news per gli insegnanti nel sito del Liceo Scientifico Rodolico di Firenze |
ultimo aggiornamento 01/12/00
LE NOTIZIE "VECCHIE" SONO IN ARCHIVIO
settimana decisiva per gli stipendi | sciopero del 16 ed esclusione di cobas e gilda dalle trattative | inizio delle trattative governo-sindacati | comunicato cobas | proteste in vista | sciopero del 7 dicembre | le liste per le elezione della RSU | Panebianco su insegnanti e sciopero |
PROVA D’ESAME FINALE PER UN MONOPOLIO
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La Commissione
Elettorale informa che sono state presentate
le liste per elezioni delle R.S.U.
cgil |
cobas |
gilda |
unicobas |
Baggiani
Cinzia |
Ardiccioni
Luciano |
Cusmano
Lucia |
Bruno
Giuseppa |
Lotti
Patrizio |
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|
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Meneghetti
Lucia |
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Informa inoltre che le operazioni di voto si svolgeranno nel seguente modo :
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In via
Senese il giorno 14 dicembre dalle ore 8,10 alle ore 13,05.
·
In via
Baldovinetti il giorno 15 dicembre dalle ore 8,15 alle ore 13,15.
Affigge
le liste degli aventi diritto al voto, invitando chi vi ravvisasse qualche irregolarità
a darne segnalazione.
Firenze,
28 novembre 2000.
Giovedì, 23 Novembre 2000
Rottura fra governo e sindacati: sciopero il 7 dicembre
Redazione KwScuola
Si rompono le trattative: l'incontro a Palazzo Chigi non ha portato a
nessun accordo tra governo e sindacati. La mancata risoluzione della vertenza
contrattuale sugli stipendi degli insegnanti porterà, il 7 dicembre, allo
sciopero nazionale, preannunciato da Cgil, Cisl, Uil e Snals. "In assenza
di una risposta del governo - ha dichiarato Massimo di Menna della Uil Scuola -
queste sono le nostre posizioni, che siamo pronti a cambiare solo qualora ci
venisse una proposta concreta". Nessuna cifra precisa insomma da parte del
governo destinata agli aumenti delle retribuzioni degli insegnanti: questo il
motivo determinante che ha indotto Cgil Cisl e Uil a rompere le trattative. Sono
"posizioni ancora molto distanti" ha detto il leader della Cgil
Scuola, Enrico Panini, al termine dell'incontro, sottolineando l'insoddisfazione
dei sindacati confederali. Il motivo principale della rottura, ha detto Panini,
è "la mancata quantificazione da parte del governo delle cifre da
stanziare per l'aumento delle retribuzioni, dopo oltre un mese di trattative non
insoddisfacenti al tavolo tecnico che non hanno però trovato indicazioni
concrete e impegni conseguenti in sede politica". Ha annunciato quindi
ulteriori iniziative di mobilitazioni per il 18 dicembre.
Un altro 'punto caldo' del confronto tra governo e sindacati era "la
situazione dei supplenti che da mesi attendono di essere pagati - secondo Nino
Gallotta dello Snals - un fatto che lo Snals-Confsal denuncia da tempo
all'opinione pubblica".
Insieme ai sindacati, anche i Cobas aderiranno allo sciopero ed è questa una
grossa novità: l'esecutivo nazionale dichiara in una nota che "la
finanziaria approvata dalla Camera non contiene per la scuola neanche una lira
in più della misera somma (30.000 lire nette, aggiunte alle circa 90.000 già
previste per il rinnovo biennale) già annunciata a settembre e che aveva
convinto la categoria a scendere massicciamente in sciopero il 16 ottobre (con
Cobas e Gilda) e il 9 ottobre (con Confederali e Snals)".
Nella nota dei Cobas vengono ripetute le motivazioni dello sciopero: "Per
modificare la finanziaria, per lo stipendio europeo in un triennio ed un aumento
immediato di 500.000 lire mensili, per la cancellazione della controriforma
Berlinguer-De Mauro e il mantenimento della scuola elementare e media". Ma
le manifestazioni saranno anche "contro la censura sui libri di testo e il
finanziamento alle scuole private sia per la via diretta sia mediante bonus alle
famiglie, per l'aggiornamento obbligatorio per tutti mediante anno sabbatico,
per l'aumento degli organici Ata e il riconoscimento giuridico ed economico
dell'anzianità del personale Ata ex-Enti Locali, per l'assunzione in ruolo di
tutti i precari e degli Lsu, per la restituzione ai Cobas del diritto di
partecipare alle trattative e di svolgere assemblee in orario di servizio".
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Giovedì, 9
Novembre 2000
Dai cicli al buono scuola, proteste in vista
Redazione KwScuola
Tira aria di scioperi e contestazione nel mondo della
scuola. Dalla riforma dei cicli, alla riforma degli organi collegiali per finire
alla protesta studentesca sul buono-scuola in varie città della Lombardia.
