il GRILLO parlante
per un'informazione equa e solidale nell'Est veronese
 
supplemento a "la Voce Civica", Aut.Trib.VR n.1215 del 27 maggio 1996 - Direttore Responsabile: Amedeo Tosi

   
 
Appuntamenti da non perdere
 
 
 28/11/00 San Bonifacio (VR) - AUSER

L’Auser – Università itinerante organizza, presso la Sala Civica "Barbarani" (via Marconi) un incontro sul tema “I palazzi del Canal Grande”. Relatore prof.ssa Albertina Cortese.

30/11/00 Verona - SOLIDARIETA' CON LA PALESTINA

Giovedì 30 novembre alle ore 20.45, presso la sala Lucchi, nella Palazzina dei Servizi dello Stadio di Verona, si terrà un incontro dibattito con Hani Haber, rappresentante palestinese del Nord Italia; Adnan Jasser, segretario della Comunità palestinese del Veneto; Giorgio Gallo, insegnante universitario di Pisa, della Rete Radié Resch; Stefano Verzé, giornalista internazionale, di Verona.
I gruppi organizzatori sono una decina, oltre alla già citata Rete R.R., il MLAL, l'ARCI, Emmaus di Villafranca, il Cestim, le Donne in Nero, l'Associazione per la Pace, Beati i Costruttori di Pace, Legambiente, Comunità palestinesi, P.R.C. di Verona.

6/12/00 San Zeno di Colognola ai Colli (VR) - Consumo critico

Il "Gruppo Consumo Critico di Val d'Illasi" e "Bilanci di Giustizia" organizzano, presso la sala parrocchiale di San Zeno di Colognola ai Colli (inizio ore 20,30) un incontro sul tema: "I rischi dei campi elettromagnetici nell'ambiente domestico". Relatore: Antonio Verlato, esperto valutatore dei campi elettromagnetici.

8/12/00 San Bonifacio (VR) - Canti "Gospel" pensando all'Africa

Come successe dodici mesi fa, anche quest'anno si terrà presso il Cinema Teatro Centrale, inizio ore 20,30, un concerto "GOSPEL" (genere musicale religioso della cultura popolare afroamericana, affine allo spiritual, dal quale si differenzia per la brevità della frasi ritmiche) organizzato dai volontari dell'Associazione S.O.S. di Locara (San Bonifacio). Obiettivo, oltre agli auguri per le imminenti feste, quello di raccogliere fondi da destinare ai progetti che l'associazione sta portando avanti da anni nella martoriata Repubblica Democratica del Congo. In questi mesi, infatti, S.O.S. è impegnata nell'apertura di una nuova scuola. Per informazioni: coniugi Giancarlo e Maria Baltieri - tel. 045 7660140. 

14/12/00 Monteforte d'Alpone - Banca Etica

Incontro sulla "Banca Etica", ore 20,45 presso la Sala Paolo VI° di Monteforte d'Alpone (VR).(fonte: www.stilelibero.org)

13/1/01 Monteforte d'Alpone - CONVEGNO IN MEMORIA DI GIUSEPPE ZAMBON

Gli "Amici di NordEst", il sindacato SPI CGIL e il mensile LiberEtà stanno organizzando un convegno dal titolo : STAMPA DI PAESE" in memoria dell'insegnante e giornalista Giuseppe Zambon. Sono previsti gli interventi di: Giuseppe Giulietti (parlamentare e giornalista), Gustravo Franchetto (vicepresidente del consiglio regionale - giornalista) Michelangelo Bellinetti (Ordine dei Giornalisti di Vr) e Gabriella Poli (Segretaria nazionale dello SPI-Cgil). L'importante incontro si terrà, con inizio alle ore 15, presso il Teatro Parrocchiale di Monteforte d'Alpone.


UN CANE PER AMICO
 
Bruno e Vittoria, in ottobre hanno visto nascere quattro splendidi cuccioli di Collie. Sono disponibili a donare un piccolo maschio di 51 giorni, già svezzato e vaccinato, in cambio di una modesta cifra e, soprattutto, di disponibilità a prestargli cura ed affetto. Il cucciolo è figlio di Chato e Gina, due bellissimi esemplari di pastore scozzese muniti di pedigree. Se interessati, potete chiamare allo 045-7450820 (lasciare un messaggio nella segreteria telefonica) o "passare parola" ad amici ed amiche. GRAZIE ! (fonte: Luciana)

 
SITI INTERESSANTI
 
Educazione: www.casadelleartiedelgioco.org di Mario Lodi (con la rubrica "Teleraccomando": segnalazioni di programmi Tv adatti ai bambini);
 
Città sostenibili: www.cittasostenibili.minori.it  per una città a misura di bambini e bambine.
 
