il GRILLO parlante
p e r    u n ' i n f o r m a z i o n e    e q u a    e    s o l i d a l e
 
supplemento a " www.educare.it " - Aut. Trib. VR n.1418 del 21 novembre 2000
Direttore Responsabile ed Editoriale: Amedeo Tosi
Redazione:  località Praissola 74/b - 37047 San Bonifacio (VR)
«il GRILLO parlante» è consultabile anche nel siti della Biblioteca di Nogara (VR)
http://digilander.iol.it/biblionogara/periodicoinformativo.htm  che sta curando anche l'archivio di tutti i numeri della newsletter  http://digilander.libero.it/ilgrilloparlantevr/
nel sito dell'Associazione Altravicenza www.altravicenza.it all'indirizzo http://digilander.iol.it/altravicenza/grilloparlante/

La responsabilità degli articoli e delle informazioni è tutta ed esclusiva dei rispettivi autori. il GRILLO parlante ospita volentieri ogni opinione e si assume la responsabilità degli articoli a cura della Redazione e di quelli non firmati. 

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FUGGIRE LE CATTIVE COMPAGNIE
«Basta un pezzo di legno verde per impedire agli altri di bruciare»
(Proverbio: Bahaya - Nazione: Tanzania )

APPUNTAMENTI DA NON PERDERE
Inviaci gli appuntamenti organizzati dalle associazioni del tuo paese! grilloparlante@mbservice.it

 
22/07/2002 -  Nogara (VR) - Orchestra di Tangeri
 
L'Assessorato alla Cultura del Comune di Nogara (Vr), col patrocinio della Provincia di Verona e della Regione Veneto presenta la rassegna MUSICA DELLE RADICI 2002. Oggi in programma: Lunedì 22 luglio 2002 - ore 21.30 ORCHESTRA ARABO-ANDALUSA DI TANGERI presso Parco di Villa Raimondi. Ingresso gratuito. Maggiori informazioni sugli Artisti, immagini, recensioni e logo della rassegna sono disponibili sul sito della Biblioteca, all'indirizzo http://digilander.iol.it/biblionogara . Se vuoi ricevere la cartolina della rassegna musicale, manda un'e-mail con l'indirizzo postale a biblionogara@libero.it indicando nell'oggetto "cartolina Musica delle Radici 2002". 
 
23/07/2002 -  Nogara (VR) - Musica delle Radici 2002
 
L'Assessorato alla Cultura del Comune di Nogara (Vr), col patrocinio della Provincia di Verona e della Regione Veneto presenta la rassegna MUSICA DELLE RADICI 2002. Oggi in programma: Martedì 23 luglio 2002 - ore 21.30,  BARABAN in Canti di Terra, Suoni di Festa (Musica popolare del Nord Italia) presso il Piazzale del Municipio. Ingresso gratuito Maggiori informazioni sugli Artisti, immagini, recensioni e logo della rassegna sono disponibili sul sito della Biblioteca, all'indirizzo http://digilander.iol.it/biblionogara.
 
23/07/2002 -  Zevio (VR) - Maurizio Vandelli in concerto
 
MERCOLEDI 24 LUGLIO ORE 21,30, presso il CASTELLO DI ZEVIO, MAURIZIO VANDELLI in concerto. Leader carismatico e voce solista del più importante gruppo italiano degli anni ‘60/’70, l’EQUIPE 84, creò insieme ai suoi tre compagni Victor, Alfio e Franco, uno stile musicale inconfondibile, ancora oggi imitato e riportato nella storia della musica italiana come il più grande fenomeno di quei tempi. L’isterismo collettivo che accompagnava i concerti dell’Equipe ovunque si esibissero valse ai 4 il soprannome “I BEATLES ITALIANI”. 
 
23/07/2002 -  Velo Veronese (VR) - LA CATTOLICA E L'ARDITO 

Lo spettacolo teatrale de Le Falìe di Velo, «LA CATTOLICA E L'ARDITO» per la regia di Alessandro Anderloni, verrà replicato presso il  Teatro Parrocchiale del paese MARTEDI' 23, MARTEDI' 30 luglio 2002 e MARTEDI' 13 agosto 2002 con inizio alle ore 21.00 precise. Le prevendite dei biglietti e le prenotazioni si possono effettuare presso il Ristorante Tredici Comuni al n° 045/7835566.
 
23/07/2002 -  Vicenza - Video sulle giornate contro il G8    
 
Martedì 23 LUGLIO, CineForum nonstop : "Genova, Luglio 2001" Video sulle giornate contro il G8. Proiezioni dalle 21:00 c/o HULK- Contrà Pedemuro San Biagio, 65 Vicenza. Associazione culturale PUNTO ROSSO - VICENZA. COLLETTIVO SPARTAKUS. Per info: 340-6874793 333-8515766 puntorosso@inwind.it  sparta@libero.it  
 
24/07/2002 -  Verona - Organizziamo la Carovana della Pace    
 
Mercoledì 24 luglio presso i Missionari Comboniani (Vicolo Pozzo, 1 - Verona), alle ore 21.00 si riunirà il gruppo organizzatore della "Carovana della Pace" - La pace nelle nostre mani. Sono invitati oltre ai referenti delle associazioni aderenti, anche quanti sono personalmente disponibili a dare una mano nell'organizzazione dell'evento che si terrà a Verona l'1 e il 5 settembre. Info: cmdverona@cmdverona.it (leggi notizia in fondo alla newsletter)

24/07/2002 -  Soave (VR) - Cinema all'aperto: «Parla con lei»    

Legambiente di Soave organizza presso Parco Zanella (Soave - VR) la rassegna "Cinema all'aperto". Ingresso: 5 Euro. Inizio della proiezione, ore 21,15. Questa sera è in programma la pellicola «Parla con lei» di Pedro Almodovar.

24/07/2002 -  Casalecchio (BO) - Arlechin Batocio    

La Fraternal Compagnia - Scuola di teatro Louis Jouvet è lieta di Invitarvi alla rappresentazione “Arlecchin Batocio” di Massimo Macchiavelli che si terrà il mercoledì 24/7/2002 al Lido di Casalecchio alle ore 21.30 per il Festival  “Là dove scorre il fiume”. Arlecchin Dante Batocio e Zan Virgilio Trappola attraversano i gironi dell’inferno per ritrovare colombina, Pantalone, Balanzone, e Capitan Fracassa. Spettacolo Commedia dell’Arte fatto di travestimento lazzi e coinvolgimento del pubblico.

25/07/2002 -  Verona - Festival Internazionalista / 1
 
Il Centro Sociale Occupato Autogestito LA CHIMICA (Lungadige Attiraglio, 300 metri dopo Corte Molon e 200 metri prima della Diga del Chievo, strada per Parona) promuove il FESTIVAL INTERNAZIONALISTA. In programma: giovedì 25 luglio, ore 22.00, JAM SESSION (artisti vari). Ed inoltre cucina multietnica, artigianato, baratto, equo e solidale, caffé rebelde zapatista, mostra fotografica, video no-stop, controinformazione.
 
25/07/2002 -  Vicenza - Verità e Giustizia su Genova    
 
Giovedì 25 LUGLIO - Incontro-Dibattito: "Verità e Giustizia su Genova" Riflessioni ad un anno dalla mobilitazione contro il G8. Presso Villa Lattes - Via Thaon di Revel - Vicenza - ore 21.00 . Con: Haidi Giuliani -madre di Carlo Giuliani., Vincenzo Miliucci - Confederazione COBAS, Giorgio Riolo - Ass.Cult. Punto Rosso Mi - direzione ATTAC! Info: Associazione culturale PUNTO ROSSO - VICENZA. COLLETTIVO SPARTAKUS. Per info: 340-6874793 333-8515766 puntorosso@inwind.it  sparta@libero.it
 
26/07/2002 -  Velo Veronese (VR) - Concerto corale

Venerdì 26 luglio 2002 alle ore 21.00 nella chiesa di Velo, concerto corale con la partecipazione dei cori La Falìa di Velo, La Stele di Roverè Veronese e il coro Ecclesia Nova di Bosco Chiesanuova. Entrata libera.
 
26/07/2002 -  Verona - Festival Internazionalista / 2
 
Il Centro Sociale Occupato Autogestito LA CHIMICA (Lungadige Attiraglio, 300 metri dopo Corte Molon e 200 metri prima della Diga del Chievo, strada per Parona) promuove il FESTIVAL INTERNAZIONALISTA. In programma: venerdì 26 luglio, dalle ore 20.00 dibattito: «Chiapas, la cooperazione dal basso». Municipi autonomi Zapatisti, un ospedale a S. José del Rio, Mille caffettiere per un container contro le multinazionali, Ya Basta Padova-Milano. BOLICANTO canto sociale latinoamericano. TEATRO il labirinto degli dei. Ed inoltre cucina multietnica, artigianato, baratto, equo e solidale, caffé rebelde zapatista, mostra fotografica, video no-stop, controinformazione.
 
27/07/2002 -  Verona - Diaporacconto di Legambiente    
 
Legambiente è presente alla festa de L’Unità di Quinzano. Sabato  27 luglio, ore 22,30, all’interno della rassegna «C’è mondo fuori da queste mura» Diaporacconto a cura del Coordinamento Turismo Responsabile di Legambiente. NELLO STAND IL BANCHETTO CON LIBRI ED ALTRO MATERIALE LEGAMBIENTE, NON MANCATE !
 
27/07/2002 -  Verona - Malafestival / 7    
 
MALAFESTIVAL dall'8 GIUGNO al 27 LUGLIO presso SPAZIO EMMAUS, strada MATTARANETTA 41, San MICHELE EXTRA (VR) - USCITA A4 VR EST. TUTTE LE SERE COUS COUS, BIRRA, VINO, SANGRIA, COCKTAILS e SPAGHETTATA NOTTURNA. Oggi: SABATO 27 LUGLIO, ore 20.00  GIAMPIERO RIGOSI + GUIDO LEOTTA IN "PIANO DELTA" (reading); ore 21.00  URBANA in concerto ore 22.00  LEBOWSKI in concerto; a seguire  DJ SET.
 
27/07/2002 -  Velo Veronese (VR) - QUINTETTO ESTRAVAGARIO
Sabato 27 luglio 2002 gli artisti Giannantonio Mutto al pianoforte, Massimo Rizza al clarinetto, Luca Degani al bandoneon, Leonardo Sapere al violoncello e Stefano Corsi al contrabbasso, presenteranno una serata di Tango: MAGIA E PROFUMO DI TANGO: Astor Piazzolla prima e dopo. Il concerto si terrà presso il Teatro di Velo Veronese con inizio alle ore 21.00. E' possibile prenotare i biglietti presso il Ristorante Tredici Comuni al n° 045/ 7835566.
 
2707/2002 -  Verona - Festival Internazionalista / 3

Il Centro Sociale Occupato Autogestito LA CHIMICA (Lungadige Attiraglio, 300 metri dopo Corte Molon e 200 metri prima della Diga del Chievo, strada per Parona) promuove il FESTIVAL INTERNAZIONALISTA. In programma: sabato 27 luglio dalle ore 20.00 dibattito: «MIGRANTI IN MOVIMENTO esperienze e attività a confronto» Cesar K.- sportello migranti Verona, Progetto Melting Pot Treviso, Rete Antirazzista Venezia, Tavolo Migranti Social Forum ASO ROCK GENERAL africa beat & reggae (Nigeria), KUSSUM afro-reggae (Senegal), DJ LEO world music ...ed inoltre cucina multietnica, artigianato, baratto, equo e solidale, caffé rebelde zapatista, mostra fotografica, video no-stop, controinformazione.

27/07/2002 - Ponte di  Barbarano (VI) - African Fest

CON IL PATROCINIO DEL COMUNE DI BARBARANO IN COLLABORAZIONE CON LA PROLOCO PONTE «AFRICAN FEST», SABATO 27 LUGLIO, PONTE DI BARBARANO (VI), MUSICA, MERCATINO ETNICO, POESIA, CIBI ETNICI E CENA, ASSOCIAZIONI, PITTURA AFRICANA, MERCATO EQUO E SOLIDALE, STAND BIOLOGICO, DISEGNO SATIRICO, SPAZIO LIBRI E VIDEO, MINIMOSTRE FOTOGRAFICHE, STRUMENTI MUSICALI AFRICANI. PROGRAMMA: APERTURA STAND h. 17.00; PARTITA DI CALCIO ITALIA-SENEGAL h. 18.30; CUCINA ETNICA DALLE 19.30; INTERVENTO CENTRA INTERCULTURA h. 20.30; POESIE DAL MONDO: AMADOU TIDIANE DIALLO h. 21.00; POSITIVE MEN (REGGAE BAND- COVER BOB MARLEY) IN CONCERTO h. 21.30. ORGANIZZATO DA: Gruppo Guaranà- Gruppo Yerva Mate- Comes Campiglia- Comes Orgiano- Gruppo San Francesco d'Assisi- Loma Santa- Operazione Mato Grosso- La Barca- Won dudè

29/07/2002 -  Verona - La nuova amministrazione di Centrosinistra a Verona
 
Legambiente è presente alla festa de L’Unità di Quinzano. Lunedì 29 luglio, ore 21,15, dibattito su “La nuova amministrazione di Centrosinistra a Verona “. Coordina Ivan Zerbato, assessore ai quartieri, alla casa, alle tradizioni popolari. NELLO STAND IL BANCHETTO CON LIBRI ED ALTRO MATERIALE LEGAMBIENTE, NON MANCATE !
 
30/07/2002 -  Velo Veronese (VR) - LA CATTOLICA E L'ARDITO 

Lo spettacolo teatrale de Le Falìe di Velo, «LA CATTOLICA E L'ARDITO» per la regia di Alessandro Anderloni, verrà replicato presso il  Teatro Parrocchiale del paese MARTEDI' 30 luglio 2002 e MARTEDI' 13 agosto 2002 con inizio alle ore 21.00 precise. Le prevendite dei biglietti e le prenotazioni si possono effettuare presso il Ristorante Tredici Comuni al n° 045/7835566.
 
30/07/2002 -  Verona - ACQUA, BENE COMUNE DELL’UMANITA’

Legambiente è presente alla festa de L’Unità di Quinzano. Martedì 30 luglio, ore 21,15, all’interno della campagna di Legambiente Clima e povertà, dibattito su “ ACQUA, BENE COMUNE DELL’UMANITA’”. Interventi di Giorgio Gabanizza su “L’economia dell’acqua”; Raffaello Zordan di Nigrizia su “La sete dell’Africa” e Cecilia Dal Cero, di Legambiente su “La risorsa acqua nel territorio veronese”. NELLO STAND IL BANCHETTO CON LIBRI ED ALTRO MATERIALE LEGAMBIENTE, NON MANCATE !

31/07/2002 -  Verona - Idee per una città possibile, a misura di abitante

Legambiente è presente alla festa de L’Unità di Quinzano. Mercoledì 31 luglio, ore 21,15, dibattito su  ”Idee per una città possibile, a misura di abitante“, Riduzione del traffico, piste ciclabili, interventi viabilistici. A cura degli Amici della bicicletta. Interverrà Carlo Pozzerle, assessore infrastrutture per la mobilità. NELLO STAND IL BANCHETTO CON LIBRI ED ALTRO MATERIALE LEGAMBIENTE, NON MANCATE !

