il GRILLO parlante
p e r    u n ' i n f o r m a z i o n e    e q u a    e    s o l i d a l e
 
supplemento a " www.educare.it " - Aut. Trib. VR n.1418 del 21 novembre 2000
Direttore Responsabile ed Editoriale: Amedeo Tosi
Redazione:  località Praissola 74/b - 37047 San Bonifacio (VR)
«il GRILLO parlante» è consultabile anche nel siti della Biblioteca di Nogara (VR)
che sta curando anche l'archivio di tutti i numeri della newsletter  http://digilander.libero.it/ilgrilloparlantevr/
nel sito dell'Associazione Altravicenza www.altravicenza.it
nel sito dell'ARCI di Verona  http://www.arci.verona.it/pagine/infoweb.htm

La responsabilità degli articoli e delle informazioni è tutta ed esclusiva dei rispettivi autori. il GRILLO parlante ospita volentieri ogni opinione e si assume la responsabilità degli articoli a cura della Redazione e di quelli non firmati. 

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SOLIDARIETA' E AIUTO SCAMBIEVOLE
«Se percuoti il cane, percuoti il suo padrone»
(Nazione: Rwanda )

APPUNTAMENTI DA NON PERDERE
Inviaci gli appuntamenti organizzati dalle associazioni del tuo paese! grilloparlante@mbservice.it

 

31/07/2002 -  Verona - Idee per una città possibile, a misura di abitante

Legambiente è presente alla festa de L’Unità di Quinzano. Mercoledì 31 luglio, ore 21,15, dibattito su  ”Idee per una città possibile, a misura di abitante“, Riduzione del traffico, piste ciclabili, interventi viabilistici. A cura degli Amici della bicicletta. Interverrà Carlo Pozzerle, assessore infrastrutture per la mobilità. NELLO STAND IL BANCHETTO CON LIBRI ED ALTRO MATERIALE LEGAMBIENTE, NON MANCATE !

01/08/2002 -  Soave (VR) - Cinema all'aperto: «Amnèsia»    

Legambiente di Soave organizza presso Parco Zanella (Soave - VR) la rassegna "Cinema all'aperto". Ingresso: 5 Euro. Inizio della proiezione, ore 21,15. Questa sera è in programma la pellicola «Amnèsia» di Gabriele Salvatores. 

01/08/2002 -  Verona - Donna Città Futura

Legambiente è presente alla festa de L’Unità di Quinzano. Giovedì 1 agosto, ore 21,15, serata a cura di Donna Città Futura. NELLO STAND IL BANCHETTO CON LIBRI ED ALTRO MATERIALE LEGAMBIENTE, NON MANCATE ! 

03/08/2002 -  Verona - Diaporacconto

Legambiente è presente alla festa de L’Unità di Quinzano. Sabato 3 agosto, ore 22,30, all’interno della rassegna “C’è mondo fuori da queste mura” , diaporacconto a cura del Coordinamento Turismo Responsabile di Legambiente. NELLO STAND IL BANCHETTO CON LIBRI ED ALTRO MATERIALE LEGAMBIENTE, NON MANCATE !

04/08/2002 -  Predazzo (TN) - Ettore Masina presenta il suo ultimo romanzo 

Alle amiche e agli amici che si trovassero in zona, comunico che presenterò il mio romanzo «IL VINCERE» (finalista del Premio Viareggio) alle ore 21 del 4 agosto p.v., nell'Aula Magna del Comune di Predazzo (TN). Un caro saluto: Ettore Masina

05/08/2002 -  Velo Veronese (VR) - THE UNIVERSITY BIG BAND 

Lunedì 05 agosto nella piazza della chiesa, serata di musica Jazz con il gruppo diretto da Gianni Basso. Inizio alle ore 21.00. E' possibile acquistare i biglietti in prevendita presso il Ristorante Tredici Comuni di Velo al n° 045/ 7835566.
 
06/08/2002 -  Velo Veronese (VR) - OMENI, DONE E BUTELETI
 
Martedì 06 agosto alle ore 21.00 precise, presso il teatro di Velo Veronese, uno spettacolo diretto e interpretato da Gianni Franceschini e scritto da Vittorino Andreoli. Le prevendite si possono effettuare presso il Ristorante Tredici Comuni al n° 045/ 7835566.
 
Dal 06/08/2002 al 09/08/2002 -  Longare (VI) -  Hiroshima e Nagasaki: per non dimenticare

6 agosto 1945: Hiroshima. 9 agosto 1945: Nagasaki. Pensavamo fosse chiusa per sempre la partita dell’arma nucleare. Sta rientrando con lo scudo spaziale, stracciando gli accordi internazionali sanciti da tempo; è ipotizzata come possibile arma da primo colpo. Per uscire dalla recessione economica non c’è di meglio che raddoppiare i fondi per l’industria degli armamenti. La guerra oggi ha cambiato volto. E’ senza confini e senza tempo. (Dove la prossima? quando comincerà? e fino a quando?) É parte integrante del nostro sistema economico. Serve per garantire le risorse energetiche ai ricchi e per controllare i poveri. Nei “paesi della fame” le armi “leggere” servono per rapinare le risorse, sono strumento per far funzionare il “mercato”, producendo milioni di vittime senza volto e senza nome, nell’indifferenza più totale. Noi continuiamo a credere che sono le persone a fare la storia non le merci. Per questo non ci rassegniamo alla violenza dilagante, specialmente quella degli Stati forti. Il «Gruppo presenza» di Longare, Beati i Costruttori di pace e Caritas Vicentina invitano tutti i cittadini ad una tre giorni di incontro, comunicazione, e  approfondimento su: 1) realtà armata mondiale e motivi per una “campagna contro la produzione delle armi”; 2) nonviolenza come scelta storica di fronte alle nuove sfide della globalizzazione. Ci troveremo tutti e tre i giorni a Longare (Vicenza), luogo simbolo della presenza nucleare nel Veneto. PROGRAMMA : 6 agosto, ore 7.45 –   Appuntamento davanti alla base militare di Longare; ore 8.00 – Commemorazione dell’esplosione atomica su Hiroshima; ore 10.00 - Seminario presso la scuola elementare di Longare: «Guerra globale e corsa agli armamenti - Non solo antrace - L’industria italiana degli armamenti tra mito e realtà» . Achille Lodovisi (Ricercatore, Osservatorio IRES-Toscana). Ore 20.30 – conferenza dibattito con Achille Lodovisi per un pubblico più ampio. 7 agostodalle ore 9.00 alle 20.00  Una campagna contro la produzione di armi? Giornata di riflessione creativaore 16.30 – Seminario: «I diritti umani oltre la violenza istituzionale degli Stati forti» Nicola Colajanni (Magistrato - Consigliere di Cassazione); ore 21.00 – Monologo teatrale: «Kamille va alla guerra» di Patrizia Pasqui con Mario Spallino. Seguirà dibattito con l’artista. 8 agosto, dalle ore 9.00 alle 20.00  Seminario sulla nonviolenza con interventi di: Alberto Degan,  comboniano, di ritorno dalla esperienza di alcuni anni in Colombia:  attualità della nonviolenza all’interno dell’attuale sistema di guerra globale; Ioseph Mumbere, comboniano, è di Butembo (Kivu) e studia a Kisangani: l’organizzazione della nonviolenza della società civile in Africa; Elia Pegollo, di ritorno dalla Colombia e dall’Equador: la lotta nonviolenta dei popoli nativi per la salvaguardia dell’ambiente contro le nostre multinazionali. Padre Silvio Turazzi, missionario saveriano, «la nonviolenza globale; noi e l’Africa»;  Lisa Pelletti Clark, di ritorno dalla Palestina: «nonviolenza e convivenza». Ore 21.00 – Concerto rock con i “Jaima. 9 agosto Ore 9.00 - Sintesi dei lavori; ore 11.00 Conclusione del digiuno davanti alla Base e commemorazione dell’esplosione atomica di Nagasaki. Proponiamo il digiuno per tutti tre i giorni come strumento di resistenza spirituale alla guerra globale e come energia per il cammino della nonviolenza, consapevoli che Hiroshima e Nagasaki non sono solo un simbolo ma una realtà incombente. È invitato a partecipare anche chi sceglie di non aderire al digiuno. Chi volesse partecipare tutti i tre giorni si munisca di sacco a pelo. La base logistica sarà presso la scuola elementare di Longare.  Per raggiungere Longare: in auto: uscire autostrada Vicenza Est, girare subito a sx per Debba, seguire per Longare. in bus: da Vicenza autobus per Riviera Berica, Noventa Vicentina. Segreteria Organizzativa: Beati i Costruttori di Pace tel/fax. 049/8070699 e-mail: beati@libero.it

08/08/2002 -  Soave (VR) - Cinema all'aperto: «Il signore degli anelli»    

Legambiente di Soave organizza presso Parco Zanella (Soave - VR) la rassegna "Cinema all'aperto". Ingresso: 5 Euro. Inizio della proiezione, ore 21,15. Questa sera è in programma la pellicola «Il signore degli anelli» di Peter Jackson.

08/08/2002 -  Velo Veronese (VR) - PREDE E PREDATORI IN LESSINIA

In occasione dell'Anno Internazionale delle Montagne, Giancarlo Ferron, scrittore e guardiacaccia vicentino parlerà della fauna dei Monti Lessini. L'appuntamento presso il teatro di Velo è per giovedì 08 agosto alle ore 21.00.Serata con ingresso libero.
 
09 - 25/08/2002 -  Parco Naturale della Maremma (GR) - FESTAMBIENTE
 
Legambiente in Festa. "Festambiente" si terrà dal 9 al 25 agosto nel parco naturale della Maremma, a pochi chilometri da Grosseto. Arte, concerti, gastronomia ed escursioni in Maremma per costruire una società in armonia con l'ambiente. L'edizione di quest'anno sarà dedicata in particolare allo sviluppo sostenibile nel Mediterraneo e si darà ampio spazio anche al tema della finanza alternativa. Per informazioni: 056448771 www.festambiente.it
 
10/08/2002 -  Badia Calavena - Creedence Clearwater Revived in concerto
 
Sara’ la prima tappa italiana dei Creedence Clearwater Revived. Saranno infatti a Badia Calavena il prossimo 10 agosto presso la Piazza del Mercato del paese dell’alta val d’Illasi. Il gruppo Creedence Clearwater Revival si è formato nella metà degli anni sessanta sotto l'impulso dei fratelli Fogerty. Hanno poi conquistato i favori di tutto il pianeta diventando delle star quasi come se fossero i Beatles d'America. Verso la fine degli anni settanta i fratelli Fogerty si separano artisticamente: mentre John decide di percorrere una carriera da folk-singer, il fratello Tom decide di continuare a percorrere le strade dei Creedence.  Ora circa trenta'anni dopo, il chitarrista Johnny Guitar ha riformato di nuovo la band, formando un vero e proprio super gruppo : il batterista Leon Parr, gia batterista dei Verve e dei Marillion; il bassista Simon Crumley, già con gli Skeleton Crew; il tastierista Christiam Madden, già membro e fondatore dei Wings; il cantante Peter Burton membro dei mitici Smokie di Alan Silson. Questa è la formazione di questa band fatta di stelle. Negli ultimi anni i Creedence Clearwater Revived hanno suonato in decine e decine di festivals in Europa e nell'Est.  La band suona tutti i classici dei Creedence Clearwater Revival nel classico sound fatto di una fusione di west coast, country music, blues, rock. Il concerto è in programma per il 10 agosto 2002 alle ore 21,00 presso la Piazza del Mercato di Badia Calavena. I biglietti sono in vendita presso il Box Office di Verona in Via del Pontiere. N. 27/a Per ulteriori informazioni si puo’ contattare il comune di Badia Calavena al numero telefonico 045 7810503.
 
10/08/2002 -  Velo Veronese (VR) - TOMATO DRUM
 
Sabato 10 agosto ore 21.00, nel teatro di Velo, ritornano The Jashgawronsky Brothers: comici, cantanti, cabarrettisti. I biglietti in prevendita sono prenotabili presso il Ristorante Tredici Comuni al n° 045/ 7835566.
 
12/08/2002 -  Velo Veronese (VR) - PERCHE' MUTA DAL SALICE PENDI?
 
Bepi De Marzi e Alessandro Anderloni parleranno di Giuseppe Verdi, lunedì 12 agosto alle ore 21.00 presso il Teatro di Velo. La serata ha ingresso libero.
 
13/08/2002 -  Velo Veronese (VR) - LA CATTOLICA E L'ARDITO 
 
Lo spettacolo teatrale de Le Falìe di Velo, «LA CATTOLICA E L'ARDITO» per la regia di Alessandro Anderloni, verrà replicato presso il  Teatro Parrocchiale del paese MARTEDI' 13 agosto 2002 con inizio alle ore 21.00 precise. Le prevendite dei biglietti e le prenotazioni si possono effettuare presso il Ristorante Tredici Comuni al n° 045/7835566.
 
14/08/2002 -  Velo Veronese (VR) - LESSINIA, PATRIA DI DON ALBERTO
 
Mercoledì 14 agosto in teatro alle 21.00 verrà proiettato un film della televisione bavarese dedicato a Don Alberto Benedetti. Regia di Josef Schwellensattl. Serata con ingresso libero.
 
15/08/2002 -  Soave (VR) - Cinema all'aperto: «L'era glaciale»    

Legambiente di Soave organizza presso Parco Zanella (Soave - VR) la rassegna "Cinema all'aperto". Ingresso: 5 Euro. Inizio della proiezione, ore 21,15. Questa sera è in programma la pellicola «L'era glaciale» di Chris Wedge. 

14/08/2002 -  Velo Veronese (VR) - LA SCALATA

Domenica 18 agosto alle ore 21.00, spettacolo teatrale in due atti su tema alpinistico scritto e diretto da Spiro Dalla Porta Xidias. I biglietti sono in prevendita presso il Ristorante Tredici Comuni al n° 045/ 7835566.
 
22/08/2002 -  Legnago (VR) - Terra & Libertà / 1
 
L’Arci di Legnago promuove la III° edizione Festival TERRA & LIBERTA', presso il Parco Comunale Legnago. Oggi, Giovedì 22 agosto, in programma: Area Cinema: Ore 20,45: “Kirikou e la strega Karabà” di M.Ocelot; Ore 22,15: “Super8 stories” di E.Kusturica. In tutte le altre serate saranno proiettati video e filmati.
 
23/08/2002 -  Legnago (VR) - Terra & Libertà / 2 : Incontro con Italo Moretti
 
L’Arci di Legnago promuove la III° edizione Festival TERRA & LIBERTA', presso il Parco Comunale Legnago. Oggi, Venerdì 23 agosto, in programma;  Ore 19,30 Apertura stand enogastronomici. Area Convegni: Ore 21,00: Italo Moretti presenta il libro “I figli di Plaza de Mayo” in collaborazione con la libreria “Azimut”;  Area Concerti: Ore 22,30: Itapuà (musica e ritmi dal Brasile).  In qualche punto del Parco sentirete un richiamo... Ore 24,00:Fuori orario: intervento teatrale. Nicola Costantini & Massimo Giordano.
 