Turismo responsabile: www.planetviaggi.it  Planet Team Viaggi – Lungadide Porta Vittoria, 21 - c.a.p. 37129 -  VERONA Tel. 0458005167; Fax 0458047932.
 
 
DOSSIER SULL'AFRICA
 
L'AFRICA SOTTO IL DEBITO  (a cura di Alberto Castagnola e Franca Angi)
 
1. Cause ed effetti dell'indebitamento (pp.40)
E' noto che gli africani immersi in una povertà estrema superano ormai i 300 milioni di persone su una popolazione di circa 700 milioni. Secondo l'Organizzazione Internazionale del Lavoro coloro che tenteranno di sopravvivere con redditi al di sotto della soglia di povertà nelle regioni a sud del Sahara diventeranno entro il 2000 oltre la metà della popolazione. Intanto il debito dell'Africa è aumentato di 24 volte dal 1970 e nel 1996 ha superato il valore del reddito nazionale di tutti i paesi del continente. Per quasi tutti i paesi le cifre continuano ad aumentare, mentre nuovi prestiti vengono concessi non per soddisfare i bisogni della popolazione, ma per fare fronte agli impegni precedenti, in una spirale di cui non si intravede la fine. Analizzare l'incidenza del debito estero che grava sull'Africa è quindi assolutamente necessario per chi desideri comprendere le reali cause della attuale situazione nella maggior parte dei paesi africani e per chi cerchi linee di intervento in grado di offrire delle alternative ai processi apparentemente ineluttabili oggi in atto (cit. dalla premessa)
 
2. Un continente in attesa della cancellazione (pp.45)
In questa parte viene delineato un quadro piuttosto completo dei tentativi in corso e di quelli possibili per avviare a soluzione il problema dell'indebitamento estero dei paesi africani. Sono riportate inoltre le proposte delle principali campagne impegnate sul tema. In allegato alcune dichiarazioni che documentano le principali posizioni assunte finora dai paesi africani.
 
RICORDIAMO I TITOLI DEGLI ALTRI DOSSIER PUBBLICATI
1. Sierra Leone: le armi che fanno la differenza (a cura della segreteria di Chiama l’Africa)
2. Storia del Colonialismo Italiano (a cura di Marco Scardigli)
3. Eritrea Storm (a cura di Alberto d’Angelo)
4. Quale pace per il Sudan (a cura della redazione di Nigrizia)
5 Africa vieni fuori - Numero speciale di Nigrizia 2000
 
I dossier possono essere richiesti presso la segretera della campagna "Chiama l'Africa". Verranno inviati per posta. E' richiesto un contributo per le spese di pubblicazione e di spedizione da versare sul bollettino di c/c postale allegato: £. 5.000/10.000 a copia per i dossier (secondo possibilità). Chiama l'Africa campagna nazionale di solidarietà con i popoli africani Tel: 06 5430082 ; Fax: 06 59600533 mailto:chiama.africa@agora.stm.it
 
 
Difendiamo il popolo U'wa. Fermiamo il "Plan Colombia" - Sosteniamo la resistenza popolare colombiana.