01/08/2002 -  Soave (VR) - Cinema all'aperto: «Amnèsia»    

Legambiente di Soave organizza presso Parco Zanella (Soave - VR) la rassegna "Cinema all'aperto". Ingresso: 5 Euro. Inizio della proiezione, ore 21,15. Questa sera è in programma la pellicola «Amnèsia» di Gabriele Salvatores. 

01/08/2002 -  Verona - Donna Città Futura

Legambiente è presente alla festa de L’Unità di Quinzano. Giovedì 1 agosto, ore 21,15, serata a cura di Donna Città Futura. NELLO STAND IL BANCHETTO CON LIBRI ED ALTRO MATERIALE LEGAMBIENTE, NON MANCATE !

02/08/2002 -  Badia Calavena - Creedence Clearwater Revived in concerto
 
Sara’ la prima tappa italiana dei Creedence Clearwater Revived. Saranno infatti a Badia Calavena il prossimo 2 agosto presso la Piazza del Mercato del paese dell’alta val d’Illasi. Il gruppo Creedence Clearwater Revival si è formato nella metà degli anni sessanta sotto l'impulso dei fratelli Fogerty. Hanno poi conquistato i favori di tutto il pianeta diventando delle star quasi come se fossero i Beatles d'America. Verso la fine degli anni settanta i fratelli Fogerty si separano artisticamente: mentre John decide di percorrere una carriera da folk-singer, il fratello Tom decide di continuare a percorrere le strade dei Creedence.  Ora circa trenta'anni dopo, il chitarrista Johnny Guitar ha riformato di nuovo la band, formando un vero e proprio super gruppo : il batterista Leon Parr, gia batterista dei Verve e dei Marillion; il bassista Simon Crumley, già con gli Skeleton Crew; il tastierista Christiam Madden, già membro e fondatore dei Wings; il cantante Peter Burton membro dei mitici Smokie di Alan Silson. Questa è la formazione di questa band fatta di stelle. Negli ultimi anni i Creedence Clearwater Revived hanno suonato in decine e decine di festivals in Europa e nell'Est.  La band suona tutti i classici dei Creedence Clearwater Revival nel classico sound fatto di una fusione di west coast, country music, blues, rock. Il concerto è in programma per il 2 agosto 2002 alle ore 21,00 presso la Piazza del Mercato di Badia Calavena. I biglietti sono in vendita presso il Box Office di Verona in Via del Pontiere. N. 27/a Per ulteriori informazioni si puo’ contattare il comune di Badia Calavena al numero telefonico 045 7810503.
 
03/08/2002 -  Verona - Diaporacconto

Legambiente è presente alla festa de L’Unità di Quinzano. Sabato 3 agosto, ore 22,30, all’interno della rassegna “C’è mondo fuori da queste mura” , diaporacconto a cura del Coordinamento Turismo Responsabile di Legambiente. NELLO STAND IL BANCHETTO CON LIBRI ED ALTRO MATERIALE LEGAMBIENTE, NON MANCATE !

05/08/2002 -  Velo Veronese (VR) - THE UNIVERSITY BIG BAND 

Lunedì 05 agosto nella piazza della chiesa, serata di musica Jazz con il gruppo diretto da Gianni Basso. Inizio alle ore 21.00. E' possibile acquistare i biglietti in prevendita presso il Ristorante Tredici Comuni di Velo al n° 045/ 7835566.
 
06/08/2002 -  Velo Veronese (VR) - OMENI, DONE E BUTELETI
 
Martedì 06 agosto alle ore 21.00 precise, presso il teatro di Velo Veronese, uno spettacolo diretto e interpretato da Gianni Franceschini e scritto da Vittorino Andreoli. Le prevendite si possono effettuare presso il Ristorante Tredici Comuni al n° 045/ 7835566.

08/08/2002 -  Soave (VR) - Cinema all'aperto: «Il signore degli anelli»    

Legambiente di Soave organizza presso Parco Zanella (Soave - VR) la rassegna "Cinema all'aperto". Ingresso: 5 Euro. Inizio della proiezione, ore 21,15. Questa sera è in programma la pellicola «Il signore degli anelli» di Peter Jackson.

08/08/2002 -  Velo Veronese (VR) - PREDE E PREDATORI IN LESSINIA

In occasione dell'Anno Internazionale delle Montagne, Giancarlo Ferron, scrittore e guardiacaccia vicentino parlerà della fauna dei Monti Lessini. L'appuntamento presso il teatro di Velo è per giovedì 08 agosto alle ore 21.00.Serata con ingresso libero.
 
10/08/2002 -  Velo Veronese (VR) - TOMATO DRUM
Sabato 10 agosto ore 21.00, nel teatro di Velo, ritornano The Jashgawronsky Brothers: comici, cantanti, cabarrettisti. I biglietti in prevendita sono prenotabili presso il Ristorante Tredici Comuni al n° 045/ 7835566.
 
12/08/2002 -  Velo Veronese (VR) - PERCHE' MUTA DAL SALICE PENDI?
Bepi De Marzi e Alessandro Anderloni parleranno di Giuseppe Verdi, lunedì 12 agosto alle ore 21.00 presso il Teatro di Velo. La serata ha ingresso libero.
 
13/08/2002 -  Velo Veronese (VR) - LA CATTOLICA E L'ARDITO 
Lo spettacolo teatrale de Le Falìe di Velo, «LA CATTOLICA E L'ARDITO» per la regia di Alessandro Anderloni, verrà replicato presso il  Teatro Parrocchiale del paese MARTEDI' 13 agosto 2002 con inizio alle ore 21.00 precise. Le prevendite dei biglietti e le prenotazioni si possono effettuare presso il Ristorante Tredici Comuni al n° 045/7835566.
 
14/08/2002 -  Velo Veronese (VR) - LESSINIA, PATRIA DI DON ALBERTO
Mercoledì 14 agosto in teatro alle 21.00 verrà proiettato un film della televisione bavarese dedicato a Don Alberto Benedetti. Regia di Josef Schwellensattl. Serata con ingresso libero.
 
15/08/2002 -  Soave (VR) - Cinema all'aperto: «L'era glaciale»    

Legambiente di Soave organizza presso Parco Zanella (Soave - VR) la rassegna "Cinema all'aperto". Ingresso: 5 Euro. Inizio della proiezione, ore 21,15. Questa sera è in programma la pellicola «L'era glaciale» di Chris Wedge. 

14/08/2002 -  Velo Veronese (VR) - LA SCALATA

Domenica 18 agosto alle ore 21.00, spettacolo teatrale in due atti su tema alpinistico scritto e diretto da Spiro Dalla Porta Xidias. I biglietti sono in prevendita presso il Ristorante Tredici Comuni al n° 045/ 7835566.
 
24 - 29/08/2002 -  Viterbo - Convegno Cem 2002    
 
'Diversa-mente', una parola intesa nel suo duplice significato: di avverbio (Come educare in modo diverso?) e di aggettivo-e-sostantivo (Che cosa vuol dire educare una mente diversa?). Questo il tema del 'Convegno Cem 2002', promosso e organizzato dal movimento pedagogico fondato dai missionari saveriani.L'iniziativa si svolgerà a Viterbo dal 24 al 29 agosto. "Abbiamo bisogno di una nuova coscienza planetaria di solidarietà - scrive il professor Antonio Nanni, vice-direttore di Cem - che sappia legare gli uomini tra loro e con la natura terrestre. L’umanità non riesce a partorire l’umanità! Siamo ancora nell’età del ferro dell’era planetaria e nella preistoria della mente umana. Il pensiero politico è oggi allo sconforto. Le guerre si riaccendono, il mondo perde la visione globale e il senso dell’interesse generale. E’ urgente e necessario aprirsi ad una organizzazione nuova del mondo". Ispirandosi al pensiero di Gregory Bateson e di Edgar Morin, il 'Convegno Cem 2002' intende rinnovare le relazioni sociali, ripensare la natura dell'educazione per le nuove generazioni, per ri-orientare lo sviluppo dell'economia mondiale e assicurare una 'governance' del pianeta, dove nessuno è straniero. Il Convegno è aperto a tutti gli educatori, in primis agli insegnanti, ma anche ad assistenti sociali, educatori di strada, obiettori di coscienza e volontari. Per informazioni: http://www.saveriani.bs.it/cem/index_frame.htm
 
14/09/2002 -  Quarrata (PT) -  9 Marcia per la Giustizia
 
La Casa della Solidarietà della Rete Radié Resh di Quarrata (Pt) e «Libera» organizzano la «9 Marcia per la Giustizia» Agliana-Quarrata, sabato 14 settembre 2002 con ritrovo e partenza alle ore 18 ad Agliana in piazza Gramsci ed arrivo alle ore 21 in piazza Risorgimento a Quarrata. Parteciperanno: p. Alex Zanotelli (comboniano), Gianni Minà (giornalista), Giancarlo Caselli (magistrato), don Luigi Ciotti (presidente di Libera) Luis Sepulveda (scrittore), Gherardo Colombo (magistrato), Gino Strada (Emergency). Per adesioni e informazioni: Casa della Solidarietà tel. 0573-72297 e-mail: a.vermigli@rrrquarrata.it 
 
14/09/2002 -  Codroipo (Udine) -  LE PIANTE MEDICINALI: UNA GARANZIA PER LA SALUTE
 
Il Servizio Informagiovani del Comune di Codroipo (Udine), con l'Università di Trieste, organizza per venerdì 14 settembre, alle ore 20.45, una conferenza sul tema "LE PIANTE MEDICINALI: UNA GARANZIA PER LA SALUTE". Al termine seguirà un breve presentazione del corso di Laurea triennale in Tecniche Erboristiche, istituito presso la Facoltà di Farmacia dell'Università degli Studi di Trieste. Relatore: prof. Roberto della Loggia. Sede: Sala Conferenze della Biblioteca Civica del Comune di Codroipo.
 
20-21-22/09/2002 -  Trieste -  Corso di LINFODRENAGGIO
 
L'associazione di volontariato A.N.D.O.S. (Associazione Nazionale Donne Operate al Seno), Comitato di Trieste, organizza per il 20 -21-22 settembre un Corso di LINFODRENAGGIO. Per informazioni: Comitato A.N.D.O.S. Trieste, Via Udine, 6 - Tel 040 364716
 
27-28-29/09/2002 -  Verona -  Rete Lilliput in Festa

FESTA DELLA RETE LILLIPUT di Verona: Il 27/28/ e 29 settembre si svolgerà l’annuale festa della Rete, "Verona capace di Futuro", presso Villa Buri.  

SOLIDARIETA' 


Prosegue la raccolta di fondi promossa da «il GRILLO parlante»
Un gruppo elettrogeno per il Salvador
É partito il container della solidarietà

Numero versamenti finora effettuati: 16 - Fondi raccolti 198 euro

Fondi ancora da raccogliere: 1402 euro

É partito da Vicenza il 16 luglio il container della solidarietà organizzato dai volontari dell'Est veronese legati a Pax Christi, Progetto Sorriso e il GRILLO parlante, e dal gruppo di appoggio di Tuirbigo (Mi), destinato ai volontari del Ser.Co.Ba (Servizio alle Comunità di base) e Pax Christi International operanti tra le gente più povera della periferia di San Salvador, la capitale della piccola nazione del Centro America bagnata dall'Oceano Pacifico, duramente provata dai recenti terremoti. Container stipato di materiale raccolto grazie a donazioni o acquistato a prezzo di favore. Questo l'elenco della merce: Materiale didattico (quaderni, carta, pennarelli, matite, giochi didattici). Giocattoli vari, palloncini colorati. Scarpe, stivali in gomma, ciabatte, sandali (tutta merce nuova, di varie dimensioni). Bicchieri, piatti, dentifricio, spazzolini, posateria, sapone. Vestiario per adulti, bambini, intimo. Occhiali. Incubatrice per pulcini (nuova). Pasta, Riso, integratori alimentari, scatolame, zucchero, latte in polvere, farina, marmellata. 5 Macchina da scrivere. 1 Gruppo elettrogeno con saldatrice. 4 Biciclette. Antibiotici, medicinali vari. 2 macchine da cucire. Arredamento per una scolaresca (banchi, seggiole, libreria, lavagne, brandine, scrivanie). Tela per confezionare vestiti. Piccoli attrezzi per l'agricoltura. Come anticipato negli ultimi numeri della newsletter, grazie alla sensibilità della ditta "FCM" Furlani Costruzioni Meccaniche di Minerbe (VR) siamo riusciti ad ottenere un prezzo di assoluto favore per l'acquisto del gruppo elettrogeno per la produzione di energia elettrica (con incluso il kit per saldare), indispensabile per le mille attività dei volontari nelle comunità più isolate. Il gruppo elettrogeno è già stato caricato nel container, anche se ancora non è stato pagato. Come già evidenziato, "il GRILLO parlante" ha lanciato ai propri lettori lo slogan ATTENDIAMO IL VOSTRO CONTRIBUTO ... per saldare il conto con la ditta fornitrice. Mancano ad oggi all'appello soli 1402 euro.  Continuiamo a confidare sulla vostra bontà e vi chiediamo di recarvi al più presto presso il più vicino Ufficio Postale ed eseguire il versamento di (almeno) 2 euro sul  Conto Corrente Postale numero 21008305 intestato a: Amedeo Tosi - Chiara Terlizzi - Indirizzo: località Praissola 74/b - 37047 San Bonifacio (Verona) Causale del versamento: "Salvador". Grazie

INFORMAZIONI E RIFLESSIONI (NAZIONALE)


