IL TAGLIO DELLE ORECCHIE

Chi decide per il taglio, sappia che esso si effettua a cinquanta giorni circa. A questa eta’ i cuccioli possono gia’ essere stati venduti se si tratta di privati o negozianti, mentre gli allevatori preferiscono consegnare i cani a operazione eseguita, con le orecchie gia’ cicatrizzate.


Se vogliamo affrontare questa esperienza occorre sapere che e’ piuttosto impegnativa. L’intervento e’ compiuto dal veterinario: si effettua in anestesia generale e non pone alcun problema per il cucciolo. La convalescenza invece, puo’ essere problematica sia per le reazioni del cucciolo al risveglio (quelli molto reattivi cercano in tutti i modi di togliersi i punti, facendosi anche del male), sia perche’ la successiva cicatrizzazione deve essere seguita con molta cura, in modo da evitare che il margine della ferita assuma forme indesiderate.


Il profano potrebbe trovarsi in seria difficolta’, anche perche’ non sempre riesce a capire se le cose stanno procedendo nel giusto modo: quindi e’ bene programmare il taglio in un periodo in cui si ha molto tempo libero a disposizione, per potersi recare dal veterinario abbastanza spesso e seguire al meglio il decorso postoperatorio del cucciolo.


Chi invece ama il cane integro dovrebbe cominciare alla forma e alla posizione delle orecchie, cercando di non accoppiare “Dumbo” particolarmente eclatanti. Quanto ai proprietari di un cucciolo, con opportuni massaggi possono “plasmare” le orecchie in modo che rimangano vicine alle guance e che non si allarghino in modo antiestetico. Nei casi piu’ “drammatici” esistono anche cerotti “antisvolazzo”.... parola di alcuni veterinari!!!


Non e’ piu’ obbligatorio tagliare le orecchie ai cuccioli di Dobermann, perche’ ormai sono ammessi in esposizione anche i soggetti con orecchie integre (anzi, in molti Paesi, e’ vietato tagliarle!): e’ ancora in vigore invece il taglio della coda, che pero’ viene effettuato a pochi giorni dalla nascita e quindi e’ compito dell’allevatore.


Per quanto riguarda il taglio delle orecchie, in Italia la scelta spetta ancora al proprietario, mentre in altri paesi e’ ormai vietato.