Il 14 novembre scorso si e' ufficialmente cositituito il Coordinamento di solidarieta' e appoggio al popolo indigeno U'wa della Colombia.Esso è formato attualmente dalle seguenti forze: ARCI, Campo Antimperialista, CEVI, Comitato Internazionale Arco Iris, Comunita' cattolica della Trasfigurazione, Federazione italiana dei Verdi, Fondazione Internazionale Lelio Basso, Movimento Ecologista Greenwich. La prima iniziativa del coordinamento sara' l'invio, il prossimo 22 novembre,  di una Commissione di Osservatori muniti di visto politico garantito dalla Federazione dei Verdi. Obiettivi di questa commissione (la terza) saranno:  1. monitorare le condizione relative al millenario popolo indigeno U'wa in materia di diritti umani, visti i recenti atti di violenza esercitati dalle forze dell'ordine nei loro confronti; 2. portare la solidarieta' concreta delle organizzazioni che aderiscono al Coordinamento; 3. esercitare pressioni sul Governo affinche' ritiri la concessione rilasciata illegalmente alla multinazionale petrolifera USA Oxy; 4. esercitare pressioni politiche e legali nei confronti della multinazionale che illegalmente ed in totale violazione dei diritti riconosciuti del popolo U'wa continua a portare avanti la sua opera di distruzione; 5. indagare sui danni realmente provocati dall'esplorazione e dall'inizio dei lavori da parte della Oxy al popolo U'wa; 6. realizzare uno studio che quantifichi l'entita' delle violenze subite per quello che attiene le condizioni sanitarie della popolazione indigena in seguito ai danni ambientali provocati; 7. definire, attraverso indagini all'interno della comunita' indigena, i danni di carattere ambientale provocati con le attivita' illegali della Oxy al territorio ancestrale degli U'wa; 8. contestare ufficialmente presso il Governo la legittimita' del Plan Colombia, vero e proprio Piano di guerra finanziato dal Governo degli Stati Uniti, che distruggerý irrimediabilmente il territorio colombiano a causa di un fungo tossico che verrý usato per eliminare le piantagioni di coca e papavero, che aumentera' il conflitto sociale attraverso l'invio di armi e truppe militari e che aiutera' le multinazionali nel tentativo di sfruttare i territori ricchi di risorse minerarie e petrolifere, cacciando dalle proprie terre i contadini e gli indigeni. Questa commissione parte in seguito alle ormai note vicende del popolo indigeno U'wa che da circa sette anni combatte contro una multinazionale che ha iniziato le proprie esplorazioni e scavi contro la stessa Costituzione che garantisce l'autogoverno delle popolazioni indigene. Nonostante questo, il Governo colombiano in totale disprezzo delle vite della popolazione U'wa e del Diritto ha concesso alla Oxy la possibilita' di esplorare e nel caso sfruttare il petrolio eventualmente presente nel territorio ancestrale.
Gli U'wa sono una comunita' di settemila persone e hanno dichiarato di essere disposti a suicidarsi in massa nel caso in cui dovessero vedere il loro territorio devastato dalle attivita' illegali compiute dalla multinazionale Oxy. A causa dei lavori legati all'estrazione di petrolio o di altre risorse energetiche e minerarie, molte popolazioni indigene sono state spazzate vie, sono state massacrate o hanno completamente perso la loro identita' e storia. In Colombia ci sono circa 350.000 "desplazados" ogni anno (deportati con la forza) costretti ad abbandonare le loro case, la loro terra, la loro storia ed  a vagare nell'ombra.
Molte persone stanno portando avanti la campagna di appoggio al popolo U'wa, diverse persone hanno gia' perso la vita per difendere il diritto alla vita degli U'wa ed il diritto ad un mondo diverso rispetto a quello attuale. Sono state avviate iniziative di carattere legale presso la Corte dell'Aja. Sono in corso iniziative, petizioni e vengono svolte numerose iniziative informative sulla situazione del popolo U'wa e sulla epocale sfida politica che questa piccola comunita' sta lanciando al mondo intero. Il Coordinamento che si e' costituito nasce con questi obiettivi, questo spirito e questa visione. Il Coordinamento resta aperto a tutte le realta' che volessero contribuire, su queste posizioni, ad appoggiare il popolo U'wa. Qui di seguito riportiamo la Carta di appoggio del Coordinamento:

Carta-Appello da sottoscrivere
Con la sottoscrizione di questa Carta desideriamo esprimere solidarieta' nei confronti del popolo millenario indigeno U'WA. Esprimiamo, inoltre, tutto il nostro sdegno e la nostra preoccupazione per le attivita' poste in essere dalla multinazionale petrolifera Occidental Petroleum Oxy che si rende giornalmente responsabile di violazioni dei diritti politici, sociali, culturali ed ambientali nei confronti del popolo U'WA. Diritti garantiti, per altro, dalla stessa Costituzione colombiana del 1991, dalla Convenzione Internazionale ILO 169 e dalla Carta del Re di Spagna del 1661 in cui viene regalato il suolo ed il sottosuolo agli U'wa. Il Coordinamento di solidarieta' e appoggio al popolo indigeno U'wa chiede al Governo colombiano di sospendere definitivamente l'autorizzazione governativa rilasciata alla multinazionale petrolifera Occidental Petroleum Oxy per lo sfruttamento del territorio ancestrale del popolo indigeno U'WA; di impegnarsi al fine di far rispettare i diritti garantiti ai popoli indigeni dalla Costituzione colombiana del 1991; di rispettare la Convenzione Internazionale 169 dell'ILO; di rispettare, cosi' come prevede la Costituzione colombiana, la Carta del Re di Spagna del 1661 che vede come legittimi proprietari del suolo e del sottosuolo la comunita' indigena U'wa; di interrompere le azioni violente poste in essere dalle Forze Armate contro il popolo U'WA; di risarcire il popolo U'WA per gli ingenti danni culturali, sociali ed economici da esso subiti; di impegnarsi a ricostituire l'ecosistema originale gia' danneggiato dai primi lavori di esplorazione; di far luce sulle morti e sulle violazioni fisiche e politiche subite da membri del popolo U'WA.