 
CRISI IDRICA – DENUNCIA DEL COMITATO ITALIANO CONTRATTO MONDIALE PER L’ACQUA

"Il Piano contro la siccità del Governo continua ad ispirarsi ad una politica dell’emergenza. Invece di destinare risorse per interventi straordinari di manutenzione e messa in opera degli impianti esistenti, per garantire l’accesso all’acqua per tutti i cittadini, si punta a destinare risorse agli agricoltori, che sono fra i maggiori beneficiari delle risorse d’acqua disponibili, ed a concedere agevolazioni per l’accesso futuro a questa risorsa. E’ tempo di attuare una vera Politica dell’Acqua che responsabilizzi sia i singoli cittadini che i settori produttivi perché l’acqua è una risorsa preziosa che nessuno ha il diritto di sprecare".  "Di fronte alla crisi idrica che ha colpito l’Italia ed ai consueti disastri provocati dalle piene dei fiumi, appaiono sempre più realistiche le denunce contenuti nel Rapporto sullo stato dell’acqua in Italia, noto come Il Pozzo di Antonio, reso pubblico dal Comitato italiano per il contratto mondiale dell’acqua il 22 marzo di quest’anno. Gli interventi e il piano che il Governo sta varando in queste ore, contro la siccità, con lo stanziamento di 550 miliardi, continuano nella linea degli interventi d’emergenza e paradossalmente puntano a dare risposte emergenziali a sostegno dell’agricoltura che, insieme all’industria, è fra i maggiori consumatori ed utilizzatori delle riserve di acqua disponibili proprio nelle regioni a più alta crisi idrica. Il Governo ignora alcune delle cause che hanno portato alla attuale situazione di crisi: privilegiando gli indennizzi e la ripresa economica e produttiva delle sole imprese agricole con finanziamenti decennali a tasso agevolato, senza imporre condizionamenti sull’abbandono o riconversioni delle coltivazioni ad alto consumo c’acqua, in aree di scarsa disponibilità di acqua. E’ ora di invertire la tendenza e di imporre ai settori agricolo e industriale una diversa politica di gestione di questa risorsa, e soprattutto di applicare delle tariffe proporzionali ai consumi ed ai prelievi. E’ ora di pensare ad un piano programmatico per l’acqua complessivo, che non concepisca l’acqua come una merce o un affare da affidare ai privati, che confermi il ruolo delle amministrazioni locali responsabilizzandole per introdurre nelle concessioni edilizie per nuove abitazioni che per usi industriali, e cicli differenziati dell’acqua. E’ necessario mantenere la gestione pubblica dell’acqua, privilegiando sul piano dei finanziamenti a favore degli Enti locali gli interventi per la gestione e manutenzione degli acquedotti ed egli impianti di distribuzione per evitare perdite e sprechi d’acqua, piuttosto che gli investimenti per la costruzione di nuove opere o impianti di dessalinazione. E’ ora di lanciare nelle scuole ed a livello di opinione pubblica una campagna per una nuova "cultura sull’acqua" per stimolare nei giovani e nelle famiglie un uso più attento ed oculato di questa importante risorsa, fonte di vita per ogni essere umano che è l’acqua potabile, che deve essere considerata un bene patrimoniale di tutta l’umanità. E’ il momento giusto per gli Enti locali di dimostrare la capacità e l’autonomia per trovare soluzioni, garantire a tutti la risorsa acqua, assumendo posizioni chiare per ostacolare l’attuazione dell’art.35 della Finanziaria -opponendosi alla trasformazione delle aziende pubbliche di gestione del servizio idrico in società per azioni-, anche perché l’articolo 35 è sotto il giudizio della Corte Costituzionale, perché viene contestata la "incompetenza" statale alla luce del nuovo Titolo V° della Costituzione.  "Sono queste alcune proposte al centro della Campagna che il Comitato Italiano per il contratto Mondiale dell’acqua con il supporto del CIPSI desiderano richiamare all’attenzione del Governo e delle forze parlamentari", ha dichiarato Rosario Lembo, segretario generale del Comitato italiano e Presidente del CIPSI (Coordinamento di Iniziative Popolari di Solidarietà Internazionale), nel momento in cui si stata discutendo il piano di azione nazionale contro la siccità. Programmi dettagliati sul sito www.contrattoacqua.it - www.cipsi.it - Informazioni e organizzazione: CIPSI 06.5414894 – 329.081.09.37 - pr@cipsi.it 

Genova un anno dopo: PeaceLink incontra i poliziotti

(15 luglio 2002) Vorrei raccontare un'esperienza straordinaria, appena terminata. Infatti ad un anno di distanza dai fatti di Genova PeaceLink è tornata - assieme agli amici di Altreconomia - in quella città per parlare con i poliziotti e con coloro che sono stati colpiti dalla violenza. "Noi della Diaz" è stato il titolo di questo incontro che si è svolto il 14 luglio e di cui appena ora abbiamo trascritto alcune testimonianze, di cui oggi riferiscono anche la Repubblica (pagina 12) e La Stampa (pagina 8).  E' stato ricco di emozioni: manifestanti e poliziotti si sono parlati e guardati negli occhi, ed è stato un un dialogo civile. E' il primo confronto pubblico in Italia di questo genere ed ha avuto il significato di rompere il ghiaccio, nello stile della nonviolenza che stimola la verità e la riconciliazione. E' importante descrivere il pubblico e i presenti all'incontro: il papà e la mamma di Carlo Giuliani, rappresentanti sindacali della polizia, gente picchiata, giornalisti testimoni di quei giorni. Amnesty International aveva appena diramato un rapporto in cui vi è scritto: "Durante il G8 di Genova si è verificata una violazione dei diritti umani di proporzioni mai viste nella più recente storia d'Europa. Ci sono stati attacchi indiscriminati a pacifisti, inclusi minori, a giornalisti, medici e infermieri". A raccontare delle percosse subite nel blitz notturno dentro la scuola Diaz c'è Stefania Galante, padovana e studentessa negli Usa, presente nella scuola Diaz durante il blitz della polizia. Racconta: "Il tempo di mettere le coperte per terra. Quando ho visto la violenza bruta della polizia ho pensato ad un colpo di Stato. Un poliziotto gridava: nessuno sa che siamo qui, vi possiamo ammazzare tutti. Ho visto braccia rotte, teste insanguinate, scene indescrivibili. E anche nella caserma di Bolzaneto torture fisiche e psicologiche". Con lei c'è Matteo Bertola, con una maglietta su cui è scritto "ho visto cose che voi umani non potete nemmeno immaginare"; Matteo ricorda quei momenti terribili: "Ho visto violenza, sangue, sputi, manganellate e una ragazza tedesca trascinata per i capelli come in un cartoon". Nella scuola Diaz non sono stati pestati solo giovani; Arnaldo Cestaro, un anziano signore con i capelli bianchi, racconta: "Quella sera alla Diaz m'ero già addormentato, e sento un gran rumore: madonna, ho detto, saranno mica i black bloc? Invece era la polizia, la nostra polizia. Sono stato il primo a prendere le botte. Prima da uno, poi da un altro, perché siamo nella democrazia dell'alternanza. Gridavo: "basta!". Mi hanno rotto un braccio e una gamba".
E' da annotare che la furia violenta nella Diaz si sarebbe scatenata per una presunta coltellata ad un poliziotto che attualmente è indagato in quanto il suo racconto non ha convinto i magistrati; vi è il pesante sospetto che la lacerazione al suo giubbotto antiproiettile se la possa essere procurata lui stesso. "Per effettuare 93 arresti (80 dei quali non convalidati dall'autorità giudiziaria che ha disposto misure cautelari per uno solo dei rimanenti 13) ci sono stati 62 feriti, tre prognosi riservate, polmoni sfondati, arcate dentarie in frantumi e tanto, troppo sangue". Questi dati vengono letti con matematica precisione da Carlo Gubitosa, segretario di PeaceLink e giornalista (sta scrivendo un libro sui fatti di Genova).
Sara è una ragazza e prende la parola per fare un appello: "A me piacerebbe sapere che ci sono dei poliziotti non violenti. E ci credo. Io quella sera mi stavo lavando i denti, ho visto la loro voglia di fare del male: ci godevano a picchiare. Se qui c'è qualche poliziotto che non è così, lo dica". La parola a questo punto passa ai poliziotti. E' Rita Parisi, una poliziotta del Siulp di Bologna, che risponde a Sara: "Voglio rassicurarti. I poliziotti che stanno qui, come tanti altri, si sono vergognati di quello che è successo alla Diaz". Aldo Tarascio, del Silp (Sindacato Italiano Lavoratori Polizia), ammette: "Genova non ha rappresentato un incidente di percorso, ma una linea di demarcazione. A 20 anni dalla smilitarizzazione del corpo di polizia, la parola d'ordine "prevenzione" è stata sostituita da un altro imperativo: "repressione". E così la polizia si è trasformata da organo dello Stato in organo del Governo. O meglio, di uno o due partiti del Governo". Un altro sindacalista del Silp, Francesco Carella, parla di "democrazia malata". Il muro del silenzio a Genova per la prima volta, dopo un anno, si è rotto e alcuni poliziotti hanno parlato, dissociandosi da quanto è accaduto. La mamma di Carlo Giuliani è intervenuta per ricordare ai poliziotti che disobbedire è possibile: "Avevo l'età di Carlo, ero nel Pci. Ad un picchetto di commesse della Standa un funzionario di Polizia con la fascia ordinò la carica. I poliziotti incrociarono le braccia. Sono 12 mesi che aspetto qualcuno con quel senso di umanità, che si alzi in piedi e denunci". La mamma di Carlo Giuliani racconta di un funzionario in borghese che a Genova un anno fa chiamò un taxi per far fuggire dalle violenze della caserma di Bolzaneto tre ragazzi. "Gli chiesero: perché lo fai? Rispose: perché non sono d'accordo con quello che stanno facendo qui dentro i miei. Io aspetto che uno come lui abbia il coraggio di farsi avanti". Vittorio Agnoletto, portavoce del Genoa Social Forum interviene per dire: "Come è possibile che nessun poliziotto o carabiniere sia andato a raccontare e denunciare le violenze? Chi ha dato l'ordine?". Carlo Gubitosa ricorda che le violenze hanno colpito anche giornalisti che stavano seguendo le vicende di Genova: "Dormivo quando mi hanno svegliato a manganellate. Un colpo mi ha scarnificato il braccio destro, scoprendo l'osso", ha raccontato Lorenzo Guadagnucci, giornalista economico del quotidiano nazionale Carlino-Nazione-Giorno. Ho avvertito il dovere di raccontare abbiamo organizzato con Altreconomia per dovere rispetto alla verità e per un'esigenza di dialogo con chi - fra i poliziotti - sente il bisogno di esprimere dissenso rispetto ad una violenza che è stata cieca e bestiale. Il confronto fra nonviolenti e poliziotti è un primo passo positivo e, aggiungerei, "liberatorio".  Abbiamo tenuto alto sopra ogni cosa il valore che ci guida: la lotta contro la violenza. (Alessandro Marescotti - Presidente di PeaceLink)

INFORMAZIONI E RIFLESSIONI (INTERNAZIONALE) 

 
XVII GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ TRA IL TERRORISMO E LA GUERRA
LA SPADA NEL FODERO
A 40 anni dalla Pacem in terris, il Papa lancia un "impegno permanente" per la pace, dono di Dio da costruire sulla Terra.
 
Si fa presto a dire pace. Cos'è la pace? È forse il silenzio intriso di morte e rovina che regna alla fine di una battaglia, non importa se combattuta con lance e spade o con bombe intelligenti e commandos? Ha forse ragione Tacito, il grande storico latino, quando, nella Vita di Agricola, commentando le sanguinose imprese delle legioni romane annota amaro: Ubi solitudinem faciunt, pacem appellant, "dove fanno un deserto, lo chiamano pace"? «La parola pace è oggi quanto mai logora», ammette don Tonio Dell'Olio, coordinatore italiano di Pax Christi. «Ma è altresì vero che mai come ora i credenti devono riflettere sulla pace, pregando per essa e agendo affinché s¹imponga, nonostante tutto. Sta avvicinandosi il 40° anniversario della Pacem in terris, scritta da Giovanni XXIII nel 1963. Giovanni Paolo II vuole sottolineare la ricorrenza al punto da scegliere questo tema per la prossima Giornata mondiale della pace: "Pacem in terris, impegno permanente"». L'11 settembre 2001, gli attentati negli Usa, causa di migliaia di vittime innocenti, hanno lasciato il mondo senza fiato, inebetito, irato. La successiva risposta armata, con il suo corollario di morti altrettanto innocenti, ha suscitano dibattito e polemiche. «Ricordo le accorate parole pronunciate dal Papa il 21 ottobre 2001», riprende Dell'Olio. «"Nel nome di Dio", disse Giovanni Paolo II, "ripeto ancora una volta: la violenza è per tutti solo un cammino di morte e di distruzione che disonora la santità di Dio e la dignità dell'uomo"».
Chi "osa" parlare di perdono. «Il 24 gennaio di quest'anno, ad Assisi, i rappresentanti delle diverse confessioni religiose hanno redatto un Decalogo per la pace, che un mese più tardi il Papa ha inviato ai capi di Stato e di Governo, accompagnandolo con una sua lettera personale», continua don Dell'Olio. «Il Decalogo per la pace condanna fermamente il terrorismo, invoca l'educazione al rispetto e alla stima reciproci, punta a diffondere la cultura del dialogo, difende il diritto di ogni persona a condurre un'esistenza degna, osa parlare di perdono».
Don Tonio Dell'Olio invita i giovani a riconoscere certi ragionamenti malati, che ­ amplificati dai mass media ­ intossicano la società e talvolta anche settori della Chiesa («è accaduto», osserva). «Dove sta scritto che i cattivi sono sempre e solo gli altri, che i nemici sono gli unici crudeli e che la verità è sempre e solo dalla nostra parte? Dove sta scritto che la guerra è inevitabile? Per i cristiani, continua a valere quanto si legge nel Vangelo ("Rimetti la spada nel fodero") e nei documenti più recenti del Magistero, come ad esempio nella Tertio millennio adveniente, al numero 52: "Alla crisi di civiltà occorre rispondere con la civiltà dell¹amore, fondata sui valori universali di pace, solidarietà, giustizia e libertà, che trovano in Cristo la loro piena attuazione". La pace, insomma, va invocata come dono del Signore. È infatti "frutto della giustizia" (Isaia 32,17) ed "effetto della carità" (Gaudium et spes, 78). Ma va anche cercata rimboccandosi le maniche, qui sulla terra, rafforzando tra l¹altro le organizzazioni internazionali, Onu in testa, che alcuni vorrebbero definitivamente affossare».
«Pur con tutti i limiti, il sesto e il settimo capitolo dello statuto dell'Onu indicano in effetti modalità più democratiche, partecipate e potenzialmente efficaci, se le si vuole applicare davvero, per prevenire o per affrontare i conflitti, ponendo loro fine», ragiona dal canto suo Marco Bertotto, presidente della sezione italiana di Amnesty International. «Al di là delle dichiarazioni di facciata e di certa propaganda, la reazione agli attacchi contro i civili verificatisi negli Stati Uniti l'11 settembre 2001 ha invece una marcata impronta unilaterale».
Una cosa allarma particolarmente Amnesty International. «La pur necessaria, giusta e ineludibile risposta al terrorismo in molti Paesi ha messo in ombra la sacrosanta salvaguardia dei diritti umani», prosegue Marco Bertotto. «Si sta affermando un paradigma a nostro giudizio pericoloso: tanti i Governi ritengono infatti che la sicurezza e i diritti umani siano due valori contrapposti. Noi chiediamo di capovolgere quest'impostazione, fonte di un crescente numero di casi preoccupanti. Non c'è solo il Medio Oriente. In nome della sicurezza, ad esempio, Russia, Cina, Egitto e Zimbabwe hanno usato la mano pesante contro la dissidenza interna. Corea del Sud, Giordania, India, Malesia e Pakistan hanno varato norme d'emergenza che comprimono gravemente certi diritti individuali. Così come hanno fatto il Regno Unito e gli Usa».
«Negli Stati Uniti, in particolare, il varo di Tribunali speciali è discriminatorio e aberrante, dal momento che interessa solo gli stranieri, le prove a carico possono essere tenute segrete e non esiste appello. Lo ribadiamo: non c'è pace e sicurezza senza il rigoroso rispetto dei diritti umani», conclude Bertotto. (
di Alberto Chiara, Famiglia Cristiana, 21 luglio 2002)
 
TRAFFICO DI CARNE DI BALENA TRA NORVEGIA E ISLANDA
 
Greenpeace denuncia che un carico di 8 tonnellate di carne di balena, (l'equivalente di 4 o 5 balenottere) ha lasciato la Norvegia ieri e sta per arrivare in Islanda. "Si tratta di un cinico tentativo di riaprire la caccia commerciale alle balene. La Norvegia vuol mostrare al mondo che continua a commerciare la carne di balena perché l'Islanda non ne ha a sufficienza, a causa della moratoria. E' falso: L'Islanda dispone gia' di carne di balena grazie agli esemplari catturati accidentalmente dalle reti da pesca e in piu' ha una sovrapproduzione di carne di agnello" spiega John Frizell, responsabile della Campagna Balene di Greenpeace. Ogni anno vengono catturate nelle reti islandesi, infatti, dalle 15 alle 25 balenottere, la cui carne viene poi messa in commercio nel Paese. La Norvegia continua, da 16 anni, a violare la moratoria alla caccia, pur essendo membro della Commissione Baleniera Internazionale (Iwc), mentre l'Islanda ha provato quest'anno ad essere riammessa, ma la Commissione ha rifiutato l'ingresso proprio perché si tratta di uno stato che non riconosce la moratoria. La Norvegia aveva provato, nei mesi scorsi, a vendere carne di balena al Giappone, ma le autorita' sanitarie nipponiche avevano vietato l'importazione perché gli alti livelli di mercurio, Pcb e Ddt nella carne non la rendevano idonea all'alimentazione. Questi inquinanti, chiamati POP, si accumulano nel grasso dei cetacei, che si trovano al vertice della catena alimentare. Norvegia e Islanda proveranno nuovamente a chiedere l'eliminazione della moratoria alla caccia alle balene in occasione della riunione della CITES prevista a Santiago del Cile, dal 3 al 15 novembre. La campagna Balene di Greenpeace http://www.greenpeace.it/whales
 
Virus russi e razzisti
Bande di skinhead e fascisti rendono Mosca insicura per caucasici e maghrebini, asiatici e africani. Aumentano le tentazioni sicuritarie che si sommano a un antico antisemitismo strisciante.
 
