Il mito di Palinuro

Il Cilento, denominato Enotria da Erodoto, Plinio e Stefano di Bisanzio, è una terra in cui esiste quello che viene detto "il linguaggio dei luoghi", offrendo le sue valli solatie, i suoi colli verdi svariati di querce, di ontani e di castagni, nelle balze ammantate di lentischi, di mirti e di ginestre. Il ceruleo mare cilentano mormora accenti epici virgiliani per aver visto la navicella di Enea e il suo timoniere Palinuro, che, naufrago, fu sbattuto sull'incantevole rupe omonima (Aeternumque locus Palinuri nomen habebit).Palinuro in un alternarsi di panorami ricchi di richiami naturalistici e storici offre comodo e riposante asilo, "e il pensiero si fa poesia" a chi lo percorre lentamente, d'estate o d'inverno, delibando storia e leggenda, cronaca e fantasia.