24/08/2002 -  Legnago (VR) - Terra & Libertà / 3 : Convegni, musica e poesie
 
L’Arci di Legnago promuove la III° edizione Festival TERRA & LIBERTA', presso il Parco Comunale Legnago. Oggi, Sabato 24 agosto, in programma: Area Convegni:  Ore 10,30: Aperitivo al parco. “Guatemala”: un futuro incerto” Paolo Andreoli riporta il viaggio organizzato dall’ANCI  (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani) nel paese centroamericano. Centro del Parco:  Ore 17,00: la coop. “Corte Samuele” presenta Laboratorio Muraleska (graffiti e concerto Ska-Punk dei “De C.D.T”);  Area Convegni: Ore 18,30: Conflitto Palestina-Israele “Operazione Colomba” una testimonianza di pace dai territori di guerra. Relatore Giovanni Grandi –Associazione Papa Giovanni XXIII; Ore 19,30 Apertura stand enogastronomici. Area Concerti:  Ore  22,00: BEV- Bonifica Emiliana-Veneta (musica popolare europea). In qualche punto del Parco continuerete a sentire quella voce; Ore 24,00: Fabrizio Rinaldi & Sandro Avesani leggono NERUDA da “Venti poesie d’amore e una canzone disperata” accompagnati da una chitarra classica…
 
24 - 29/08/2002 -  Viterbo - Convegno Cem 2002    
 
'Diversa-mente', una parola intesa nel suo duplice significato: di avverbio (Come educare in modo diverso?) e di aggettivo-e-sostantivo (Che cosa vuol dire educare una mente diversa?). Questo il tema del 'Convegno Cem 2002', promosso e organizzato dal movimento pedagogico fondato dai missionari saveriani.L'iniziativa si svolgerà a Viterbo dal 24 al 29 agosto. "Abbiamo bisogno di una nuova coscienza planetaria di solidarietà - scrive il professor Antonio Nanni, vice-direttore di Cem - che sappia legare gli uomini tra loro e con la natura terrestre. L’umanità non riesce a partorire l’umanità! Siamo ancora nell’età del ferro dell’era planetaria e nella preistoria della mente umana. Il pensiero politico è oggi allo sconforto. Le guerre si riaccendono, il mondo perde la visione globale e il senso dell’interesse generale. E’ urgente e necessario aprirsi ad una organizzazione nuova del mondo". Ispirandosi al pensiero di Gregory Bateson e di Edgar Morin, il 'Convegno Cem 2002' intende rinnovare le relazioni sociali, ripensare la natura dell'educazione per le nuove generazioni, per ri-orientare lo sviluppo dell'economia mondiale e assicurare una 'governance' del pianeta, dove nessuno è straniero. Il Convegno è aperto a tutti gli educatori, in primis agli insegnanti, ma anche ad assistenti sociali, educatori di strada, obiettori di coscienza e volontari. Per informazioni: http://www.saveriani.bs.it/cem/index_frame.htm
 
25/08/2002 -  Legnago (VR) - Terra & Libertà / 4 : Incontro con Francesco Gesualdi
 
L’Arci di Legnago promuove la III° edizione Festival TERRA & LIBERTA', presso il Parco Comunale Legnago. Oggi, Domenica 25 agosto, in programma: Area Convegni:  Ore 10,30: Aperitivo al parco “La mediazione culturale: un ponte per l’integrazione ” partecipano  Paolo Seghi (CGIL Verona) e Roberto Maggioni (Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Legnago); Centro del Parco: Ore 17,00: Laboratorio per bambini e ragazzi (Clown, Musica e Ambiente). Area Convegni:  Ore 18,30: Consumo critico  “Scelte di consumo scelte di giustizia” incontro con Francesco Gesualdi direttore del Centro nuovo modello di sviluppo (CNMS); Ore 19,30 : Apertura stand enogastronomici. Area Concerti: Ore  22,00: Arbe Garbe (musica popolare friulana liberamente interpretata).
 
04/09/2002 -  Fidenza (PR) -  Quali pene per quali delitti
 
FESTIVAL DI LILLIPUT - Fidenza (PR) dal 30 agosto al 9 settembre. MERCOLEDI 4 SETTEMBRE
Ore 21 Auditorium Palazzo ex-Orsoline, Dibattito:"Quali pene per quali delitti (sistema carcerario, stato della giustizia in
Italia)" Il giornalista di "Diario" GIANNI BARBACETTO a colloquio con GHERARDO COLOMBO e ARMANDO SPATARO (Magistrati), LUIGI PAGANO (Direttore del carcere di San Vittore di Milano) e TANO GRASSO.
 
05 - 09/09/2002 -  Argenta (FE) - Verdissimamente
 
Verdissimamente - Salone di Ecologia, Benessere, Turismo all'Aria Aperta, Parchi e dintorni. Si terrà ad Argenta (FE) dal  05 al 09 settembre 2002. Per informazioni: info.segreteria@libero.it
 
14/09/2002 -  Quarrata (PT) -  9 Marcia per la Giustizia
 
La Casa della Solidarietà della Rete Radié Resh di Quarrata (Pt) e «Libera» organizzano la «9 Marcia per la Giustizia» Agliana-Quarrata, sabato 14 settembre 2002 con ritrovo e partenza alle ore 18 ad Agliana in piazza Gramsci ed arrivo alle ore 21 in piazza Risorgimento a Quarrata. Parteciperanno: p. Alex Zanotelli (comboniano), Gianni Minà (giornalista), Giancarlo Caselli (magistrato), don Luigi Ciotti (presidente di Libera) Luis Sepulveda (scrittore), Gherardo Colombo (magistrato), Gino Strada (Emergency). Per adesioni e informazioni: Casa della Solidarietà tel. 0573-72297 e-mail: a.vermigli@rrrquarrata.it 
 
14/09/2002 -  Codroipo (Udine) -  LE PIANTE MEDICINALI: UNA GARANZIA PER LA SALUTE
 
Il Servizio Informagiovani del Comune di Codroipo (Udine), con l'Università di Trieste, organizza per venerdì 14 settembre, alle ore 20.45, una conferenza sul tema "LE PIANTE MEDICINALI: UNA GARANZIA PER LA SALUTE". Al termine seguirà un breve presentazione del corso di Laurea triennale in Tecniche Erboristiche, istituito presso la Facoltà di Farmacia dell'Università degli Studi di Trieste. Relatore: prof. Roberto della Loggia. Sede: Sala Conferenze della Biblioteca Civica del Comune di Codroipo.
 
20/09/2002 -  Milano -  Il partito dell'amore
 
L’associazione «Le Girandole»  invita alla rappresentazione «Il partito dell’amore». Il testo, in due atti, rappresenta l’ideologia del governo Berlusconi attraverso le parole del capo e dei suoi ministri.  In scena saranno nove parlamentari dell’Ulivo, del comitato «La legge è uguale per tutti»: Maria Chiara Acciarini, Sandro Battisti, Valerio Calzolaio, Renato Cambursano, Mario Cavallaro, Nando dalla Chiesa, Loredana De Petris, Tana De Zulueta, Anna Donati.  Lo spettacolo, che ha debuttato a Roma lo scorso 2 luglio, al teatro Ambra Jovinelli, sarà presentato anche a Milano al  Teatro Ventaglio Nazionale, piazza Piemonte 12 il 20 settembre 2002, alle ore 20,30 . I tagliandi di prenotazione sono disponibili, fino a esaurimento posti, dal 25 al 31 luglio, e dal 2 settembre in poi a Milano, in viale Col di Lana 12 (presso l’ufficio dell’associazione Italia Democratica). Orario: dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 16.00 (il mercoledì, dalle 9.00 alle 13.00).  L'ingresso è gratuito; si richiede un contributo volontario per le spese di affitto del teatro e delle attrezzature necessarie. Per informazioni:  tel. 338 2518730 ; e-mail: legirandole@tiscali.it  siti web: www.legirandole.it e  www.litaliademocratica.it
 
20-21-22/09/2002 -  Trieste -  Corso di LINFODRENAGGIO
 
L'associazione di volontariato A.N.D.O.S. (Associazione Nazionale Donne Operate al Seno), Comitato di Trieste, organizza per il 20 -21-22 settembre un Corso di LINFODRENAGGIO. Per informazioni: Comitato A.N.D.O.S. Trieste, Via Udine, 6 - Tel 040 364716
 
27-28-29/09/2002 -  Verona -  Rete Lilliput in Festa

FESTA DELLA RETE LILLIPUT di Verona: Il 27/28/ e 29 settembre si svolgerà l’annuale festa della Rete, "Verona capace di Futuro", presso Villa Buri.  

IN PRIMO PIANO 

 da ADISTA n°62 del 5 agosto 2002 - www.adista.it

È TEMPO CHE IL MOVIMENTO COMINCI A SENTIRSI SOGGETTO POLITICO. INTERVISTA A PADRE ALEX ZANOTELLI

GENOVA-ADISTA. (dall'inviata) La nonviolenza come riduzione della moltitudine ad una massa omogenea e allineata? Non sembrerebbe proprio, a giudicare da quanto dice - da sempre - Alex Zanotelli, che della nonviolenza è uno dei difensori più convinti e appassionati. Nell'intervista concessa ad Adista, che qui di seguito riportiamo, Zanotelli parla chiaro: il dialogo non basta, serve la forza. La forza dello sciopero, del boicottaggio, della nonviolenza attiva: una forza senza la quale i potenti di questo mondo non cederanno mai.
Di seguito l'intervista.

Come va lo stato di salute del movimento ad un anno dai fatti di Genova? Ritieni anche tu che sia in crisi? Per quali motivi? Quale può essere la via d'uscita?

Non è facile fare una valutazione dello stato di salute del movimento - che io preferisco chiamare società civile - ad un anno da Genova per uno che, come me, è stato via per così lungo tempo e si è appena riaccostato alla realtà italiana. Ma non parlerei di crisi, anzi l'impressione è che ci sia più coscienza e che la partecipazione si sia andata allargando, che abbiamo a che fare con un movimento ben più vasto di quello che si è trovato a Genova. Credo stia vivendo un momento di grande vitalità e che dovrà viverla soprattutto nel prossimo futuro. Forse sembra che ci sia crisi perché il movimento appare frammentato. Ma è mai stato un movimento unitario? Ci sono state fin dall'inizio molte anime che hanno trovato una loro compattezza a Genova; era chiaro che ci fossero divergenze. Non direi tra credenti e non. Penso che i problemi fossero altrove ma adesso, dopo Genova, è importante fermarsi e riflettere, soprattutto prima dell'incontro del Forum sociale europeo a Firenze.

La componente cattolica del movimento, che era così significativamente presente a Genova l'anno scorso, dà l'impressione di essersi un po' defilata. Eppure sul versante della nonviolenza, particolarmente sentito da questa componente, in un anno di iniziative e mobilitazioni non si è registrato nessun incidente.

Questa domanda sottintende delle cose che io non condivido. È un dato significativo che la componente cattolica direi "quasi ufficiale" (Azione cattolica, Agesci), per la prima volta nella storia italiana, sia scesa in strada. E certo non lo ha fatto con la benedizione dell'episcopato italiano. Credo che molti vescovi in Italia non fossero d'accordo su quel passo: avevano paura di sporcarsi le mani con questa storia. Non ritengo che la componente cattolica adesso si sia defilata a causa della violenza a Genova. Il movimentismo cattolico (dall'Ac all'Agesci) con Genova ha fatto un incredibile passo in avanti. Dopo si è fermato, forse condizionato anche dalla paura di vescovi e sacerdoti di buttarsi, quasi si stessero facendo delle scelte politiche. Dovremmo fare di tutto per aiutare la base cattolica movimentista a non creare una spaccatura con la Chiesa ufficiale, e per aiutare i vescovi a capire che, per questa componente cattolica di base, la responsabilità storica di scendere in strada nasce dalla fede, non da scelte partitiche. È compromettersi con la storia a partire dalla propria fede. Dovremmo aiutare il movimento a diventare il più unitario possibile. Che la Chiesa si schieri! La Chiesa, le Chiese, le religioni sono delle componenti importantissime in questo momento per organizzare la società civile.

Come valuti l'esperienza delle "Sentinelle del mattino", quell'eterogeneo cartello di associazioni cattoliche che è apparso lo scorso anno con un appello ai governi del G8? La strada del dialogo con le istituzioni, anche quelle come il G8 di cui il movimento denuncia invece l'illegittimità, può veramente portare dei frutti?

Ho seguito le Sentinelle quando ero ancora a Koro-gocho, in Africa: mi è sembrato che abbiano lanciato al G8 un bell'appello, a partire dalla fede. Anche i vescovi liguri quando hanno scritto il loro documento in preparazione del G8 lo hanno fatto a partire dalla fede. Ritengo estrema-mente importante non tanto il fattore dialogo, che è troppo poco, ma quello della forza. Attenzione, non mi riferisco alla violenza ma ad altri mezzi come lo sciopero, il boicot-taggio, la nonviolenza attiva. Le istituzioni pubbliche, i governi non cederanno se non si usa la forza. Si tratta di dimostrare ai potenti di questo mondo che questa società di base ha forza. Dobbiamo far sentire il nostro peso. Non si tratta di un dialogo idilliaco.

Sei l'ispiratore di una delle componenti più significative del movimento antiliberista, la Rete di Lilliput. Il tuo appello "Tutti dentro al forum" ha dato una grande scossa alla discussione interna al movimento sui temi della struttura organizzativa, della partecipazione orizzontale e della trasparenza. Ritieni che in questo periodo si siano fatti passi avanti in questa direzione?

Due precisazioni. Non mi sento l'ispiratore della Rete di Lilliput. Con Gesualdi abbiamo scritto un documento, proprio a Korogocho, invitando i gruppi a mettersi insieme in chiave locale. Non abbiamo mai valutato l'aspetto nazionale che ci fa un po' paura. Nel mio viaggio in Italia, nel '95-'96, ho visto tantissima gente, tantissimi gruppi, tantissimo movimento di base e pochissima incidenza politica. L'idea di Lilliput nasce da qui: l'invito a mettersi insieme e a cominciare a pesare di più politicamente. Seconda precisazione. Non so chi abbia dato il titolo "Tutti dentro al forum" all'appello, che nasce anch'esso a Koro-gocho come invito a riflettere per tutto il movimento. Osservando il movimento da lontano ho avuto molta paura: ho temuto che i partiti cominciassero a mettere le mani sul movimento, per questo ho chiesto: "fuori i partiti dal movimento". I partiti dovrebbero fare i partiti. Oggi il dramma è che i partiti pensano di poter decidere politicamente ma alla fine non decidono nulla perché le decisioni sono prese dai poteri economici. Dobbiamo recuperare il potere politico, e si recupererà soltanto se dal basso nascerà qualcosa d'altro, che poi potremo pensare di tradurre in termini partitici. Se i partiti s'impadroniscono del movimento possono rovinarlo. Mentre ho chiesto che i sindacati e le chiese siano particolarmente presenti. In secondo luogo avevo l'impres-sione che ci fossero processi decisionali interni al movimento poco democratici e poco trasparenti; perciò ho chiesto più democraticità e trasparenza possibili. Infine, il problema della violenza, massima discriminante. Avevo già litigato con Lilliput su questo. Ho parlato con una durezza incredibile perché dalla violenza dobbiamo uscire fuori, altrimenti è inutile che stiamo qui a parlare di contestazione del sistema: rischiamo di ripetere il sistema che oggi è profondamente violento. Sono stati questi aspetti che mi hanno spinto, come coscienza critica del movimento, a lanciare un appello per avvertire che questo movimento è un'occasione troppo importante che non va sprecata.
In questo periodo ritengo si siano fatti passi in avanti verso un movimento più unitario, tutte le componenti (quella cattolica, quella di Lilliput, quella dei social forum, quella dei disobbedienti e quella dei centri sociali) hanno riflettuto e stanno riflettendo seriamente.