Da quando sono apparse per le strade di Mosca delle bande di skinheads e fascistoidi la città è diventata pericolosa per la gente di colore. D'altra parte i russi dicono «un nero» per indicare sia i caucasici che i maghrebini, gli asiatici, insomma chiunque si possa riconoscere dai tratti del viso. «Non bisogna credere che il problema non riguardi anche noi» - ha dichiarato alle Izviestia il rappresentante di una grande potenza europea. «Molto del nostro personale è originario dei paesi ex coloniali. Non vogliamo che in Russia si battano e a volte si ammazzino delle persone per il colore della loro pelle». Ancora più espliciti sono stati gli ambasciatori di due paesi africani, Kenia e Zimbabwe, che sono stati vittime di brutalità mentre uscivano da un grande magazzino in piazza Smolensk, quasi di fronte al ministero degli Esteri. Ma deplorano soprattutto le violenze fatte agli studenti africani, e perfino ai bambini delle elementari.

Protestano i diplomatici - Finalmente qualche giorno prima dell'arrivo di George W. Bush, il ministro russo degli Esteri Igor Ivanov ha trovato il tempo di ricevere una delegazione di diplomatici venuti a protestare contro le aggressioni degli skinheads. Era guidata da Sven Hirdman, ambasciatore di Svezia, un uomo alto che parla correntemente il russo, decano del corpo diplomatico che era accompagnato da un ambasciatore per continente (delle Filippine per l'Asia, del Gabon per l'Africa e dell'Ecuador per l'America latina). Il colloquio è stato lungo e a quanto pare tempestoso. Le cose si sono infatti aggravate negli ultimi mesi. Un rifugiato afghano, impiegato del Ministero degli Esteri russo, è stato picchiato a morte in pieno centro di Mosca. Qualche giorno dopo, all'inizio di maggio, la stessa sorte è stata subita da un africano, Abdul Haquim Hakrid, del quale la stampa russa non si è nemmeno degnata di indicare la nazionalità. Due marinai americani sono stati aggrediti in pieno Arbat, una delle grandi arterie pedonali della capitale. Ad aumentare il malessere, si è aggiunto il tribunale di una regione di Mosca che ha mandato assolti due giovani che erano accusati di aver ucciso, il 23 agosto 2001, un angolano, Paul Massa Maioli, sposato con una russa e padre di due bambini. Secondo tutte le testimonianze gli skinheads, in quella calda sera d'estate, un po' ubriachi si erano gettati su un tavola occupato da diversi africani e uno di costoro è caduto tentando di scappare. Lo hanno finito a colpi di bastone. Ma il tribunale ha concluso che la vittima avrebbe urtato l'asfalto cadendo e che la morte doveva considerarsi accidentale. I due imputati sono stati condannati soltanto a un'ammenda per vagabondaggio.

Il nuovissimo razzismo - Chi sono questi skinheads, che non cercano di nascondersi e spesso portano al braccio una fascia con su scritto «Russia»? E' evidente la loro ispirazione fascista: alla vigilia del 20 aprile, anniversario della nascita di Hitler, hanno inondato le ambasciate di avvisi sulle proprie intenzioni, anche se è stata solo una bravata. Il problema è stato sollevato anche in una lunga intervista della rete televisiva Ort al procuratore generale Vladimir Ustinov. Questo funzionario pressoché inamovibile si è detto sorpreso che la Russia, che ha pagato così cara la vittoria sul fascismo, si trovi di fronte a una nuova generazione che non ne conserva alcun ricordo, ma ha tenuto a sottolineare che l'anno scorso ci sono state soltanto 86 aggressioni a carattere razzista e nei primi mesi di quest'anno soltanto 80, cioè niente in confronto ai tre milioni di delitti e violazioni regolarmente registrate (ma il 40 per cento dei crimini e il 95 per cento dei delitti economici non vengono registrati). E perché ha chiesto alle forze dell'ordine di vigilare sulle attività razziste? «E' un ammonimento abituale che si rinnova quasi tutti i mesi» ha risposto imperturbabile. Un giovane attore molto popolare, Ivan Livanov, che partecipava all'intervista televisiva, ha osservato che quando, all'inizio del secolo scorso, erano dilagati i pogrom, si è presto scoperto chi li istigava e quanta responsabilità ne avesse la polizia zarista. Oggi chi è il responsabile? «Gli skinheads raramente sono arrestati e, se proprio gli va male, vengono incolpati di vagabondaggio, con pene assai leggere. C'è una legge che punisce molto severamente le azioni razziste e che andrebbe aggiornata, ma soltanto 194 deputati hanno votato perché sia iscritta all'ordine del giorno mentre ne occorrono 225».

Il tamburo dell'«insicurezza» - Non basta. Secondo un sondaggio il 58 per cento dei russi pensa che in fondo gli skinheads fanno il «lavoro» che dovrebbe fare la polizia, mentre il 55 per cento degli intervistati sostiene che l'insicurezza nelle città dipende dai «neri». L'immagine è quella di un paese xenofobo. Per fortuna questi sentimenti non si traducono in un voto per i partiti estremisti. Nel dicembre 1992, quando il partito di Vladimir Zirinovski, apertamente xenofobo, ha ottenuto 14 milioni di voti, l'allarme è stato grande nel mondo, ma da allora i suoi suffragi sono enormemente diminuiti e lo stesso Zirinovski, diventato vicepresidente della Duma, ha abbassato molto i toni. Ma non è il caso di stare tranquilli e sottovalutare gli eccessi che inondano l'immenso paese, dove la miseria alimenta impulsi primitivi fra i giovani senza lavoro e perfino, a volte, fra i reduci della guerra mondiale.

L'antico antisemitismo - Più difficile da definire il capitolo dell'antisemitismo. Per lungo tempo il Partito comunista, che faceva parte del «Fronte patriottico», ha condotto una campagna antisionista che a momenti sconfinava nell'antisemitismo. Alcuni governatori comunisti, come Vladimir Kondratienko, della regione di Krasnodar, lo professavano apertamente. Alla vigilia delle elezioni legislative del 1999, il partito comunista ha messo freno a questa campagna, il che non impedisce che in tutte le manifestazioni di strada si vedono slogan che fanno l'equazione sionismo eguale nazismo. Di qui l'espressione «rosso-nero» comune nella stampa russa. Gli skinheads ci hanno messo del loro, stampando sui biglietti di cento rubli la scritta «morte agli ebrei». Curiosamente la banca nazionale non ha giudicato necessario invalidarli. In questi giorni sull'autostrada da Kiev a Mosca, a trenta chilometri dalla capitale è spuntato un cartello con la stessa iscrizione. Molte macchine gli sono passate davanti senza fermarsi, ma una giovane donna di 28 anni ha deciso di scendere e toglierlo. Appena lo ha toccato è esplosa una bomba artigianale, ferendola. E' solo un esempio, il più recente, del clima nel paese. (di K. S. KAROL)
DOSSIER 

IMMIGRAZIONE
 
APPROVATA LA LEGGE APARTHEID
 

Giovedì 11 luglio 2002 è stata definitivamente approvata dal Senato la legge Bossi-Fini sull’immigrazione con 146 voti a favore, 89 contrari, 3 astenuti, dopo una settimana di votazioni sulle centinaia di emendamenti dell’opposizione, tutti respinti.  Le norme che l’Ulivo e Prc considerano pessime, entrano in vigore. A favore della legge hanno votato tutti i senatori della Casa della Libertà, contrari l’Ulivo, Rifondazione comunista. Tra i punti più contestati della normativa: - le impronte digitali, rilevate agli immigrati che chiedono il permesso di soggiorno o fanno domanda di rinnovo; - il permesso di soggiorno, inoltre, sarà concesso solo a chi ha già un contratto di lavoro e durerà due anni; - l’immigrato che perde il lavoro avrà due alternative: o tornare in patria o finire tra i clandestini; - lo straniero senza permesso di soggiorno viene espulso per via amministrativa; se è privo di documenti viene portato in un centro di permanenza per 60 giorni (prima erano 30) durante i quali si cerca di identificarlo. Se non ci si riesce al clandestino viene “intimato” di lasciare il territorio entro 3 giorni (prima era entro 15 giorni); - lo straniero espulso che rientra in Italia senza permesso commette un reato.  Per ottenere la carta di soggiorno, che a differenza del permesso non ha scadenza, il periodo di tempo necessario passa da cinque a sei anni. Inoltre il decreto del Presidente del Consiglio che determina il numero di extracomunitari che possono entrare ogni anno in Italia diventa facoltativo. - Scompare la figura dello sponsor, che era stata introdotta dalla legge Turco-Napolitano; - sul fronte della repressione le navi della Marina militare avranno più poteri per bloccare le carrette che trasportano in Italia i clandestini; - ciascuna famiglia potrà regolarizzare una sola colf, ma non è stato posto un limite per le badanti, ossia per chi assiste disabili o anziani. “Riteniamo questa legge assolutamente sbagliata – ha commentato il presidente dei senatori ds, Gavino Angius – anche l’Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati afferma che questo provvedimento calpesta e nega diritti fondamentali della persona”. “Ci sembra – ha aggiunto Angius – un giudizio più che sufficiente per rispedire al mittente un provvedimento cinico, razzista, indegno di un Paese civile com’è il nostro”. “Dietro questa legge – prosegue Angius – c’è una logica assolutamente lontana da quella dell’integrazione, una logica che vede lo straniero come un estraneo, un ospite precario da sfruttare fino a che serve, un limone da spremere e buttare”.  “Una legge feroce, sbagliata e ingiusta - incalza Massimo Brutti, che ha annunciato in aula il voto contrario dei Ds . “Questa legge – ha spiegato Brutti – conduce solo alla precarietà della vita e del lavoro degli immigrati che lavorano in Italia, senza aggiungere nulla: viene ridotta alla metà la durata del permesso di soggiorno: ci vorranno 6 anni per ottenere la carta di soggiorno; una figlia di 18 anni non potrà ricongiungersi con la famiglia in Italia, i nonni non potranno accogliere i nipotini, perché, in questi casi, il ricongiungimento è impossibile”. “Questa legge porta il timbro della Lega, il timbro di una forza politica che è contro gli italiani del Mezzogiorno in cerca di lavoro al nord, contro gli immigrati extracomunitari più poveri, contro gli stranieri”. E Stefano Boco, senatore dei Verdi “E’ prevalsa la logica di una nevrosi paranoide nei confronti degli stranieri”.  Reazioni fortemente negative da parte del volontariato contro questa legge “ingiustificata e intollerante”, come l’ha bollata don Luigi Ciotti che ha annunciato una raccolta di impronte digitali dai referenti regionali della associazione Libera da lui fondata e che verranno consegnate alla Questura di Roma.  Una legge – ha aggiunto don Ciotti – che rischia di ratificare una immagine dello straniero come soggetto pericoloso o di un potenziale delinquente”. Per il presidente nazionale dell’Arci, Tom Benetollo “viene sancito istituzionalmente l’imbarbarimento del rapporto tra Stato e migranti. L’Arci continuerà la battaglia a fianco degli immigrati per impedire, con azioni di disobbedienza, l’attuazione di una legge ingiusta”- Per Loretta Caponi, presidente del Forum delle comunità straniere in Italia  parla di “delusione”  e di “inseguimento del consenso della xenofobia diffusa”. E Dino Frisullo, presidente dell’Associazione “Senzaconfini”, ha definito la legge Bossi-Fini appena approvata “Legge apartheid”. Durissimo il giudizio della CGIL Per il segretario confederale Giuseppe Casadio, si tratta “dell’interpretazione materiale di pulsioni regressive, xenofobe, quando non esplicitamente razziste, che convivono nella pancia della nostra società e che da una parte politica importante del nostro governo vengono alimentate e coltivate”.

LIVIA TURCO (DS): “LEGGE DANNOSA ALL’ECONOMIA E FORIERA DI INSICUREZZA”

“Altroché riforma! Con la Bossi-Fini si torna alla vecchia politica basata sull’aumento della clandestinità e successive sanatorie. Infatti questa legge, appena approvata, ha già prodotto guasti profondi perché è stata accompagnata dal blocco delle quote degli ingressi regolari. Ciò ha provocato gravi danni alla nostra economia e ha determinato un forte aumento di immigrati clandestini”. Lo dichiara Livia Turco responsabile Welfare della Segreteria nazionale dei DS. “Per riparare ai danni di questa scelta dannosa e grave – continua la Turco – ricorrono alla sanatoria. Alla faccia della coerenza!”. “Proprio loro che sono andati al governo ingannando gli italiani e promettendo loro che avrebbero cancellato sia l’immigrazione clandestina che le sanatorie. La Bossi-Fini è una legge grave perché lede il principio costituzionale di pari dignità tra le persone”. E’ una legge dannosa all’economia e foriera di insicurezza, Continueremo la nostra ferma battaglia di opposizione a partire dall’entrata in vigore della legge. Dimostreremo all’opinione pubblica i danni che essa provoca e le parti in cui non sarà in grado di funzionare”. “Attiveremo una azione di monitoraggio sul territorio costruendo un’ampia rete che coinvolga competenze, associazioni, imprenditori e cittadini. Metteremo in campo un altro messaggio: quello della dignità e dei diritti. Saremo accanto alle persone immigrate per difenderne dignità e diritti e per costruire relazioni positive tra italiani e immigrati”.  

