il GRILLO parlante
per un'informazione equa e solidale nell'Est veronese
 
supplemento a "la Voce Civica", Aut.Trib.VR n.1215 del 27 maggio 1996
Direttore Responsabile ed Editoriale: Amedeo Tosi
Redazione:  località Praissola 74/b - 37047 San Bonifacio (VR)

La responsabilità degli articoli e delle informazioni è tutta ed esclusiva dei rispettivi autori. il GRILLO parlante ospita volentieri ogni opinione e si assume la responsabilità degli articoli a cura della Redazione e di quelli non firmati.

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PIGRI E LAVORATORI 
"Si può aiutare un bue ad alzarsi solo se lui stesso di sforza di farlo"
(proverbio Bantu - nazione: Repubblica Democratica del Congo)

 
Esposto alla Procura Generale della Repubblica
e per opportuna conoscenza a vari soggetti pubblici variamente interessati affinche' qualora ravvisino una "notitia criminis" in questo esposto procedano a quanto la legge impone ad ogni pubblico ufficiale

Esposto nei confronti del Governo, del Parlamento e del Capo dello Stato per violazione della Costituzione della Repubblica Italiana e favoreggiamento di stragi, avendo espresso adesione e sostegno ad una guerra illegale e criminale, guerra che configura i reati di crimini di guerra e di crimini contro l'umanita'.

Egregi signori,

a nome e per conto del "Centro di ricerca per la pace", con sede in strada
S. Barbara 9/E, Viterbo, il sottoscritto Giuseppe Sini, in qualita' di
responsabile del Centro, espone quanto segue:

1. E' in corso da alcune settimane una guerra condotta con modalita' di sterminio di massa.
2. Tale guerra e' palesemente illegittima ai sensi del diritto internazionale e sta facendo strage di vittime innocenti.
3. Tale guerra (conseguente agli efferati massacri realizzati l'11 settembre da gruppi criminali terroristi, efferati massacri tra i cui fini e' da supporre ci fosse anche proprio quello di scatenare una conflagrazione mondiale) nel suo svolgersi sta realizzando crimini di guerra e crimini contro l'umanita'.
4. Tale guerra sta mettendo in pericolo l'umanita' intera, proseguendo un'escalation (verosimilmente preventivata e voluta dai gruppi criminali terroristi che hanno eseguito le stragi dell'11 settembre) che puo' portare a conseguenze atroci e finanche irreversibili per l'umanita' intera.
5. Tragicamente, il Governo italiano, il Parlamento italiano, il Capo dello Stato italiano, invece di adoperarsi per la pace e per il ripristino del diritto internazionale, hanno espresso l'adesione del nostro paese alla guerra in corso.
6. Tale adesione alla guerra illegale e criminale espressa da chi rappresenta il nostro paese e' anch'essa illegale e criminale.
7. Tale adesione alla guerra illegale e criminale viola l'articolo 11 della Costituzione della Repubblica Italiana, e configura pertanto il piu' grave dei reati di cui chi e' investito di alte cariche della Repubblica si possa macchiare.
8. Tale adesione alla guerra illegale e criminale coinvolge il nostro paese nella responsabilita' delle stragi in corso in Afghanistan.
9. Tale adesione alla guerra illegale e criminale coinvolge il nostro paese nella guerra e rende il nostro stesso paese possibile teatro di guerra.
10. Tale adesione alla guerra illegale e criminale precipita il nostro paese in uno stato di anomia come conseguenza di un atto di eversione dall'alto che ha reso fuorilegge chi detiene le funzioni del potere esecutivo, la maggioranza dei membri dell'organo legislativo, il supremo garante del nostro ordinamento giuridico.
11. Mentre rinnoviamo un accorato e fermo invito al Governo, al Parlamento ed al Presidente della Repubblica affinche' rinsaviscano, tornino nella legalita', recedano dall'alto tradimento della Costituzione della Repubblica Italiana fondamento del nostro stato di diritto e base della nostra democrazia, Costituzione cui essi hanno giurato fedeltà.
12. Parimenti e' necessario richiedere l'intervento dell'autorita' giudiziaria affinche' verifichi quanto sopra ed assuma i provvedimenti conseguenti.
13. Noi chiediamo:
a) la messa in stato di accusa del governo nelle persone dei membri del Consiglio dei Ministri che hanno espresso l'adesione alla guerra;
b) la messa in stato di accusa dei membri del Parlamento che hanno avallato l'adesione alla guerra;
c) la messa in stato di accusa del Presidente della Repubblica che ha permesso l'adesione alla guerra:
- per violazione della Costituzione della Repubblica Italiana;
- per violazione del diritto internazionale;
- per complicita' con i crimini di guerra ed i crimini contro l'umanita' in
corso;
- per aver esposto il nostro paese ai pericoli conseguenti alla illegittima e delittuosa partecipazione ad una guerra illegale e criminale.