Il tuo appello è stato interpretato come un invito all'unità. Ma dopo la decisione della Rete di Lilliput di non aderire al Social forum italiano, proprio l'organiz-zazione delle giornate genovesi ha evidenziato le profonde differenze tra le varie componenti. La stampa parla di un movimento diviso, la Rete di Lilliput di movimento diversificato. Intanto però sembra che la rete vada un po' per la sua strada.

Certamente il mio appello era un invito all'unità, ma ad un'unità che deve essere basata su una seria riflessione, su radici solide e su un profondo consenso interno. Non possiamo dirci uniti se non accettiamo certe cose che vengono ritenute fondamentali da tutti. Ecco l'importanza della chiarezza del dialogo. Prima di Genova non è potuto avvenire, purtroppo, e mi dispiace che Genova 2002 non sia stato un momento unitario. Il movimento diversificato va bene, ma sarebbe stato importante che le differenti anime si fossero presentate unite. Questo oggi non c'è, dobbiamo ammetterlo. Credo che sia un momento di stasi e di riflessione. Mostrarsi uniti quando non lo si è poteva servire da buona pubblicità ma non avrebbe aiutato il movimento. È vero che la Rete di Lilliput non ha aderito al Social forum italiano ma questo non vuol dire che la Rete di Lilliput vada per la sua strada. Molti dei nodi di Lilliput sono liberi di aderire alle varie manifestazioni.
Ritengo sia importante per il movimento riflettere sugli sbagli che abbiamo fatto l'anno scorso. È vero che gran parte della violenza è venuta dalle decisioni dell'autorità perché volevano far passare l'intero movimento per violento. Ma sbagli ne abbiamo commessi, anche sulla violenza. Ecco perché è importante fermarsi a riflettere e fissare obiettivi e metodologia ben precisi.

La scelta della Rete di Lilliput di privilegiare la partecipazione diretta con la conseguente dilatazione dei processi di elaborazione e di decisione, di puntare ai contenuti piuttosto che alle esigenze dei mass media, pur molto condivisibile, non comporta il rischio di una perdita completa di visibilità?

Una domanda molto bella ma anche molto bischera! Io penso che non abbiamo bisogno al momento di chissà quale visibilità, piuttosto abbiamo bisogno di chiarezza, di ricompattarci. Vorrei che questo movimento cominciasse a sentirsi soggetto politico. Ma politico con la P maiuscola, con un suo messaggio e un suo programma. Il movimento deve avere una sua valenza politica, non partitica, ripeto politica. Non mi preoccupa la visibilità. I mass media sono estremamente pericolosi perché sono in mano al potere economico e sono capaci di distruggerci tutti. Preferirei meno visibilità mediatica al momento, e più capacità organizzativa, più senso politico, verso un progetto con cui poi fare pressione sulle istituzioni.

Come valuti questi primi mesi trascorsi in Italia dopo più di dodici anni passati a Korogocho? Andrai a vivere, hai già detto, in una periferia tra gli emarginati. Hai già un'idea di come svilupperai il tuo lavoro?

Dopo dodici anni la prima impressione è orribile. Non mi sarei mai aspettato, per esempio, di arrivare in un Paese come questo e trovare la legge Bossi-Fini. Ho già detto che una legge del genere mi fa vergognare di essere cristiano e di essere italiano. Come mi fa veramente male sapere che si sta smantellando la normativa 185 sul controllo delle armi, frutto di anni di lavoro negli anni Ottanta. E poi, al di là di queste ultime due novità, veramente preoccupante è il costante attacco alla legalità; sentire un ministro che dice che bisogna convivere con la mafia; gli attacchi alla magistratura, alla stampa… Anche se la cosa non mi sorprende più di tanto, sono fermamente convinto che una società opulenta non può esprimere altro che questo. Di contro ho notato che c'è un grande fermento, una grande vitalità alla base: è la miglior società civile che ci sia in Occidente, sono in tanti che si stanno organizzando e molti sono giovani. Questo movimento ha alle spalle vent'anni di lavoro e se lo buttiamo via per le nostre stupide divisioni, non troveremo un'altra generazione di giovani che raccoglierà il seme che abbiamo gettato. È una situazione veramente preoccupante, aggravata dal panorama mondiale di guerra infinita e dalla minaccia ecologica che si fa più incombente.
Andrò a vivere tra gli emarginati nel sud d'Italia, perché il Sud d'Italia ha pagato lo sviluppo italiano come il Sud del mondo paga il nostro sviluppo. Vorrei lavorare in una grande città del Sud, cercando di vivere come tutti gli immigrati, come ho fatto a Korogocho. Essere presente tra i più poveri è fondamentale per me come prete, per la mia preghiera, per la mia spiritualità. Ma mi dà anche la possibilità di poter dire certe cose senza avere il dito puntato contro. Nel senso che se io non vivo con sempli-cità non posso andare a raccontarlo ad altre persone. Vivere dentro questa realtà è importante anche per dare una mano alla società civile, per dare una spiritualità che manca a questo movimento.
Un'ultima cosa. Ritornando in Italia ho trovato una Chiesa, intendo Popolo di Dio, che al livello della base è estremamente vivace e attenta al sociale. Ma la cosa che fa più impressione è vedere che come Popolo di Dio, come Chiesa, siamo ormai funzionali, saldamente incollati a questo sistema. Abbiamo perso la capacità di essere coscienza critica, di disturbare, di stimolare, di far pensare, di guardare in avanti ed è soprattutto a questo che la Chiesa è chiamata oggi.

INFORMAZIONI E RIFLESSIONI (NAZIONALE)


INIZIATO OGGI IL MEETING INTERNAZIONALE “GIOVANI, DIRITTI, PARTECIPAZIONE”  

E’ iniziato stamattina, 30 luglio 2002,  a Ponte di Legno (BS)  il meeting internazionale "Giovani, diritti, partecipazione"  organizzato nell’ambito della campagna “Acqua, bene comune dell’umanità 2”, promosso dal CIPSI, dal Comitato italiano per il Contratto Mondiale sull’Acqua, dall’Ong di cooperazione internazionale ISI,  in collaborazione con  Mirella Cultura. Il meeting  vede  la partecipazione di 150 giovani provenienti da tutto il mondo -Giappone, Guatemala, Nicaragua e altri paesi del Centro e Sud America, Francia,  Europa dell’Est-, oltre naturalmente a  oltre 150  italiani … e in particolare  i  rappresentanti dei gruppi e delle classi che hanno partecipato ai gemellaggi d'acqua. Riccardo Petrella,  Presidente del Comitato italiano per il contratto mondiale dell’acqua, nel corso dell’intervento inaugurale del Meeting  ha dichiarato: “ Sia il governo che le autorità locali delle regioni più colpite dall’attuale “crisi d’acqua” (in particolare la Sicilia, la Sardegna e la Puglia) sembrano voler avvalorare ancora una volta la tesi che l’emergenza idrica di queste settimane sarebbe dovuta principalmente ad una calamità naturale, e cioè al fatto che le nuvole del Mezzogiorno non vogliono dare la pioggia. L’acqua “manca” nelle regioni meridionali soprattutto per cause umane, per quelle stesse cose che hanno fatto si che la “crisi dell’acqua” si sia estesa, negli ultimi anni, anche a tutte le regioni d’Italia. Nel corso degli ultimi cinquant’anni abbiamo assistito ad una gestione disastrosa delle risorse naturali e del territorio. Per esempio un’urbanizzazione intensa e selvaggia. E’ inoltre di notorietà pubblica lo stato delle infrastrutture: fognature cittadine vecchie e degradate (con conseguente inquinamento dei fiumi, dei laghi, delle falde…); dighe costruite ma senza collegamenti con la rete; invasi abbandonati, invasi e reti degli acquedotti mal gestite, manutenzione insufficiente, sfruttamento di pozzi abusivi. L’urbanizzazione massiccia, rapida e sregolata in offesa alle molte leggi esistenti, così come gli inquinamenti di origine industriale e terriera (processi di produzione, rifiuti industriali ed urbani, infrastrutture di trasporto, trafori, scariche abusive...) hanno contribuito ad aggravare i problemi idrici non solo nel mezzogiorno ma in tutta Italia. Infine, rare sono le leggi rispettate dagli stessi dirigenti politici, economici e sociali che le hanno approvate. Una delle migliori leggi che la Repubblica Italiana abbia approvato negli ultimi 50 anni concerne proprio l’acqua. Si tratta della legge Galli del 1994. Essa è rimasta praticamente inapplicata ad eccezione di tre regioni che hanno attuato l’intero processo di applicazione. La legge Galli resta un castello di carta e l’Italia resta a secco d’acqua. Altro che nuvole! Alla luce di quanto detto ha ben poco senso bombardare le nuvole così come non ha alcun senso rilanciare il progetto della costruzione di un acquedotto marino per portare l’acqua alla Puglia dall’Albania! Lo stesso dicesi degli altri grandi progetti infrastrutturali “per l’acqua”. E’ urgente e necessario mettere in atto una “iniziativa nazionale acqua, bene comune per tutti” fondata su cinque grandi priorità: rimessa in stato di funzionamento normale ed efficiente delle infrastrutture esistenti e lotta contro la cattiva manutenzione: completamento degli “anelli” mancanti nella rete idrica, censimento ed eliminazione dei pozzi illegali, applicazione delle misure previste dalla legge Galli, creazione di “comitati di cittadinanza attiva” in sostegno di una gestione integrata, responsabile, trasparente e solidale; organizzazione di un grande dibattito nazionale di sei mesi sull’agricoltura e l’acqua, e sull’industria e l’acqua. L’agricoltura con il 50% e l’industria ed energia con il 30% rappresentano l’80% dei prelievi totali italiani d’acqua, e sono tra i più eccessivi in seno all’Unione Europea. Scopo del dibattito è quello di definire una politica coerente e trasparente dell’acqua per usi economici  (non idropotabili), in particolare per quanto riguarda il prezzo (oggi bassissimo e finanziato dagli usi domestici); campagna di sensibilizzazione delle famiglie italiane sull’acqua – bene comune, per l’eliminazione degli sprechi nelle case, negli uffici, negli alberghi, nelle città... Adozione da parte delle Collettività locali italiane (comuni, province ... di una “Carta dell’acqua degli enti locali”, con la quale le autorità pubbliche s’impegnano ad assicurare una proprietà ed una gestione locale e integrata all’acqua in quanto bene comune dell’umanità e bene essenziale alla vita, nell’interesse anche delle generazioni future, garantendo il diritto all’acqua per tutti e un uso sostenibile reale; revisione radicale dell’articolo 35 della legge finanziaria 2002 per ragioni d’incostituzionalità (non rispetto delle autonomie regionali) ed al fine di arrestare il processo di mercificazione e di privatizzazione dell’acqua. All'interno del Meeting verranno realizzati 4 Workshop sulle tematiche relative all'acqua come bene comune dell'umanità, con lo scopo di promuovere scambi diretti tra i partecipanti che portino all'elaborazione di un documento ufficiale da portare all'attenzione del comitato Mondiale in preparazione del Vertice della Terra di Johannesburg. In una zona ricca d’acqua come il Passo del Tonale, il meeting è un’occasione per rilanciare ed approfondire la situazione dell’acqua in Italia e nel mondo.

VALPIANA (PRC): ORATORI, UNA ALTRO TASSELLO CONTRO LA LAICITA' DELLO STATO

"Abbiamo votato contro una proposta discriminatoria: pensiamo che tutti i cittadini e le cittadine debbano essere uguali davanti alla legge, ma, con l'approvazione di questo testo, chi è di fede cattolica avrà privilegi non universalmente condivisi - così Tiziana Valpiana, Capogruppo di Rifondazione Comunista in Commissione Affari Sociali, ha commentato l'approvazione della proposta di legge sugli oratori parrocchiali -. Con questo provvedimento la maggioranza paga il suo debito di riconoscenza alla Chiesa che, attraverso le sue gerarchie, è stata tra gli artefici della vittoria della Casa delle Libertà. Mi ritengo, comunque, soddisfatta - ha aggiunto Valpiana - perché, grazie al lavoro svolto in Commissione, abbiamo impedito che l'esame del testo si svolgesse frettolosamente riuscendo, così, ad eliminare i contenuti più evidentemente confessionali. Questa legge diviene l'ennesimo tassello posto dalla maggioranza ad un disegno volto ad attaccare la laicità dello Stato, fondamentale elemento per la garanzia di democrazia. Abbiamo portato avanti nelle aule parlamentari la nostra battaglia per la difesa di uno Stato che possa realmente dirsi laico e - ha concluso Valpiana - manterremo le nostre istanze nel Paese, insieme a tutti coloro che leggono l'impronta confessionale e discriminatoria di questo Governo." (fonte: comunicato stampa on. Valpiana).

Agente confessa: Le due molotov nella scuola Diaz le ho portate io

"Le due molotov nella scuola Diaz le ho portate io. Ho obbedito all'ordine di un mio superiore". La confessione-choc di A.B., 25 anni, autista della Polizia di Stato aggregato a Genova nei giorni del G8, è stata raccolta in gran segreto dalla Procura nei giorni scorsi. C'è voluto un anno intero, perché qualcuno si decidesse finalmente a dire la verità: il primo "pentito" delle forze dell'ordine ha vuotato il sacco, facendo nome e cognome dell'ufficiale che gli avrebbe imposto di trafugare le bottiglie incendiarie per "giustificare" i pestaggi e i 93 arresti nell'istituto di via Battisti. Il racconto di un poliziotto ai magistrato "Fu il vicequestore Troiani a dirmelo" Dopo qualche istante di comprensibile emozione, A.B. avrebbe risposto all'ultima domanda dei pm indicando il vice-questore Pietro Troiani del Reparto Mobile di Roma, l'ex delfino di Canterini già indagato per falso e calunnia dopo essere stato tirato in ballo da un collega, Massimiliano Di Bernardini, accusato di aver cucinato alla buona le informazioni che innescarono la famigerata irruzione del 21 luglio 2001. In poche pagine di verbale c'è l'intero racconto - preciso, dettagliato e sconvolgente - di quel sabato maledetto. Il vergognoso "giallo" della Diaz si chiude così? No, troppo semplice. Se questo è uno dei capitoli più emozionanti, la verità è purtroppo un'altra ancora, almeno per chi indaga. Manca il finale, ormai neppure troppo a sorpresa, un finale che verrà forse scritto martedì dai super-poliziotti convocati in tribunale per un drammatico confronto all'americana. Tutto, ha ricordato l'agente nel corso dell'interrogatorio, cominciò in corso Italia, mentre la televisione trasmetteva le immagini dei black bloc che devastavano i negozi sul lungomare genovese e il questore ordinava le prime cariche, quelle di cui avrebbero fatto le spese i trecentomila del corteo pacifista. La testimonianza di A.B. si incastra perfettamente con quella del vice-questore Pasquale Guaglione, che il 10 giugno scorso davanti ad un giudice di Bari parlò per la prima volta delle molotov "fasulle". I due sabato pomeriggio sono insieme, il ragazzo - ufficialmente a disposizione di Valerio Donnini, lo "stratega" dei nuclei anti-sommossa - in quelle ore fa da autista al funzionario. In un'aiuola di corso Italia, al termine di una carica, recuperano due bottiglie di vino (Merlot e Colli Piacentini) piene di liquido infiammabile e con lo stoppino. Le consegnano ad alcuni poliziotti che viaggiano a bordo di un fuoristrada Magnum del reparto Mobile, destinato a raccogliere tutte le armi abbandonate sul campo di battaglia. Al termine della giornata di scontri il Magnum finisce nel cortile interno della questura. E le due molotov restano a bordo. In serata, dopo una riunione tra i vertici della Polizia di Stato presenti a Genova per il G8, Valerio Donnini telefona a Vincenzo Canterini: c'è da fare irruzione in quella scuola di via Battisti, presunto covo di black bloc. Dalla questura esce il Magnum, ed al volante c'è proprio A.B.: che arrivato davanti alla Diaz obbedisce agli ordini del vicequestore Troiani, uno che ufficialmente non avrebbe neppure dovuto essere lì. "Un ragazzo esuberante, uno sempre pronto all'azione e disposto a tutto pur di farla da protagonista: una 'testa calda', insomma". Così i super-poliziotti cominciano a descrivere Troiani appena salta fuori il nome del funzionario, e qualcuno può tradurla in questo modo: mettere le molotov nella scuola è stato un gesto di follia attribuibile a qualcuno che aveva improvvisamente perso il controllo. Invece no: Troiani - e l'autista A.B. - potrebbero essere solo pedine di un gioco più grande, condotto da altri. Altri che, convocati nella Procura del capoluogo ligure, avrebbero davvero cominciato a perdere la testa: fornendo resoconti sempre meno credibili e sempre più contraddittori, oppure rifiutandosi - chissà mai perché, se non c'è nulla da nascondere - di rispondere alle domande dei pm. Si parla di pressioni sui testimoni, di tentativi di inquinare le prove. Nel corso degli interrogatori uno dei super-poliziotti avrebbe addirittura fornito una spiegazione sbalorditiva, tirando in ballo altri investigatori ancora, salvo poi ritrattare immediatamente. Forse il solo ad aver detto la verità, tutta la verità, è il giovane poliziotto che ha confessato candidamente: "Le molotov le ho messe io, me l'avevano ordinato". Per conoscere i veri mandanti bisognerà aspettare il grande confronto di martedì. (fonte: Repubblica, 28/7/02)

