Parte I – SETTORI DI DIFFERENZIAZIONE – AIUTI E GUIDE

 

 

Altre schede utilizzabili in questa rubrica:

 

 

– Introduzione.

– Contenuti.

– Compiti.

 

SCHEDA N° 1/1

 

Paese

L1

L2

Livello

Durata

Contatore

Belgio

francese

spagnolo

2e anno

 

 

 

 

Scheda che può essere utilizzata anche in:

 

 

– Introduzione.

– Obiettivi.

– Contenuti.

– Consegne.

– Recupero.

– Autonomizzazione.

 

CONTESTUALIZZAZIONE

 

 

La scuola, l’Athénée Riva Bella a Braine-l’Alleud, appartiene alla Comunità francese del Belgio (insegnamento pubblico). La classe è composta da 12 studenti di circa 17 anni. Si tratta di una lezione di revisione che precede un compito scritto.

 

 

 

 

TrascriZionE originale

francese L1, spagnolo L2

 

TRADUZIONE

 

 

P. – Hoy lo que hacemos es lo que a veces hacemos : lo de trabajar cada uno solo y cada uno puede escoger el trabajo que va a hacer. ¿Vale? Pues hoy la idea es trabajar la coherencia de un texto narrativo: ¿Qué cuenta una historia?

Hay diferentes ejercicios. Voy a explicar lo que podéis escoger.

Aquí, en esta zona, hay un ejercicio sobre los conectores [1], que trabajamos en otro momento… ¿os acordáis?, cuando tratamos de la contaminación : “por eso”, “además”, etc. ¿De acuerdo? Son palabras que hay que poner en el texto.

Pues, hay dos posibilidades : podéis trabajar –es un texto que cuenta la historia de Juan Fajardo–, podéis trabajar con la ayuda de unos símbolos y el vocabulario que viene aquí [2]. Los símbolos están en el texto, y en función de los símbolos podéis encontrar el conector adecuado.

El mismo texto se puede trabajar sin la ayuda de esto, es decir que es más fácil trabajar con los símbolos, pero los que se sienten ya más a gusto –o sea quien siente que puede hacerlo– pueden hacerlo directamente sin los símbolos, así. ¿De acuerdo? Hay dos posibilidades, y la corrección siempre está aquí. ¿Vale?

Luego, después de hacer esto –dos grados de dificultad– viene la última etapa, aquí. Es la continuación de la historia, desordenada, ¿vale?, y con los conectores que faltan [3]. Tenéis que continuar la historia, sin los símbolos de todas formas, y además está desordenada. Y es posible hacer esto directa­mente sin pasar por la primera historia, para los que se sienten muy fuertes. ¿Vale?

Aquí, en el medio se trata de trabajar la lectura y la escritura. También hay lo más fácil, 2, 3 estrellas [4]. ¿Os acordáis es algo que hicimos?: anticipar, imaginar lo que va haber después en el texto…– No se trata de un texto publicitario sino de un texto narrativo, ¿de acuerdo ?, y vais a ver que hay diferentes ejercicios, por ejemplo, aquí, hay tres.

Si hacéis uno y funciona bien, podéis pasar al dos directamente, ¿de acuerdo?. Y para trabajar aquí, como hay que escribir, os voy a ayudar a corregir, y estaré aquí sobretodo para ayudar a corregir uno a tres, ¿de acuerdo?: anticipar, escribir el final de diferentes historias, ¿ de acuerdo?

Y aquí tenéis un texto narrativo, una historia donde falta el vocabulario [5], y tiene que tener coherencia por el vocabulario. Dos posibilidades: trabajar el texto, buscar el vocabulario sin la ayuda de las palabras que están aquí [6], ¿vale?. Es decir estas hojas dobladas, completar el texto buscando palabras - ¿ vale ?- o podéis hacer el ejercicio de darle sentido, de buscar el sentido, con las palabras que están aquí que son las que faltan, ¿de acuerdo? Bueno, también dos grados de dificultad: más fácil y un poco más difícil. De toda forma estaré aquí para ver cómo se organiza, ¿de acuerdo?. Y la respuesta, como siempre, en esta hoja, ¿de acuerdo? Bueno, podéis escoger lo que os parece más adecuado, más útil, o trabajar los conectores y continuar con la historia o trabajar el vocabulario.

 

I numeri in grassetto fra parentesi rimandano ai supporti citati in Allegato.

P. – Oggi facciamo quello che facciamo spesso: ciascuno lavora da solo, e ciascuno può scegliere il lavoro che vuol fare. Va bene? Dunque, oggi si tratta di lavorare sulla coerenza di un testo narrativo: che cosa racconta una storia?

Ci sono vari esercizi. Vi spiegherò che cosa potete scegliere.

Qui, in questa zona, c’è un esercizio sui connettori [1], su cui abbiamo lavorato in un altro momento... vi ricordate? Quando abbiamo parlato dell’inquinamento: “ per questo ”, “ in oltre ”, ecc. D’accordo? Sono parole che si devono inserire nel testo.

