Il viaggio.
L'inverno era stato lungo ed impietoso; cumuli di neve avevano
coperto la
terra per un tempo che pareva essere un'eternità.
Ad un tratto, sembrava per incanto, un pallido raggio di sole portò un
soffio di calore su quel piccolo essere.
Era un raggio diverso, più caldo, più morbido e penetrante.
Il fiore si lasciò abbracciare, prima timidamente, poi sempre più libero
da
timori e paure. Si lasciò cullare e sussurrò lievi parole di
ringraziamento.
Quella luce lontana, distante e imponente, aveva scelto lui, proprio lui,
diafano fiore di prato, per annunciare la ripresa del viaggio.
(Erinn)