IL MEDAGLIONE DI NEMESI

LE PARTENZE

VENTIDUESIMO CAPITOLO

 

Allora? Cosa combinate? Ho lasciato un tempio di guerrieri e ritrovo un circolo di vecchietti. Di corsa.

Gli allenamenti erano ripresi pieno ritmo nel tempio di Ramnunte. Era appena spuntata l'alba e già la sacerdotessa aveva messo a lavoro i quattro apprendisti.

Completate gli esercizi, poi vi farò una nuova lezione. Brizio, appena finiti gli esercizi, vieni da me, ho una comunicazione da farti!

D'accordo!

Rix rientrò e andò a svegliare gli ospiti per la colazione.Stava per bussare alla porta di Hyoga quando questa s'aprì e due braccia che conosceva bene l'attirarono verso l'interno.

La camera era buia e non riusciva a vedere il viso di Hyoga, ma sentiva il suo respiro. Appena entrata la spinse delicatamente contro la porta chiusa e la baciò con dolcezza. Rix percepì che qualcosa non andava in lui, e, visti gli ultimi trascorsi, preferì chiedere subito chiarimenti.

Che c'è?

Scusa?

C'è qualcosa che non va'. Vuoi parlarne?

Io…… ieri sera ero sveglio.

Come hai fatto? Aveva addormentato tutti!

Non so come ho fatto, ma non riuscendo a dormire mi sono alzato e sono venuto nel tempio……

Cosa hai visto?

Tutto. Per questo non sono arrabbiato, né geloso. Ma……

Ma?

Com'è possibile che sia ancora fedele a Nemesi pur lavorando per Ares? Non riesco a capire.

Rix abbassò lo sguardo, ma Hyoga nel buio della stanza non se n'avvide. La sua voce per la prima volta fu insicura, quasi impaurita.

Non lo so neanche io.

Rix……

Um?

…ti amo.

Si baciarono. Finalmente Hyoga aveva il cuore più leggero per aver confessato alla sua dolce Rix che sapeva tutto. O quasi…… gli bruciava ancora il fatto di non sapere cosa fosse successo con Mime, ma aveva promesso d'aspettare, e l'avrebbe fatto!

Uscirono dalla camera e si diressero nella sala da pranzo. Gli altri li aspettavano già.

Scusate l'orario, ma ho una cosa importante da fare dopo e, visto che cucino io, non avrò il tempo per farvi altro finoa stasera.

Non ti preoccupare. Deve essere difficile mandare avanti un tempio intero!

Non immagini neanche quanto!

Come preannunciato Rix sparì per il resto della giornata. Si era chiusa nella grande biblioteca adiacente alla sala principale del tempio.

Ne uscì solamente a sera. Gli altri cavalieri avevano colto l'occasione per visitare i dintorni e, soprattutto, il grande giardino che finiva al mare.

ciao Rix! Hai finito?

Si, finalmente.

Tutto a posto? Hai un'aria strana!

Solo stanchezza. Allora, sentiamo, che avete combinato senza di me?

Iniziarono a discutere e si fermarono solo quando Brizio apparve sul portone del tempio. Erano le dieci.

Sacerdotessa Rix, gli allenamenti sono finiti. Gli altri sono andati a mangiare. Volevate parlarmi?

Si, Brizio. Devo comunicarti una cosa molto importante.

Abbassò lo guardo. Aveva paura di lasciarlo andare!

Vieni di là…

Chiusa la piccola porta che conduceva alla biblioteca, guardo il suo piccolo amico negli occhi cercando tutto il coraggio di cui era capace. All'improvviso il viso di Brizio s'illuminò con un sorriso.

Non preoccuparti, so cosa vuoi dirmi! Avviserò io gli altri che domani mattina gli comunicherai la destinazione per l'addestramento.

"Vi" comunicherò!

Perché? Io sono già cavaliere. Perché devo partire? Non voglio!

Rix gli prese le mani e si sedette con lui affianco. Sapeva che quel momento sarebbe giunto, ma sperava di avere ancora tempo…

Brizio…… ti ricordi cosa ti dissi prima di partire alla ricerca di Atena?

 

 

 

 

 

La mente di Brizio volò a qualche tempo addietro. Ares era appena andato via dopo aver smembrato il loro sacro ordine e distrutto le loro esistenze. Erano rimasti in quattro: lui, Fay, Merelyn e Alcen. Nessun guerriero o maestro si era salvato, i vivi avevano tradito tutti. La cosa che lo faceva stare peggio, però, era il non aver visto Rix andar via con Ares. Questo voleva dire che era stata uccisa.

Si erano riuniti nel tempio per pregare sulle salme dei morti quando la pesante porta s'aprì. I piccoli allievi trasalirono, non era un nuovo nemico, ma un'amica che tornava.