Per il "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo (nbawac@tin.it)
il responsabile: Giuseppe Sini

Viterbo, 3 novembre 2001

 
Appuntamenti da non perdere
Inviaci gli appuntamenti organizzati dalle associazioni del tuo paese! grilloparlante@mbservice.it
 
 
06/11/01 - Colognola ai Colli (VR) - Incontro sulla finanza etica

L'Associazione Underforum di Colognola ai Colli organizza un incontro pubblico inerente la finanza etica. «Un approccio alternativo alla finanza» è il titolo della serata che si terrà presso l'Aula magna della scuola elementare di via Naronchi con inizio alle ore 20,30. Relatore: Riccardo Milano della Banca Etica. Per informazioni: underforum_it@yahoo.it oppure Mirco Piccoli (347 0583179).

06/11/01 - Verona - Donne Gaye

Il Circolo Pink (Via Scrimiari 7 Verona - telefono 045 8065911) informa che il GRUPPO DONNE GAYE si incontrerà martedi 6 novembre 2001 - ore 21.00. Per chi ha voglia di golosità e tenerezze, proiezione del film  "COME IL CIOCCOLATO".

07/11/01 - Roncà (VR) - Impatto ambientale della rifinitura pelli

La rifinitura pelli In Val d’Alpone L’insediamento dell’industria di rifinitura pelli sul territorio della Val d’Alpone ha determinato forti preoccupazioni in chi la ritiene dannosa per la salute e la qualità della vita. Per questo si è organizzato un incontro aperto a tutti i cittadini dove, esperti in materia, esporranno le varie problematiche legate a detta attività. L’incontro si terrà presso l’Aula magna della scuola media di Roncà il giorno 7 novembre alle ore 20,30. Interverranno: il dott. Paolo Foglia, medico pediatra; il dott. Umberto Grigolo, Agronomo; il prof. Gianni Tamino, docente di Biologia presso l’Università degli studi di Padova. (info: giuseppetex@genie.it)

07/11/01 - Legnago - Legnago Social Forum
 
Ricordiamo a tutti che il giorno 07/11/2001 alle ore 21,00 puntuale saremo in Sala Vivica per un incontro del Legnago Social Forum.
Durante la serata presenteremo il filmato "GENOVA PER NOI", faremo un riassunto delle puntate precedenti, costituiremo i gruppi di lavoro e verrà presentato l'opuscolo "Dopo Genova dopo New York tesi sul movimento globale". E' una riunione aperta a tutti e visto l'importanza che riveste per il nostro Forum siete invitati a passare parola con tutti gli amici e conoscenti.
 