CIR: LA NUOVA LEGGE BOSSI-FINI, UNO “SCHIAFFO” AL DIRITTO D’ASILO

L’Italia rimane all’ultimo posto nell’Unione Europea per la tutela dei rifugiati e del diritto d’asilo. Dopo le espressioni di soddisfazione della maggioranza per l’approvazione della nuova legge sull’immigrazione e l’asilo, il CIR ribadisce la sua delusione e grave preoccupazione per una legge che pone il nostro Paese in netto contrasto con le proposte di direttive comunitarie che il mese scorso il Consiglio europeo di Siviglia aveva formalmente richiesto di adottare. “Il nostro Paese – sottolinea Christopher Hein, Direttore del CIR – tradisce gli impegni assunti a livello internazionale, ma anche all’interno dello stesso Parlamento. L’iter della legge aveva visto un ordine del giorno, largamente condiviso soprattutto alla Camera, che ben si inseriva nel processo europeo volto ad uniformare la disciplina del diritto d’asilo all’interno dell’Unione, secondo quanto previsto da precisi strumenti internazionali, quali la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo del 1948 (art. 14) e la Convenzione di Ginevra relativa allo status dei rifugiati del 1951”. “Questa legge”, continua Hein, “rappresenta un’altra occasione mancata per l’attuazione di una normativa organica sul diritto di asilo in Italia, previsto dalla Costituzione e ora “liquidato” in due soli articoli, 31 e 32 del nuovo testo sull’immigrazione”. Tra i punti sui quali il CIR esprime con forza la propria disapprovazione, la previsione relativa al ricorso. In caso di respingimento della richiesta d’asilo, infatti, la stessa Commissione territoriale che ha deciso in prima istanza, andrà a giudicare il ricorso del richiedente, assieme ad un membro della Commissione nazionale per il riconoscimento dello status di rifugiato, in chiara violazione degli standard minimi di garanzia previsti a livello nazionale, internazionale ed europeo. Inoltre, la legge nega esplicitamente la sospensione del provvedimento di allontanamento dal territorio. Tale provvedimento che scatta automaticamente al momento del diniego del riconoscimento dello status di rifugiato da parte della Commissione territoriale, salvo l’esistenza di un titolo di soggiorno per altri motivi. In tal caso viene negato il principio di non-refoulement (art. 33 della Convenzione di Ginevra), principio di diritto internazionale fondamentale. Il CIR accoglie con favore l’introduzione di un c.d. “status umanitario” per coloro che non rientrino nella definizione formale di rifugiato, e la previsione relativa al proseguimento del Programma Nazionale Asilo (PNA), il primo piano di accoglienza ed integrazione per i rifugiati e i richiedenti asilo in vigore dal 2001. Nonostante questi due elementi positivi, il nostro Paese dimostra ancora una volta, con questa legge, di tirarsi indietro rispetto agli impegni assunti di fronte alla comunità internazionale, con una disciplina soltanto marginale e provvisoria del diritto d’asilo inserita nel diverso e più ampio contesto dell’immigrazione.

UNA LEGGE CONTRO IL VANGELO

di Alex Zanotelli

Editoriale da Mosaico di pace - rivista mensile promossa da Pax Christi Italia - Luglio 2002

Non mi sarei mai aspettato di ritornare in Italia dopo 12 anni spesi nei sotterranei della vita e della storia, nella baraccopoli di Korogocho nella periferia di Nairobi (Kenya), ed essere accolto con una legge come la Bossi-Fini. Ma cos’è successo? Ho chiesto a eminenti studiosi in pubblici dibattiti in Puglia (quali Antonio Brusa o Franco Cassano). Balbettavano, balbettiamo tutti. Una cosa è certa: in un ventennio il popolo italiano ha fatto una virata antropologica incredibile (una volta mandavamo schiere di antropologi a studiare le "tribù" africane, forse è giunta l’ora che gli antropologi africani vengano a studiare la "tribù" italiana e a spiegarci cosa stia avvenendo proprio in un paese di migranti come l’Italia). Noi italiani in questi ultimi due secoli siamo stati un popolo di migranti (oltre 60 milioni di italiani vivono oggi all’estero!)In barba a tutta una storia di migrazioni, in barba a tutte le campagne di difesa dei diritti umani, culturali, religiosi, dei nostri connazionali all’estero, in barba a tutto e tutti…siamo arrivati ora alla Bossi-Fini. Mi vergogno di essere italiano, ma mi vergogno soprattutto di essere cristiano (se cristiani sono coloro che hanno votato o approvato questa legge!). L’immagine più ripugnante è senza dubbio quella della raccolta di impronte digitali degli immigrati (basterebbe ricordare quello che questo significa nell’immaginario popolare!). Ma quello che preoccupa di più della Bossi-Fini è che mette fra parentesi la persona (quello che interessa è che l’immigrato lavori, non che esista come essere umano con una propria cultura o come cittadino. In questo senso la legge Fini-Bossi avalla una mentalità secondo la quale l’immigrato deve essere una merce da utilizzare. L’immigrato è legalmente riconosciuto fintanto che serve al capitale e poi può essere respinto al mittente. E se l’immigrato non esiste come soggetto di diritti, allora non esisterà neanche il rispetto per la sua cultura, per la sua esperienza religiosa. E se questa è la mentalità che regge questa legislazione, è chiaro che ignorerà anche le cause strutturali che spingono tanta gente a cercare una possibilità di vita qui da noi (gli squilibri internazionali, la geopolitica delle guerre, i sempre più marcati divari tra straricchi e impoveriti). Non risolveremo mai il problema delle immigrazioni se non risolveremo la profonda sperequazione economico-finanziaria che regge questo mondo dove il 20% si pappa l’83% delle risorse di questo mondo e questo per lo strapotere militare che serve a difendere lo stile di vita di pochi a spese di molti morti di fame. Anche in questo, la legge Bossi-Fini introduce misure di polizia e di ordine pubblico, di sicurezza per incassare facili consensi, agitando lo spauracchio dell’immigrato come delinquente. È penoso constatare come questa politica si tenga sempre più al largo non solo dai valori cristiani, ma anche da una qualsiasi idea di società accogliente e dialogante. Penso che come credenti e come uomini non ci rimanga che il rifiuto di una tale legislazione. È un insulto sia alla nostra umanità come alla fede cristiana. Per questo spero che al più presto la chiesa ufficiale italiana possa esprimere il proprio rifiuto sdegnato per questo pezzo di legislazione. Ma soprattutto possa far partire un processo educativo di base per le comunità cristiane che le porti a vedere nell’altro, nell’immigrato, nel diverso, una ricchezza e non un problema. Solo un prolungato impegno educativo alla base che rimetta in discussione l’ideologia della sicurezza, della tolleranza-zero, l’ideologia della nostra superiorità potrà permetterci di sperare che un domani come popolo potremo esprimere qualcosa d’altro della legislazione Bossi-Fini . Ed infine vorrei chiedere a questa nostra Chiesa italiana il coraggio di far partire un movimento come il sanctuary movement (il movimento per il diritto di asilo). Questa esperienza nasce negli USA negli anni ’80 per aiutare gli immigrati provenienti dal Salvador, Guatemala, Nicaragua, che restituiti ai loro governi avrebbero dovuto affrontare o la prigione o la morte. Le comunità ecumeniche di resistenza forti della tradizione biblica del diritto di asilo(santuario) si facevano carico di determinati soggetti a rischio. Se la polizia minacciava di arrestarli, tutta la comunità faceva quadrato attorno ad essi ed iniziava il cammino di difesa in corte. È solo un suggerimento. Dobbiamo però tutti intraprendere la resistenza dal basso se diciamo di credere, come Tonino Bello, alla "convivialità delle differenze". (Alex Zanotelli) 

RESISTENZA alla Bossi/Fini
a cura di SENZACONFINE, Associazione antirazzista e luogo d'incontro multicolore - 00154 Roma, via di Monte Testaccio 23 - Tel. 06.57288635-06.57302933-339.6504639

Oggi inizia la resistenza a una legge apartheid.Contro una legge che, aggravando norme inique già presenti, istituzionalizza l'apartheid nel mercato del lavoro e nella società, l'associazionismo che in gennaio porto' a manifestare a Roma duecentomila persone chiamerà tutti gli operatori, i cittadini, gli enti locali democratici a una dura resistenza e all'obiezione di coscienza, senza escludere l'abrogazione per via referendaria, perchè il paese è molto meno xenofobo della sua rappresentanza parlamentare. Un osservatorio documenterà e denuncerà alla Corte Costituzionale e agli organismi internazionali le violazioni dei diritti umani e costituzionali, a partire dalla cinica introduzione, per il riscatto dei contributi e per il ricongiungimento con i genitori, di un limite d'età ben superiore alla speranza di vita media nel Sud del mondo. Ma fin d'ora invitiamo a disobbedire e violare pubblicamente quelle norma che calpestano diritti inviolabili. Nei prossimi giorni chiederemo ai sindacati di programmare insieme, per settembre, una giornata nazionale di lotta che, come già a Vicenza a Reggio Emilia, fermi simbolicamente il lavoro e riempia le piazze di lavoratori italiani e immigrati, contro un alegge che evoca quelle "gabbie salariali" che, per il Sud Italia, furono travolte da un altro autunno caldo".

APPROVATA LA LEGGE BOSSI FINI. UN PENSIERO DI PADRE SILVIO TURAZZI, MIGRANTE MISSIONARIO

"Da oggi firmerò i documenti ufficiali con l'impronta digitale. Come gli analfabeti, come i criminali. Per non dimenticare la discriminazione nei confronti degli immigrati. Così è, finchè le impronte non saranno richieste a tutti i cittadini italiani e non italiani. La nuova legge sancisce una cultura che va contro la mia coscienza. Come migrante per condividere la ricchezza del Vangelo (sono missionario) ho conosciuto altre culture, ho visto piaghe profonde nella vita di altri popoli. Il diritto alla sussistenza, alle medicine, allo studio, al lavoro, negato a milioni di persone, soprattutto per logiche di profitto.
Perchè le migrazioni? Perchè non impegnarci più seriamente come individui, ma anche come società, per garantire a tutti i popoli i diritti fondamentali? Non è umano ributtare in mare chi dalla zattera tenta di salire sul transatlantico. Non si può dimenticare. Se le migrazioni sono motivo di ricchezza culturale e di manodopera, sono anche sofferenza per chi le vive (e le subisce) come un problema della società che accoglie. Ma i problemi, come in famiglia, si possono risolvere ripartendo dall'uomo, dal rispetto reciproco, con il dialogo" (P.Silvio Turazzi).

 ASSOCIAZIONI & APPELLI


Petizione per l'iniziativa italiana contro la terza guerra del Golfo

Avete sentito dell'imminente attacco all'Iraq. Ritengo utile essere vigilanti e attivi. Come punto pace-Pax Christi di Verona stiamo diffondendo l'appello per fermare la terza guerra del Golfo, che immagino conosciate già. Si chiama "Petizione per l'iniziativa italiana contro la terza guerra del Golfo". Si può trovarla su www.unponteper.it oppure www.retelilliput.org. Fraterni saluti. Sergio Paronetto

VISITA A BARBIANA - PARTENZA DA SAN BONIFACIO

Giovedì 22 agosto, come ogni anno, con un gruppo di amici andremo a Barbiana dove è vissuto e morto don Lorenzo Milani. E' un occasione indispensabile per ripensare e riflettere sul pensiero e sulla vicenda umana di don Lorenzo oltre che per ritrovarci e stare insieme. Il programma è questo: ore 6.15 un pullman parte da San Bonifacio (Piazza Costituzione); ore 6.30 un pullman parte da San Zeno di Colognola ai Colli (di fronte alla chiesa); ore 6.35 i pullman si incontrano a Strà di Colognola ai Colli (davanti al ristorante Bareta); ore 7.00 al casello di Nogarole Rocca per raccogliere altri amici; ore 9.50 circa uscita a Barberino per pausa ristoro; ore 10.15 in viaggio verso Barbina; ore 11.00 sosta dei pullaman e partenza a piedi verso Barbina;  ore 11.30 arrivo a Barbiana; visita al cimitero dove è sepolto don Lorenzo e breve riflessione ; pranzo al sacco; incontro con un testimone; ore 16.00/16.30 visita al Centro di documentazione don Milani di Vicchio; ore 18.00 partenza per il ritorno; ore 22.00 circa rientro. Costo del viaggio circa 10 euro e abbigliamento leggero e poco ingombrante. Per informazioni e prenotazioni: Luigi Adami 0457650393, Lorenzo Dani 0457665005, Mariano Mariotto 0457614468, Loredana Mazzonelli 0457901838,  Paolo Veronese 0457820845

VENEZIA - 2° SALONE DELL'EDITORIA DI PACE
 
Care amiche e cari amici, vi confermo che anche quest'anno dal 6 all'8 dicembre 2002, avrà luogo a Venezia il secondo salone dell'editoria di pace con alcune importanti variazioni che mi auguro possano rendere più utile la manifestazione. C'è un giorno in più di incontro e di esposizione e vendita; la sede è riscaldata,e al chiuso; molto  vicina sia a piazzale Roma che alla stazione ferroviaria (5 minuti a piedi); ed è  una sede ancora più bella di quella dello scorso anno, la Scuola Grande san Giovanni Evangelista (solo per la incomparabile bellezza e funzionalità della sede varrebbe la pena fare il salone ed esseci). Ma non basta, perchè quest'anno cercheremo di preparare da fine settembre il catalogo tematico su "potevano essere anni di pace e sono e sono stati anni   di guerra " per il quale non appena ricevuto la vostra adesione, vi manderò la traccia  per compilazione del vostro contributo ( per questo è importante che io possa ricevere a  stretto giro di posta  un vostro graditissimo cenno). Quest'anno poi l'organizzazione  é tutta direttamente curata da me ( e quindi vi chiedo ancora una maggiore volontà di amicale collaborazione e venia per le eventuali deficienze), questo non solo per contenere i costi e offrire maggiori servizi, ma anche per rendere ancora più evidente il carattere promozionale del salone, non avendo e non potendo avere la Fondazione che lo promuove fini di lucro. Vi sarà chiesto un "contributo alle spese", da un minimo di 100 euro a quanto ciascuno di voi riterrà giusto ed opportuno  dare per concorrere alla riuscita dell'iniziativa. Lo spazio espositivo sarà dato in base alle esigenze di ciascuno, fermo restando  che per chi avesse problemi ad essere presente in modo autonomo ci sono già due llibrerie che sono pronte a prendere accordi con chi vuole garantire comunque la sua presenza.
Mi pare di aver detto quanto era essenziale. Conto molto in una vostra risposta nella quale, se volete mi potete già indicare se avete incontri da suggerire, se volete organizzare autonome presentazioni ecc. Sono grato fin d'ora a quanti vogliono e possono darmi indirizzi mirati di persone e realtà cui hanno già fatto conoscere l'iniziativa. Conto infatti di ragiungere almeno 100 presenze editoriali (tra editori e rfiviste) perchè l'appuntamento di inizio dicembre a Venezia possa essere sepre più utile per tutti. Grazie per l'attenzione e cordiali saluti. Giovanni Benzoni, responsabile del Progetto Iride della Fondazione Venezia per la ricerca sulla Pace a parte l'indirizzo mail :gbenzoni@tin.it i miei recapiti telefonici sono : con segreteria <e fax:041.5206960 e cell.328.2517362  mentre per la posta è consigliabile usare il mio indirizzo di casa : Cannaregio 6057, 30131 Venezia.