Saranno questi i temi che agiteranno il pianeta-scuola nelle prossime settimane.
Cominciamo dalla questione cicli. "Riformare la riforma" è lo
slogan utilizzato dall'Unicobas per chiamare gli insegnanti allo sciopero il
prossimo 1 dicembre a Roma per una manifestazione nazionale in bicicletta
"Contro il disordino dei cicli". Tra le richieste degli insegnanti, il
mantenimento dei posti di lavoro di tutti i docenti, la parità d'orario e di
salario dalla scuola dell'infanzia a quella superiore.
Altra giornata di sciopero di tutti i lavoratori della scuola, sempre contro il
riordino dei cicli, è stata indetta per il prossimo 7 dicembre dai Cub Scuola
(Confederazione Unitaria di Base) che ha in programma di organizzare assemblee
dei lavoratori nelle varie scuole. Ancora una volta sotto accusa è il riordino
dei cicli: "una riforma -sostiene il sindacato - i cui termini esatti sono
tanto vaghi quanto preoccupanti per quanto riguarda la qualità del servizio,
l'organizzazione del lavoro e l'occupazione nella scuola. In un colpo solo
-prosegue il sindacato di base- si intende attaccare la scuola elementare
distruggendo un prezioso patrimonio di competenze, porre sullo stesso piano la
formazione professionale gestita da aziende con la scuola pubblica, ridurre di
un anno l'obbligo scolastico ed imporre al personale della scuola mobilità
coatta e degrado professionale".
In mobilitazione ci sono anche gli studenti della Lombardia. Questa vola nel
mirino c'è il buono-scuola. Il Coordinamento dei collettivi di Milano,
riunito al liceo Parini ha infatti deciso di organizzare per sabato 18 novembre
una manifestazione. All'assemblea del Parinierano presenti esponenti dei
coordinamenti di altre città della Lombardia (Bergamo, Brescia, Pavia Varese,
Lodi). La protesta sarà, nelle intenzioni degli studenti, estesa in tutta la
regione con l'organizzazione di manifestazioni cittadine. La mobilitazione
studentesca inizierà già dai prossimi giorni con assemblee nelle scuole,
picchetti informativi e volantinaggi.
Le proteste toccano anche gli organi collegiali, "per i quali - dice
Nino Gallotta dello Snals - non è prevista alcuna indennità economica".
E' per questo che lo Snals annuncia che, da lunedì prossimo, tutto il personale
della scuola di ogni ordine e grado si autosospenderà da tutti gli organi
collegiali elettivi". L'annuncio dello Snals-Confsal è stato rivolto agli
operatori scolastici per protestare "contro le esitazioni del governo sulla
questione del riconoscimento della loro professionalità". Pertanto -
prosegue Gallotta "saranno bloccati i lavori di istituto, dei consigli
provinciali".
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Venerdì, 27 Ottobre 2000 "Abbiamo fatto tre riunioni, ne serviranno altrettante per
finire l'esame del capitolo stipendi". La previsione è di Massimo
Di Menna, leader della Uil scuola. Lunedì ore 15, a Palazzo Chigi ci
sarà il quarto incontro tecnico tra sindacati e delegati del ministero
della pubblica istruzione, del tesoro, della funzione pubblica e della
presidenza del consiglio. |
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SCUOLA: COBAS, CON ACCORDO AL
RIBASSO NUOVO SCIOPERO DOCENTI
(ANSA) - ROMA, 18 OTT - Se Cgil, Cisl, Uil, Snals e ministro della Pubblica istruzione ''chiuderanno al ribasso il contratto degli insegnanti, si preparino a ricevere un prossimo straordinario sciopero della categoria che, siamo certi, ricevera' l'adesione della quasi totalita' dei lavoratori''. Questa la posizione espressa dai Cobas alla vigilia dell' incontro di oggi pomeriggio a Palazzo Chigi sugli aumenti contrattuali ai docenti. Oggi, affermano i Cobas in un comunicato, ''il governo, insistendo nell'errore che e' costato il posto a Berlinguer, ricevera' e trattera' con i 'soliti noti'. Diffidiamo confederali e Snals - proseguono i Cobas - a stipulare accordi che vadano contro quello che la grande maggioranza dei lavoratori ha mostrato in modo inequivocabile di volere, non solo nelle manifestazioni dello scorso 16 ottobre ma anche nella giornata del 9 ottobre'', in occasione dello sciopero indetto da confederali e Snals. ''Seguiremo da vicino le contrattazioni - afferma il sindacato - con sit-in in occasione di ogni incontro a partire dal prossimo, visto che il sit-in che avevamo chiesto per oggi a palazzo Chigi - concludono i Cobas - ci e' stato negato per la presenza a Roma della regina Elisabetta''. (ANSA). YRH 18/10/2000 14:01 |
Mercoledì,
18 Ottobre 2000 Vertenza scuola: la trattativa va avanti Il governo è disponibile a trattare sugli stipendi dei prof, ma
vuole individuare un'esatta quantificazione dei costi e degli obiettivi
della vertenza scuola. In altre parole: dall'incontro fra sindacati (Cgil,
Cisl, Uil e Snals) e il governo rappresentato dal ministro della pubblica
istruzione Tullio De Mauro, è emersa l'intenzione di dare vita da subito
a un tavolo tecnico di trattativa no-stop. |
ROMAUn aumento di cinquecentomila lire al mese, in busta paga per tutti;
cinque manifestazioni, nelle principali città, tra cui Roma. Ieri è stata la
volta degli autonomi, Cobas, Gilda e Unicobas: scioperi e cortei per aumentare
le retribuzioni degli insegnanti. Un’adesione del 13,02%, secondo i dati del
ministero, sui quasi 800mila dipendenti della categoria. Molti di più, secondo
gli organizzatori, che parlano del 60 per cento.