Sacerdotessa!!!

I tre allievi più piccoli le corsero incontro abbracciandola più per essere consolati di ciò che avevano subito che per darle il benvenuto.

Ragazzi. Voi state bene? Ho avuto paura che……

Stava per piangere, ma i suoi occhi si posarono sul giovane che era rimasto immobile con un sorriso spendente sulle labbra. Rix lasciò i piccoli e si diresse verso di lui. Brizio non resistette più e si getto tra le braccia della sua maestra.

Devo parlati.

Il suo sguardo era serio e lui l'ascoltò quasi con timore. Non l'aveva mai vista così distrutta eppur determinata. Aveva paura.

Devo partire. E non so se e quando tornerò.

Perché?

Ares voleva il medaglione sacro……

Quello della……

Si, quello. Io l'ho nascosto ma tornerà a cercarlo. Ho bisogno d'aiuto per sconfiggerlo, andrò a cercare i cavalieri d'Atena e cercherò di richiamare alla vita i cavalieri di Asgard. Forse con loro avremo qualche possibilità di farcela……

Quando?

Subito. Ma prima devo dirti una cosa importante.

Rix entrò nella biblioteca seguita d Brizio, s'avvicinò ad uno scaffale che conteneva libri molto antichi. Ne prese uno con la copertina celeste. Era molto antico.

Prendi questo e, nel caso non avessi mie notizie da qui a due mesi, aprilo. Qui ci sono scritte le località dell'addestramento, i nomi dei vostri maestri e tutto quello che può servirvi per lo studio. Ma non farlo prima dei due mesi, è proibito persino a me aprirlo prima del tempo.

Si, non temere.

Affido a te il tempio. A presto……

La ragazza si dileguò nella notte come i ricordi di Brizio.

 

 

Si, mi ricordo. Il libro è ancora qui.

Lo so. Mi è stato concesso di aprire il libro, prima di andarmene. Non te l'ho detto perché sarebbe stato inutile. Tu sei il predestinato. Sarai tu il nuovo sacerdote del tempio. Per questo devi partire, devi divenire maestro degli astri.

Brizio non riusciva bene a capire. Come poteva essere lui? Non aveva certo intrapreso gli studi di guerriero per vocazione, ma solo per costrizione in quando orfano, la fede era venuta dopo. Come poteva lui essere il predestinato al comando del tempio?

Lo so che ora ti sembra tutto impossibile, ma col tempo capirai.

Gli carezzo la testa e lui sembrò svegliarsi ora da un sogno. Aveva gli occhi lucidi ed era sul punto di piangere. Stava per abbracciare la sacerdotessa per piangere, quando lei lo fermò.

No…… devi imparare a cavartela da solo, perché quando sarai nella tua nuova casa nessuno ti potrà consolare. È un destino duro e crudele il nostro, ma ci prepara a tutte le avversità della vita. Devi essere forte Brizio e devi farmi una promessa…… io ti prometto che sconfiggerò Ares e tornerò qui al tempio, ma tu devi promettermi che non ti arrenderai e che tra sei anni ci rivedremo qui e tu sarai maestro degli astri.

Te lo prometto.

 

I due si lasciarono. Domani sarebbe stata una giornata molto faticosa. Brizio avvisò gli altri di preparare le valigie e di andare a letto presto.

All'alba i ragazzi erano tutti pronti. Avevano molta paura, ma avevano sempre saputo che quel momento sarebbe arrivato.

Buongiorno ragazzi.

La sacerdotessa entrò con il suo solito incedere maestoso, ma oggi aveva gli occhi tristi.

Ieri sera ho saputo le vostre destinazioni definitive. La legge del tempio mi vieta di dirvele in presenza degli altri, perciò venite uno per volta nella biblioteca. Brizio tu sei il primo.

Poco dopo Brizio uscì, ma non disse nulla ai suoi compagni né tantomeno andò via. Non per sapere le destinazioni degli altri, ma solo per salutare un'ultima volta Rix.

Tutti ricevettero una destinazione. Ora erano pronti a partire, un pulmino li avrebbe accompagnati in città e da lì si sarebbero divisi per i prossimi sei anni.

Salirono in silenzio, quasi con tristezza. Brizio fu l'ultimo. Non ci furono che due parole tra lui e Rix prima che il rombo dei motori li separasse:

Sei stata una sorella!

Se manterrai la promessa sarò felice di tornare ad esserlo, al tuo ritorno.

Poi il pulman partì.

 

 

Salita in camera sua, continuava a seguire il pullman, appoggiata allo stipite della finestra aperta. Hyoga entrò nella camera.

L'abbracciò e le rimase vicino senza parole e senza bisogno di spiegazioni.