LO SPIRITO D'EUROPA: SFIDE GLOBALI E IDENTITA' NAZIONALI . Un convegno al Castello di Capalbio venerdì 26 luglio ore 16,30

È ormai chiaro a tutti che l'introduzione dell'euro è stato solo un passo, anche se significativo, per la costruzione dell'Europa unita, processo lento e laborioso che non si può fondare solo su provvedimenti di politica economica e finanziaria. È cruciale definire l’europeità, uno spirito d’Europa, soprattutto alla luce dell’attuale situazione internazionale in cui gli equilibri politici e sociali del pianeta richiedono la presenza di un soggetto nuovo. Tra gli aspetti sui quali questa maturazione è divenuta urgente, c'è quello generato dalle scoperte scientifiche, che stanno ponendo nuovi interrogativi alle varie culture europee in diversi settori, dall’etica alla politica amministrativa, dalla giurisprudenza alla morale, dalla sociologia alla psicologia. Diventa dunque necessario ipotizzare momenti di sosta a tali processi in sé irreversibili, che troppo spesso sorvolano la vita di ciascun individuo, tempi di riflessione, in cui verificare che i frutti nuovi dell’ingegno umano siano effettivamente al servizio della crescita armonica dell’umanità e della pacifica convivenza. L'incontro, organizzato da Progetto Continenti, in collaborazione con il comune di Capalbio, l'associazione culturale Arteacapalbio e la Fondazione Basso, istituto che da alcuni anni ha al centro delle sue ricerche il processo di costituzionalizzazione dell'Europa, prevede un dibattito ad ampio raggio su temi come "L’anima europea: fondamenti, specificità e prospettive verso uno spirito comune", trattato dal giornalista Curzio Maltese,"I traguardi, le prospettive, gli interrogativi portati dalla scienza del nuovo secolo" affrontato da Giovanna Curatola, ordinario di Chimica Biologica all’università di Ancona, "Procreazione assistita e rappresentazione della genitorialità: una mitologia priva di immagini", trattato dalla psicoanalista Brigitte Allain-Duprè esperta di problemi dell’infanzia e dell’adolescenza, "L’identità culturale europea e la sfida della tecnica globale", curato dal filosofo Giacomo Marramao, docente di Filosofia Politica all’Università di Roma Tre e direttore scientifico della Fondazione Basso. Il dibattito è coordinato dalla psicoanalista Lidia Tarantini; le conclusioni sono affidate al teologo biblista Giuseppe Florio,  fondatore di Progetto Continenti. Al termine dei lavori, il ristorante “Da Maria” e i produttori della Strada dei Vini “Colli di Maremma” offriranno un buffet di assaggi di specialità gastronomiche locali e una degustazione di vini biologici. In piazza dei Pini, alle 21,30, sarà proiettato il film sul dramma cambogiano Urla del silenzio, il cui incasso verrà devoluto ad un progetto per i bambini di strada di Angkor (Cambogia). Per Informazioni: Progetto Continenti, tel. 06 59600319  -  06 5405004
 
VACANZE ESTATE 2002: TURISMO RESPONSABILE E SOLIDALE IN KENYA CON KOINONIA 
 
Koinonia e la 'Rusconi viaggi' propongono dei 'Safari' alternativi dove, oltre a visitare città e parchi, si può incontrare la gente del Kenya, la loro cultura, le loro tradizioni, insomma, la loro vita. Si visitano i luoghi che i normali turisti non vedono mai: la Nairobi dei progetti per i 'bambini di strada', delle associazioni di volontariato locale, dei malati di Aids, delle associazioni per la pace e la riconciliazione, delle piccole comunità cristiane... Si fa quello che oggi viene definito comunemente 'turismo responsabile e solidale'. Koinonia, comunità di laici keniani fondata dal comboniano italiano padre Kizito Sesana, metterà a disposizione le sue guide alla scoperta del Kenya più autentico. Gli utili realizzati con questi viaggi andranno interamente per il sostegno di due progetti per bambini di strada. Per informazioni: 'Rusconi Viaggi', viale Dante 28, 23900 Lecco - tel.: 0341 363077, fax: 0341 367918, e-mail: rusconiviaggi@rusconiviaggi.com
 
6-9 agosto a Longare (VI) davanti alla caserma Usaf
 
Il gruppo padovano di "Beati i Costruttori di Pace" sta cercando di organizzare per il 6-9 agosto (anniversario delle bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki) un'iniziativa di sensibilizzazione, riflessione e digiuno a Longare (VI). Il tema portante sarà la nonviolenza e il "no" alla violenza istituzionalizzata, alla produzione e al commercio delle armi.
Qualcuno di voi ricorderà che 10-12 anni fa i sit-in davanti alla base americana di Longare erano una tradizione annuale per i "Beati". Da uno di essi, nel '92, nacque l'idea di andare disarmati a Sarajevo in 500 (c'era anche don Tonino Bello). Il Comune ha già dato l'ok e mette a disposizione i locali della scuola elementare, per ospitare i partecipanti e le iniziative. Verranno inoltre realizzati sit-in di fronte alla base Usaf. Ci saranno testimonianze, incontri, lavori di gruppo e spettacoli. Saranno presenti: Alberto Degan, (entrato nei Comboniani a 35 anni, ha pubblicato il libro “Wilfred Owen e la grande guerra. Un obiettore di coscienza al fronte” (1995). Ad aprile ha tenuto un corso al corpo docente dell’Università dei Gesuiti di Bogotá sulla “Spiritualità della nonviolenza”); Mario Spallino, (attore teatrale, gia' collaboratore di Marco Paolini, ha portato in scena S.Francesco e a Longare portera' lo spettacolo "Camille va alla guerra", ambientanto in Afghanistan); Achille Ludovisi (di Ires-Toscana, pacifista che si e' "specializzato" nello studio della produzione e del mercato delle armi); Elia Pegollo (toscano, dei Verdi, e' andato a conoscere di persona con un gruppo dei Verdi la resistenza nonviolenta alle multinazionali del petrolio del popolo Uwa in Colombia e Ecuador); Joseph Mumbere (comboniano, è nato a Butembo (R.D.Congo) ed è cresciuto a Kisangani, quindi conosce sulla sua pella la realtà della guerra; si sta specializzando in nonviolenza e ha seguito seminari con uno dei pilastri del metodo nonviolento, Hildegard Gossmayer). E' stata inoltre chiesta la partecipazione a Tiziano Terzani. Mi chiedevo se fra di voi ci sono persone e gruppi che avrebbero piacere di sostenere la cosa, di collaborare e dare una mano insomma, se non altro nella sensibilizzazione e diffusione - oltreché partecipare. Vi chiedo di diffondere l'iniziativa a altre persone e realtà interessate. (Per contatti: Mariagrazia Bonollo, via Bassano del Grappa 54/b - 36030 Sarcedo (VI) - 0445/344264 - 348/2202662)
 
Il patrimonio monastico: risorsa per l’Europa
 
Scuola Superiore di Memoria Storica Europea, Centro Studi Farfense, Centro Studi Avellaniti e Il Segno dei Gabrielli editori comunicano che dal 27 agosto al 1 settembre 2002 si terrà Una settimana di studi monastici nel cuore dell’Italia centrale: Il patrimonio monastico: risorsa per l’Europa. Nell’attuale impegno per la costruzione dell’Europa si opera spesso come se nel corso della sua storia non si fosse mai sperimentato un analogo sforzo di unità.  Si dimenticano così la grande opera unificatrice del cristianesimo e i suoi grandi tessitori, i monaci. Al contempo custodi e diffusori del più autentico messaggio cristiano, essi fecero delle loro sedi i punti di riferimento di un ambito di scambi multiformi esteso al di sopra dei confini etnici e politici.  I monasteri furono infatti i nodi di una rete di relazioni che attraverso i riferimenti della fede e della liturgia e la sperimentazione concreta di analoghe regole di convivenza, produssero e diffusero un tessuto culturale comune. Avamposti della cristianità sia dal punto di vista spirituale sia dal punto di vista spaziale, monaci e monasteri furono inoltre i promotori e gli artefici delle forme di incontro e di comunicazione con le realtà esterne al mondo cristiano e, pur nella loro coerenza, seppero svolgere una continua opera di mediazione e di dialogo con le altre culture. Per edificare oggi un’Europa unita e allo stesso tempo aperta alle legittime esigenze di ogni sua componente è necessario creare supporti culturali che facciano superare le ricorrenti tendenze alla separatezza e al ripiegamento negli egoismi individuali e di gruppo. La spinta universalistica dell’esperienza monastica può quindi assumere oggi una valenza nuova in primo luogo ampliando la conoscenza delle sue origini e delle sue vicende. Questi sono alcuni dei motivi per i quali il Centro Studi Farfense con sede in Santa Vittoria in Matenano (AP) e il Centro Studi Avellaniti, con sede presso il Monastero di Fonte Avellana (PS) propongono una settimana di studi monastici articolata in due programmi distinti, con la partecipazioni di alcuni dei più rinomati storici italiani e esteri:  - a Santa Vittoria in Matenano (AP) – splendida cittadella del Piceno – dal 27 al 29 agosto 2002 sul tema: “Impronte monastiche nell’Europa medievale”, e, subito dopo  - presso l’Eremo di Fonte Avellana (Serra Sant’Abbondio – PS) – dal 30/8 al 1 settembre 2002 - sul tema “Romualdo di Ravenna e il monachesimo dell’età ottoniana”. Informazioni generali: Per il Seminario a Santa Vittoria in Matenano 27-29/8: Emilio Gabrielli, Presidente della Scuola Superiore di Memoria Storica Europea, tel. 045 7725374 oppure 045 77255543, mail scrivimi@gabriellieditori.it  ; Prof. Rolando Dondarini, docente di Storia Medievale, Università di Bologna, Presidente del Centro Studi Farfense,  mail  rolando.dondarini@tin.it; dondarini_r@mail.cib.unibo.it Per il Convegno presso l’Eremo di Fonte Avellana 30/8-1/9: don Alessandro Barban, Priore del Monastero di Fonte Avellana, tel. 0721 730261, mail alessandrobarban@libero.it
 
I CAMPI DI LAVORO DI CHIAMA L'AFRICA
 
27 LUGLIO - 03 AGOSTO - primo turno  03 – 13  AGOSTO - secondo turno. Un cammino di crescita personale, per approfondire la conoscenza dell’Africa, per rafforzare il legame con le sue genti, per far crescere la nostra coscienza. L'attività consisterà nella raccolta e vendita di materiali usati - vestiario, mobili, libri, giocattoli e oggetti vari - con la consapevolezza che possiamo trasformare in risorsa tutto ciò che viene scartato dalla nostra società: in Africa, come in molte altre parti del mondo, il recupero nelle discariche è fonte di sopravivenza per milioni di persone. Il lavoro sarà accompagnato da incontri di studio e formazione sul tema: “Africa: dalla schiavitù degli aiuti alla libertà dei diritti” e da momenti di convivialità solidale. Il ricavato sarà destinato a progetti di solidarietà con l’Africa. Per informazioni : SEGRETERIA DEL CAMPO: Chiama l’Africa - sede di Parma, strada Cavestro 14/A 43030 Vicomero (PR) tel 0521-314263 fax 0521-314269 - muungano@libero.it
 
Radio Onda d'urto... in festa
 
Questo il programma dei concerti in programma per la «Festa di radio Onda d’urto» che si terrà dal 9 al 24 agosto 2002 a Brescia – Via Grandi (zona industriale), uscita Brescia Ovest. Info: 030 45670 urtobs@ecn.org  www.radiondadurto.org. VEN 9: CHUMBAWAMBA; SAB 10: PIPPO DEL BONO (TEATRO); DOM 11 : CESARE BASILE ; MER 14 : AIRES TANGO; VEN 16 : BRATSCH ; SAB 17 : LA RUDA SALSKA ; MAR 20 : TRILOK GURTU ; MER 21 MACACO ; GIO 22 : BLACK UHURU ; VEN 23 PUNKREAS  +  MEGANOIDI ; SAB 24 : SUBSONICA

CORSO PER L’ ENERGIA E L’AMBIENTE DI SPRINGE (GERMANIA)

L’Energie und Umweltzentrum (Centro per l’energia e l’ambiente) di Springe/Eldagsen in Germania è un’associazione autogestita che dal 1981 lavora concretamente sulle tematiche che riguardano le energie rinnovabili, il risparmio energetico e idrico, la bioedilizia e la didattica ambientale. Per dare una realizzazione pratica a queste tematiche venne acquistata e ristrutturata, in modo da funzionare come modello dimostrativo, una ex scuola a Springe/Eldagsen vicino ad Hannover. Le tecnologie edilizie adottate, i sistemi di risparmio energetico e idrico, l’uso delle energie rinnovabili hanno ridotto in questa abitazione il consumo energetico complessivo del 70% e il consumo di acqua potabile del 50%. Sui 18.000 mq di terreno del Centro ci sono inoltre un’altra abitazione a basso consumo energetico costruita ex novo nel 1991 e una Casa Passiva costruita nel 2000 a consumo energetico pressoché nullo. Al Centro vi sono poi tra le varie realizzazioni un giardino con orto biologico, un impianto di fitodepurazione, sistemi di recupero dell’acqua piovana, un sistema di cogenerazione, vari impianti di collettori solari per la produzione di acqua calda e impianti solari fotovoltaici con immissione in rete della corrente elettrica prodotta. Il Centro organizza dal 2 al 11 agosto 2002 il quattordicesimo corso per italiani su “Politica – Ambiente – Lavoro”   Le lezioni in tedesco avranno una traduzione dal tedesco in italiano. Le/I partecipanti saranno alloggiate/i nella casa degli ospiti del Centro costruita con tecniche che consentono un basso consumo energetico. La cucina è vegetariana. Il costo del corso comprensivo di vitto, alloggio, lezioni, documentazione, traduzione e organizzazione è di 510,00 euro (450,00 euro per studenti). Per informazioni e iscrizioni: Associazione PAEA – Progetti Alternativi per l’Energia e l’Ambiente, Via Monchio 14 – 42030 Montalto (RE) Tel/Fax 0522/605251 . E-mail paea@libero.it  Sito Web www.paea.it

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DA LEGGERE
GUIDA AL RISPARMIO RESPONSABILE
Centro Nuovo Modello di Sviluppo - 2002 - EMI edizioni www.emi.it - Pagg. 350 - 13 euro. 
 
Le vie del cambiamento per un mondo di giustizia e di pace passano attraverso la partecipazione, la denuncia, la sobrietà, il consumo critico, ma anche attraverso il risparmio responsabile: un modo di risparmiare, che non si preoccupa soltanto del tasso di interesse, ma soprattutto dell'uso che le banche fanno dei nostri soldI. Ecco l'importanza di questa guida che è stata scritta per informarci sui comportamenti delle banche, affinché possiamo escludere quelle coinvolte con le armi, con i paradisi fiscali, con i regimi oppressivi e privilegiare, al contrario, quelle che hanno un comportamento responsabile nei confronti dei lavoratori, dell'ambiente, del Sud del mondo. Le informazioni spaziano dalla proprietà alle iniziative di finanza etica e sono fornite anche sotto forma di schede. In tutto i gruppi bancari esaminati sono 44 per un totale di 210 banche. Finalmente un mondo da sempre immerso nel mistero viene messo allo scoperto, con linguaggio semplice, per consentire a tutti di capire. Un altro pezzo di democrazia si fa realtà.
 