09/11/01 - Verona - Incontro con il giornalista Luigi Sandri
 
Il GRUPPO PER IL PLURALISMO E IL DIALOGO Invita al 99° incontro che si terrà Domenica 9 dicembre 2001 - ore 16.00/18.30 a San Massimo di Verona nel Cinema - Teatro parrocchiale (Via Brigata Aosta - vicino alla chiesa) - TEMA: «Città santa e lacerata: Gerusalemme per Ebrei, Cristiani, Musulmani». Relazione introduttiva di LUIGI SANDRI, giornalista. (Da qualche giorno è in libreria il libro di Luigi Sandri "Città Santa e Lacerata: Gerusalemme per Ebrei, Cristiani, Musulmani" edizioni Monti, pp. 420, lire 40.000. Ordinazione: editrice@padremonti.it)
 
10/11/01 - Verona - Famiglie e Governo a confronto 

"Dimostreremo l’inadeguatezza e l’iniquità delle leggi attuali, presenteremo i rischi per il futuro e proporremo e chiederemo significativi interventi a favore della famiglia". Maurizio Bernardi, presidente dell’AFI (Associazione delle Famiglie-confederazione italiana) sostiene che il convegno nazionale organizzato dall’Associazione a Verona per il 10 novembre p.v. sarà un’occasione per i rappresentanti del Governo per indicare chiaramente se è loro intenzione riconoscere alla famiglia il suo innegabile diritto di cittadinanza… dal Ministro Maroni, dal viceministro Baldassarri e dal sottosegretario Brancher, ci attendiamo risposte precise alle nostre richieste. L’appuntamento di Verona dunque, sarà un momento cruciale in un dibattito che vede le famiglie italiane interloquire con i rappresentanti del Governo per giungere a soluzioni concrete. Il convegno sul tema "FAMIGLIE e GOVERNO a CONFRONTO: quali politiche per la famiglia?" si terrà Sabato 10 Novembre 2001 alle ore 9,30 nella sala convegni della CARIVERONA, in via Garibaldi, 2. L’incontro è promosso dall’AFI che da anni è impegnata in varie iniziative, fra queste la campagna per ottenere tariffe elettriche più eque per le famiglie italiane. L’AFI è un’associazione apartitica che appartiene al Forum delle Associazioni Familiari.

11/11/01 - Cà Fornelletti, Valeggio sul Mincio (VR) - Banca Etica

Domenica 11 novembre, dalle ore 10.00 si terrà a Cà Fornelletti (Valeggio sul Mincio) un  incontro sul tema:"NUOVI STILI DI VITA: I
PERCHÉ DELLA BANCA ETICA". L'appuntamento è aperto a tutti. Organizzazione: "Gruppo Brasile '98"