Tremonti, il fenomeno

Il Sole 24 ore di domenica 21 luglio, riportava in prima pagina il risultato di uno studio dell'Agenzia delle entrate sulle stime dell'evasione in Italia. In un corsivo molto duro veniva tra l'altro scritto: "Sarà forse vero che lo studio sull'evasione fiscale condotto dall'Agenzia delle entrate non aggiunge nuovi elementi all'analisi quantitativa di questo fenomeno... Ma leggere, nero su bianco, che ogni anno circa il 20% della ricchezza prodotta in Italia sfugge all'erario rimane un mistero difficile da capire. E da digerire visto che ...si tratta di un evasione d'imposta di alcune decine di miliardi di euro all'anno... Ma di fronte ai dati elaborati dall'Agenzia non si può restare in silenzio... tanto più quando i tam tam su un imminente condono fiscale si fanno più insistenti."
L'ipotesi del governo di procedere a un "condono tombale"  si fa sempre più forte, dice il Sole 24 Ore. L'articolo che segue è stato scritto per il Corriere della sera del 25 settembre 1991 dall'attuale ministro dell'economia Giulio Tremonti, definito da Eugenio Scalfari su La Repubblica di sabato 6 luglio, il Fenomeno che "...ci sta portando alla catastrofe finanziaria anche se sono in pochi quelli che l'hanno capito".
 
Il condono, un suicidio fiscale
GIULIO TREMONTI *

In Sudamerica il condono fiscale si fa dopo il golpe. In Italia lo si fa prima delle elezioni, ma mutando i fattori il prodotto non cambia: il condono è comunque una forma di prelievo fuorilegge. Dunque, il governo starebbe per cedere: cedere con fermezza ma cedere. Non è neppure il caso di avviare una discussione sulla morale fiscale di un governo che fa ora ciò che appena ieri ha fermamente escluso, perché immorale. E' piuttosto il caso di passare oltre, per vedere se un condono fatto in questo modo ed in questo momento sia soltanto una scelta di cinismo fiscale, per tirare a campare, o qualcosa di più o di peggio: una scelta di suicidio fiscale. Ebbene, ragionando sulle evidenze è chiaro che si tratta di una scelta del secondo tipo. Per la massa enorme degli evasori le probabilità di essere verificati sono minime (lo dicono le Finanze), le conseguenti liti tributarie si possono tirare in lungo senza costo (lo dicono ancora le Finanze), infine i condoni sono cadenzati ogni decennio: `73, `82, `91. Vuol dire che il rapporto fiscale si basa su questa ragione pratica: farla franca, confusi tra milioni di evasori; farla lunga, coltivando con calma la lite; farla fuori, con poche lire di condono. A differenza che nel resto d'Europa non c'è più, con questo condono, certezza di tassazione con saltuari condoni, ma certezza di condoni con saltuaria tassazione. In questo sistema smontato e rovesciato, in cui a dettare legge sono proprio i fatti fuorilegge, l'evasione e la furbizia, non bastano i correttivi tecnici che dovrebbero consentire al governo di cedere con fermezza: non bastano la messa a regime dei coefficienti per commercianti ed artigiani, l'abolizione del segreto bancario, la riforma dell'amministrazione. Quella di reintrodurre i coefficienti di redditività, per indurre commercianti ed artigiani a dichiarazioni verosimili, è una tesi a lungo sostenuta sul Corriere, tanto che il documento governativo non solo la realizza, ma usa queste stesse parole. Tuttavia lo fa con ritardo incolmabile: quella sui coefficienti doveva e poteva essere un'operazione iniziale e non terminale, passaggio di graduale risanamento, non posticcio alibi di condono. Neppure l'eliminazione del segreto bancario è un passaggio risolutivo: che risulti, l'autorità giudiziaria non ha infatti mai negato l'accesso ai conti degli evasori. Solo che, a differenza della Guardia di Finanza, l'amministrazione finanziaria ne ha fatto un uso limitatissimo. Dunque, si tratta soprattutto di una norma-messaggio, messaggio comunque debole, rispetto a quello forte trasmesso con il condono. La riforma dell'amministrazione finanziaria è infine, in questa fase, negativa. Nel 1971 si è fatta la riforma delle imposte, senza quella dell'amministrazione. Ora si fa il contrario ma così si finirà soltanto per accrescere la popolazione dei pubblici parassiti. Senza contare che, attuata in un momento di crisi fiscale gravissima, così si destabilizza il fisco. Dall'unità d'Italia manca il precedente di una politica tributaria come questa, una politica che è riuscita a fare due cose opposte: legittimare l'esplosione di spese coperte da entrate inventate, far cadere le entrate da autoliquidazione, che presuppongono una fiscalità autorevole e non ridicolizzata da continue improvvisazioni e contraddizioni. A questo punto una sola cosa è certa, che questo governo tira a campare, ma il prossimo scompare sotto il disastro della finanza pubblica. (fonte: il manifesto)
 
 
ANZIANI – "Berlusconi vuole le polizze integrative sanitarie, ma Mediolanum non vuole gli anziani". Indagine della Margherita sulle condizioni praticate dalla compagnia che fa capo al premier: oltre 65 anni l'assicurazione non è concessa.
Le mutue volontarie:la proposta del ministro Sirchia
di Luca Beltrametti

La parte sulla sanità del DPEF non dice nulla di preciso in proposito. Ma il Ministro Sirchia si è recentemente pronunciato a favore dell’attivazione di “mutue” a livello regionale o di categoria, alle quali i cittadini possano contribuire su base volontaria, ricevendo prestazioni nel caso si verifichi una forma di non autosufficienza. In questo quadro si è fatto spesso riferimento anche alle polizze assicurative Long Term Care (LTC).
La necessità di maggiori risorse per la non autosufficienza è evidente alla luce delle tendenze previste per i prossimi decenni: rapido invecchiamento della popolazione, aumento dei costi unitari delle prestazioni e crescente difficoltà a trovare assistenza all’interno dei nuclei familiari. L’idea che il ricorso alle polizze assicurative private LTC (“Long Term Care”) possa costituire una soluzione adeguata alle difficoltà attuali è tuttavia infondata. Questi strumenti sono poco diffusi anche nei paesi anglosassoni dove i modelli di welfare sono relativamente “orientati al mercato”: negli Stati Uniti (anche in assenza di programmi pubblici adeguati) solo il 5% della popolazione ha acquistato prodotti di questo tipo; nel Regno Unito sono attive solo circa 25.000 polizze. Lo scarso successo di questi prodotti non stupisce alla luce dei seguenti elementi fortemente negativi:  si tratta di prodotti molto costosi sia in relazione al fenomeno della cosiddetta “selezione avversa” (Nota 1) sia in relazione all’ambiguità del rischio che le compagnie di assicurazione sono chiamate a coprire: si pensi all’incertezza dovuta al progressivo allungamento della vita media e all’incognita dell’incidenza futura delle diverse patologie per ogni classe di età; Le polizze assicurative private LTC comportano discriminazioni in larga misura inaccettabili a danno delle persone con malattie pregresse e delle persone più anziane: per esempio, a parità di altre condizioni, il premio assicurativo per un uomo di 80 anni è oltre 6 volte più elevato rispetto a quello per un uomo di 20 anni;  Le LTC non garantiscono una indicizzazione delle prestazioni rispetto al costo dei servizi socio-assistenziali.
In termini generali, sia la presenza di discriminazioni eticamente inique, sia l’alto costo delle polizze LTC trovano origine nella natura volontaria di questi schemi assicurativi: dato che gli individui non sono obbligati al loro acquisto, e i premi elevati tendono a selezionare solo le persone con grado di rischio più elevato, non è possibile coprire queste ultime con i contributi delle persone che sono meno soggette al rischio di cadere in condizioni di non autosufficienza.
Siamo quindi su un terreno nel quale le risposte pubbliche universali hanno una maggiore efficienza degli schemi volontari, a livello di regione o categoria.  La proposta di mutue con partecipazione volontaria del Ministro Sirchia appare dunque incapace di offrire soluzione ai reali problemi dell’assistenza alle persone non autosufficienti.  Un modello invece da prendere in considerazione è quello tedesco: la natura obbligatoria e l’universalità costituiscono aspetti assolutamente centrali del fondo nazionale per la non autosufficienza attivato nel 1996: in particolare, rendono possibili livelli contributivi a carico dei cittadini proporzionali al reddito, indipendenti dall’età e dalle condizioni di salute con piena copertura dei familiari a carico.
Il varo dello schema tedesco è stato preceduto da un’analisi molto seria del funzionamento degli istituti precedentemente in vigore: è molto grave invece che in Italia non si abbiano dati ufficiali sui principali istituti oggi attivi. Ad esempio, non si conosce il numero di percettori di indennità di accompagnamento (nota 2) ne’ tanto meno la loro distribuzione per classi di età. Lodevoli eccezioni a questo proposito sono le province autonome di Trento e di Bolzano che, peraltro, sono in una fase avanzata di elaborazione di schemi regionali per la non autosufficienza che traggono spunto dagli aspetti essenziali del modello tedesco.

NOTA 1: L’assicuratore è meno informato dei potenziali sottoscrittori sulle effettive condizioni di salute di quest’ultimi. Per tutelarsi contro questa asimmetria informativa, l’assicuratore richiede un premio troppo elevato , finendo per selezionare le persone maggiormente a rischio di cadere in condizioni di non autosufficienza.

NOTA 2 :L'indennità di accompagnamento, prevista dalla legge 11.2.1980, n. 18, è la provvidenza economica riconosciuta dallo Stato, in attuazione dei principi sanciti dall'art.38 della Costituzione, a favore dei cittadini la cui situazione di invalidità, per minorazioni o menomazioni, fisiche o psichiche, sia tale per cui necessitano di un'assistenza continua; in particolare, perché non sono in grado di deambulare senza l'assistenza continua di una persona oppure perché non sono in grado di compiere autonomamente gli atti quotidiani della vita
 
 
INFORMAZIONI E RIFLESSIONI (INTERNAZIONALE) 

 
MORIRE D’ACQUA: SICCITÀ E INONDAZIONI IN ASIA E AFRICA, LA MOBILITAZIONE DELLA CARITAS 
 
La morsa della siccità e i danni delle inondazioni continuano ad aggravare gli equilibri alimentari già estremamente delicati in molte aree del pianeta. In Africa Australe Malawi, Zimbabwe, Zambia, Lesotho, Mozambico, Sud Africa, sono i Paesi più colpiti dalla mancanza d’acqua, che compromette agricoltura e allevamento. Ennesime crisi che speriamo possano indurre a riflessioni e azioni decise nel summit sull’ambiente, in programma il prossimo settembre, ironia della sorte proprio a Johannesburg. Il network Caritas ha già lanciato due appelli di raccolta fondi per lo Zambia ed il Malawi. Nello Zambia, dove Caritas Italiana è già presente all’interno della Campagna sul debito della Conferenza episcopale italiana (Cei), il network Caritas ha stimato in 1.027.940 dollari l’ammontare per far fronte ai bisogni essenziali delle diocesi più colpite. In seguito all’emergenza alimentare, si sta provvedendo all’acquisto di 3730 tonnellate di mais e di 70 tonnellate di semi e di strumenti agricoli, in vista della semina nel periodo settembre 2002-gennaio 2003. In Malawi, dove Caritas Italiana è presente da anni con progetti sanitari, la crisi siccità è particolarmente forte e diffusa. Il network Caritas ha lanciato un appello di 2.485.790 dollari per far fronte alla carestia derivante dalla mancanza d’acqua. Con i fondi che si stanno raccogliendo, la chiesa locale potrà continuare a fornire dei kit per ogni famiglia, contenenti mais, sementi, olio e provvedere alla distribuzione di razioni d’acqua. Anche in Asia l’instabilità delle precipitazioni atmosferiche si trasforma in due terribili emergenze: siccità e inondazioni. La prima prevale nella parte occidentale del continente, Afghanistan, Pakistan e nord/centro dell’ India, dove si lamenta la maggior scarsità di piogge dal 1987. Nello Stato indiano del Rajastan ben due terzi dei terreni non daranno alcun raccolto. La situazione si capovolge ad est, già dalla Siberia Asiatica fino al nord est dell’India (Assam) e Bangladesh. Qui fonti governative affermano che il 20 per cento del territorio è quest’anno invaso dalle acque, con più di 170mila abitazioni variamente danneggiate dall’acqua. Siccità e inondazioni che portano con sé la triste sequela di morti,emigrazioni, malattie, precarietà. In India e Bangladesh le Caritas locali sono forzatamente specializzate in questi tipi di emergenze così frequenti e hanno predisposto, in coordinamento con le autorità locali una rete di prima assistenza con stock di primo intervento già disponibili, soprattutto cibo e tende. Nelle zone inondate, mentre si fronteggia l’emergenza tramite la distribuzione di sementi di riso, ci si sta già attrezzando per effettuare una nuova semina, non appena il ritiro delle acque lo permetterà. Per sostenere gli interventi in atto contro siccità e inondazioni (causale: “Africa” oppure “Asia” ) si possono inviare offerte alla Caritas Italiana tramite: - c/c postale n. 347013 - Banca Popolare Etica, Piazzetta Forzatè 2, Padova c/c n. 11113 - Abi 5018 – Cab 12100; - Intesa Bci – p.le Gregorio VII, Roma c/c n. 100807 - Abi 03069 – Cab 05032; Cartasì (Visa, Mastercard) telefonando allo 06.541921 in orario d’ufficio.
 
