IL MEDAGLIONE DI NEMESI

LA FINE DEL RACCONTO

DECIMAPARTE

 

Hyoga e Rix si trovavano in camera di lei. Era tesa e molto nervosa per il giorno seguente.

Ho paura!

Avanti Rilis. Ce la farai!

Non è per quello. Ho paura di rivederli. Di rivedere……

Si blocco. Non aveva ancora raccontato a Hyoga di Mime.

Che c'è?

L'altra sera non ti ho finito di raccontare perché sono scappata dal villaggio e cosa ho fatto dopo. E se non sai questo non capirai mai perché ho paura.

Allora finisci il racconto!

"Quando siamo andati a casa dopo quella sera, mi misi a letto e mi addormentai. Mi venne in sogno una signora bellissima. Aveva i capelli celesti, gli occhi blu intenso e labbra rosate, la carnagione era molto chiara ed era messa in risalto dal vestito, completamente bianco con un solo fregio: una cintura con il simbolo del medaglione che porto al collo……"

 

A proposito…… non vorrei che la prendessi a male, ma è quello il ……

No. Mi credi cosi scema da portarlo al collo?

Ecco io……

Lo so, lo so. Dimentichi che so leggere nel pensiero!

……ehm……

Comunque…

"questa bella signora mi parlò e mi disse che ero stata scelta per ricoprire un giorno le vesti della sacra sacerdotessa della dea Nemesi. Mi parlo di lei e della sua funzione protettiva nel mondo terreno. Mi disse che come Atena era il cuore del mondo, Nemesi era l'ossatura che la difendeva! Cosi decisi di partire. E lo feci di nascosto perché la mamma non avrebbe mai approvato. Non avrebbe mai potuto concepire una donna guerriera! Quella notte feci i bagagli e portai con me le pochissime cose di cui disponevo, lasciai una lettera per spiegargli perché andavo via, ma non le dissi dove andavo, anche perché non lo sapevo neanche io, la signora mi avrebbe indicato la strada, diedi un bacio alla mamma che dormiva e sparii nella notte!"

La mattina dopo venni a trovarti e a portarti dei fiori e trovai tua madre in lacrime. Avevo solo quattro anni, ma mi si spezzo il cuore quando seppi che eri andata via. Ma sentivo che era quello il tuo cammino, e cosi poco dopo divenni anche io cavaliere d'Atena.

Mi spiace avervi abbandonati così, senza una spiegazione. Ma sentivo che era la cosa giusta da fare.

" seguendo le indicazioni della signora giunsi qui ad Asgard, la sacerdotessa era la madre di Hilde e Freya. Una donna dal cuore grande come l'oceano. Mi accolse qui e lascio che mi allenassi con i giovani che popolavano i campi d'addestramento di Asgard.

Così conobbi Megrez, Orion ed Artax. Furono i primi, dopo Freya ed Hilde, a non credermi una piccola pazza. Infatti, ambire alla sacra armatura della freccia, conservata da millenni tra i ghiacci eterni di Asgard era da matti. Moltissimi erano morti nel tentativo in quanto la prova finale consisteva nello scontrarsi con il sacerdote della dea.

Ma non sto a raccontarti tutto l'allenamento perché sarebbe troppo lungo, e non è questo che voglio che tu sappia.

Dopo i primi due anni ormai conoscevo le terre di Asgard come le mie tasche, ma non ero mai andata nel bosco. Così un giorno saltai l'allenamento e mi recai nel bosco. Fu così che conobbi sia Thor sia Luxor.

Conoscere Luxor fu più difficile di divenire cavaliere, ma alla fine ci riuscii grazie ai suoi lupi. Ho sempre avuto confidenza con gli animali. Salvai un piccolo cucciolo del branco. Loro iniziarono a fidarsi di me, e lui con loro. Credo di essere stata l'unico essere umano di cui si sia fidato finche non divenne cavaliere.

Fu lui un pomeriggio di fine luglio a parlarmi di Mime.

Mi racconto la sua storia e mi disse che si rifugiava ogni giorno nel bosco per suonare in pace la sua cetra. Così un giorno lo cercai.

Lo trovi vicino alla sorgente di acqua calda, l'unica ad Asgard. Stava suonando e avvicinandomi mi accorsi che stava piangendo.

Ciao.

Che vuoi? Chi sei?

Calmati. Ho sentito la tua musica e mi sono avvicinata per vedere chi suonasse cosi bene!

Mentii, ma non potevo dirgli la verità, anche perché Luxor non me l'avrebbe mai perdonato.

Mime fuggi via. Aveva paura che il padre venisse a sapere che suonava di nascosto.

Non lo rividi per molto tempo. Un giorno pero, mi stavo allenando con Orion ed Artax, naturalmente li stavo battendo, quando arrivo un maestro che ci presento un ragazzo che da allora si sarebbe allenato con noi per volere di suo padre. Era Mime; ma non dissi nulla sul fatto di averlo già visto. Sarebbe fuggito di nuovo e non mi andava. Volevo conoscerlo.

Per un po' anche lui fece finta di niente. E alla fine non fu più importante esserci conosciuti prima. Cosi diventammo amici. E… direi più di questo…"

Allora……

No Iò, non ci siamo mai messi insieme e non ci abbiamo neanche mai pensato. Il nostro divenne un rapporto molto più profondo, diventammo l'uno per l'altro ciò che ci mancava più di ogni altra cosa: una famiglia! Cosi andammo avanti finche non divenni maestra delle arti e non fui richiamata al tempio di Ramnunte. Mi si spezzo il cuore quando dovetti partire, e una parte di me rimase qui, infatti, anche se non ero autorizzata, sbirciavo spesso cosa accadesse ad Asgard. Io quel giorno di due anni fa, quando vi scontraste con i miei vecchi amici, avrei potuto salvarli. Avrei potuto fermare quella guerra inutile. Ma non era compito mio. Eravate voi i miei protetti e voi non stavate vincendo. Quando morirono mi sentii morire anch'io. Scrissi una canzone per loro. Per lui. E da allora non imbracciai più una chitarra. Era stato lui ad insegnarmi a suonarla."

Hyoga si senti come stordito da tutto il dolore che trapelava dal suo viso. Aveva paura del loro giudizio per quel giorno. Era inutile che lui parlasse, lei sapeva già cosa avrebbe voluto dirle! E cosi si limitò a stringerla forte e starle accanto.

Come? Come ho potuto mentirgli così?………no……… è giusto così. Non può capire, e non può perdonare. Non è ancora pronto. Il suo cuore è ancora in tumulto………ma sarà giusto??

Alla fine si addormentarono ancora avvolti da quel caldo abbraccio.