11/11/01 - Pian Cansiglio - 14° raduno alpinisti ed ambientalisti

Programma. Ore 10.00 – 10.30 - Raduno in località La Crosetta - all’inizio della Foresta per chi proviene da Vittorio Veneto. Si consiglia di lasciare l'automobile in Pian Cansiglio, nei parcheggi del ristorante "La Genziana" e del Rifugio Sant'Osvaldo. Ore 10.30 - Partenza da La Crosetta, davanti alla Casa Forestale, ed imbocco, dopo qualche centinaio di metri, della strada forestale verso la Candaglia. Percorsi circa due chilometri si imbocca il sentiero a sinistra, indicato da un cartello in legno "strada dei Slipari"; un vecchio sentiero recuperato dai forestali del Friuli-Venezia Giulia, che attraversa un bellissimo bosco di faggio, abete rosso e abete bianco, in un ambiente carsico con rocce modellate ricoperte di muschi e licheni. Dopo circa un chilometro, il sentiero si innesta sul sentiero naturalistico "O" in Val Palazzo che ci porta rapidamente sulla strada, prima sterrata, poi asfaltata, di fianco al campo da golf e nei pressi del "bus de la lum". Da qui si raggiunge la Statale 422, in centro al Pian Consiglio; ore 12 - Raduno sul prato tra il rifugio Sant'Osvaldo e i ruderi della Caserma Bianchin, per pranzo al sacco e brevi interventi sui temi del raduno. Chi ritorna al punto di partenza a piedi, può seguire i sentieri naturalistici M-N, attraverso Le Code, Lame dei Negadi, I Bech. Ore 14.30 - Incontro presso il Centro di educazione ambientale Vallorch di Veneto Agricoltura per un dibattito sulle seguenti proposte: L’istituzione, in occasione del 2002, anno internazionale della Montagna, di un'area protetta nella Foresta regionale del Consiglio; L’individuazione, come proposto dalle associazioni ambientaliste, di una Riserva Naturale Regionale, come prima tappa verso un' eventuale area protetta più vasta, che coinvolga la Regione Friuli V. G., i Comuni e le Comunità Montane contigue; La costituzione di un coordinamento gestionale con la Regione Friuli V.G., che possa portare, in futuro, o alla creazione di un'area protetta confinante, oppure ad un'unica gestione; La restituzione, da parte del Ministero della Difesa, dopo anni di rinvii, dell'area della Caserma Bianchin al demanio regionale, sventando il tentativo di inserirla nell'elenco dei beni da alienare, con il conseguente pericolo di speculazione. Organizzazione: CAI Veneto e Friuli Venezia- Giulia, WWF Veneto e Friuli V. G., Legambiente Friuli V. G., Mountain Wilderness, Ecoistituto del Veneto "A. Langer". Per informazioni:   Ecoistituto del Veneto Alex Langer  041.935666  dalle 17 alle 18  da lunedì a venerdì; Toio de Savorgnani 0438.581989

13/11/01 - Colognola ai Colli (VR) - Incontro sul commercio equo e solidale

L'Associazione Underforum di Colognola ai Colli organizza un incontro pubblico sul commercio equo e solidale. «Iniziative e idee per un consumo più consapevole» è il titolo della serata che si terrà presso l'Aula magna della scuola elementare di via Naronchi con inizio alle ore 20,30. Relatori: Mauro D'Ascanio e Lorenzo Moretti della cooperativa "La Rondine" di Verona. Nel corso della serata la bottega del mondo "El Ceibo" metterà a disposizione prodotti equi e solidali. Per informazioni: underforum_it@yahoo.it oppure Mirco Piccoli (347 0583179).

16/11/01 - Cerea (VR) - Party cubano «Cuba Libre»

L'Arci di Legnago rende noto che il 16 novembre che si terrà all'area ex-perfosfati di Cerea (Vr) alle ore 21,00 un Party cubano "CUBA LIBRE" . (info: arci@sttspa.it)

19/11/01 - Verona - Contro la violenza

Il Segretariato attività ecumeniche di Verona organizza un incontro sul tema «Un decennio contro la violenza». Relatore: don Letizia Tommasone (pastora valdese - Verona). L'incontro si terrà presso la sala convegni Cariverona, via Garibaldi 2, con inizio alle ore 20,45.

dal 23 al 30/11/01 - Verona - XXI Rassegna Cinema Africano

28/11/01 - Genova - Arriva Hans Kung
 
MERCOLEDI 28 NOVEMBRE 2001 ore 17 nell'Aula Magna dell'Università di Genova , via Balbi 5 (a  circa 100 metri dalla stazione Principe), Hans Kung terrà una conferenza sul tema "Religioni universali,pace mondiale,etica mondiale".La conferenza è stata organizzata dalla Associazione Filosofica Ligure, in collaborazione con il Dipartimento di Filosofia e il Consolato Svizzero.(Peppino Coscione)

05/12/01 Giornata nazionale del Volontariato

10/12/01 - Verona - Spiritualità ebraica

Il Segretariato attività ecumeniche di Verona organizza un incontro sul tema «I doni della spiritualità ebraica». Relatore: Amos Luzzato (presidente comunità ebraiche - Venezia). L'incontro si terrà presso la sala convegni Cariverona, via Garibaldi 2, con inizio alle ore 20,45.