Per informazioni sulle iniziative, sulle prossime Commissioni di Osservatori e per adesioni:
Giuseppe De Marzo 06/42030604  0338/9564034  mail:giuseppedemarzo@libero.it
Alessandro Folghera 0349/3650834  mail: ale.ramon@numerica.it
Campo Antimperialista: campo2000@infinito.it
 
 
CALENDARIO FEVOSS

La Fevoss (Federazione dei Servizi Socio Sanitari) lancia la campagna promozionale "Calendario FEVOSS 2001" finalizzata a raccogliere libere offerte per sostenere il progetto diocesano "Casa di Accoglienza Dopo di Noi". Per informazioni e ordini: fevoss@iol.it ; Tel. 045 8002511.

AGENDA 2001

E' pronta per la distribuzione l'edizione italiana dell'Agenda Latinoamericana 2001, che riporta giornalmente la memoria delle lotte del continente latinoamericano e le speranze di gruppi, movimenti in cammino per la liberazione dei popoli oppressi. Quest'anno il tema nel quale si inseriscono le notizie e le testimonianze è quello della "Mondializzazione della speranza", e presenta le speranze e il cammino di liberazione dei popoli del Sud in una prospettiva di cambiamento globale del sistema economico e sociale. Il prezzo è di £ 18.000 a copia, con sconti per acquisti cumulativi. Le richieste per ricevere l'Agenda vanno inoltrate a: Associazione Progetto Continenti, viale Baldelli, 41 - 00146 Roma, tel. 06/59600319 - @mail: continenti@iol.it 

A BOLOGNA IL 3 DICEMBRE IL PRIMO INCONTRO COLLETTIVO INFORMATIVO PER LA MISSIONE DI PACE " ANCH’IO A BUKAVU"
 
(Fonte: Chiama l'Africa) Primo appuntamento per quanti intendono partecipare a fine febbraio all’azione internazionale di pace ANCH’IO A BUKAVU", nella Repubblica Democratica del Congo. Presso il Villaggio del Fanciullo, in via Scipione dal Ferro 4, si terrà infatti a partire dalle ore 10.00 un incontro di informazione, aperto a quanti sono interessati al progetto, che avrà lo scopo di approfondire la conoscenza della complessa situazione della regione dei Grandi Laghi, con particolare riferimento al Kivu, provincia della Repubblica Democratica del Congo, di conoscere lo spirito e le linee guida del progetto, nonché di raccogliere nuove adesioni e un primo anticipo sulle quote di partecipazione (le adesioni verranno chiuse a fine dicembre, la caparra è di 300.000 lire a persona).
L'azione internazionale nonviolenta si terrà nel Sud Kivu dal 24 febbraio al 2 marzo 2001. Sarà un incontro fra popolo e popolo, per appoggiare la resistenza nonviolenta che la popolazione da tempo sta attuando, per denunciare le responsabilità del mondo occidentale rispetto non solo alla situazione del Congo - dove i diamanti e le altre risorse sono salvaguardati più delle persone - ma di tutto il continente africano. Centinaia di persone appartenenti alla società civile europea si recheranno a Bukavu per lanciare, assieme alla società civile locale, una grande implorazione di pace. Nella Repubblica Democratica del Congo si sta combattendo infatti una guerra che coinvolge attualmente nove stati africani e che ha causato in quattro anni 4 milioni di vittime, buona parte dei quali bambini.
In molte città italiane la società civile si sta mobilitando con l'invio di cartoline al Segretario Generale Onu Kofi Annan, per chiedere l'immediato cessate il fuoco, l'invio di una forza di interposizione Onu e di corpi civili internazionali di pace e la partecipazione dello stesso Annan a all'azione internazionale nonviolenta di pace "...Anch'io a Bukavu", promossa da Beati i Costruttori di Pace, Associazione Papa Giovanni XXIII - Operazione Colomba e Chiama l'Africa.
Hanno assicurato la loro partecipazione all'iniziativa di febbraio e l’adesione al progetto: mons. Buguzzi (vescovo in Sierra Leone), mons. Luigi Bettazzi e mons. Diego Bona (Pax Christi Italia), mons. Giuseppe Andreozzi (presidente delle Pontificie Opere Missionarie italiane e dell'Ufficio Nazionale per la Cooperazione Missionaria), il vescovo di Poitiers mons. Albert Rouet (consigliere europeo CIDSI, che raggruppa gli Organismi non Governativi di ispirazione cristiana), Julienne Ondziel-Gnelenga (Togo, vice Pres. Commissione Africana dei Diritti Umani e dei Popoli, Relatore Speciale Nazioni Unite sui diritti della Donna in Africa), Hildegard Goss-Meyer (Vienna, Movimento Internazionale di Riconciliazione), Pierluigi Castagnetti (segretario PPI), on. Giovanni Bersani (Cefa), on. Stefano Boco (Verdi), Jean-Leonard Touadi (giornalista RAI), Agesci, Gruppo Abele, Lega Obiettori di Coscienza, LARMES (piattaforma di Ong della Rep. Dem. del Congo), comune di Mira (Venezia), comune di Trento.
Sostengono il progetto: il comune di Trento, la trasmissione televisiva "C’era una volta".
Per ulteriori informazioni sul progetto: www.unimondo.org/bukavu
Segreteria presso Beati Costruttori di Pace, Tel/fax 049/8070699 tel. 049 8070522
Materiali disponibili:  locandine, volantini e cartoline da spedire a Kofi Annan
 
