Venerdì, 24 Novembre 2000

Fra Nutella e comitato politico, la giornata dell'occupante
Laura Montanari

Uno ha portato da casa il masterizzatore. "Lottiamo anche contro la legge del copyright, non dimenticatevelo, siamo per la cultura a prezzo politico". E allora ecco una settantina di cd di musica prelevati dalle stanze di casa e portati qui, dentro il liceo classico Michelangelo "occupato", da masterizzare e rivendere a 4.000 lire l'uno. 4.000 lire per finanziare il movimento studentesco. "Ci sono i Lag Wagon, i Red hot cilly Pepper...vuoi qualcosa?". La musica parte a tutto volume da un altoparlante. Sono gli orfani di Napster. Nelle aule al piano di sopra qualcuno prova a far lezione, la maggior parte degli studenti sono invece al piano terra, nelle aule diventate laboratori politici, di arte, fotografia, di cucina etc...
Firenze, liceo Michelangelo. Ieri le polemiche e la tensione fra presie e studenti, oggi il collegio docenti che si riunisce e sospende le lezioni fino a lunedì.
Gli studenti qui occupano, contro la riforma dei cicli e contro la riforma dell'università che con "la frequenza obbligatoria allontana dalla cultura gli studenti lavoratori". Poi anche contro la censura ai libri di storia.

All'ingresso della scuola c'è un gruppo che controlla chi entra e chi esce: "Non vogliamo i casini degli anni passati quando durante l'occupazione sono stati fatti 14 milioni di danni - dice Giovanni, 16 anni, uno dei rappresentanti di istituto - così la sera a una certa ora sbarriamo gli ingressi, tiriamo fuori i sacchi a pelo e si dorme un po' in palestra, un po' nelle aule".

Per finanziare l'occupazione (non sembra ma le fotocopie, i volantini, le cene etc...costano), il movimento ogni mattina delega due o tre ragazzi alla spesa al supermercato. Poi rivende il te a mille lire, un bicchiere di vino a 3.000 lire, una lattina di birra a 2.000. Accetta prenotazioni per la cena. Confeziona la colazione con "tè, caffè, biscotti, pane e Nutella e qualcos'altro" si legge nello scrupoloso opuscolo del Collettivo.

Per la cena ci pensa Silvia che, visto che abita a due passi dal liceo, sale su a casa butta la pasta in un pentolone, cucina e porta la cena per sfamare i ribelli. Un primo, un contorno (fagioli lessi all'olio crudo) e un po' di vino costa lire 5.000. Stasera va in scena menù toscano (con i crostini), domani pasta caprese e nei giorni successivi riso, pollo, peperoni e crepes. Il menù è ovviamente, fisso.

"Quest'anno l'occupazione l'abbiamo preparata bene - prosegue Giovanni - al mattino qui ci sono più di 500 studenti che lavorano nei laboratori, non è come gli altri anni che dopo che si proclamava l'occupazione a scuola ci ritrovavamo in quattro gatti". La giornata dell'occupante è scandita da un programma affisso al muro comincia alle ore 8:00 "Dolce risveglio", ore 9:00 "Riunione laboratori politici" (sono quelli che dovrebbero studiare la riforma dei cicli, l'autonomia e la riforma dell'università per produrre alla fine documento critici). Fra le 10 e le 13 apre il laboratorio artistico. 12:30 assemblea quotidiana per fare il punto sulla giornata. Ore 13:30 "I formidabili panini del Comitato Cucina". Il resto del pomeriggio è dedicato al laboratorio fotografico, a quello per realizzare il giornalino. Il circolo di lettura è in contemporanea con il torneo di calcetto "iscrivetevi numerosi". A seguire la cena sociale e mini-concerto oppure, a piacere, cena e cineforum. Ieri davano Nirvana, oggi non si sa.

Fino a quando andrà avanti questa occupazione? "Probabilmente fino a lunedì o martedì, vedremo" dice Giovanni. E se non otterrete nulla? Vale a dire se non cambierà la riforma dei cicli, se non cambierà la riforma dell'università, se non cambierà la legge sul copyright? "L'idea di occupazione è cambiata - prosegue Giovanni, rappresentante di istituto - non è più un momento di protesta forte, oggi per noi è l'esplicitarsi di un'esigenza altrettanto forte". E' in qualche modo il gusto di rompere le regole. "Non ci va di andare a scuola, questa scuola non ci piace e vorremmo cambiarla - dice Giovanni -, non vorremmo sentirci soltanto dei contenitori da riempire con delle nozioni. Non ci illudiamo di cambiare tutto in due o tre giorni, finita l'occupazione continueremo a lavorare. Per esempio contro la legge sul copyright abbiamo fatto anche un corteo qualche tempo fa". Al Miche, si legge su un volantino verranno organizzate nelle giornate dell'occupazione le "lezioni circolari" "dove lo studente è un soggetto attivo". Temi proposti: "cinema, avanguardia artistica, avanguardia teatrale, - recita testualmente con scrupolo un volantino - questione palestinese, globalizzazione, incontro tra cultura orientale e occidentale, revisionismo storico, mutamento delle classi sociali (forse)"...