dal 29 al 31/12/01 - Locri -  Percorsi di liberazione a partire dai Sud
 
Nei giorni immediatamente precedenti la Marcia per la pace (Senza perdono non c'è pace)  che - lo ricordiamo - quest'anno si svolgerà a Locri, si terrà un convegno dal titolo: Le violenze della globalizzazione. Percorsi di liberazione a partire dai Sud del mondo. L'incontro avrà luogo presso il Teatro dei Salesiani a partire dalla sera del 29 fino al 31 dicembre 2001. Si prevedono gli interventi di Mons. Giancarlo Bregantini - Vescovo di Locri-Gerace, Diego Cipriani, Tonino Perna, Beppe Lumia, Giovanni Mazzillo, Vincenzo Salvati. Il convergno sarà arricchito dalla presenza di numerosi testimoni del Sud del mondo. Mons. Bregantini parlerà del senso della nonviolenza a partire dal vangelo (il re non si salva per un forte esercito); la nonviolenza sarà posta a confronto dei temi cruciali dell'economia di mercato, della criminalità organizzata, e della guerra.  A partire dalla parola di Dio e dalla profonda conoscenza delle condizioni di vita del sud italia, don Gianni Mazzillo e don Vincenzo Salvati tracceranno l'itinerario possibile per un autentico percorso di incontro tra le persone e di liberazione da ogni schiavitù. L'accoglienza avverrà presso le famiglie delle città di Locri e di Gerace e stiamo cercando di ridurre al minimo tutte le spese di segreteria e soggiorno. Per questo aspettiamo numerosi coloro che vorranno unire la partecipazione alla Marcia ad una vera e propria preparazione che porti a conoscere meglio le strade da percorrere per essere autenticamente nonviolenti e saper rispondere alle sfide dell'oggi. Maggiori informazioni presso la segreteria nazionale di Pax Christi (tel. 080/395.35.07 - e-mail: info@paxchristi.it).
 

in primo piano 

GUERRA E PETROLIO
 
di Amelia Alberti, ambientalista, presidente del Circolo Verbano di Legambiente, e' da sempre impegnata ad "agire localmente" senza dimenticare di "pensare globalmente".
 
