IL MEDAGLIONE DI NEMESI

DAFNE, ARGUS E COLOMBA

VENTICINQUESIMO CAPITOLO

 

Erano in cammino da pochi minuti quando percepirono tre cosmi differenti disposti difronte a loro, ma in posizioni differenti.

Cosa facciamo?

Shun era inquieto, anche se Ikki era al suo fianco sentiva che qualcosa era sbagliato nel loro gruppo. Qualcosa stonava con la loro missione, ma non ne voleva parlare. Temeva che non lo capisero o che fosse solo una sua impressione.

Proporrei di dividerci.

Ognuno da solo?

No. Dividiamoci in gruppi. I cosmi dei cavalieri che ci sono difronte sono tre, quindi tre gruppi. Che ne dite?

Per me va bene.

Allora Ikki, Shun, Mizar, Artax e Alcor……

No. Voglio venire con te!

Va bene Alcor. Non so chi vuole unirsi a loro?

Vado io!

Allora Shiryu con loro. Andrete verso quel cosmo calmo e tranquillo, ma non fidatevi. Ares è molto bravo a nascondere le sue vere intenzioni sotto maschere fasulle.

Io e Alcor veniamo con te.

E noi altri saremo insieme. Se non vi dispiace io proporrei di andre verso quel cosmo rosato. Che ne dite!

A noi va bene!

Quindi io Hyoga e Alcor continueremo questa strada, incontro a quel cosmo oscuro. Tutti d'accordo?

Si!

Mi raccomando. Voglio rivedervi tutti al palazzo di Ares.

Chi arriva prima aspeti gli altri. Non mi fido ad entrare da solo!

Come vuoi Shun. Ci rivediamo là!

I ragazzi si separarono corendo verso tre direzioni diverse.

 

Il gruppo si Shaka stava correndo da pocho tempo quando arrivarono ad un cosmo che non poteva definirsi in altro modo se non rosato.

Una ragazza li si parò davanti. Era bionda e con lo sguardo deciso e fiero. Le labra erano feme in un sorriso di sfiada, rimarcato dall'espressone decisa degli occi verdi. Un fisico alto e slanciato era in parte coperto da una succinta armatura bianca con i gambali osati. L'elmo era a forma di casco e riproduceva il muso di una candida colomba.

Era strano che non indossasse l'armatura delle truppe di Ares e lei, quasi avvertendo i dubbi degli avversari parlò con voce forte e potente.

cavalieri! Non chiedetevi perché non indossi un'armatura di Ares. Io non sono un suo cavaliere, ma la mia signore, la dea dell'amore e dela bellezza Afrodite, mi ha mandato a difendere suo frtello Ares. Perci io vi ucciderò.

Ci sei tu? E come sei sicura che riuscirai ad ucciderci?

Io sono Colomba, cavaliere di Afrodite dell'armatura della colomba. E vi ucciderò perché questa è la mia missione.

Come vuoi. Ti batterai con me!

No! Mi batterò con tutti. Non sperate di passarmi oltre mentre sono impegnata con uno di voi.

Dicendo questo fece comparire alle sue spalle un muro di vetro rosato. Non avevano alternativa. Dovevano ucciderla.

 

 

Ikki e Artax correvano davanti a Shun, Thor e Shiryu quando una figura sconosciuta si presentò loro dinanzi.

Il suo cosmo era dolce e pacifico. Era una ragazza con un'espressione che rispecchiava perfettamente il suo cosmo. Aveva i lunghi capelli scuri che fluivano sulle morbide spalle, gli occhi di un verde delicato e delle piccole labra rosate. Indossava un'armatura rosa e verde molto femminile che smbrava prender forma dalla natura stessa. Era impossibile pensare che una creatura dall'espressione e dal cosmo così mite e dolce potesse essere al servizio di Ares.

Buongiorno cavalieri!

La voce era soffice e suadente.

Buongiorno cavaliere! chi sei?

Questa domanda dovrei farla io! Cosa vi porta nelle terre dell'ade?

Se non ti dispiace gradirei sapere con chi sto parlando. Io sono Ikki della fenice, cavaliere di Atena.

Dafne, ninfa protettrice della foresta e guerriera al servizio della dea Artemide.