Per alcune ore, ieri mattina, Cobas, Gilda e Unicobas hanno intravisto il
miraggio di poter essere convocati domani a Palazzo Chigi, insieme a confederali
e Snals. Così almeno aveva detto il ministro della Pubblica Istruzione, Tullio
De Mauro, parlando in un convegno a Roma. Salvo poi precisare nel pomeriggio con
una nota ufficiale del ministero: all’incontro con il Governo, ha
puntualizzato l’ufficio stampa, sono state invitate solo le organizzazioni
sindacali firmatarie del contratto. La firma, quindi, farebbe da spartiacque:
stando ai numeri, infatti, la Gilda ha una rappresentatività superiore alla
soglia del 5 per cento (il tetto minimo per essere ammessi al tavolo). Se nelle
prossime settimane, aggiunge la nota del ministero, si porranno altre questioni
estranee alla trattativa, saranno convocate anche le altre sigle sindacali, come
è avvenuto anche recentemente, in occasione della discussioni sul riordino dei
cicli.
Domani, quindi, gli autonomi non ci saranno. E protestano: «il ministro ha
fatto una mezza virata», dice il leader della Gilda, Alessandro Ameli. «Queste
separazioni formali, tra firmatari e non, sono fuori luogo visto che non siamo
in sede di trattativa formale con l’Aran ma in una fase prettamente politica.
Quello di De Mauro è un errore, segno di scarsa attenzione», continua Ameli.
Anche i Cobas criticano il ministro, accusandolo di essere «prigioniero dei
sindacati confederali». Sciopero e manifestazioni, secondo gli autonomi, hanno
avuto successo, anche se le cifre del sindacato contrastano con quelle delle
polizia: gli organizzatori del corteo romano parlano di 50mila partecipanti,
mentre le stime della polizia indicano 3.500 persone. Tra i sindacati
confederali, intanto, si tira un sospiro di sollievo: i dati, commentano alcuni
sindacalisti, sono comunque lontani dalla protesta organizzata dagli autonomi in
primavera, contro il "concorsone". Un segnale che viene interpretato
come un recupero di consenso da parte di Cgil, Cisl, Uil e Snals, grazie allo
sciopero di lunedì e all’atteggiamento tenuto nella vertenza.
A maggior ragione, quindi, come avevano già detto la scorsa settimana, il
giorno dopo lo sciopero, domani i sindacati si presenteranno agguerriti a
Palazzo Chigi. «Non svenderemo i risultati della protesta, se non ci saranno
risposte adeguate sciopereremo ancora», erano state le dichiarazioni della
scorsa settimana. Quanto alle cifre, il Governo sembra volersi mantenere al di
sotto dei 1000 miliardi chiesti dal sindacato (in Finanziaria sono previsti 650
all’anno per il triennio 2001-2002 e 2003), anche se ci sono state nei giorni
scorsi una serie di aperture, a partire dallo stesso presidente del Consiglio,
sulla volontà di chiudere la vertenza. Domani, salvo ripensamenti,
all’incontro dovrebbe presiedere il sottosegretario Enrico Micheli. Tra i
sindacati, la sensazione è che non si tratterebbe nemmeno stavolta di un
appuntamento definitivo. Sta di fatto che dalla scorsa settimana arrivano
continue sollecitazioni al Governo da parte delle forze politiche perché apra i
cordoni della borsa. E sia il centro-sinistra che la Casa delle Libertà hanno
annunciato emendamenti alla Finanziaria. Ieri è toccato a Rifondazione
dichiarare che verranno presentati emendamenti alla manovra per dare a tutti gli
insegnanti retribuzioni europee. Idem hanno detto i Verdi. Vedremo se il Governo
sarà della stessa opinione.
Nicoletta Picchio