti e genitori».

«Mio figlio è andato ma anche oggi non c'è lezione...»

Ho ricevuto anch'io, come gli altri genitori dei ragazzi del Rodolico, la lettera della preside Cini. Prima impressione: il clima dev'essere davvero teso se il responsabile dell'istituto scrive con questo tono alle famiglie degli alunni.
Seconda reazione: vorrei capire qualcosa di più da mio figlio, visto che dopo tre giorni (la lettera è arrivata il 20 novembre) non ha ancora saputo spiegarmi come mai non c'è scuola.
Ho l'impressione che non l'abbia capito neanche lui, eppure ha un'intelligenza perlomeno media. So che ha provato a entrare tre volte e poi ci ha rinunciato, perché «tanto c'è solo casino, i banchi sono accatastati, i professori ci sono, ma non fanno lezione, comandano i ragazzi più grandi». E voi delle prime classi che fate? «Ci hanno solo fatto spillare un po' di volantini, poca roba, io mi sono annoiato».
Mi è sembrato di capirlo, perché dopo il primo giorno non è più rientrato a scuola. Esce la mattina alle sette, vede che aria tira e poi torna a casa: «Babbo, anche oggi nulla...». Il tono è dispiaciuto, ma poi — invece della scuola — lui corre a occupare la postazione della Play Station.
Un genitore