documento dei docenti del rodolico contro il nuovo esame di stato       

 

I sottoscritti membri delle Commissioni XXIV, XXV, XXVI, XXVII, XXVIII, XXIX, XXX, operanti presso il Liceo Scientifico Statale N. Rodolico di Firenze, aderiscono alla campagna nazionale di mobilitazione e di protesta contro la formula degli Esami di Stato introdotti dall’attuale Ministro dell’università, dell’istruzione e della ricerca, con le motivazioni di seguito riportate.

  1. Il Ministro, con un semplice comma della legge finanziaria e senza alcun dibattito con gli operatori scolastici, ha di fatto trasformato gli esami in una mera operazione rituale, svuotandoli di contenuti culturali e didattici: ciò costituisce la premessa per l’eliminazione del valore legale del titolo di studio e per la sua completa trasformazione in merce alienabile sul mercato.
  2. Con una commissione formata da tutti membri interni, escluso il Presidente, viene meno qualsiasi forma residuale di effettivo controllo pubblico sui risultati dell’insegnamento nelle scuole private, per cui d’ora in poi i “diplomifici”, piú diffusi di quanto si creda, potranno ancora piú facilmente attirare “clienti” con la promessa di promozioni garantite. Continua cosí, con un salto di qualità in peggio, la tendenza inaugurata con la legge Berlinguer sulla “parità scolastica”, che permette a scuole private di parte e/o con fini di lucro di svolgere la stessa funzione costituzionale della scuola pubblica, l’unica in grado di garantire l’effettivo pluralismo e la riduzione della disuguaglianza sostanziale. Su questi temi è in corso la raccolta delle firme per chiedere l’abolizione delle parti piú significative della legge n° 60/2000 e successive modifiche. Inoltre questo tipo di esame porta a una demotivazione degli studenti con effetto di ricaduta su tutto il corso di studi; e introduce, nella valutazione finale proprio quella autoreferenzialità tanto deprecata da chi – a partire dalle forze di governo – mette sotto accusa la scuola pubblica.
  3. Il balletto sulla “mancia”, di importo economico comunque irrisorio, da offrire ai docenti impegnati nell’Esame di Stato costituisce l’ultimo oltraggio a una categoria che ha subíto negli ultimi 12 anni una perdita del 13% del proprio potere d’acquisto e la cui paga oraria è di gran lunga tra le piú basse d’Europa. Si tratta di un affronto che pesa, oltre che sulle tasche dei docenti, anche sulla loro dignità di lavoratori.

Pertanto i sottoscritti, impossibilitati a scioperare per le pesanti restrizioni del diritto di sciopero introdotte dalla legge 146/90 e successive modifiche, richiede la verbalizzazione della presente dichiarazione.

Firenze, 17 giugno 2002

Documento firmato da 31 docenti su 40 componenti le commissioni

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