Parte n° II – FASI CRONOLOGICHE – MESSA IN COMUNE

 

 

 

Altre schede utilizzabili in questa rubrica:

 

 

– Varie sequenze della cassetta video presentano forme di “ messa in comune ” dei valori dei vari gruppi. Proponiamo di ritrovarle tutte nella scheda 2/2.

 

SCHEDA N°1/2

 

Paese

L1

L2

Livello

Durata

Contatore

Portogallo

portoghese

tedesco

1e anno

 

 

 

 

Scheda che può essere utilizzata anche in:

 

 

– Lavoro di gruppo.

 

CONTESTUALIZZAZIONE

 

 

Si tratta di una lezione di tedesco in una scuola portoghese.

 

 

TrancriZionE originale

portoghese L1, tedesco L2

 

TRADUCTION

 

 

T. – Bitte schön, Habt ihr die Hausausgaben genacht?

SS. – Jaaaaa…

T. – Was waren denn die Hausaufgaben. Also einige Fragen und Antworten schreiben. Und die Fragen und Antworten sind für das Interview.Wir haben schon die zwei Gruppen und was sollt ihr jetzt machen? Ihr sollt das Interview vorbereiten und also bitte schön, wir werden das Interview vorbereiten. Und dann werden wir später das Rollenspiel machen.

[…]

T. – Jetzt das Rollenspiel. Es ist so. Wir haben verschiedene Fragen und Antworten. Eine Schülerin, zum Beispiel Anne, sie liest alle Antworten. Und ihr, ihr stellt die Fragen. Carla stellt die erste Frage, und dann Luisa die zweite Frage. Uns so weiter und so weiter. Ist das klar? Ja?

[…]

 

S1. – Wie heit du?

S2. – Ich heiße Ferdine.

S1. – Wie alt bist du?

S2. – Ich bin 19 Jahre alt.

S1. – Bist du verheiratet?

S2. – Nein, ich bin ledig.

S1. – Welche Hobbys hast du?

S2. – Ich mag Musik hören und Bücher lesen.

S1. – Wie hast du dich gefühlt als du zu Miss Sachsen gewählt worden bist.

S2. – Natürlich war ich sehr glücklich und begeistert.

S1. – Warum bist du keine Prinzeßin geworden

S2. – Das bin ich nicht, weil ich Motorräder und Autos sehr liebe. Als ich ein Kind war, kaufte ich eine Zeitung über Autos und Motorräder und ich sah auch Filme darüber.

 

P. - Potete dirmi che lavoro c’era da fare a casa?

SS.- Sì…

P. - Avevamo delle domande e dovevamo rispondere. E le domande e le risposte sono per l’intervista. Abbiamo già due gruppi, e adesso, che cosa dovete fare? Dovete preparare l’intervista. Allora, prepareremo l’intervista e poi farete il gioco di ruolo.

[…]

P. - Adesso, il gioco di ruolo E’ così. Abbiamo varie domande e risposte. Uno studente, per esempio, legge tutte le risposte. E voi... gli altri... voi farete le domande. Carla fa la prima domanda e poi Luisa fa la seconda. E così di seguito. E’ chiaro? Sì?

[…]

 

S1. - Come ti chiami?

S2 - Mi chiamo Ferdine.

S1 - Quanti anni hai?

S2. - Ho 19 anni.

S1. - Sei sposata ?

S2. - No, non sono sposata.

S1.- Che hobby hai?

S2.- Mi piace ascoltare la musica e leggere libri.

S1. - Che impressione ti ha fatto quando sei stata eletta Miss Sachsen?

S2. - Naturalmente sono stata felice, e proprio entusiasta.

S1. - Perché non sei diventata principessa?

S2. -Non sono diventata principessa perché mi piacciono molto le macchine e le moto. Quando ero piccola, compravo un giornale sulle macchine e le moto e guardavo tutte le figure.

 

 

AUTOFORMAZIONE

 

 

SOLUZIONI

 

 

FORMAZIONE

 

 

1. Per quale ragione, secondo voi, questa rubrica “ Messa in comune ” appare in questo Libretto dopo quella del “ Lavoro di gruppo ”? Per quale ragione si può pensare che questa “ messa in comune ” sia particolarmente indispensabile nell’insegnamento scolastico?

 

1. nell’insegnamento scolastico l’insegnante deve cercare di mantenere una forte dimensione collettiva dell’inseignamento/apprendimento, non solo per poter mantenere una forma di programmazione collettiva (in particolare una progressione linguistica di riferimento per l’insieme della classe), ma anche per ragioni educative (essere un soggetto sociale implica la capacita di vivere, lavorare e comunicare con l’insieme della comunità a cui si appartiene).