Allora, ci sono due possibilità: potete lavorare – il testo racconta la storia di Juan Fajardo –, potete lavorare aiutandovi con i simboli e il vocabolario che avete qui [2]. I simboli sono nel testo, e in funzione dei simboli potete trovare il connettore più adatto.

Si può lavorare sullo stesso testo anche senza questo aiuto, cioè è più facile lavorare con i simboli, ma coloro che si sentono già più sicuri – chi si sente capace di farlo – possono farlo direttamente senza i simboli, così. Va bene? Ci sono due possibilità e la correzione è sempre qui, d’accordo?

Poi, dopo aver fatto questo – ci sono due gradi di difficoltà – viene l’ultima tappa. E’ il seguito della storia, in disordine, va bene? E con i connettori che mancano [3]. Dovete continuare, chiaramente senza simboli, la storia che è in disordine. Coloro che si sentono molto sicuri possono farlo direttamente senza passare dalla prima storia. D’accordo?

Qui, al centro, si deve lavorare sulla lettura e la scrittura. C’è anche qualcosa di più facile, con due, tre asterischi [4]. Vi ricordate di ciò che avevamo fatto?: anticipare, immaginare ciò che ci sarà dopo nel testo... Non si tratta di un testo pubblicitario, ma di un testo narrativo, d’accordo? E vedrete che ci sono vari esercizi;, per esempio qui ce ne sono tre.

Se fate un esercizio e non avete difficoltà, potete passare direttamente al secondo, d’accordo? E per lavorare qui, dato che si deve scrivere, vi aiuterò a correggere, e resterò con voi soprattutto per aiutarvi a correggere i numeri dall’1 al 3, d’accordo? Anticipare, scrivere la fine di varie storie, d’accordo?

E qui avete un testo narrativo, una storia in cui manca il vocabolario [5], e deve essere coerente per quel che concerne il lessico. Due possibilità: lavorare sul testo, bisogna cercare le parole senza l’aiuto di quelle che sono qui [6], va bene? Cioè, su questi fogli piegati, completare il testo cercando delle parole, va bene? Oppure potete fare l’esercizio di dare un senso, di cercare il senso, con le parole che sono qui e che sono quelle che mancano, d’accordo? Bene, anche qui ci sono due gradi di difficoltà: più facile e un po’ più difficile. In ogni modo rimarrò qui per vedere come vi organizzate, d’accordo? E la risposta, come sempre, su questo foglio, d’accordo? Bene, potete scegliere ciò che vi sembra più adatto, più utile, o lavorare sui connettori e continuare la storia, o lavorare sul lessico.

 

 

AUTOFORMAZIONE

 

 

SOLUZIONI

 

 

FORMAZIONE

 

1. Visionate una prima volta questa sequenza. Quali sono le vostre prime reazioni? Ciò che propone l’insegnante corrisponde a dei tipi di attività che avete praticato come insegnante o come studente?

 

 

2. Guardate nuovamente la sequenza video tenendo l’Allegato sotto gli occhi in modo da ritrovare man mano i vari supporti e i vari compiti di cui parla l’insegnante.

 

 

2.1 In che cosa consistono i quattro compiti differenti proposti agli studenti?

2.1 Ecco i quattro compiti:

a) inserire i connettori mancanti in un testo a buchi;

b) mettere in ordine le parti di un testo e inserire nel testo così ricostituito i connettori che mancano;

c) redigere la parte finale di alcuni brevi inizi di racconti, sia seguendo la logica di partenza, sia rompendo tale logica;

d) inserire il lessico mancante in un testo.

 

 

L’insegnante propone compiti diversi e sono gli studenti stessi che devono (vedere ciò che l’insegnante dice alla fine: “ Potete scegliere ciò che vi sembra più adatto, più utile. ”).

Si potrà chiedere se si tratta in questo caso variazione o di differenziazione dei compiti, suggerendo ai corsisti di riferirsi alla definizione di questi termini nel Glossario. Questa distinzione è già stata oggetto di un lavoro proposto nelle sequenze dell’Introduzione.

2.2 Classificate questi quattro compiti (1, 2, 3 e 4), in funzione dei diversi modi in cui si possono definire gli “ obiettivi ” (vedere Glossario):

– le competenze linguistiche (comprensione scritta e orale, espressione scritta e orale);

– i contenuti linguistici (lessico, fonetica-ortografia, morfologia, sintassi);

– i tipi di grammatica: della frase, testuale, dell’enunciazione, nozionale-funzionale;

– il livello di padronanza dei contenuti: esercitazione o transfert.

2.2 Ripartizione dei compiti:

– comprensione scritta: 1, 2 e 4 ; espressione scritta: 3;

– lessico: 1, 2 e 4; il 3, in quanto compito di espressione scritta, coinvolge l’insieme dei contenuti linguistici;

– tutti i compiti hanno in comune il lavoro sulla grammatica testuale – in questo caso, la “ coesione ” (logica interna) – del testo narrativo;

– esercitazione (che suppone la padronanza dei livelli precedenti: individuazione, concettualizzazione, applicazione): 1, 2 et 4; transfert: 3.