 
Invito alla lettura
 
NON GIURO A HITLER 
libro scritto da Francesco Comina (ed. San Paolo - pp.116 - £ 18.000)

La figura di Josef Mayr-Nusser suscita interrogativi, tanto più se si riesce - come è riuscito a Francesco Comina - a vedere le sue vicende come una possibile chiave di lettura del nostro presente, apparentemente lontano dalla guerra, ma così vicino alle intolleranze, i nazionalismi, le violenze tramite le quali il più forte mette a tacere il più debole. A distanza di 55 anni la storia di "Pepi" Nusser è attuale come non mai. E commuove profondamente. Non optante al tempo della tragica scelta tra Italia fascista e Germania nazista, Josef viene richiamato alle armi ed inquadrato nelle SS. Un atto al di fuori dell’ordinamento internazionale che impedisce ad una potenza occupante di richiamare nelle file del proprio esercito cittadini di altro Stato. Josef Mayr-Nusser, sposato e con un figlio piccolissimo, rifiuta di giurare fedeltà a Hitler. "L’impellenza di tale testimonianza è ormai ineluttabile - scrive alla moglie dal carcere -, due mondi si stanno scontrando". Incarcerato e destinato al campo di concentramento, il 24 febbraio 1945 Mayr-Nusser viene trovato morto su un carro bestiame fermo alla stazione di Erlangen. Francesco Comina, da anni apprezzato redattore del giornale "il Segno", ricostruisce la vicenda della scelta di Josef nel libro "Non giuro a Hitler", appena pubblicato dalle edizioni San Paolo. Non è un libro di storia. La storia c’entra, naturalmente, ma se ne fa cenno solo quel tanto che basta per capire gli stati d’animo, le motivazioni. Comina si cala in modo appassionato nei panni dell’obiettore Josef, ne descrive il cammino, la vita esemplare, l’urgenza di essere testimone. Testimone scomodo allora come oggi.
La domanda che l’uomo qualunque si pone di fronte a queste scelte così radicali è questa: è valsa la pena morire per non dire sì a Hiltler? Sono tante le piccole bugie che si dicono nel corso della vita... Sono tanti i piccoli compromessi necessari per tirare avanti… E’ valsa la pena lasciare una donna vedova ed un figlio orfano?
La risposta la dà lo stesso Mayr-Nusser: se mai nessuno dirà il suo no ad un sistema ingiusto, quel sistema continuerà a mietere le sue vittime. Non è questo un atteggiamento profondamente cristiano? Josef ha, in quegli anni confusi, una consapevolezza totale: "Due mondi si stanno scontrando" e dunque "l’impellenza di tale testimonianza è ormai ineluttabile". Dare testimonianza: è questa la chiave di una scelta tragica, consapevole, incamminata diritta verso il sacrificio della vita. E’ questa testimonianza che ci parla ancora oggi e che ancora ci turba.Il libro di Comina non mira a fornire dati biografici esaustivi sulla vita di una persona (lo noteranno subito quei critici abituati ad individuare ogni pagliuzza negli occhi altrui). Impedisce piuttosto al lettore e alla storia di "archiviare il caso Mayr-Nusser". Rende vivo quel personaggio, testimone della fede e del rapporto con il mondo, la politica, il potere.

 
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Amedeo Tosi
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