 
EMERGENZA CARESTIA: LA DENUNCIA DI UN MISSIONARIO GESUITA  
 
Emergenza fame per milioni di persone in Zimbabwe. La denuncia arriva da numerose agenzie umanitarie presenti sul territorio, secondo cui il fenomeno sarebbe particolarmente preoccupante nelle zone rurali del Paese. Padre Brian MacGarry, missionario gesuita presente ad Harare, spiega all'agenzia MISNA come un insieme di fattori, negli ultimi mesi, abbia contribuito ad aggravare la situazione. "Innanzitutto va ricordata la grande scarsezza di piogge – dice il missionario - che ha ridotto fortemente la produzione di mais, quest’anno pari a poco più della metà rispetto alla media. Si tratta della peggior stagione dal 1947." Ma a questo si aggiunge, secondo padre MacGarry, la diretta responsabilità del governo del presidente Mugabe, che da mesi "ha attuato un vero e proprio blocco delle riserve alimentari provenienti dalle agenzie umanitarie e dirette verso quelle comunità ‘accusate’ di aver votato contro il partito del presidente nelle ultime elezioni di marzo". A ciò si sommano numerosi episodi di violenza nelle zone rurali, in concomitanza con la campagna elettorale, che hanno arrecato gravi danni ai villaggi di contadini. Ulteriore elemento negativo, a detta del gesuita, é legato alla "globalizzazione e al suo effetto sulla sicurezza alimentare". Il missionario ricorda che il 23 luglio 2000 Harare importò dagli Stati Uniti circa 8.500 tonnellate di farina di mais, rifiutandosi però di accettare 10mila tonnellate di sementi prive di un certificato che garantisse l’assenza di organismi geneticamente modificati. L’episodio creò una forte tensione tra i due Paesi, dato che gli Usa, da quel momento, dichiararono di poter ‘offrire’ esclusivamente mais geneticamente modificato. Ma il gesto del governo africano aveva delle motivazioni più che sensate. Lo Zimbabwe, infatti, è un tradizionale esportatore di mais nei Paesi vicini, osserva padre MacGarry, ai quali garantisce un prodotto adatto all’ambiente della regione. L’eventuale ‘contaminazione del mais con elementi Ogm’ avrebbe provocato la perdita di quel mercato, in pratica ‘consegnandolo’ agli Stati Uniti. Padre MacGarry sottolinea a tale proposito che "le decisioni in materia di sicurezza alimentare, in realtà, dovrebbero essere prese da organismi come il Programma alimentare mondiale (Pam), piuttosto che da singoli governi occidentali ed ex potenze coloniali". Il missionario conclude augurandosi che la situazione, già grave, non degeneri fino al punto di provocare un’emigrazione di massa delle comunità a ‘rischio fame’ oltre i confini dei Paesi vicini, primo tra tutti il Sud Africa. Per questa ragione, il gesuita rivolge un appello alle autorità di Pretoria affinché appoggino quanto prima un piano di intervento in Zimbabwe, importante "per la loro stessa sicurezza e stabilità economica".
 
BRASILE: RAPPORTO COMMISSIONE PASTORALE TERRA SU VIOLENZA CONTRO CONTADINI, OMICIDI CRESCIUTI DEL 40 PER CENTO 
 
Continuano a dilagare gli omicidi legati al conflitto per il possesso della terra in Brasile. In base all’ultimo rapporto compilato dalla Commissione pastorale della terra (Cpt) nel 2001 sono rimate uccise 29 persone, a fronte delle 21 del 2000. Ad aumentare vertiginosamente è stato inoltre il numero dei contadini costretti a lavorare in regime di schiavitù: nel 2000 erano 456 mentre lo scorso anno la cifra è salita fino a 2.416 casi. Oltre la metà dei lavoratori rurali schiavizzati è stata segnalata nello Stato del Pará. Interessanti anche i dati sulle manifestazioni di protesta dei ‘Senza Terra’. Nel 2001 sono state realizzate 493 mobilitazioni che hanno viso protagonisti oltre 478mila contadini. Al primo posto di questa speciale classifica c’è lo Stato di Rio Grande do Sul, dove a scendere in piazza sono state 58mila persone, seguito dal Paraná (oltre 47mila persone), considerato dal 1998 come uno dei principali focolai di violenza legata alla questione agraria. Sono invece calate le occupazioni di latifondi e al contempo gli sgomberi di ‘fazendas’ invase, anche grazie alla pressione esercitata sulle autorità competenti dall’opinione pubblica nazionale ed internazionale.
 
 
Protocollo di intesa tra governo di Khartoum e SPLA. Comunicato della Campagna Italiana per la Pace e il Rispetto dei Diritti Umani in Sudan
 
Il 20 luglio scorso a Machakos (60 km a sudovest di Nairobi) le delegazioni del Governo del Sudan e dell'Esercito di Liberazione Popolare Sudanese (spla), che si combattono dal lontano 1983, hanno raggiunto un accordo nell'ambito dei negoziati di pace sotto l'egida dell'Autorità Inter-Governativa per lo Sviluppo (igad), l'organismo regionale indicato come interlocutore nei colloqui di pace sudanesi. Le associazioni aderenti alla Campagna Italiana per la Pace e il Rispetto dei Diritti Umani in Sudan - acli, Amani, arci, Caritas Italiana, cespi, Cuore Amico, Mani Tese, Missionari Comboniani, Nigrizia, Pax Christi, Raggio - apprezzano e valutano positivamente il protocollo di intesa siglato dalle due parti, grazie alla mediazione del generale keniota Lazaro Sumbeiywo e sotto la supervisione degli Stati Uniti d'America (che in questi mesi hanno fortemente sostenuto il negoziato), della Gran Bretagna (ex potenza coloniale nella zona), dell'Italia e della Norvegia (i due stati co-presidenti del Comitato Sudan dell'igad Partners Forum). Il documento rappresenta un significativo passo avanti nel delicato e controverso processo di riconciliazione nazionale. L'accordo prevede un periodo iniziale di sei mesi, con un governo di emergenza, cui seguirà un periodo di transizione di sei anni con due Parlamenti, uno nel Nord e uno nel Sud del paese. Accanto alle due Camere «regionali» vI sarà un Parlamento nazionale con sede a Khartoum. A conclusione della fase di transizione, i sud-sudanesi saranno chiamati a scegliere tra l'unità o la secessione del paese attraverso un referendum condotto sotto monitoraggio internazionale. L'assetto confederale previsto nel documento approvato a Machakos pone dunque Nord e Sud sullo stesso piano, ma con due governi autonomi. Dall'accordo si evince che la proposta di soluzione del conflitto lanciata dall'avvocato Abel Alier, già vice-presidente del Sudan ed attuale membro del Tribunale Internazionale dell'Aja, nel corso del Forum internazionale organizzato nel 1999 a Milano dalla Campagna Sudan, ha avuto un ruolo di primaria importanza ed è stata in più parti richiamata. La Campagna Sudan ha sempre considerato e continua a sostenere la proposta di Abel Alier, come la più equilibrata e funzionale al conseguimento di una giusta pace che concluda la lunga guerra civile che affligge il Sudan. L'accordo affronta finalmente le due questioni più spinose, vale a dire l'autodeterminazione della popolazione del Sud Sudan e la separazione tra stato e religione. Il principio di autodeterminazione, riconosciuto internazionalmente, che le popolazioni delle regioni meridionali del paese eserciteranno con la consultazione referendaria, costituisce uno dei pilastri su cui si fonda la Dichiarazione dei Principi (dop) dell'igad. Questo documento viene considerato dalla Campagna Sudan come il punto di partenza fondamentale per una possibile soluzione verso la pacificazione tra il Governo di Khartoum e lo spla. Per quanto riguarda il rapporto tra stato e religione, la Sharia, la legge coranica attualmente in vigore, potrà essere applicata dai due Parlamenti «regionali» esclusivamente all'interno del loro proprio territorio. Ciò significa che il Nord, a maggioranza musulmana, non potrà introdurla nella legislazione del Sud, a tradizione cristiana e animista. Tuttavia la Campagna Sudan vuole esprimere alcune considerazioni in merito all'accordo. In base alle informazioni al momento disponibili, l'attuale documento sembra riprendere in parte l'intesa già raggiunta nel 1972 ad Addis Abeba, fallita dieci anni dopo. Il recente accordo non prevede inoltre il cessate-il-fuoco e si teme che, in attesa di un'eventuale interruzione delle ostilità, sia i ribelli sia le forze governative si stiano armando per un "assalto finale". Gli Stati Uniti, grandi ispiratori dell'accordo, anche con l'offerta di ingenti risorse finanziarie, mirano ad ottenere una soluzione di stabilità al fine di: garantirsi la cooperazione del regime di Khartoum nella lotta al terrorismo; migliorare i rapporti con i paesi arabi; assicurarsi una presenza nel Sud del paese, ricco di petrolio. Resta inoltre da non sottovalutare la questione dell'accesso umanitario. Sono ancora numerose infatti le zone del paese nelle quali il governo di Khartoum pone il veto ai voli umanitari. La ripresa dei negoziati, fissata per il 12 agosto, costituirà un momento cruciale per la definizione di alcuni passaggi determinanti per l'applicazione dell'accordo, quali il cessate-il-fuoco. In tale sede la Campagna Sudan auspica che venga promosso un più ampio coinvolgimento dei rappresentanti della società civile sudanese, interlocutori fino ad ora scarsamente considerati in seno ai negoziati igad. In questo senso la Campagna Sudan garantisce il proseguimento dell'attività di pressione soprattutto nei confronti della componente diplomatica italiana, parte attiva nelle trattative di pace. (fonte: Pax Christi nazionale)
 
Europa armata: si allarga Occar

Entro un anno nell'organismo di cooperazione sugli armamenti entreranno Olanda, Spagna e Belgio.
Si allarga la famiglia dell'Occar, l'Organizzazione per la cooperazione nel settore degli armamenti di cui fanno parte Italia, Francia, Germania e Regno Unito. Entro un anno, infatti, dovrebbe essere formalizzata l'adesione di Olanda, Spagna e Belgio, mentre anche la Svezia sta valutando l'ipotesi. Il punto della situazione e' stato fatto oggi a Roma, nel corso della tavola rotonda sul tema 'L'Occar come un mezzo per lo sviluppo della cooperazione europea e transatlantica' che si e' tenuta a Roma, presso il Centro alti studi per la difesa. ''Olanda, Spagna e Belgio - ha spiegato il segretario generale della Difesa e direttore nazionale degli armamenti, ammiraglio Giampaolo Di Paola - hanno gia' formalizzato la loro richiesta di adesione. Ora si tratta di svolgere tutte le procedure previste, ma e' solo questione di tempo. Diverso il discorso per la Svezia, che sta ancora valutando l'ipotesi di adesione. Credo comunque che ci siano buone possibilita'''. Con i quattro Paesi membri di adesso, l'Occar copre gia' oltre l'80% della capacita' produttiva dell'industria europea nel settore della difesa. ''Con queste altre quattro adesioni - ha detto ancora Di Paola - arriveremmo praticamente al 100% e l'Occar, di fatto, diventerebbe l'agenzia per gli armamenti dell'Europa''. L'Occar e' nata con un accordo amministrativo il 12 novembre 1996. Dalla sede di Bonn gestisce al momento sette programmi di cooperazione tra cui il radar contro batteria Cobra, il veicolo corazzato multiruolo Gtk/Mrav/Pww, i sistemi d'arma anticarro Hot/Milan, il sistema d'arma terra-aria Roland e l'elicottero d'attacco Tiger. Il prossimo programma sara' quello dell'aereo da trasporto strategico A400M. ''L'Europa - ha detto Robert Walmsley, responsabile per il Regno Unito delle acquisizioni per la Difesa - soffre da sempre di un complesso di inferiorita' tecnologica nei confronti degli Stati Uniti. Ebbene, l'Occar è un'opportunita' per superare questo problema, con uno strumento che non tocca la sovranita' nazionale, ma che consente di dividere i costi e di realizzare progetti piu' ambiziosi''. ''Come in tutte le organizzazioni di questo tipo - ha detto il direttore dell'Occar, il tedesco Klaus von Sperber - ci sono anche degli ostacoli, prima di tutto nella complessità delle decisioni da prendere. Ma i vantaggi sono di gran lunga maggiori''. ( fonte: Vita, 05/07/2002) 

 ASSOCIAZIONI & APPELLI


APPELLO

JAVIER SUAREZ MEDINA - (Texas) - 32 anni - Data fissata per l'esecuzione: 14 agosto 2002

La storia - Javier Suarez Medina si trova nel braccio della morte di Polunski Unit. Aveva 19 anni quando fu accusato di aver ucciso un poliziotto. La sua condanna a morte venne stabilita sulla base di un'unica testimonianza oculare di dubbia fondatezza: venne infatti resa nota solo due anni dopo un presunto precedente delitto di cui fu incolpato, allorché il testimone, vedendo Javier in TV, lo indicò alle autorità giudiziarie come l'autore, anche se al momento dell'accaduto -era di sera- si trovava piuttosto lontano da lui e lo intravide sotto la luce di un lampione per neanche un minuto. Javier all'epoca del suo arresto era incensurato e questa testimonianza, dai tratti fortemente nebulosi, costituì da sola un'aggravante all'accusa a suo carico, determinando la commutazione della sua condanna dall'ergastolo alla pena capitale.

L'appello - La Comunità di Sant'Egidio invita tutti ad aderire al proprio appello per salvare la vita di Javier Suarez Medina inviando il seguente testo a:

1. Texas Board of Pardons and Paroles - Executive Clemency Section P.O. Box 13401, Capitol Station - Austin, Texas 78711 - USA - Fax: (512) 467-0945

2. Governor Rick Perry P.O. Box 12428 - Capital Station - Austin, Texas 78711 - USA - Fax: (512) 463-1849 Sito: www.governor.state.tx.us

APPELLO URGENTE PRESENTATO DALLA COMUNITA' DI SANT'EGIDIO PER SALVARE LA VITA DI JAVIER SUAREZ MEDINA, CONDANNATO A MORTE.