Io sono contro ogni guerra per tutti gli ottimi motivi che in questi giorni leggo in questo foglio e che condivido totalmente. Pero' voglio anche capire perche' questa guerra si e' scatenata proprio contro l'Afghanistan, che e' stato additato immediatamente dagli Stati Uniti d'America come colpevole certo dell'orrendo gesto di terrorismo dell'11 settembre. In un mio precedente intervento sottoponevo alla riflessione dei nonviolenti come spunto di indagine la questione dell'eroina, via maestra mantenuta spalancata dall'occidente ai talebani per l'autofinanziamento, con tutta la rete sottesa di connessioni con la criminalita' internazionale, mafia compresa. Vorrei ora aggiungere, senza alcuna pretesa di originalita', un altro spunto di riflessione: il petrolio, i cui giacimenti a nord dell'Afghanistan fanno gola alle grandi compagnie petrolifere, che proprio attraverso l'Afghanistan intendono costruire un lunghissimo oleodotto verso i porti indiani e pakistani. Riporto, dal sito www.report.rai.it, un brano del dialogo andato in onda nella trasmissione televisiva "Report" del 18 ottobre, dal titolo "A qualcuno piace calda". Anche qui, cose risapute, ma risentirle puo' offrire piu' di una chiave di lettura.
*
- Andrew Wheat (Texans for Public Justice): Il Texas e' il selvaggio West per quanto riguarda i finanziamenti per le campagne elettorali. Contrariamente agli altri stati, qui non ci sono limiti, sia per i donatori privati che per le aziende: e nessuno ha mai raccolto tanto quanto George W. Bush. Nelle sue corse da governatore, nel '94 e nel '98, ha raccolto 41 milioni di dollari. In questa lista abbiamo inserito i primi donatori, e puo' vedere che compaiono le principali compagnie del petrolio e della chimica. Per esempio la Enron Corporation, una delle compagnie petrolifere piu' grandi al mondo, e' stata la principale sostenitrice di Bush candidato governatore, donando ben 312 mila dollari. - Voce fuori campo dell'autrice del servizio: Sostenitori che hanno aiutato Bush junior anche quando doveva correre per la presidenza. - Andrew Wheat (Texans for Public Justice): E da presidente e' stato molto buono con i suoi sponsor. G. W. Bush ha messo a capo dell'agenzia per la protezione per l'ambiente Christine Whitman, ex governatore del New Jersey. Nella dichiarazione dei redditi della Whitman compare mezzo milione di dollari in azioni della Exxonmobil, una delle compagnie del petrolio texane piu' inquinanti. - Voce fuori campo dell'autrice del servizio: E' la stessa Christine Whitman, l'equivalente del nostro ministro dell'Ambiente, alla quale a piu' riprese avevo chiesto un'intervista per parlare dell'alternativa statunitense al Protocollo di Kyoto e del piano energetico di Bush. Non avrei certo perso l'occasione per chiederle se davvero possiede (ancora) le azioni della compagnie petrolifere della Exxon, della Union Carbide, della BP Amoco, della Hunt Oil e quelle del colosso della chimica Dupont. - Andrew Wheat (Texans for Public Justice): Anziche' dire che l'industria petrolifera e del gas influenzano l'amministrazione Bush, sarebbe piu' corretto dire che sono la stessa cosa. Non solo abbiamo un presidente ex-petroliere, un vicepresidente che e' petroliere. Ma il segretario del tesoro era il presidente della principale societa' che produce alluminio. - Voce fuori campo dell'autrice del servizio: A capo dell'amministrazione ufficiale del commercio c'e' l'ex economista della Exxonmobil, il segretario delle forze armate lavorava per la Enron, il consigliere per la sicurezza nazionale era un membro del consiglio direttivo della Chevron. E cosi' via. Nei dieci posti chiave della sua amministrazione, G. W. Bush ha collocato persone collegate alle industrie piu' inquinanti degli Stati Uniti.

SOLIDARIETA' CONCRETA
 

LE BOMBONIERE DELLA SOLIDARIETA'

Ci siamo sposati il 30 settembre a Fano. Dopo aver letto l’appello di don Oreste Benzi, presidente dell’Associazione Papa Giovanni XXIII,  a favore degli orfani dell’AIDS in Africa, con entusiasmo abbiamo fatto la scelta alternativa di consegnare agli invitati la pergamena della “solidarietà” devolvendo la somma destinata alle bomboniere tradizionali al progetto Rainbow, un programma di interventi umanitari, su larga scala,  a favore dei “bambini di strada” orfani dell’Aids in  Zambia, dove il loro numero è in vertiginoso aumento ( in Zambia si calcolano 1.6000.000  bambini orfani dell’Aids). Con il ricavato delle pergamene della “solidarietà”, scelte per festeggiare in modo più significativo anche battesimi, cresime, prime comunioni e feste di laurea, il comitato fanese di CHIAMA L’AFRICA ONLUS, promotore dell’iniziativa, ha raggiunto in cinque mesi l’importo necessario per il funzionamento annuale (cibo, alloggio, cure mediche, istruzione) di due Centri Notturni di Pronto Soccorso nelle città di Ndola e Kitwe, ideati e gestiti dall’Associazione Papa Giovanni XXIII, in grado di accogliere un centinaio di “bambini di strada” che, nel tempo di 2/3 mesi, potranno essere salvati e reinseriti, con un aiuto sia economico che psicologico, nella famiglia di origine o, in mancanza di questa, in una affidataria. Così operando, nei due Centri saranno ospitati complessivamente in un anno circa quattrocento bambini. Con nostra grande gioia tutti i nostri amici e parenti hanno apprezzato moltissimo la nostra scelta, fatta nel segno della solidarietà per un mondo più giusto e più umano. (GIORGIA NIRO E CORRADO FEHERVARITel. 0721/803409 ; 338-1331764)


