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[da La Repubblica]

Il numero due di Kabul apre agli Usa ma Bush respinge l'offerta: "Lo dico e lo confermo,nessun negoziato"

I Taliban: "Pronti a consegnare Bin Laden a un paese neutrale"
Da Kabul appello all'alleanza del nord per un fronte
comune anti Usa. Ma la resistenza pensa a un nuovo governo

KABUL - Il regime di Kabul è pronto a consegnare Osama bin Laden a un Paese neutrale se gli Stati Uniti forniranno prove della sua colpevolezza. Ma dal presidente Usa George W.Bush arriva un secco rifiuto: "Quando dico niente
negoziati, intendo niente negoziati.

La nuova giravolta nella politica dei Taliban nei confronti degli Usa è arrivata a pochi minuti dall'inizio dell'ottava giornata di bombardamenti su Kabul. Parlando con i giornalisti, il numero due del regime di Kabul, Maulvi Abdul Kabir, ha parlato della possibile consegna di bin Laden a un Paese neutrale, specificando che questa avverrà "se gli Stati Uniti ci forniranno sufficienti prove e se i Taliban saranno certi che questo Paese è davvero neutrale e non sarà influenzato dagli Stati Uniti".

Nei giorni scorsi i Taliban si erano detti pronti a processare bin Laden in Afghanistan se fossero state fornite prove contro di lui. Ma anche quella volta gli Stati Uniti avevano risposto con un secco no.

L'apertura dei Taliban sullo sceicco segue di poche ore un segnale di natura opposta: in mattinata gli studenti di religione avevano invitato i guerriglieri dell'Alleanza del nord, che da anni si battono contro di loro, a creare un fronte comune contro gli americani che bombardano la popolazione civile dell'Afghanistan.

Ma il ministro degli Esteri dell'Alleanza del nord, Abdullah Abdullah fa intendere che i piani del suo gruppo sono altri. "Ogni volta i Taliban ci stupiscono con le loro dichiarazioni dice - sono i loro uomini che disertano... e non i nostri".

Il ministro ha poi spiegato che l'Alleanza del nord non intende lanciare un'offensiva su Kabul in maniera isolata, ma punta, prima, a risolvere le questioni politiche aperte nel fronte anti Taliban. Prima di tutto, pare di capire, ci vorrà un accordo sul futuro governo dell'Afghanistan: "Muovere verso Kabul richiederà prima una soluzione politica oltre che militare", spiega.

(14 ottobre 2001)