Eccellenze,
Scriviamo per esprimere la nostra profonda preoccupazione in merito alla condanna a morte di Javier  Suarez Medina, basata su una debole testimonianza oculare, la cui esecuzione è fissata al prossimo 14 agosto. Auspicando una revisione del processo, vi esortiamo ad intervenire affinché sia evitata tale crudele e disumana punizione. Vi imploriamo affinché tale crudele e disumana sentenza non venga eseguita. Rispettosamente.
(Firma/e e data)

Elezioni politiche in Brasile: nasce nell'Est veronese un gruppo d'appoggio alla candidatura di Vera Baroni 

In occasione delle imminenti elezioni politiche in Brasile, si è costituito nell’Est veronese, su iniziativa del sociologo Lorenzo Dani,  un gruppo di sostegno alla candidatura di una donna, Vera Baroni (per il PT, partito dei lavoratori). Un suo breve profilo: Vera Baroni ha sviluppato la sua traiettoria di vita in modo coraggioso, sempre pronta ad affrontare le sfide. Nel sindacato, nei servizi sanitari, nel movimento delle donne e nel movimento dei neri, ha svolto la sua militanza fondata sull’etica politica, sulla solidarietà e sulla lotta intransigente alle diseguaglianze. Avendo sempre fiducia che è possibile costruire un Brasile più democratico, con giustizia sociale e uguaglianza, è candidata a Deputata dello Stato di Pernambuco per rafforzare la cittadinanza delle donne, dei neri e degli emarginati, sviluppando politiche di riparazione e integrazione sociale. (A cura del Comitato italiano di sostegno alla candidatura di Vera Baroni. Vuoi avere informazioni? Vuoi dare il tuo aiuto?  Contatta 3487351362 – lorenzo.dani@tiscalinet.it )

Stop al mega oleodotto in Ecuador

Cari amici, come organizzazzione parte della Campagna contro l'OCP vi chiediamo di SPEDIRE UNA LETTERA al presidente della Banca Nazionale del Lavoro Luigi Abete per chiedergli che l'istituzione da lui presieduta non eroghi nessun ulteriore somma di denaro collegata ai lavori del consorzio OCP, uscendo dal progetto, e per ricordargli anche i fortissimi impatti socio-ambientali causati dall'oleodotto e le continue violazioni dei diritti della comunità locali, che si oppongono all'OCP, perpetrate dalle autorità ecuadoriane. Come forse saprete la Campagna, insieme alle altre organizzazioni che compongono ed aderiscono alla Campagna contro l'Ocp, si sta battendo dall'inizio dell'anno contro il mega oleodotto OCP, che sfregerà per 500 Km il territorio dell'Ecuador e che vede appunto il coinvolgimento di BNL, oltre che dell'ENI. Per spedire l'action alert basta cliccare direttamente su http://www.crbm.org/modules.php?op=modload&name=Alerts&file=index Vi preghiamo di diffondere a tutti i vostri contatti questa action alert urgente. Per ultriori informazioni sulla campagna per chiedere alla BNL e all'AGIP di uscire dal progetto dell'oleodotto e per approfondimenti sulla situazione in Ecuador otete andare sui siti: www.crbm.org cliccando sotto campaggne www.selvas.org www.osservatorioeni.net

«45° Corso di preparazione Africa e Madagascar» presso il CUM

La Fondazione del Centro unitario missionario (Cum) organizza presso la propria sede a Verona il ‘45° Corso di preparazione Africa e Madagascar’, dal 29 settembre al 31 ottobre. L’iniziativa è mirata a promuovere il processo di conoscenza e di inserimento in una realtà continentale nuova e al contempo offrire alcuni spunti per una riflessione sui motivi e le finalità della partenza. Il corso è rivolto principalmente ai missionari che partono per la prima volta per l’Africa e il Madagascar ed in particolare a sacerdoti diocesani, religiosi, religiose e laici. Per informazioni e iscrizioni: Fondazione Cum, tel.: 045/89.00.329 oppure http://www.fondazionecum.it.

Appello della "Campagna di pressione alle banche armate"

Invitiamo tutte le associazioni, i gruppi e i singoli cittadini a continuare la pressione presso il Senato in difesa della Legge 185/'90 e ad organizzare nei prossimi giorni iniziative nonviolente perchè le banche siano davvero trasparenti: diffondiamo l'OPERAZIONE BANCHE TRASPARENTI  Dopo la discussione nelle Commissioni Riunite Affari Esteri e Difesa del Senato sta per giungere all'aula del Senato il Disegno di Legge 1547 (già Atto Camera 1927) che apporterà pesanti modifiche alla legge 185/90: una legge che ha garantito in questi anni il controllo da parte del parlamento e della società civile sul commercio di armi italiane. Ci uniamo all'appello degli organizzatori della Campagna “Contro i mercanti di armi: Difendiamo la 185” affinchè le istanze di controllo e trasparenza garantite dalla 185 e richieste a gran voce da tante realtà del mondo delle associazioni, dei missionari, dei lavoratori e delle organizzazioni pacifiste trovino ascolto da parte delle forze politiche della maggioranza di governo.
Stante le modifiche previste, tre dati imprescindibili per la "Campagna di pressione alle banche armate" verranno sottratti al controllo del parlamento: il valore delle coproduzioni, la notifica delle banche d'appoggio per l'export di armi e la trasparenza delle transazioni finanziarie. La "Campagna di pressione alle banche armate"  chiede che questi controlli vengano reintrodotti sia in fase autorizzatoria per tutte le operazioni di export di componenti di sistemi d'arma, sia nella Relazione che il Presidente del Consiglio deve presentare annualmente al parlamento. Invitiamo tutte le associazioni, i gruppi e i singoli cittadini a continuare la pressione presso i parlamentari e ad organizzare nei prossimi giorni iniziative nonviolente perchè le banche siano davvero trasparenti con l'OPERAZIONE BANCHE TRASPARENTI. Ciò significa: 1. Identificare le filiali locali delle banche che in questi anni sono apparse nella lista della Relazione al Parlamento per aver svolto operazioni di appoggio al commercio di armi italiane (trovate tutti i dati sul sito www.banchearmate.it ) . 2. Preparare un volantino con tutti i dati che riguardano tali banche e che spieghi "l'operazione banche trasparenti" e le modifiche alla Legge 185. 3. Munirsi di "tute bianche" spazzoloni, stracci, secchi, vetril, cavalletti di "lavori in corso".... 4. Fare un bliz davanti a queste banche e DOPO che uno di voi è entrato e ha comunicato l'iniziativa al direttore (per fargli capire che non siete mascherati per fare... una rapina) cominciare un'opera di (finta) pulizia dei vetri, marciapiedi davanti alle banche (ma senza toccarli.. potrebbero reagire!) 5. Dare ai passanti un volantino con i dati tratti dalle Relazioni Parlamentari (sulle operazioni di appoggio di tutte le vostre banche locali -attenti a non creare "concorrenza sleale" riportando i dati solo di alcune e non di altre) e aggiungere che con il nuovo DDL 1547 tutti questi dati verrano a sparire (per cui le banche torneranno sporchissime!) L'operazione è stata fatta da vari gruppi locali della Rete di Lilliput e dal Brescia Social Forum in occasione di Disarmiamo Exa 2002(trovi il resoconto e le foto sul sito di Disarmiamo Exa : http://www.bresciasocialforum.org/disarmiamoexa/informazione/visualizza.php?info=301 al quale potete "ispirarvi".In proposito ti metto qui sotto una parte di un articolo tratto da un giornale di quei giorni. La manifestazione contro le «banche armate» è stata puramente simbolica. Esponenti della Rete di Rete Lilliput e di qualche altra associazione pacifista, in tuta bianca, hanno mimato la pulizia dei vetri della filiale. All’interno non ne sapevano nulla (la Polizia aveva comunque avvisato la sede centrale della banca), e un’impiegata uscita a vedere cosa accadesse alla fine pare che abbia chiesto pure dei volantini da distribuire ai colleghi. Riportavano alcuni dati desunti dal Rapporto annuale al ministero del Tesoro a norma della 185/90, con nome e cognome delle banche finanziatrici di export armiero. Tra queste, «la Banca S. Paolo e il Cab ora concentrate nel Banco di Brescia, che figura stabilmente tra le prime 20 finanziatrici». Ma il volantino attribuisce il primato a Intesa-Bci, che «nel 2000 ha superato i 310 milioni di euro» in quelle operazioni. Nell’elenco compaiono pure Bipop-Carire, Banco di Sicilia, Banca di Roma, Credito Italiano, Bnl, eccetera. (Campagna di pressione alle banche armate, Giorgio Beretta - MISSIONE OGGI)

Petizione per l'iniziativa italiana contro la terza guerra del Golfo

Avete sentito dell'imminente attacco all'Iraq. Ritengo utile essere vigilanti e attivi. Come punto pace-Pax Christi di Verona stiamo diffondendo l'appello per fermare la terza guerra del Golfo, che immagino conosciate già. Si chiama "Petizione per l'iniziativa italiana contro la terza guerra del Golfo". Si può trovarla su www.unponteper.it oppure www.retelilliput.org. Fraterni saluti. Sergio Paronetto

VISITA A BARBIANA - PARTENZA DA SAN BONIFACIO

Giovedì 22 agosto, come ogni anno, con un gruppo di amici andremo a Barbiana dove è vissuto e morto don Lorenzo Milani. E' un occasione indispensabile per ripensare e riflettere sul pensiero e sulla vicenda umana di don Lorenzo oltre che per ritrovarci e stare insieme. Il programma è questo: ore 6.15 un pullman parte da San Bonifacio (Piazza Costituzione); ore 6.30 un pullman parte da San Zeno di Colognola ai Colli (di fronte alla chiesa); ore 6.35 i pullman si incontrano a Strà di Colognola ai Colli (davanti al ristorante Bareta); ore 7.00 al casello di Nogarole Rocca per raccogliere altri amici; ore 9.50 circa uscita a Barberino per pausa ristoro; ore 10.15 in viaggio verso Barbina; ore 11.00 sosta dei pullaman e partenza a piedi verso Barbina;  ore 11.30 arrivo a Barbiana; visita al cimitero dove è sepolto don Lorenzo e breve riflessione ; pranzo al sacco; incontro con un testimone; ore 16.00/16.30 visita al Centro di documentazione don Milani di Vicchio; ore 18.00 partenza per il ritorno; ore 22.00 circa rientro. Costo del viaggio circa 10 euro e abbigliamento leggero e poco ingombrante. Per informazioni e prenotazioni: Luigi Adami 0457650393, Lorenzo Dani 0457665005, Mariano Mariotto 0457614468, Loredana Mazzonelli 0457901838,  Paolo Veronese 0457820845

VENEZIA - 2° SALONE DELL'EDITORIA DI PACE
 
Care amiche e cari amici, vi confermo che anche quest'anno dal 6 all'8 dicembre 2002, avrà luogo a Venezia il secondo salone dell'editoria di pace con alcune importanti variazioni che mi auguro possano rendere più utile la manifestazione. C'è un giorno in più di incontro e di esposizione e vendita; la sede è riscaldata,e al chiuso; molto  vicina sia a piazzale Roma che alla stazione ferroviaria (5 minuti a piedi); ed è  una sede ancora più bella di quella dello scorso anno, la Scuola Grande san Giovanni Evangelista (solo per la incomparabile bellezza e funzionalità della sede varrebbe la pena fare il salone ed esseci). Ma non basta, perchè quest'anno cercheremo di preparare da fine settembre il catalogo tematico su "potevano essere anni di pace e sono e sono stati anni   di guerra " per il quale non appena ricevuto la vostra adesione, vi manderò la traccia  per compilazione del vostro contributo ( per questo è importante che io possa ricevere a  stretto giro di posta  un vostro graditissimo cenno). Quest'anno poi l'organizzazione  é tutta direttamente curata da me ( e quindi vi chiedo ancora una maggiore volontà di amicale collaborazione e venia per le eventuali deficienze), questo non solo per contenere i costi e offrire maggiori servizi, ma anche per rendere ancora più evidente il carattere promozionale del salone, non avendo e non potendo avere la Fondazione che lo promuove fini di lucro. Vi sarà chiesto un "contributo alle spese", da un minimo di 100 euro a quanto ciascuno di voi riterrà giusto ed opportuno  dare per concorrere alla riuscita dell'iniziativa. Lo spazio espositivo sarà dato in base alle esigenze di ciascuno, fermo restando  che per chi avesse problemi ad essere presente in modo autonomo ci sono già due llibrerie che sono pronte a prendere accordi con chi vuole garantire comunque la sua presenza.
Mi pare di aver detto quanto era essenziale. Conto molto in una vostra risposta nella quale, se volete mi potete già indicare se avete incontri da suggerire, se volete organizzare autonome presentazioni ecc. Sono grato fin d'ora a quanti vogliono e possono darmi indirizzi mirati di persone e realtà cui hanno già fatto conoscere l'iniziativa. Conto infatti di ragiungere almeno 100 presenze editoriali (tra editori e rfiviste) perchè l'appuntamento di inizio dicembre a Venezia possa essere sepre più utile per tutti. Grazie per l'attenzione e cordiali saluti. Giovanni Benzoni, responsabile del Progetto Iride della Fondazione Venezia per la ricerca sulla Pace a parte l'indirizzo mail :gbenzoni@tin.it i miei recapiti telefonici sono : con segreteria <e fax:041.5206960 e cell.328.2517362  mentre per la posta è consigliabile usare il mio indirizzo di casa : Cannaregio 6057, 30131 Venezia.
 
Mobilità professionale
 
Voglia di mobilità? Visita il sito Internet: http://www.impi.it Troverai il servizio di raccolta di richieste di mobilità per interscambio nel pubblico impiego. Se trovi la tua anima gemella, hai molte più possibilità che la tua domanda di mobilità venga accolta! All'interno del servizio potrai: consultare gli elenchi delle richieste dei tuoi colleghi di tutta Italia;   inserire la tua richiesta di interscambio; consultare la normativa vigente e scoprire che l'interscambio e' possibile anche tra comparti differenti; partecipare attivamente tramite il forum sull'argomento ; trovare altri link utili sull'argomento. Il sito è raggiungibile dalla home page del nostro sito nazionale,  www.rdbwebstato.it ,  su cui troverete anche comunicati e notizie da tutti i ministeri, bandi di concorso, graduatorie, normativa, contratti, giurisprudenza…
 
Strategie di rete per l'economia solidale
 
Cari Nodi della Rete Lilliput e GLT Lilliput, vi scriviamo per informarvi di un percorso che stiamo avviando all'interno del GLT "Impronta Ecologica e Sociale", si tratta di un ragionamento che vorrebbe portare a rafforzare le diverse pratiche di "economia solidale", ovvero centrate sul benessere di tutti. Il primo passo di questo percorso sarà un seminario sulle "strategie di rete per l'economia solidale" che intendiamo organizzare come GLT Impronta il 19 ottobre a Verona, ed in cui vogliamo coinvolgere - già nella parte preparatoria - alcune delle realtà che si muovono in questa direzione: importatori del commmercio equo, botteghe del mondo, operatori di finanza etica, bilanci di giustizia, gruppi di acquisto solidali, etc.
Si tratta di un tema in qualche modo trasversale ai vari GLT, anche se profondamente collegato alle tematiche del GLT Impronta: stili di vita, pagine arcobaleno, etc. Per questo motivo, anche se forse stiamo un po' sconfinando, vorremmo occuparcene come GLT Impronta almeno fino alla prossima assemblea in cui i ruoli dei GLT potranno essere ridefiniti. Circa il seminario di ottobre vi terremo informati. Chi fosse interessato a partecipare alla sua preparazione può contribuire unendosi al GLT Impronta, in particolare iscrivendosi alla mailing list del GLT. Per informazioni: GLT Impronta, Andrea Saroldi, cocorico@inrete.it )
 
Scrittura creativa: 3 corsi a San Bonifacio (VR)
 
Il Centro pedagogico "L'Albero Azzurro" di San Bonifacio (via Camporosolo 11/a - tel. 1780 010 666 centroped@educare.it ) organizza 3 interessanti corsi: 1) Scrittura creativa (dal 3 ottobre); 2) Laboratorio di scrittura teatrale (dal 13 febbraio 2003); 3) Corso Base di recitazione (dal 3 aprile 2003). Per informazioni: www.educare.it oppure puntodequilibrio@libero.it
 