Su questo punto, la sequenza permette dunque un lavoro molto preciso sul tema della differenziazione degli obiettivi (vedere rubrica “ Obiettivi ”).

Si potrà far notare che l’insegnante, alla fine delle consegne, distingue il lavoro sui connettori (compiti 1, 2 e 3) dal lavoro sul “ lessico ”, ma che questa distinzione– come tutte le distinzioni grammaticali… – è discutibile: infatti per i compiti 1 e 2 si potrebbe parlare anche di lavoro sul “ lessico dei connettori ”; L’individuazione del lessico nel testo a buchi del compito 4 richiede una comprensione dell'evoluzione cronologica sottile come nei compiti 1 e 2.

2.3 Con quale criterio l’insegnante ha classificato i compiti 1, 2 e 3?

2.3 Questi compiti sono classificati in ordine crescente di difficoltà:

– nel compito 1, si tratta soltanto di inserire in un racconto i connettori mancanti;

– nel compito 2, bisogna ricostituire inoltre il racconto, rimettendo in ordine le parti del testo;

– nel compito 3, non si tratta più di ricostituire un racconto, ma di scriverne uno.

 

3. Leggete attentamente nel Glossario la definizione dei termini “ aiuto ” e “ guida ”.

 

 

3.1 Per questi compiti vengono dati aiuti o guide? Indicate in quali compiti appaiono basandovi sui supporti riprodotti in Allegato e sulle parole dell’insegnante. Se ne contano 3.

3.1 Si tratta soltanto di aiuti:

a) per il compito 1, l a tabella dei connettori (vedere in Allegato il supporto [2]);

b) per il compito 4, il lessico mancante nel testo (vedere in Allegato il supporto [6]);

c) per l’esercizio di produzione scritta, il supporto [4], l’insegnante propone in anticipo il suo aiuto agli studenti interessati (“ E per lavorare qui, dato che si deve scrivere, vi aiuterò a correggere. ”).

 

3.2 Quale funzione hanno nel dispositivo dell’insegnante?

3.2 Gli aiuti permettono di differenziare la difficoltà dei compiti: è più facile fare un compito con un aiuto che senza aiuto.

 

4. Quale criterio guida il passaggio da un compito all’altro? Qual è il metodo seguito?

4. L’insegnante utilizza una metodologia che va dal semplice al complesso: Si premura di spiegare con precisione le tappe e il procedimento da seguire per raggiungere l’obiettivo.

 

5. Ascoltate di nuovo le consegne: In quale compito l’insegnante ritiene che gli studenti avranno maggior bisogno di una guida? Perché?

5. L’insegnante aiuterà soprattutto gli studenti che hanno deciso di redigere la parte finale di un testo letterario. Perché? Perché prima di tutto si tratta di un testo letterario di genere e stile particolari e poi perché questo suppone operazioni intellettuali preliminari: analisi, concettualizzazione, integrazione.

 

6. Su quale punto l’insegnante insiste maggiormente dando le consegne?

6. Sulle varie possibilità di scelta offerte agli studenti (scelta dei compiti, degli aiuti), in funzione principalmente del grado di difficoltà.

 

7. Quali elementi del dispositivo scelto dall’insegnante permettono agli studenti di esercitarsi all’autonomia? Identificateli tutti.

7. Elementi di lavoro autonomo degli studenti:

– Ogni studente lavora da solo (vedere la prima frase dell’insegnante).

– Gli studenti possono scegliere il o i compiti che vogliono fare (1, 2, 3 o 4).

– Gli studenti possono scegliere di fare il compito 1 con o senza l’aiuto della tabella dei connettori, il compito 3 con o senza l’aiuto dell’insegnante, il compito 4 con o senza l’aiuto del dizionario.

– Gli studenti possono correggersi da soli al termine del compito 1 (vedere ciò che dice l’insegnante: “ La correzione è sempre qui, d’accordo? ”).

– Gli studenti possono decidere di fare direttamente il compito 3 (continuare la storia riordinando i paragrafi in disordine e inserendo i connettori mancanti) senza passare attraverso la prima storia (prima parte della storia con i connettori da inserire).

Su questo punto, questa sequenza potrà essere utilizzata con profitto per un lavoro sul tema dell’’“ autonomizzazione ” (vedere la rubrica corrispondente).

8. Che cosa avviene dopo che sono state date le consegne? Come si effettua la ripartizione dei compiti?

8. Gli studenti stessi si spostano per andare a cercare da soli gli esercizi che scelgono. Così facendo danno prova di autonomia.

 

9. Osservate adesso gli studenti al lavoro. Come si comportano mentre svolgono i compiti che hanno scelto?

9. Lavorano da soli, o parlano fra di loro, o ricorrono all’insegnante. Si può osservare la reazione di uno studente fiero di aver trovato una risposta corretta senza aver utilizzato l’aiuto disponibile.

 

10. Rileggete la vostra risposta alla domanda n° 1 all’inizio del lavoro su questa scheda (“ Quali sono le vostre prime reazioni? ”). La risposta è la stessa, adesso, alla fine del lavoro? E se no, in che cosa è diversa?