 

Abbiamo scelto come titolo di questa “ Messa in comune ”. Si tratta complessivamente di rispondere alla seguente domanda più generale: Che fare delle produzioni individuali e di quelle dei diversi gruppi? Si può scegliere tra queste possibilità:

a) di non utilizzarle (rimangono ai loro produttori, individui o gruppi);

b) di utilizzarle direttamente e solo al di fuori della lezione (nel caso di un’esposizione preparata da un gruppo di studenti e presentata per esempio nell’atrio della scuola);

c) o infine di metterle in comune, cioè di utilizzarle collettivamente (all’interno di un gruppo, nel caso di lavori individuali; all’interno del gruppo classe, nel caso di lavori di gruppo). Noi abbiamo scelto di considerare nel quadro di questa rubrica l’ultima ipotesi (c) e da qui il titolo.

2. In che cosa consisterà concretamente il lavoro di gruppo, date la fase precedente (lavori individuali a casa) e la fase successiva (giochi di ruolo)?

2. Gli studenti hanno preparato individualmente a casa delle risposte a domande fornite dall’insegnante. Adesso devono, in gruppi, articolare o combinare queste domande e risposte per costruire un’intervista, che rappresenteranno in seguito di fronte a tutta la classe.

 

3. Nel caso del dispositivo creato da questa insegnante, perché si può parlare di una “ messa in comune ” a due livelli o di due messe in comune successive?

3. Si ha una prima messa in comune del lavoro individuale all’interno di ogni gruppo ristretto. Poi del lavoro di ogni gruppo all’interno del gruppo classe.

 

4. Che interesse presenta questo dispositivo?

4. Si può pensare almeno ai due seguenti vantaggi:

a) ad ogni livello si può avere correzione e arricchimento da parte degli altri;

b) il lavoro collettivo (ad ogni livello) può essere fonte di motivazione.

 

5. Che cosa pensate di un “ gioco di ruolo ” in cui ci si contenti di leggere testi già preparati?

5. La forma della domanda orienta volontariamente verso una risposta a priori critica. Ma si deve tenere conto almeno di tre elementi di riflessione:

a) Si tratta di studenti principianti, dunque con mezzi di espressione molto limitati, che dispongono probabilmente di un numero limitato di formule stereotipate che si vogliono far reimpiegare intensivamente.

b) Il problema non è soltanto se si leggono o no testi già preparati, ma se questi testi sono interessanti o no... Nel testo preparato e letto dagli studenti in questo caso c’è per esempio un elemento di fantasia (una miss che non vuol fare un matrimonio principesco perché è appassionata di macchine e moto) che mostra una presa di distanza nei confronti degli stereotipi di una certa stampa “ popolare ”.

c) Anche li attori professionisti leggono testi già preparati.

Si potrà giustamente obiettare a quest’ultimo elemento che gli attori non leggono, ma recitano: è probabilmente la sola riserva che si può fare a questo dispositivo: mettere artificialmente gli studenti in situazione di lettura in una situazione (l’intervista) che in principio la esclude.

La risposta a questa domanda può essere una nuova occasione per sensibilizzare i corsisti a l’atteggiamento comprensivo (orientato sulla ricerca della razionalità contestuale) che ci sembra fondamentale nell’osservazione durante la formazione didattica.

 

 

Si potrà chiedere ai corsisti di immaginare situazioni veramente autentiche di lettura di testi brevi già preparati (comunicati letti da portavoce , informazioni radiofoniche o televisive, ecc.). Questo lavoro costituirà una buona preparazione alla risposta alla domanda seguente.

6. Come si sarebbe potuto immaginare, malgrado tutto, un tipo di messa in comune nel gruppo classe che avesse precedentemente richiesto da parte di ogni gruppo una riscrittura, una rielaborazione, una “ trasformazione ” linguistica degli apporti individuali?

6. Si può pensare, per esempio, a un comunicato letto di fronte alle telecamere della televisione dall’impresario della ragazza: “ Contrariamente alle voci diffuse dalla stampa scandalistica e su Internet, Miss Sachsen mi ha incaricato di precisare che non ha 29 anni, ma 19, che non è sposata, ecc “.

La forma di questo comunicato richiede una trasformazione linguistica delle produzioni individuali (passaggio dallo stile diretto allo stile indiretto), cosa che comporta una maggiore difficoltà, ma che può giustificare agli occhi degli studenti un’utilizzazione del loro lavoro: la messa in comune (in questo caso orale) deve essere programmata in modo da apportare qualcosa in più non solo a coloro che ascoltano, ma anche a coloro che hanno prodotto il testo.