DA LEGGERE
L'INFORMAZIONE ALTERNATIVA
Carlo Gubitosa - 2002 - EMI edizioni www.emi.it 
 
Negli angoli remoti del “villaggio globale”, già preconizzato a metà degli Anni Sessanta da Marshall McLuhan, non c’è solo potere, business, armi da guerra, disuguaglianza e controllo mediatico connesso a potentati economici. No, occorre saper leggere, tra i pixel dei flussi informativi di oggi, anche la voglia di libertà, la passione, l’impegno sociale, il desiderio di stare dentro la storia per cercare di comprenderne i meccanismi. E’ con questo spirito che Carlo Gubitosa, uno degli animatori della rete telematica di Peacelink, studioso del sociale proiettato nel web e appassionato di storia delle telecomunicazioni, ha dato vita a “L’informazione alternativa”, volume edito per i tipi della Emi (Editrice Missionaria Italiana) di Bologna. Recita il sottotitolo: “Dal sogno del villaggio globale al rischio del villaggio globalizzato” (con due contributi di Riccardo Orioles e Stefano Chiccarelli), un’indagine a tutto campo sugli aspetti non solo giornalistici, ma anche tecnologici, sociali e politici dell’informazione. “La gente non sa che ha nelle sue mani la possibilità di disporre di questi strumenti tecnologici invece di consegnarli alle grandi compagnie”, ammonisce lo studioso americano Noam Chomsky, uno degli intellettuali più ascoltati a livello mondiale. Dunque internet, stampa, cinema e televisione – se ben utilizzati - possono essere strumenti di solidarietà, di speranza e di pace.
 
IN VIAGGIO... NEL CUORE DEL MONDO 

Rubrica curata da Gianmaria Ragnolo
 
I RACCONTI di Gianmaria Ragnolo. Nato a Soave nel maggio del 1979, in provincia di Verona, dopo aver conseguito la maturità classica, ha vissuto ed iniziato gli studi universitari a Firenze. Nel 2000 ha lasciato l`Italia per lavorare e vivere nel Regno Unito. Il giovane, nell`agosto del 2001 è partito per il suo primo viaggio in Australia e Nuova Zelanda dove ha lavorato in fattorie organiche e conosciuto più a fondo le culture indigene dei due Paesi. Ha iniziato da qualche settimana la sua seconda avventura australiana, cercando sempre nuove esperienze di viaggio, evitando tutto ciò che è convenzionale e descrivendo ciò che vive e vede con curiosità ed acutezza. Lo seguiremo, passo dopo passo, in questa sua avventura di vita. Se lo volete conoscere o anche solo inviargli un saluto, questa è la sua e-mail: montegrappa@hotmail.com
 
3. I tropici: Darwin 

 La prima cosa impressionante è il caldo. Una sensazione che avvolge, che accoglie, che mi piace. All’aeroporto, appena oltrepassate le porte degli arrivi (nella cui sala interna pompa incessantemente aria condizionata), ho sentito sulla pelle una corrente improvvisa di aria calda, una carezza ovvia ma comunque inaspettata, il primo piacevole regalo dei tropici. Il mio volo è durato tre ore e mezza e l’orologio ora segna mezzanotte e dieci. Era già  mercoledì. Avevo lasciato il fresco aeroporto di Brisbane in tarda serata ed ora mi sento quasi scaraventato in questo nuovo ambiente del quale non conosco quasi nulla. Non avevo programmato nulla del mio viaggio al nord, volevo che gli eventi e la casualità segnassero il tragitto che intendevo percorrere; volevo che le esperienze fossero frutto di fatti inaspettati, coincidenze o incidenti di percorso. Siamo in inverno, ma qui ai tropici questo conta poco. L’umidità è il fattore chiave che distingue l’inverno dall’estate tropicale. A dire il vero qui non si parla mai di estate ed inverno ma di stagione secca e delle piogge. Nel periodo secco, tra aprile ed ottobre, non piove mai. Nonostante i 35 gradi del giorno ed i 25 della notte comunque si sta bene, si vive e  soprattutto si respira. Le piogge invece cadono tra novembre e febbraio, nel periodo estivo,  quando l’umidità raggiunge percentuali da soffocamento e la calura è intollerabile. In ogni casa sono installati ventilatori, ventole sui soffitti in ogni stanza (bagno compreso), condizionatori. Non averli significherebbe morire. Di giorno sono sempre tutti accesi, anche d’inverno, ed il rumore incessante ricorda quello di un elicottero pronto al decollo o di un frullatore pronto a triturare tutto quel che passa tra le lame, tanto che a volte ho avuto paura di entrare nelle stanze. In estate le piogge sono monsoniche, abbondanti ed incessanti,  torrenziali, veri e propri scrosci d’acqua che talvolta durano giorni, con tuoni e lampi così  imponenti e spettacolari da richiamare il turismo. Nelle zone tropicali e sub-tropicali molte  case sono rinforzate o costruite su un piano rialzato, con tronchi che fanno da fondamenta, tanto da dare l’idea di palafitte senz’acqua. Inondazioni ed allagamenti si contano ovunque quando piove e, a volte, interi villaggi rimangono isolati dal resto della regione per settimane. Poi imperversano i cicloni, dei quali Darwin ne porta ancora i segni. Sono cicatrici indelebili  soprattutto nella memoria di coloro che dal ciclone sono stati travolti, sfollati, lasciati senza nulla. Molta gente ancora oggi ne parla con terrore. Era la vigilia di Natale del ’74, nella notte il ciclone Tracy ridusse la città ad un ammasso di lamiere e cavi penzolanti. Il vento e la pioggia raggiunsero quasi i 300 km/h ed oltre il 50% delle abitazioni fu distrutto. 66 furono le vittime. In seguito la città venne ricostruita, il nuovo piano regolatore prevedeva case più  resistenti, dove possibile in muratura e con tetto “a prova di ciclone”. Da allora la forza distruttiva della natura smise di fare la storia della città. Il mio viaggio prosegue./ CONTINUA

DALLA PARTE DEI BAMBINI 

Rubrica curata da Greta Blu 

Undicesimo comandamento: non toccate i bambini  

Vorrei dare un nuovo significato alla parola "male" perché lo immagino che si modernizza, si insinua e vive secondo i canoni dettati dal tempo che passa, dalla gente che si impegna, che si evolve. Come un Blob. Il male ha il volto dei bimbi abusati, bimbi sventurati, bimbi fratelli. Il male si adegua, e vince. Non basta tutto l'amore di questo mondo: lo vorrei con tutta me stessa, tutti lo vorremmo, ma sappiamo che così non é. Ha soltanto fatto un salto di qualità. I bimbi su internet. Violentati nel corpo, nell'anima, ed uccisi. Per sempre. Scheletri ed occhi azzurri.
Capita che si lavori per tutela l’infanzia e ci si imbatta in un sito pedofilo: a me è successo, la mia prima volta, dopo mesi di ricerche e ore in rete. E' successo, non chiedetemi come. Una pagina web come un supermercato, sapete? Tutte bambine, 4-5 anni, non di più. Lì, in vendita, in vetrina. Senza sorriso.
Come può un bambino non sorridere? Un bambino deve sorridere, deve farlo, gli è dovuto. Ho chiuso gli occhi e pensato a cosa dovevo fare. Frassi mi dice che capisce il mio stato d'animo (non li conta più i siti pedofili che ha visto, lui). Mi dice che lui li fa vedere, a quelli del suo gruppo, perché devono rendersi conto con che cosa hanno a che fare. Non puoi sconfiggere il tuo nemico se non lo conosci, non è così? Mi dice che un giorno questa battaglia la vinceremo, e cambieremo tutti mestiere.  Come vorrei credergli. "Certo" rispondo io, "non può piovere per sempre". Trascorro la notte con quegli occhi in vetrina puntati contro. Mi dico che non è possibile, che a nulla serve quello che sto e che stiamo facendo. Mi dico che sono stanca di libri, di statistiche, percentuali, numeri, scuole, siti, leggi, dolore, dolore, dolore.  Il libro di Frassi: lo conosco a memoria, ormai. I bambini delle fogne vivono con i topi, a Bucarest. E in Brasile? I bambini passano la notte in spiaggia, ombre che scompaiono, piccoli a fianco di adulti. Via così, fino al mattino. E via così in ogni angolo del mondo schiavo dei pedofili.  Intere vie, nei paesi asiatici, sono illuminate dalle luci di locali di lusso o di infime bettole; dai riflessi di preziose lampade poste sopra i tavoli delle hall degli hotel a cinque stelle, o dallo spioncino di misere pensioni. Lì dentro, fra quelle mura, gestori e camerieri compiacenti nascondono nelle camere bambini addomesticati e bambine pronte a soddisfare decine di clienti, anche 40 fino all’alba, per poi ricominciare. Senza sosta, senza pietà. Alcuni di loro hanno solo 6-7 anni. Spesso, la loro volontà è piegata da un inferno di violenze ininterrotte. Violenze compiute da maschi reclutati dall’industria del sesso che, violentando i piccoli fino all’anima, frantumano la considerazione che essi hanno di se stessi, ottenendone la totale sottomissione. Non importa se questi piccoli muoiono dentro, non interessa a nessuno se vengono esposti dietro ampie vetrate ed adulti, di ogni età e nazionalità, li abusano in una stanzetta sul retro del pub. Loro hanno un prezzo e sono lì a disposizione di chi offre più denaro. Fa lo stesso, se si tratta delle coste filippine o di quelle brasiliane o cubane. Fa lo stesso se si tratta delle vie di Pietroburgo o di quelle Mosca o di Praga. La violenza non cambia, forse i motivi: per moltissimi piccoli è la fame e la disperazione che li costringono ad affittare se stessi; per altri, sono stati gli adulti a decidere. I genitori che, sapendo o no la verità, li hanno venduti per alcune centinaia. Oppure, affamati predatori si sono recati nei villaggi dove vivono o nelle fogne che li ospitano e li hanno attirati, con dei pasti caldi e qualche spicciolo, per poi rapirli. Da qui, ad una vita di soprusi: educati al sesso da prostitute abili nel mestiere, ammassati in pochi metri quadrati, magari incatenati. In fin dei conti, i soldi che il business della pedofilia assicura, giustificano tutti i maltrattamenti a cui i minori sono sottoposti, per fino il rinchiuderli in ampi stanzoni ed esaminarli come animali al macello, prima di cederli al migliore offerente. Cinque milioni di dollari, tanto fattura l’industria del piacere, non sono uno scherzo. Chiamatelo turismo sessuale, questo, o pedofilia, come volete. Rimane sempre un crimine contro l'infanzia. La nostra vergogna. Il cervello, a leggere queste cose, è come se in un certo modo volesse proteggerti, renderti immune: ti riempie gli occhi di lacrime, tanto da impedirti di proseguire e rende l'atmosfera adatta all'occasione: il battito del tuo cuore, carico di orrore e rabbia, l'unico rumore che senti. E ti chiedi il perché. Perché sei lì. Ti aggrappi alle frasi che leggi: "...così da poter regalare al bambino un mondo diverso nella tua fantasia. Senza orchi ne' mostri ne' draghi alati. Ma semplicemente il sogno di una vita normale". Draghi alati. Troppi, e troppo alati. Leggete anche voi questo libro, leggetelo. Ci metterete così poco tempo. Ma dopo, tutto cambia, vi sentirete diversi. Io scrivo favole ma in momenti come questo mi chiedo a cosa servono. Mi tornano in mente quelle bambine su internet, quelle foto che non erano della prima comunione. Butto gli occhi sulla copertina del libro: un bambino col sacchetto della colla, come per noi la tazza del caffè. Mi domando cosa avranno mai visto, quegli occhi. Sembra non abbiano riflesso nulla, dentro. Tutto buio. Nero. Sempre Bucarest, l'ultimo girone dell'infanzia violata. "La parte migliore del mondo è l'anima di un bambino, ed ogni bambino ha bisogno di una favola, perché è egli stesso una favola. Quando muore un bambino... anche le favole muoiono. Possa Dio farle rinascere in ogni Bucarest del mondo." Il male chiama il male: un dittatore, da solo, non può nulla, ha bisogno di complici. Il dittatore, malato, ha bisogno di altri malati. Occorre aprire gli occhi e pensare "e se avessimo curato fin da bambino quel dittatore?". Con lui avremmo curato le nostre stesse malattie. Questo si legge. Sapete di cosa abbiamo bisogno?  Abbiamo bisogno di pugni nello stomaco. Forti. Decisi. Per farci risvegliare dal torpore in cui viviamo. Vorresti fossero tutti figli tuoi, quei piccoli sventurati. Vorresti chiamarli tutti per nome, che per un bambino è importante, uno ad uno, e dire loro "hei, che ne dite di leggere insieme il Piccolo Principe?". Quanto lo vorresti, regalare loro un mondo pulito, dignitoso. Così la tua coscienza tacerebbe per sempre. La realtà è un'altra, altro che storie, altro che principi. Sapete? "Quei" bambini non piangono mai. Non possono scegliere, non sanno quale è la differenza. Non sanno cosa c'è al di là di un uomo chino su di loro, non sanno che ci sono mani aperte e pulite oltre a quelle sporche di chi ruba la loro innocenza. Non lo sanno. Noi grandi dobbiamo trovare il tempo per fermarci un attimo a riflettere che i problemi degli altri sono i nostri problemi. E mi dico che i bambini che vivono nella parte buia del mondo, lo zero del mondo, sarebbero ben felice di sentirsi raccontare una favola. Pensate poter raccontare loro "C'era un volta, tanto tempo fa…". Sarebbe festa grande, per loro. Già, ma non sono qui e noi, che quel mondo lo vogliamo salvare, noi guerrieri della luce, ci guardiamo attorno e tentiamo di dispensare amore almeno qui, a casa nostra, e già avremo fatto molto.

LETTERA APERTAMi chiamo Maria Angela Berretti e sono il presidente della Associazione Aquilone Blu Onlus, che si occupa di combattere il fenomeno degli abusi sull'infanzia e della pedofilia. Da tempo lavoriamo per proporre una cultura che veda il bambino come soggetto di diritto, e non come oggetto. Questa lettera aperta vuole comunicare il nostro sdegno, mio  e dei volontari di Aquilone Blu Onlus,  nei confronti delle persone che utilizzano la morte di Samuele Lorenzi per fare spettacolo. Ci riferiamo a tutti i protagonisti che direttamente hanno scelto di adoperare Samuele Lorenzi,  ma anche a tutti coloro che, indirettamente, hanno prestato il fianco a questa immorale spettacolarizzazione. Oltre allo sdegno profondo, io e gli associati tutti di Aquilone Blu proviamo in questi giorni una stanchezza profonda ed una tristezza infinita, vedendo ciò che una famiglia  "normale"  può fare ai suoi figli: alla memoria di quello che non c'è più, mettendo in piazza la sua morte e al nascituro, ponendo sulle sue spalle un fardello pesantissimo: quello di fare da ponte fra la morte di Samuele ed il futuro della famiglia. Ci chiediamo infine, come possiamo combattere il fenomeno del maltrattamento ai minori, come possiamo contrastare la cultura del bambino visto come oggetto, se nella società attuale  è permesso ed approvato un comportamento come quello che da parte della famiglia in primis stiamo vedendo in questi mesi. Con tanta tristezza (Maria Angela Berretti, Presidente di Aquilone Blu Onlus - In difesa dei bambini)

PAROLE IN LIBERTA' 


Rubrica curata da Vincenzo Andraous ( vincenzo.andraous@cdg.it - Tel. 0382 3814417) 
 

Vincenzo Andraous è nato a Catania il 28-10-1954,  una figlia Yelenia che definisce la sua rivincita più grande, detenuto nel carcere di Pavia, ristretto da ventinove anni e condannato all’ergastolo “FINE PENA MAI”. Da otto anni usufruisce di permessi premio e lavoro esterno in art.21, da due anni e mezzo è in regime di  semilibertà svolgendo attività di tutor-educatore presso la Comunità “Casa del Giovane “di Pavia. Per dieci anni è stato uno degli animatori del Collettivo Verde del carcere di Voghera, impegnato in attività sociali e culturali con le televisioni pubbliche e private, con Enti, Scuole, Parrocchie, Università, Associazioni e Movimenti culturali di tutta la penisola,  Circa venti le collaborazioni a tesi di laurea in psicologia e sociologia; E’titolare di alcune rubriche mensili su riviste e giornali, laici e cattolici; altresì su alcuni periodici on line di informazione e letteratura laica, e su periodici cattolici di  vescovadi italiani; ha conseguito circa 80 premi letterari; ha pubblicato sette libri di poesia, di saggistica sul carcere e la devianza, nonché la propria autobiografia; “Non mi inganno” edito da Ibiskos di Empoli; “Per una Principessa in jeans”   edito da Ibiskos di Empoli; “Samarcanda” edito da Cultura 2000 di Siracusa; “Avrei voluto sedurre la luna“ edito da Vicolo del Pavone di Piacenza; “Carcere è società” edito da Vicolo del Pavone di Piacenza; “Autobiografia di un assassino-dal buio alla rinascita” edito da Liberal di Firenze; “Oltre il carcere” edito dal Centro Stampa della “Casa del Giovane” di Pavia.