MASSMEDIA e TAM TAM vari 

SITI DA VISITARE 
 
1) RAC DIS GIO' 2002: News dall'Informagiovani di San Bonifacio http://infogiovani.interfree.it
2) Da Monteforte d'Alpone... www.stilelibero.org
4) Agenzia giornalistica internazionale: www.fidest.net/   
5) Il paese delle donne: http://www.womenews.net
7) Da Monteforte d'Alpone... www.stilelibero.org
8) Pedagogisti on line www.educare.it
9) Notiziario femminile www.femmis.org
10) Rete Lilliput: www.retelilliput.org
11) Agenzia giornalistica www.misna.org 
 
 
Caro Presidente... 

Propongo di scrivere in tanti, in forma personale, al Presidente della Repubblica on. Carlo Azeglio Ciampi (Palazzo del Quirinale, 00186 Roma; con francobollo da 800 lire, perché non c'è più la franchigia: oppure presidenza.repubblica@quirinale.it, con firma completa di indirizzo stradale, altrimenti il messaggio viene respinto) questa lettera, che io ho già spedita:

Signor Presidente della Repubblica, come Le anticipai già il 13 settembre, oggi che l'Italia si dichiara in guerra, io non sono con questa Italia. Non è lecito a me cittadino obbedire a questa decisione che non produce giustizia e sicurezza, ma vendetta indiscriminata e maggiore pericolo. La guerra non realizza la giusta solidarietà alle vittime dell'11 settembre, ma causa tante nuove vittime innocenti, nuovi immensi dolori e prolunga la dannata catena di odio e vendetta. Il governo non sa vedere le alternative giuste e sagge alla guerra, e cade nella trappola della violenza. La guerra, lungi dallo stroncarlo, imita e favorisce il terrorismo. E' mio primario dovere umano e civile dissociarmi ed oppormi, in tutti i modi nonviolenti possibili, a questa decisione immorale, illegittima e folle. Questa protesta è un nuovo appello fiducioso a Lei in quanto primo garante della nostra Costituzione giusta e pacifica che obbliga l'Italia, cioè noi tutti, a "ripudiare la guerra (...) come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali". Enrico Peyretti (peyretti@tiscalinet.it)
 
 
CARTA... in edicola
 
Questa settimana Carta, edicola da venerdì 2 novembre, contiene una ampia intervista allo studioso statunitense Jeremy Rifkin, che spiega perché la globalizzazione, come l'abbiamo conosciuta, "è finita". Agli studenti e agli insegnanti, che protestano e scioperano, sono dedicati il racconto del movimento nell'università di Bologna, l'intervista al segretario della Cgil scuola, Enrico Panini, e l'articolo di Andrea Bagni su "la guerra in classe". A proposito di guerra, réportage e interviste dagli Usa sulla crisi dell'antrace, articoli di Alessandra Redondi (Medici senza frontiere), sullo stato drammatico della salute pubblica in Afghanistan, e di Umberto Santino, sulla coltivazione di oppio. Si avvicina il 10 novembre, data del vertice del Wto in Qatar, e delle proteste in tutto il mondo. Francesco Martone illustra l'agenda dell'Organizzazione mondiale del commercio. Un dossier è dedicato ai forum sociali (e ai "disobbedienti"), e un réportage allo Sri Lanka, alle sue piantagioni di tè e alla guerra civile ventennale. Vi raccomandiamo di consultare, giorno per giorno, il nostro sito, www.carta.org: notizie dal mondo e dai movimenti, articoli e approfondimenti, il censimento dei forum sociali.
 