Si segnalerà – ancora una volta nella prospettiva della “ logica contestuale ” che è propria della didattica delle lingue –, che solo l’insegnante nella sua classe, con la conoscenza che ha dei bisogni e delle attese dei suoi studenti in un momento o nell’altro, è in grado di decidere se gli conviene privilegiare la creatività o il reimpiego più o meno intensivo delle forme e delle espressioni linguistiche presentate.

 

 

SCHEDA N°2/2

 

Eccezionalmente questa scheda non si basa su di una sequenza video in particolare, ma sull’analisi di più sequenze utilizzate in varie rubriche della cassetta.

 

 

AUTOFORMAZIONE

 

 

SOLUZIONI

 

 

FORMAZIONE

 

 

1. Visionate le seguenti sequenze video e per ognuna annotate con qualche parola in che cosa consiste la “ messa in comune ” dei lavori di gruppo.

Esempio:

a) Introduzione 1/4

Dopo aver riempito i questionari in gruppo, tutta la classe ne fa insieme la correzione.

b) Dispositivi 3/3

c) Compiti 1/1

d) Compiti 2/2

e) Consegne 1/3

f) Consegne 3/3

g) Metodi 1/1.

 

b) Dispositivi 3/3

Dopo una prima fase di lavoro in gruppi su i vari contenuti di un testo, un membro di ogni gruppo passa in un altro gruppo, in modo da trasmettere i risultati del lavoro del suo gruppo (sistema di “ rotazione “ degli informatori tra i vari gruppi). Alla fine tutta la classe si riunisce per fare la sintesi dei lavori dei gruppi e trarre una conclusione collettiva.

c) Compiti 1/1

Ogni gruppo lavora sulla descrizione di un personaggio e poi ne rende conto al gruppo classe.

d) Compiti 2/2

Ogni gruppo lavora alla preparazione di una fase diversa (ricerca di informazioni, conversazione telefonica, lettera d’ordine) che naturalmente si collegherà con le altre, durante la messa in comune, all’interno di una situazione professionale.

e) Consegne 1/3

Ogni gruppo deve studiare un aspetto particolare di una stessa poesia. Ogni gruppo sceglie un segretario che prende nota dei risultati del lavoro che poi sono fotocopiati dall’insegnante. Le fotocopie saranno distribuite agli altri gruppi nella lezione successiva.

f) Consegne 3/3

Lavoro di gruppo su vari personaggi celebri. I lavori saranno presentati in seguito al gruppo classe da un porta parola.

g) Metodi 1/1

Dopo aver completato il testo della canzone, seguendo procedimenti diversi, i gruppi si riuniscono per cantare insieme la canzone.

 

2. Riferendovi all’Allegato che segue, riprendete ognuna delle precedenti sequenze video. Su quale tipo si relazione avviene in ciascuna di esse l’articolazione tra i vari modi di lavoro?

2. Vari modi di lavoro :

a) Introduzione 1/4: ridondanza;

b) Dispositivi 3/3: complementarità;

c) Compiti 1/1: giustapposizione delle attività, ma c’è ridondanza dal punto di vista delle nozioni e delle forme linguistiche utilizzate dai vari gruppi;

d) Compiti 2/2: complementarità;

e) Consegne 1/3: complementarità;

f) Consegnes3/3: giustapposizione delle attività, ma c’è senz’altro complementarità in rapporto al programma annuale della classe;

g) Metodi 1/1: giustapposizione

Questo Allegato è ripreso dal punto 5.4.c della Guida di osservazione e di concezione di sequenze di pedagogia differenziata.

 

 

A partire da supporti e da attività proposte dal formatore, da un libro di testo o dai corsisti stessi, si potrà far lavorare questi ultimi sulla realizzazione di varie forme di articolazione tra i lavori dei vari gruppi.

 


 

 

 

ALLEGATO

 

Tratto dalla Guida di osservazione e di concezione di sequenze di pedagogia differenziata

 

Su quale tipo di relazione è stabilita l'articolazione tra i diversi modi di lavoro (individuale, in piccoli gruppi, in grande gruppo)?

 

1. relazione di ridondanza: per esempio, si fa lo stesso tipo di lavoro sullo stesso supporto e poi si confrontano i diversi lavori (relativamente alla quantità o alla qualità dei risultati, alla durata del lavoro, ecc); questa relazione può essere messa in opera nel quadro di una competizione ludica;

 

2. relazione di complementarità: per esempio, si sommano gli uni agli altri i risultati ottenuti dai diversi gruppi, per giungere ad un risultato globale collettivo, come nel caso in cui ogni gruppo ha studiato un aspetto diverso dello steso argomento;

 

3. relazione di giustapposizione (assenza di rapporto stretto di tipo 1 o 2).