 
 AL VICOLO CIECO

Qualche tempo addietro scrissi alcune riflessioni sul carcere, sostenendo che esso è sempre più costretto a vivere del suo, è sempre più “obbligato” a mancare alle auspicate attese della collettività, nell’impossibilità quindi di partorire giustizia e speranza. Scrissi dei tanti suicidi e dei troppi silenzi. Ricordo che fui accusato di falsare i dati, di stravolgere la realtà, di mistificare la verità. Fui indicato come uno scrittore che non sapeva dare conto della propria scrittura, cioè del valore delle parole. Con sorpresa, alcuni giorni dopo, un grande giornale pubblicò un servizio che confermava le mie tesi, i suicidi in carcere sono effettivamente aumentati drammaticamente. Soprattutto, ribadisco io, si è deteriorata quella solidarietà e partecipazione costruttiva tra il dentro e il fuori. Quel  collante-riabilitante a fatica edificato negli ultimi anni. Solidarietà che non è un sentimento pietistico né parente lontana di un’assistenzialismo passivo, bensì è un preciso interesse collettivo, affinché alla giusta condanna del colpevole si affianchi quella prevenzione-accompagnamento che consente di combattere la recidiva dilagante. Nel silenzio e nell’indifferenza colpevole, spesso mi sono chiesto qual è il volto nascosto dietro le righe di una notizia. Qual è il volto e la storia dell’ultimo uomo scivolato in “SCACCO MATTO” in un carcere. Quanto quest’ennesimo suicidio risarcisce  in termini di umanità, al di là della mera notizia? Per  quanto concerne il carcere penso che non tutto ciò che accade nell’ambiente penitenziario è arbitrario, illegale, ingiusto, forse è solo il risultato del nulla prodotto, appunto, per mancanza di un preciso interesse collettivo o meglio della sua comprensione sensibile. Perciò a nulla vale il nuovo Ordinamento Penitenziario, il rafforzamento degli Agenti di Polizia Penitenziaria, e di contro la negazione di ogni pietà attraverso la concessione di un indulto o di una amnistia. Se non interverrà un vero ripensamento-intervento  culturale, c’è il rischio di precipitare all’indietro: in una proiezione dell’ombra che non accetta né consente  spazi di ravvedimento. Non è il caso  di avvitarsi  nel pessimismo,  di arrendersi non se ne parla, perché come ha detto don Franco Tassone, Responsabile della Comunità Casa del Giovane di Pavia: “occorre vincere l’ultima battaglia”. Infatti sono  convinto che anche fra le mura di un carcere ci sono uomini consapevoli dell’esistenza di leggi morali, oltre che scritte. Ci sono uomini che possono riconoscere le leggi dell’armonia sociale, quelle leggi che ad  un certo punto si è pensato di poter dimenticare. Però penso anche a quell’uomo, l’ultimo della serie che s’è impiccato. A quel volto, a quel cappio al collo, e intravedo l’importanza di demolire i ghetti mentali, di per sè espressione di quello spirito umano… spesso incatenato. Penso allora a questa vita, che è tutta da vivere sempre e comunque, proprio perché è un ‘avventura incerta, e incerta significa che si patisce, si soffre, si cade, e si arriva alla coscienza della poca conoscenza, dei tanti motivi che sfuggono. Non conosco il volto strozzato in quel carcere, ma comprendo la difficoltà  dell’accettazione del dolore, il che in una parola sottenderebbe assenza di saggezza. So bene quant’è difficile agguantarne l’orma, e quanto a volte ciò sembri lontano, sebbene così straordinariamente vicino, al punto da non vederne neppure l’ombra. In un carcere è  difficile perforare quella superficialità che è corazza a difesa, il “muro di niente” contro cui cozziamo e moriamo. E’ davvero difficile raggiungere quella falda profonda a nome interiorità, navigando tra anse e anfratti, scogli e derive per arrivare a quell’essenza che può dirci di cosa siamo capaci, e addirittura svelarci  il significato da dare alla vita. Qualcuno ben più illuminato di me ha detto che, forse, il significato della vita, propriamente,  non va cercato: dobbiamo solo aiutarlo a rivelarsi e quindi accoglierlo. Fuggire da noi stessi, dalla realtà stretta di una cella, annullando il significato della propria esistenza, non giustifica la colpa, né le ragioni che ci inducono a farla finita. Tanto meno indurrà la società a chiedersi se questo ultimo gesto è lecito, e se è morale. Ancor meno spingerà a domandarsi se per caso Dio non sia morto proprio dentro la cella di un carcere, ipocritamente descritto come  un luogo di speranza, mentre permane un luogo di morte. Forse sarebbe il caso di ripensare davvero alla possibilità di un carcere a misura di uomo, anche dell’ultimo degli uomini. Di come il detenuto, oltre alla propria condanna, sconti una ulteriore sanzione, quella di morire a tempo determinato. Perché in carcere, oltre alle ben note etichette, stigmatizzazioni e umiliazioni, va di moda la flessibilità, non quella del lavoro né della pena: umana, dignitosa, condivisa. Si tratta di flessibilità nel risolvere i problemi endemici che soffocano l’ Amministrazione Penitenziaria, la quale pare muoversi come la nostra evoluta società, che cresce, si educa, si realizza pari passo con l’imbarbarimento dei sentimenti e dei valori, scambiati per medaglie e successi da conseguire a tutti i costi. Io sono un detenuto, lo sono da trent’anni. Scrivo, leggo, lavoro, ascolto e penso, ho gratitudine sincera per chi mi ha aiutato ad essere ciò che sono oggi, sono consapevole delle difficoltà in cui vive il carcere, e ancor di più quelle in cui sopravvive l’uomo detenuto. Sono conscio che le utopie, la pietistica, fanno solo male a entrambi. E’ urgente smetterla con le solite frasi fatte, luoghi comuni, e fredde didascalie. In carcere non si muore solamente per le strutture vecchie e malandate, né per l’assenza cronica di  Operatori. In galera ci si perde per sempre, perché è un luogo separato davvero, da una società che corre all’impazzata al supermercato delle suggestioni, degli ideali venduti a buon prezzo, della fede che non è amore che libera, ma fatica di pochi momenti. In carcere è morto un altro uomo? I mass-media hanno sparato a zero sul sistema, hanno detto che si è suicidato, per l’invivibilità della prigione, per il peso del proprio reato, per la solitudine imposta… Ma ecco che le parole assumono la cantilena di un nuovo e altrettanto inaccettabile epitaffio, perché anche negli Istituti  di più recente costruzione, dove ci sono pochi detenuti, più operatori, e spazi di vivibilità umana in abbondanza, un altro detenuto si è tolto la vita. Non c’è bisogno di richiamare per forza una fratellanza allargata, di ripetere “mio Dio…”, penso piuttosto che occorre ritornare a una coerenza che non è spendibile con le sole parole. Una coerenza che riporta al centro l’essere umano, con l’attenzione vera per chi subisce il dolore dell’offesa tragica, e con l’attenzione sensibile che non è accudente, né giustificante, ma un preciso interesse collettivo, affinché l’uomo possa migliorare e trasformarsi. Bisogna bandire le ciance, e chiamare per nome le mancanze, le assenze, gli incitamenti che inducono a non pensare a chi cade, ma spronano a seguire chi ben cammina…. poco importa se calpestando chi arranca. Eppure non tutto viene per nuocere, infatti questa epidemia di suicidi e di numeri a scalare forse risolveranno il problema asfissiante del sovraffollamento, e, perché no, anche quello della spesa pubblica: e per mantenerne uno in meno, e per non costruire altri penitenziari… pardon, “molok” nelle nebbie transilvane.

CaRoVaNa DeLLa PaCe 
 
Partirà il 5 settembre da Verona la «Carovana della Pace»
La pace nelle nostre mani: non solo utopia!

In cammino per la pace con p. Alex Zanotelli, Don Ciotti, Mons. Bregantini, Mons. Nogaro e testimoni dal Sudafrica e dal Brasile… per continuare il Giubileo degli Oppressi.

Abbiamo la consapevolezza che oppressioni ed esclusioni su scala planetaria sono il frutto avvelenato di un ordine economico-politico profondamente ingiusto e violento. Per questo siamo determinati ad impegnarci – come singoli, come società civile, come chiesa - per modificare una situazione che ci ripugna e per inaugurare un millennio senza esclusi. Ci eravamo lasciati così, nel settembre del 2000, al termine di quella carovana del "Giubileo degli oppressi" che ci aveva portato ad incontrare migliaia di persone – e tanti giovani - da Bari a Napoli, da Pesaro a Bologna, da Milano a Brescia, da Padova a Verona. Dovunque abbiamo visto cattolici e laici esprimere partecipazione e entusiasmo, indignazione e voglia di cambiare. Dovunque c'è stato autentico ascolto dei testimoni del sud del mondo – Alex Zanotelli, Scholastica Kimanga (Kenya), dom Tomás Balduino (Brasile). Quella carovana non si è fermata con il chiudersi dell'anno giubilare. Gli impegni formulati a Verona sono stati raccolti da tante mani, tradotti giorno dopo giorno in sobrietà, in cittadinanza attiva, in partecipazione politica nei movimenti e nelle reti, come quella di Lilliput, che sono venuti costituendosi, in stimolo per le comunità ecclesiali. Uno degli impegni più difficili e significativi era quello di promuovere la pace e di operare perché la chiesa italiana assumesse come propria la nonviolenza attiva. Oggi siamo qui a rilanciare, a riprendere in mano con più forza l'impegno per la pace, in piena continuità con il giubileo. Come missionari sentiamo la necessità e l'urgenza di annunciare un Vangelo di pace e giustizia. Essere pienamente cristiani è essere costruttori di pace. Ed essere costruttori di pace significa promuovere la giustizia, presupposto della pace. Siamo convinti che a questo riguardo i cattolici debbano esprimersi con maggior coraggio e debbano contribuire a scuotere l'opinione pubblica. E non sono solamente gli atti terroristici dell'11 settembre contro gli Stati Uniti, la guerra che ne è seguita contro l'Afghanistan e la logica di "guerra giusta" che si cerca di imporre a spingerci a riprendere l'iniziativa: siamo testimoni di guerre, soprattutto in Africa, che hanno già fatto centinaia di migliaia di vittime ma che, essendo prive di peso geopolitico, non toccano più di tanto né i leaders né la gran parte dei cittadini del nord del mondo. Ancora una volta, perciò, formiamo una carovana dal 5 al 15 settembre (Verona, Trento, Venezia Mestre, Milano, Genova, Firenze, Latina, Molfetta, Pesaro, Bologna) e andiamo a incontrare tante comunità in giro per l'Italia. Ancora una volta abbiamo testimoni dall'Africa e dall'America Latina. Ancora una volta vogliamo suscitare partecipazione, tensione morale, scelte chiare e nonviolente dentro e fuori la chiesa. Questa volta però i testimoni dalle periferie del mondo ci aiuteranno a capire in che modo riconciliazione e perdono, difesa dei diritti umani e nonviolenza possono rivitalizzare – dal basso - società dilaniate dall'odio e dalle divisioni. Dal Sud del mondo, dunque, ci arriveranno proposte costruttive. Questa volta due testimoni, due vescovi, ci parleranno del nesso legalità-giustizia-pace. La carovana troverà ad attenderla in ogni città gruppi, associazioni e comunità capaci di proporre a loro volta percorsi ed esperienze di pace o di educazione alla pace. Questa volta l'appuntamento finale a Bologna metterà a confronto le attese delle persone incontrate con un esponente di primo piano del mondo politico (ingiustizia e guerra hanno a che fare con l'assenza e/o l'inadeguatezza della politica), un esponente di rilievo del mondo dell'informazione (i mass media hanno un ruolo decisivo nel dis-orientare/intrattenere l'opinione pubblica), un esponente del mondo ecclesiale (per incentivare ancor più la presenza della chiesa nella promozione di giustizia e pace). Ecco il programma completo dell’iniziativa: Carovana: 5 settembre: Verona; 6 settembre: Trento;  7 settembre: VE Mestre; 8 settembre: Milano;  9 settembre: Genova; 10 settembre: Firenze; 11 settembre: Latina; 12 settembre: Molfetta; 13 settembre: Pesaro. Appuntamento conclusivo: 15 settembre: Bologna. La pace è veramente nelle mani di noi tutti. Sul prossimo numero della newsletter presenteremo il programma della Carovana che partirà da Verona.

 

SITI AMICI


19) Sito creato dai detenuti della Casa di reclusione di Padova e dalle detenute della Giudecca: www.ristretti.it 
18) Centro Studi Immigrazione di Verona www.cestim.it
17) Associazione Viottoli - Comunità cristiana di base  http://www.viottoli.it e http://web.tiscali.it/uominincammino/
16) Dall'omonima associazione no profit www.fagianinelmondo.it
15) Il mondo dei bambini nelle proposte di www.aquiloneblu.org  e Greta Blu :-) www.gretablu.it
14) Antimafia2000 www.antimafiaduemila.com
13) Il sito dell'Associazione no profit «Progetti Alternativi per L'energia e l'ambiente» www.paea.it
12) Rete Lilliput: www.retelilliput.org
11) Pedagogisti on line: www.educare.it
10) L'importante network italiano dell'informazione ecologica: WWW.PROMISELAND.IT
9) Giovani e missione... www.giovaniemissione.it
8) Tetti fotovoltaici:  www.energiasolare.net
7) Notiziario femminile www.femmis.org
6) Terre Libere, altre forme di comunicazione www.terrelibere.it
5) Biblioteca di Nogara (VR): http://digilander.iol.it/biblionogara
4) ARCI di Verona www.arci.verona.it
3) Da Monteforte d'Alpone... www.stilelibero.org
2) www.altravicenza.it è il sito di Altravicenza, che ha sede presso la Casa per la Pace di Vicenza.
1) Agenzia di Stampa Missionaria www.misna.org
 
PROSSIMO NUMERO: 29 LUGLIO 2002
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