Allora non sei dell'esercito di Ares?

No. Ma la mia signora mi ha affidato la protezione di suo fratello.

Allora dovremo batterci!

 

 

 

 

Rix, Hyoga e Alcor non correvano. Avvertivano vicino a loro il cosmo oscuro di un cavaliere; e sapevano che correre non sarebbe servito ad altro che a stancarli.

Infine un uomo possente si fece avanti dall'oscurità del luogo.

Aveva le spalle molto larghe e un isico muscoloso. I suoi capelli erano di un viola chiaro, ma il cosmo di Ares gli dave dei riflessi rossastri. Gli occhi gialli e le pupille allungate indicavano la sua ferocia, forse, più del ghigno malefico che aveva dipinto sul volto. Rix osservo che stranamente non indossava un'armatura dele truppe di Ares, ma una bianc e rossa ricoperta di occhi dipinti con lo sguardo malefico come quelli del suo possessore, col lame segettate celesti sulle spalle, sugli avambracci e sui polpacci, oltre che sull'elmo.

Salve e addio cavalieri!

Come ti permetti! Chi sei?

Argus, cavaliere della regina degli dei, Era.

Allora perché vuoi batterti con noi? Non abbiamo fatto nulla contro la tua dea!

Avete attaccato suo fratello, e questo basta a condannarvi a morte per mano mia.

Alcor si rivolse a mezza voce ai suoi compagni.

Di lui mi occupo io, voi dovete raggiungere il palazzo di Ares.

Non voglio lasciarti solo con quel tipo!

Non preoccuparti. Me la so cavare.

Sicuramente meglio di tuo fratello, ma……

Basta! Andate si è perso già troppo tempo!

Dicendo questo si lanciò contro Argus, mentre Hyoga trascinava, letteralmente, via Rix.

 

Shaka si era fatto avanti per battersi con la guerriera di Afrodite.

non ho nessun motivo per combattere con te, se ci lascerai passare ti risparmierò la vita!

Non fare promesse senza fondamento, e se non hai motivo per attaccarmi te ne darò uno io!

Colomba allargò le braccia fino all'altezza delle spalle, imitò leggermente il movimento delle ali in volo, concentrò il suo cosmo e scagliò il suo colpo:

volo della colomba bianca!

Un vortice bianco investì i cavalieri scaraventando molti a terra, e spazzò letteralmente via le anime dei dannati. Shaka era in piedi.

Mi spiace, ma mi costringi ad attaccarti!

Shaka si concentrò edespanse la sua emanazione cosmica. Solo con essa riuscì a far cadere Colomba e a farle fare diversi metri indietro. Non voleva farle male, e questo si notò subito, e cercava di farla ragionare.

arrenditi, o dovrò colpirti!

Mai!

Colomba si concentrò nuovamente, non aveva un cosmo molto potente, ma nonostante ciò aveva molta fierezza ed un'esagerata sicurezza di sé nel combattere e nello sguardo.

Incrociò le braccia al petto espandendo al massimo il suo cosmo.

Shaka la fece fare, anche se avrebbe potuto benissimo fermarla, era curioso di vedere quali colpi eseguono i guerrieri di Afrodite.

dovresti essere onorato di ricevere questo colpo. La mia dea lo santificò molti secoli addietro ed è imbattibile. Colpo di sublime bellezza!

Un lampo dorato si spirgionò dalle mani della guerriera e raggiunse Shaka. Lo avvolse totalmente per poi esplodere in bellissime scintille colorate. Era un colpo potentissimo e gli altri cavalieri temettero che Shaka non riuscisse a sopravvivere. Ma non era così.

mi ci hai costretto. Abbandono dell'oriente.

Colomba venne investita dal potentissimo colpo del cavaliere della vergine.

Intanto Ikki si trovava a fronteggiare gli attacchi di Dafne.

Era una guerriera molto potente, il suo cosmo era vasto, ma da come combatteva sembrava che non riuscisse a padroneggiarlo a pieno.

ora basta! Ali della fenice!

Il colpo infuocato del cavaliere di Phoenix investì l'esile figura della sacerdotessa di Artemide.

Ne uscì molto provata, ma non si arrese, non era nel suo stile.

Cavaliere, preparati a ricevere il mio colpo migliore. Arborea vitas!