Premio Conti 2002
 
Il Premio Conti nasce per dare voce alle donne e agli uomini protagonisti dell'emigrazione italiana, per conservarne la memoria rendendola patrimonio di tutti; una memoria storica da tutelare e da diffondere ancorpiù in un momento in cui l'Italia si confronta con la questione immigrazione con una pericolosa cultura dai contorni xenofobi e razzisti. Nel corso di quattro edizioni l'iniziativa ha visto la partecipazione di centinaia di scrittori o di persone che direttamente hanno vissuto l'esperienza migratoria nei quattro angoli del mondo. Centinaia i racconti, le opere di poesia, le biografie, i memoriali (e dall'ultima edizione anche studi, ricerche e tesi di laurea). Lavori che raccontano in prima persona la vita reale ma anche esperienze di chi è venuto in contatto con questo mondo solo indirettamente; a volte sono storie antiche raccolte dai giovani, consci di una ricchezza che non deve perdersi, desiderosi di ritrovare le origini della famiglia, un legame con l'Italia, una lingua che non è più la propria, ma non è ancora straniera. Storie vere, dunque, ma anche fiction, nutrite sempre da un profondo vissuto fatto di sofferenza e di gioia, rivitalizzato dall'energia ritrovata nello scrivere, nel raccontare e raccontarsi, nel comunicare. Inevitabilmente cresce negli anni il numero di lavori ispirati dall'immigrazione in Italia, e il Premio Pietro Conti è sempre di più un territorio libero di scrittura, che ha come unica frontiera quella dell'esperienza,così unica e insieme comune, di chi lascia il proprio Paese per lavorare all'estero: italiani all'estero o stranieri in Italia. Il Premio Pietro Conti è nato, nel 1992 dall'idea di un gruppo di intellettuali legati al mondo dell'emigrazione e all'insegnamento di Carlo Levi, pittore, scrittore e primo presidente della Filef. Doveva essere un'iniziativa unica, legata alle celebrazioni del venticinquesimo anniversario della Filef, ma il gran numero di partecipanti spinse gli organizzatori a renderla permanente, con edizione biennale. Il NOME: Al momento dell'istituzione del Premio era da poco scomparso Pietro Conti, primo Presidente della Giunta Regionale dell'Umbria, deputato, che aveva sempre prestato un'attenzione particolare alle comunità italiane emigrate all'estero, mettendo in campo strumenti normativi e di intervento che all'inizio degli anni settanta costituirono vere e proprie pietre miliari nelle politiche regionali e statali per l'emigrazione. La Filef decise dunque di intitolare alla sua memoria il nascente premio letterario: La REGIONE UMBRIA aderì subito con entusiasmo all'iniziativa e da allora è sempre rimasta a fianco della Filef, coinvolgendo anche  l'ISUC, l'Istituto di Storia dell'Umbria Contemporanea.  DALLA NARRATIVA ALLA SAGGISTICA: Dalla collaborazione con l'ISUC nasce anche la decisione di allargare il Premio dalla narrativa alla memorialistica e alle biografie e successivamente alla saggistica (dal '99) nell'intento di creare una sorta di 'osservatorio in diretta' dell'emigrazione come anche dell'immigrazione, visto che al Premio possono partecipare cittadini stranieri, anche non residenti in  Italia. LA GIURIA E IL COMITATO SCIENTIFICO: Ne fanno parte esperti di  emigrazione ma anche scrittori, docenti universitari, linguisti. Per  l'edizione 1999-2000 il Comitato scientifico è stato presieduto da Vincenzo Consolo; Lidia Ravera presiedeva la giuria della prima  edizione. I LIBRI: Gli elaborati vincitori di ognuna delle tre sezioni e  altri lavori segnalati dalla giuria per particolari meriti letterari,  di ricerca o di analisi, vengono ad ogni edizione pubblicati in un  volume della Editrice Filef e distribuiti tramite la rete associativa  in tutta Italia e nei principali Paesi di emigrazione. (Per richiedere il bando o informazioni: http://www.filef.info/ppconti.html ; emigrazione.notizie@email.it )
 
Il sito dell'Eremo San Rocchetto (VR)
 
Il nuovo sito dell'Eremo San Rocchetto ( http://utenti.lycos.it/eremosanrocchetto/ ) è stato aggiornato ed è stata attivata una lista di distribuzione delle notizie (mailing list) per favorire i collegamenti e la programmazione delle attività e degli incontri. Gli iscritti alla lista riceveranno i comunicati degli aderenti e potranno a loro volta trasmettere mail all'interno della lista inviando all'indirizzo eremosanrocchetto@yahoogroups.com Ulteriori informazioni sono disponibili sull'apposita sezione del sito.
 
MassMedi@  

 
DA LEGGERE
THE JO'BURG-MEMO
Ecologia: un nuovo colore della giustizia
Autori Vari - 2002 - EMI edizioni www.emi.it - ordini@emi.it  - tel. 051326027 - Pagg. 128 - 7 euro 
 
Quale sarà il lascito del Vertice Mondiale sullo Sviluppo Sostenibile di Johannesburg? Sarà ricordato come una spartiacque "storico" come oggi viene considerato il Vertice sulla Terra di Rio del 1992? Servirà per catalizzare e rinnovare gli impegni dopo le promesse mancate di Rio? Produrrà risultati degni di essere celebrati, o sarà un'altra opportunità persa? «The Jo'burg-Memo» è redatto da 16 attivisti indipendenti, intellettuali, manager e politici riuniti dalla Fondazione Heinrich Boll, con la partecipazione di Wolfgang Sachc del Wuppertal Institut.
 
DA LEGGERE
L'INFORMAZIONE ALTERNATIVA
Carlo Gubitosa - 2002 - EMI edizioni www.emi.it - ordini@emi.it  - tel. 051326027 - Pagg. 128 - 7 euro
 
Negli angoli remoti del “villaggio globale”, già preconizzato a metà degli Anni Sessanta da Marshall McLuhan, non c’è solo potere, business, armi da guerra, disuguaglianza e controllo mediatico connesso a potentati economici. No, occorre saper leggere, tra i pixel dei flussi informativi di oggi, anche la voglia di libertà, la passione, l’impegno sociale, il desiderio di stare dentro la storia per cercare di comprenderne i meccanismi. E’ con questo spirito che Carlo Gubitosa, uno degli animatori della rete telematica di Peacelink, studioso del sociale proiettato nel web e appassionato di storia delle telecomunicazioni, ha dato vita a “L’informazione alternativa”, volume edito per i tipi della Emi (Editrice Missionaria Italiana) di Bologna. Recita il sottotitolo: “Dal sogno del villaggio globale al rischio del villaggio globalizzato” (con due contributi di Riccardo Orioles e Stefano Chiccarelli), un’indagine a tutto campo sugli aspetti non solo giornalistici, ma anche tecnologici, sociali e politici dell’informazione. “La gente non sa che ha nelle sue mani la possibilità di disporre di questi strumenti tecnologici invece di consegnarli alle grandi compagnie”, ammonisce lo studioso americano Noam Chomsky, uno degli intellettuali più ascoltati a livello mondiale. Dunque internet, stampa, cinema e televisione – se ben utilizzati - possono essere strumenti di solidarietà, di speranza e di pace.
 
IN VIAGGIO... NEL CUORE DEL MONDO 

Rubrica curata da Gianmaria Ragnolo
 
I RACCONTI di Gianmaria Ragnolo. Nato a Soave nel maggio del 1979, in provincia di Verona, dopo aver conseguito la maturità classica, ha vissuto ed iniziato gli studi universitari a Firenze. Nel 2000 ha lasciato l`Italia per lavorare e vivere nel Regno Unito. Il giovane, nell`agosto del 2001 è partito per il suo primo viaggio in Australia e Nuova Zelanda dove ha lavorato in fattorie organiche e conosciuto più a fondo le culture indigene dei due Paesi. Ha iniziato da qualche settimana la sua seconda avventura australiana, cercando sempre nuove esperienze di viaggio, evitando tutto ciò che è convenzionale e descrivendo ciò che vive e vede con curiosità ed acutezza. Lo seguiremo, passo dopo passo, in questa sua avventura di vita. Se lo volete conoscere o anche solo inviargli un saluto, questa è la sua e-mail: montegrappa@mail.com
 
4. L'esperienza darwiniana: Servas 

Era già notte quella sera a Darwin. Una persona ignota mi stava attendendo all’aeroporto. Ignota perché era la prima volta che avevo modo di incontrarla. Infatti ci eravamo sentiti solo per telefono. Ignota, ma con un nome. Si chiama A. ed è un ex poliziotto del Northern Teritory (Stato nel quale mi trovo) ora in pensione. Un personaggio simpatico, assai robusto, aria da bonaccione dalla battuta facile. Voglio però spiegare meglio la situazione. A., come molte altre persone, fa parte di una organizzazione internazionale chiamata Servas (parola dell’idioma Esperanto che significa “noi serviamo”). Fondata in ambiente scolastico circa 50 anni fa in Danimarca, grazie all'intraprendenza di un americano che con gli amici inneggiava a valori di euguaglianza e pace tra i popoli, oggi l'organizzazione porta avanti la mission dell’ospitalità, dello “scambio” in qualsiasi forma lo si voglia intendere (però qui non parliamo di beni materiali), della comprensione e rispetto per diverse culture, lingue, religioni e razze. Servas è un’associazione radicata a livello mondiale. L’idea sviluppata è che viaggiatori da tutto il mondo, aderenti all’organizzazione, possano godere dell’ospitalità ed esperienza di stare con alcune famiglie del Paese che stanno visitando per un breve periodo. In Australia sono oltre 600 le famiglie ospitanti e, ad esempio, se ne contano più di mille in Italia. Il tempo trascorso con A. è stato rilassante, intenso e per molti aspetti interessante. Mi ha accompagnato a camminare nei luoghi dove nel 1942, durante la Guerra,  i giapponesi bombardarono Darwin, alla stazione di Polizia (con cella annessa); ovunque ci siamo recati il mio "accompagnatore" conosceva qualcuno, incontrava amici, ex colleghi, funzionari statali. Conosceva l’intera cittadinanza! Abbiamo parlato di storia e di macabri fatti polizieschi, come nel 1974 era riuscito a sopravvivere nell’inferno di Cipro, quando l’esercito turco invase l`isola  e lui, a quel tempo, si trovava là nelle vesti di componente di una forza di pace. Servas è un’esperienza vera per chi ha la pazienza di conoscere e la voglia di ascoltare e raccontare. Un modo di vivere e di viaggiare, un modo di essere che eleva ad un qualcosa che il turismo grossolano dei grandi hotel non conosce, non riesce nemmeno ad immaginare e forse a concepire. Così si scoprono consuetudini di un popolo che fino al giorno prima si ignoravano, usi e tradizioni che si rivelano sorprendenti. Personalmente cerco sempre di integrarmi. Mi sento letteralmente parte della famiglia ospitante. Ci si scambia ricette durante i pasti, si ride e si scherza, ma si lavano anche pentole e piatti e si aiuta a fare il bucato. Dopo tutto l’esperienza è gratuita. Ho acquistato un’auto, una Commodore dell`84 con la quale ora sto scendendo a tappe verso Perth lungo la costa. La distanza è notevole, oltre 5000 km. Non so ancora il come e il  perché di questo mio viaggio, ma il bello sta proprio in questo: nella imprevedibilità degli eventi, nelle persone che incontro, nei luoghi che visito, nel clima che ora godo. Non c’è  nulla di più piacevole dell’alzarsi la mattina immersi nel caldo tropicale, passeggiare in giardino tra banani e palme da cocco sorseggiando un succo al mango: un paradiso! Come un re, tra i giardini di Babilonia! / CONTINUA

DALLA PARTE DEI BAMBINI 

Rubrica curata da Greta Blu 

Un nuovo sito a favore dei bambini: www.bimbisicuri.it

www.bimbisicuri.it è un sito "nato" da pochi giorni che si prefigge l'obiettivo di informare e sensibilizzare i genitori circa la necessità di affrontare viaggi sicuri in auto con a bordo i bambini: è la vostra esperienza di mamme ad aver suggerito questa idea? L'uso delle cinture di sicurezza è per noi abituale da sempre, un gesto meccanico che si fa senza nemmeno accorgersene e che da quando ci  sono i bambini, fa buona compagnia all'altro gesto che si fa prima di mettere in moto: allacciare ai seggiolini dei bimbi, che non si ribellano a quello che anche per loro, oltre che per noi, è semplicemente  "normale". L'idea del sito è nata dal fatto che guardandoci in giro, che si sia a piedi o in macchina, capita regolarmente di vedere persone che guidano  mentre di fianco hanno bambini piccoli senza nemmeno avere la precauzione della cintura, o bambini che stanno nei sedili posteriori  liberi di giocare e di muoversi... ma anche di finire contro il parabrezza  alla minima frenata... Abbiamo notato un vuoto oltre che di consapevolezza in tantissime persone, anche nelle sedi istituzionali. Due esempi? A quanti è mai  capitato di vedere un vigile dare la multa a chi trasporta i bambini senza assicurarli ai seggiolini? e poi, soprattutto, c'è un vuoto nella legge stessa:  all'Art. 172. (Uso delle cinture di sicurezza e sistemi di ritenuta), gli articoli 4 e 5, che testualmente dicono: “articolo 4. I passeggeri di età inferiore ai dodici anni che abbiano una statura inferiore a 1,50 m devono essere trattenuti da un sistema di ritenuta, adeguato alla loro statura ed al loro peso.” Non è affatto specificato l'obbligo di tenere i bambini nei sedili posteriori, ne’ si fa riferimento alcuno al fatto che, se la macchina al lato passeggero (che si sa bene essere il posto più a rischio) è provvista di airbag, questi, in caso di impatto, possono provocare lesioni e addirittura la morte del piccolo che subirebbe l'esplosione all'altezza della faccia. C'è il triste riferimento della bimba di tre anni morta lo scorso ottobre a Milano, in seguito a un banale tamponamento. Era seduta di fianco al padre, su un fuoristrada, in coda in una strada trafficata. una frenata  improvvisa e l'apertura dell'airbag che provoca alla piccola la rottura di due vertebre, causandone la morte. Per evitare casi terribili come questo, non bastano gli scongiuri. “articolo 5. I bambini di età inferiore ai tre anni che occupano i sedili posteriori possono non essere trattenuti da un sistema di ritenuta se sono trasportati in un veicolo in cui tale sistema non sia disponibile, purché siano accompagnati da almeno un passeggero di età non inferiore ai sedici anni.” Ma ci rendiamo conto? E’ una legge che va cambiata, e noi speriamo di trovare un piccolo varco, uno spiraglio di interesse su cui poter intervenire, dando con il  nostro piccolissimo contributo. riteniamo che la posta in gioco sia molto alta. E tanta è la strada da fare... Rispettando le regole si rispettano i nostri figli: 11.000 bambini feriti in un anno per incidenti stradali sono tanti, troppi. La prevenzione, anche in questo caso, è importante per la tutela dei piccoli a bordo? Sì, abbiamo scelto uno slogan semplice, per il lancio di bimbisicuri: sicurezza = amore.  Ed è veramente tutto qui... quando si sceglie di far viaggiare i propri figli (o nipoti o figli di amici etc) senza allacciarli ai seggiolini, si sceglie deliberatamente di mettere a repentaglio la loro vita.  Spesso chi si comporta così fa gli scongiuri, se messo davanti all'ipotesi di un incidente automobilistico che potrebbe avere conseguenze drammatiche per il piccolo passeggero, perseverando così in un atteggiamento tanto stupido quanto dannoso. Parlando con tante persone mi sono accorta di come chi notava questo genere di comportamento scellerato, anche da parte di amici, trovandosi in difficoltà nel conflitto se dirlo o meno, scegliesse raramente di rispondere all'impulso naturale di riprendere questi ultimi, nel timore di essere addirittura schernito. In fondo è quello che è successo spesso proprio al nonno della bimba di Milano, che dopo quanto gli è purtroppo accaduto, ha scelto di non tacere più. Diciamo allora che lo slogan "bebè a bordo" non deve essere solo una bella frase da leggere, le attenzioni e gli scrupoli devono essere ben altri... Cosa puo' fare il comune cittadino per dare un contributo a questa importante campagna di sensibilizzazione? Su bimbisicuri abbiamo messo una sezione chiamandola proprio "cosa puoi fare tu" che per ora dà la possibilità di scaricare una locandina da stampare e affiggere nei luoghi dei bambini (studi pediatrici, ludoteche, asili, scuole) ma anche degli adulti (le bacheche dei luoghi di lavoro ad esempio). E poi ci sono dei banner che potrebbero linkare il nostro ad altri siti, creando una rete virtuale preziosa. Speriamo sinceramente che questa sezione cresca e proponga presto altre iniziative da fare tutti insieme. e ognuno di noi può fare molto nell'ambito in cui vive. I nostri interlocutori sono pochi ma fondamentali per il cambiamento di  questo comportamento pericoloso, come scriviamo nella  sezione "obiettivi": Dobbiamo parlare con i comandi dei vigili urbani, con i giornalisti, con le direzioni didattiche... e prima di tutto dobbiamo parlare con chi come noi è genitore, e non può non sentire l'importanza di fare e di esortare a fare il gesto semplice che è quello di garantire al massimo la sicurezza del proprio figlio, anche in auto. in fondo non è niente di diverso da quello che si fa abitualmente, dal momento in cui nascono. Solo così creeremo i presupposti per costruire consapevolezza e quindi arrivare addirittura a poter migliorare la legge. e a quel punto, anche chi crede che la miglior precauzione è "fare le corna" allontanando certamente da se' il rischio, non avrà possibilità di scelta.