Nulla si mosse per alcuni istanti, tanto che Ikki iniziò a pensare che la guerriera avesse fatto cilecca. All'improvviso centinaia di piante crebbero con una velocità impressionante dall'arida terra nera del luogo. Non erano piante normali, tanta era la loro solidità che sembravano rami metallici.

Ad un cenno di Dafne tutti gli arbusti attaccarono Ikki. Lo ferirono e, infine, lo avvolsero per stitolarlo.

no! Ikki!

Shun non resistette e tentò di lanciarsi contro la guerriera, ma una voce soffocata ma risoluta lo bloccò.

no Shun. Me la cavo da solo. Voi proseguite!

Ma……

È inutile discutere cavalieri. Nessuno andrà avanti.

Ad un suo cenno altri rami sbucarono dalla nera terra e avvolsero i cavalieri.

Per far ciò, però, abbassò la guardia verso Ikki e lui, grazie al colpo della fenice, si liberò dalla stretta dei rami e si lanciò verso la sua avversaria

Fantasma diabolico!

All'improvviso tutto scomparve. Dafne era sola nel suo giardino e odorava i suoi adorati fiori. Un presentimento la fece voltare in tempo per vedere l'orribile spettacco in uno specchio.

Le sue adorate piante si erano animate di vita propria e l'aggredirono alle spalle, uccidendola all'istante. Morendo Dafne udì la voce della sua dea:

non hai saputo dominare le tue piante, non meriti di raggiungermi nell'elisio. Addio!

Nooooo!!!

Il corpo di Dafne caddè a terra privo di vita.

 

Argus e Alcor si stavano fronteggiando sul piano fisico da molto tempo ormai.

Nessuno dei due riusciva per il momento a superare l'avversario.

mi sono stancato ragazzino. Ora morirai e io potro andare ad uccidere quei due che sono fuggiti. Sarà gradevole squartare il corpo di quella piccola ragazzina!

Non sarei così sicuro se fossi in te!

E perché, poppante!

Perché non andrai oltre!

Con un soriso beffardo sul viso Argus si preparò al suo colpo migliore. Concentrò il suo cosmo e lo fece esplodere. Era potente, certo, ma era nulla in confronto agli avversari che Alcor aveva già affrontato. Schivò il colpo, ma non si accorse di un"effetto boomerang" e venne colpito alle spalle.

ti piace il mio doppio attacco, poppante!

Dicendo questo lo lanciò nuovamente, ma Alcor sfruttò la particolarità del colpo a suo favore.

Evitò il primo attacco posizionandosi difronte ad Argus

e ora che vuoi, poppante?

Era tardi. Alcor si era spostato all'ultimo istante e il secondo attacco aveva colpito argus in pieno stomaco, trapassandolo.

Shaka si era avvicinato al corpo di Colomba. La vita non aveva ancora lasciato il suo corpo.

ca…cavaliere… esaudiresti il mio ultimo……il mio ultimo desiderio?

Gli occhi di colomba erano pieni di speranza e rassegnazione. L'ultimo desiderio di un cavaliere onesto è sacro, e shaka si disse pronto a realizzare il suo.

un…… un bacio! Non ho mai avuto il privilegio di… di amare! non voglio morire senza aver… un bacio! Un solo bacio!

Shaka restò un attimo interdetto per la stran richiesta della guerriera, ma si era detto pronto ad esaudire il suo desiderio. Così si chinò sul suo corpo moribondo e le diede un bacio.

Coloma scoppiò a ridere, e il suo sguardo assunse un'aria di beffaragine e di crudeltà.

stupido ingenuo! Mai sentito parlare di "Chinos"?

cosa?…… Muori!

Shaka uccise la guerriera con un'onda di energia e voltandosi verso i compagni aprì gli occhi.

mi ha avvelenato, dovete proseguire senza di me! Resterò qui in meditazione per cercare di espellere il veleeno. Ora andate, il muro si è infranrto!

Nessuno osò replicare i tutti corsero via. Shaka bloccò Megrez per un braccio e gli disse sottovoce

proteggila tu anche per me!

In una sola occhiata i due s'intesero alla perfezione. Megrez corse via mentre Shaka assumeva la posizione del fiore di loto.