PAROLE IN LIBERTA' 


Rubrica curata da Vincenzo Andraous ( vincenzo.andraous@cdg.it - Tel. 0382 3814417)  

Vincenzo Andraous è nato a Catania il 28-10-1954,  una figlia Yelenia che definisce la sua rivincita più grande, detenuto nel carcere di Pavia, ristretto da ventinove anni e condannato all’ergastolo “FINE PENA MAI”. Da otto anni usufruisce di permessi premio e lavoro esterno in art.21, da due anni e mezzo è in regime di  semilibertà svolgendo attività di tutor-educatore presso la Comunità “Casa del Giovane “di Pavia. Per dieci anni è stato uno degli animatori del Collettivo Verde del carcere di Voghera, impegnato in attività sociali e culturali con le televisioni pubbliche e private, con Enti, Scuole, Parrocchie, Università, Associazioni e Movimenti culturali di tutta la penisola,  Circa venti le collaborazioni a tesi di laurea in psicologia e sociologia; E’titolare di alcune rubriche mensili su riviste e giornali, laici e cattolici; altresì su alcuni periodici on line di informazione e letteratura laica, e su periodici cattolici di  vescovadi italiani; ha conseguito circa 80 premi letterari; ha pubblicato sette libri di poesia, di saggistica sul carcere e la devianza, nonché la propria autobiografia; “Non mi inganno” edito da Ibiskos di Empoli; “Per una Principessa in jeans”   edito da Ibiskos di Empoli; “Samarcanda” edito da Cultura 2000 di Siracusa; “Avrei voluto sedurre la luna“ edito da Vicolo del Pavone di Piacenza; “Carcere è società” edito da Vicolo del Pavone di Piacenza; “Autobiografia di un assassino-dal buio alla rinascita” edito da Liberal di Firenze; “Oltre il carcere” edito dal Centro Stampa della “Casa del Giovane” di Pavia.

 
 UNA FUNE SULL'ABISSO

Il carcere a detta di molti affermati studiosi non riesce a piegarsi a nessun scopo sociale condivisibile. Personalmente non sono d’accordo con questi scienziati;  almeno fin tanto che il carcere renderà pietra dura che dura anche il pensiero più fragile, quel pensiero senza più credo affondato dalle scelte sbagliate. Perché, inutile nasconderlo, la prigione sequestra i bisogni-desideri, e stabilisce lei quando questi debbono essere soddisfatti, persino decidendo quando e dove è possibile realizzarli. Impossessandosi così del corpo e della mente di una persona detenuta nel maggior riproduttore di perdita di affettività e  senso cognitivo. E’ in questa dinamica che  la mente finisce in un anfratto remoto, in un angolo dove non è più possibile vedere niente. Penso che fino a che  non si comprenderà che in carcere si va perché puniti e non per essere puniti, questa dicotomia spingerà il detenuto privato della libertà a sedersi a tavola con la morte, decidendo di guardarla in faccia e sfidarla. Senza però tenere in considerazione che la morte quasi sempre vince. E’ una prova questa, che indica la paura del potere della morte, ma ugualmente il carcere continua a rimanere un luogo dove non è autorizzato fare nascere  vita nè speranza, ma l’uomo privato della speranza è un uomo già morto. Questo “niente” inciderà forzatamente sulle menti, per cui gli stessi messaggi diventano cifrati, non più chiari né leggibili per tentare di rielaborarli. Momento dopo momento, giorno dopo giorno, anno dopo anno, in compagnia del solo passato che ricompone la sua trama, e passato, presente  e futuro sono lì, in un presente che è un attimo dove non esiste futuro. Quando il sentimento dell’amore è segregato, sei  ancorato a una stanchezza che ti fa sentire perduto, hai  in comune con il tuo simile solo un dolore  sordo, che evita di guardare all’indietro nè di pensare al  domani, e allora riconoscere i propri errori è un’impresa ardua. Le analisi sistemiche a questo punto servono a poco per rendere più umano l’inumano, dalla mia ridotta specola, sono più propenso a credere che dobbiamo convincerci  noi, quelli dentro, della  possibilità di raggiungere dei traguardi e degli obiettivi per ritornare a volerci un po’ bene, per riuscire a essere persone e non solo numeri usati per la statistica. Finchè i ragionamenti saranno  un’estensione degli atteggiamenti negativi le rappresentazioni mentali si trasformeranno  in eventi negativi. Il carcere è ancora, ancora e ancora quello che ben sappiamo, ma chi vive in quest’agglomerato umano ha il diritto-dovere di ritrovare fiducia in se stesso e negli altri, e ci riuscirà solamente comprendendo che l’intorno non parla, perché noi non parliamo, e peggio non siamo capaci di  aprirci. Eppure gli altri sono i mille pezzi che a noi mancano, che a noi sono sempre mancati, e finchè noi continueremo a pensare di sopravvivere senza il bisogno dell’altro, nel lungo tempo ci  ritornerà questo annichilimento con la stessa intensità e precisione, inevitabilmente. Ciò che noi diventeremo è ciò che ci siamo incisi nella mente, l’immagine di noi stessi che ci siamo costruiti si riprodurrà con un fatto concreto. Ecco perché sono dell’idea che finchè il carcere, ma meglio dire tutto il consorzio sociale, non si attiverà consapevolmente con il suo interessamento produttivo e non pietistico, e non si predisporrà ad aiutare chi è nell’errore a ritenersi capace di essere in costante e continuo miglioramento; ebbene questa indifferenza e questo disinteresse collettivo  continuerà a seppellire quei “dettagli” che invece servono  per migliorarci tutti. (CONTRIBUTO  DI VINCENZO ANDRAOUS  DEL CARCERE DI PAVIA  PER LA CONFERENZA NAZIONALE VOLONTARIATO E GIUSTIZIA)

CaRoVaNa DeLLa PaCe 

 
Partirà il 5 settembre da Verona la «Carovana della Pace»
La pace nelle nostre mani: non solo utopia!

In cammino per la pace con p. Alex Zanotelli, Don Ciotti, Mons. Bregantini, Mons. Nogaro e testimoni dal Sudafrica e dal Brasile… per continuare il Giubileo degli Oppressi. 5 settembre: Verona; 6 settembre: Trento;  7 settembre: VE Mestre; 8 settembre: Milano;  9 settembre: Genova; 10 settembre: Firenze; 11 settembre: Latina; 12 settembre: Molfetta; 13 settembre: Pesaro. Appuntamento conclusivo: 15 settembre: Bologna.

Verona 1 e 5 settembre 2002

Promuove il palinsesto e Aderiscono: Missionari Comboniani, Banca Etica, Raggio, Fatmo, Nigrizia, Emi,  Centro Missionario Diocesano di Verona, Futuro Insieme per il Rwuanda, GIM Verona, MLAL, Attac Italia, Rete Radié Resch, Suore Orsoline, Newsletter “il GRILLO parlante”, Amnesty International, Pax Christi, Cooperativa La Rondine,  Popoli in Festa – Bussolengo (VR), Cestim, Anolf-Cisl,  Associazione Lucignolo Sommacampagna (VR), Sportello Giustizia CSV Vr,  Rete Lilliput Vr, Gruppo Don Tonino Bello, Associazione La Fraternità.

Domenica 1 settembre - programma di massima : ore 12 - Celebrazione della S.Messa con gli Immigrati presso la Chiesa di San Tommaso. Laici e credenti si ritrovano insieme agli immigrati e partecipano alla loro celebrazione dell'Eucarestia; ore 14 - Partenza di un corteo da Piazza Erbe e arrivo alla Chiesa di San Tommaso; ore 15,30 - Arrivo del corteo e pranzo al sacco presso i Missionari Comboniani (vicolo Pozzo) - fino alle ore 17 - Teatro, Musica e Danza; dalle 17 alle 18,30 momento di riflessione e visione video su tematiche relative a «Carcere e diritti umani», «Immigrazione», «Schiavitù»; ore 18,30 visione del video «Un millennio senza esclusi... non solo utopia».

Giovedì 5 settembre - programma di massima : Luogo: probabilmente presso il Teatro Romano (da confermare). Atmosfera di festa animata da luci, musica e canti. Ore 18 - 19,30: Accoglienza e testimonianze su «Carcere e diritti umani», «Immigrazione» e «Schiavitù» in Verona. Ore 19,30 - 20,30: Saluto del Vescovo di Verona, del Sindaco di Verona, di p. Francesco Antonini (provinciale Missionari Comboniani) e di Beati Costruttori di Pace (don Albino Bizzotto, Alex Zanotelli ed altri). Ore 20,30 - 23: Testimoni in dialogo: Alex Zanotelli (missionario comboniano), Magouws Catherine Morabaki (membro della Commissione Giustizia e Pace nella diocesi di Johannesburg - Sudafrica) e Veldenia Aparecida Paulino (avvocata brasiliana). Voce esterna ed interviste: Jack Folla. Presenta: Raffaello Zordan (giornalista di Nigrizia).

PAROLEALTRE


 
La gara dei ranocchi
 
C’era una volta una gara... di ranocchi. L’obiettivo era arrivare in cima a una gran torre. Si radunò molta gente per vedere e fare il tifo per loro. Cominciò la gara. In realtà, la gente probabilmente non credeva possibile che i ranocchi raggiungessero la cima, e tutto quello che si ascoltava erano frasi tipo: "Che pena !!!  Non ce la faranno mai!"
I ranocchi cominciarono a desistere, tranne uno che continuava a cercare di raggiungere la cima
. La gente continuava :  "... Che pena !!!  Non ce la faranno mai!..." . E i ranocchi si stavano dando per vinti tranne il solito ranocchio testardo che continuava ad insistere.
Alla fine, tutti desistettero tranne quel ranocchio che, solo e con grande sforzo, raggiunse alla fine la cima.
Gli altri volevano sapere come avesse fatto. Uno degli altri ranocchi si avvicinò per chiedergli come avesse fatto a concludere la prova. E scoprirono che...  era sordo!
...Non ascoltare le persone con la pessima abitudine di essere negative...
derubano le migliori speranze del tuo cuore!
Ricorda sempre il potere che hanno le parole che ascolti o leggi.
Per cui, preoccupati di essere sempre POSITIVO !
Riassumendo : Sii sempre sordo quando qualcuno ti dice che non puoi realizzare i tuoi sogni.
 

Sorrisi & Ceffoni



La mia maestra cominciò la carriera insegnando in un nido. Dovette smettere per le vertigini.

Mia moglie ed io siamo stati felici per vent'anni. Poi ci siamo incontrati!

Non bisogna giudicare gli uomini dalle loro amicizie: Giuda frequentava persone irreprensibili!
Perché si chiama contagocce se poi le gocce te le devi contare tu?
 
Chi trova un amico trova un tesoro. Chi trova un tesoro, se ne fotte dell'amico.
 
Biglietto d'auguri: «Spesso quando piangi nessuno nota le tue lacrime.Spesso quando sei felice nessuno nota i tuoi sorrisi. Ma prova a scoreggiare solo una volta...»
Il tuo oroscopo di oggi: SALUTE gli astri ti sorridono; LAVORO: anche qui gli astri ti sorridono; SESSO: gli astri sono piegati in due dalle risate!!

I sette nani drogati: sniffalo, calalo, smazzalo, rollalo, accollalo, fumalo, scaldalo. Manca solo lei: spaccianeve!

Domenica 25/08/2002 è la giornata nazionale per l'ambiente e la natura. Fai qualcosa per abbellire la tua città: resta a casa!!!
 

SITI AMICI


21) Sito promosso dalla Fondazione CESAR www.volontariatointernet.it
20) Sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org
19) Sito creato dai detenuti della Casa di reclusione di Padova e dalle detenute della Giudecca: www.ristretti.it 
18) Centro Studi Immigrazione di Verona www.cestim.it
17) Associazione Viottoli - Comunità cristiana di base  http://www.viottoli.it e http://web.tiscali.it/uominincammino/
16) Dall'omonima associazione no profit www.fagianinelmondo.it
15) Il mondo dei bambini nelle proposte di www.aquiloneblu.org  e Greta Blu :-) www.gretablu.it
14) Antimafia2000 www.antimafiaduemila.com
13) Il sito dell'Associazione no profit «Progetti Alternativi per L'energia e l'ambiente» www.paea.it
12) Rete Lilliput: www.retelilliput.org
11) Pedagogisti on line: www.educare.it
10) L'importante network italiano dell'informazione ecologica: WWW.PROMISELAND.IT
9) Giovani e missione... www.giovaniemissione.it
8) Tetti fotovoltaici:  www.energiasolare.net
7) Notiziario femminile www.femmis.org
6) Terre Libere, altre forme di comunicazione www.terrelibere.it
5) Biblioteca di Nogara (VR): http://digilander.iol.it/biblionogara
4) ARCI di Verona www.arci.verona.it
3) Da Monteforte d'Alpone... www.stilelibero.org
2) www.altravicenza.it è il sito di Altravicenza, che ha sede presso la Casa per la Pace di Vicenza.
1) Agenzia di Stampa Missionaria www.misna.org
 
ANCHE IL GRILLO PARLANTE SI PRENDE UN PERIODO DI RIPOSO.
LA NEWSLETTER RIPRENDERA' L'ATTIVITA' I PRIMI GIORNI DI SETTEMBRE.
VI ANTICIPIAMO CHE VERRA' PROSSIMAMENTE INVIATA UNA COMUNICAZIONE
RELATIVA ALLA RACCOLTA DI FONDI "PRO-SALVADOR" E IL PROGRAMMA DEFINITIVO
DELLA "CAROVANA DELLA PACE" CHE SI TERRA' A VERONA L'1 E IL 5 SETTEMBRE 2002
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