AltrEconomia
 
Cari amici, ecco il sommario del numero di novembre di AltrEconomia, "I globalizzati del mare": Editoriale Quel premio Nobel che sa un po' di no-global di Miriam Giovanzana Documenti Le risoluzioni dell'Onu che dicono tutto e niente Testimoni Hanin sotto le bombe di Marinella Correggia L'intervista OkBlok: un italiano dentro di Davide Musso Attualita' Dalla Perugia-Assisi un segno per tutti di Miriam Giovanzana Attualita' Debito: la prima firma vera di Marina Redaelli L'inchiesta L'emergenza antrace attacca l'intangibilita' dei brevetti di Pietro Raitano L'inchiesta Le catene degli schiavi del mare di Anna Morelli Documenti Oceani quasi senza pesci di Davide Musso Documenti Latte: chi e' fuori norma di Davide Musso Nuove leggi Cooperative per pochi o per tutti? Attacco al cuore del sistema di Francesco Terreri Movimenti Firenze non partorisce il nuovo movimento: ecco perche' di Andrea Semplici Strategie globali Ali tagliate per Swissair. La crisi arriva in cielo di Massimo Cavalli Commercio equo Ctm Altromercato cresce del 33 per cento Consumi critici 24 novembre: fate il pieno di iniziative di Davide Musso Visti da Sud di Paulo Lima. (La redazione di AltrEconomia (lettori@altreconomia.it)
 
UN REFERENDUM PER LA LEGALITA'
 
La legge sulle rogatorie, anzichè ratificare un trattato con la Confederazione Elvetica, teso a rendere più rapida, efficace, semplice, la collaborazione giudiziaria tra i due Stati nella lotta contro il crimine, soprattutto dei "colletti bianchi", vanifica di fatto l'acquisizione di prove che riguardano migliaia di processi (per corruzione, riciclaggio, traffico d'armi, mafia, pedofilia, terrorismo...) e per il futuro rende al limite dell'impraticabile le indagini per rogatoria. Un regalo alla delinquenza, un rifiuto a globalizzare la lotta contro il crimine, che spinge l'Italia ai margini del mondo occidentale. Questa legge indegna, e oltretutto "pasticciata", ha l'unico effetto di garantire nuove prescrizioni, e dunque ulteriore impunità, agli amici di Berlusconi e a Berlusconi medesimo. Un referendum è dunque necessario per abrogare tanta inciviltà giuridica. Un referendum che veda protagonista la società civile e non si riduca perciò a un mero scontro fra schieramenti di partito. Come cittadini, questo è il minimo che dobbiamo fare.
 
Roberto Benigni, Andrea Camilleri, Paolo Flores d'Arcais, Dario Fo, Alessandro Galante Garrone, Rita Levi Montalcini, Dacia Maraini, Federico Orlando, Alessandro Pizzorusso, Franca Rame, Pietro Scoppola, Paolo Sylos Labini, Antonio Tabucchi.
 
Chi intende aderire può farlo tramite l'e-mail di MicroMega (micromegaforum@katamail.com) o delle riviste Il Ponte, diretta da Marcello Rossi, e Critica liberale diretta da Enzo Marzo: ilponteed@iol.it   e   md1736@mclink.it. (Segnalazione di Michele Turazza)
 
VIAGGIO IN GUATEMALA
 
Viaggio di Gruppo in Guatemala dal 23 al 05 Gennaio 2002 organizzato in collaborazione con la Rete Radiè Resch di Solidarietà Internazionale e Cooperativa Kato - Ki di Chimaltenango.info@planetviaggi.it  www.planetviaggi.it
 
JOSEPH HALEVI: LA STAMPA CHE NON VA ALLA GUERRA
 
Alla quarta settimana di guerra, qualcosa cambia nell'opinione pubblica occidentale. Due "perle" vengono fuori dal "Los Angeles Times" e da "The Guardian", rispettivamente di domenica 28 e lunedi 29. Il "Los Angeles Times" consacra un lungo e meticoloso articolo al movimento contro la guerra in Afghanistan. La giornalista Elizabeth Mehren ha seguito gli oratori e conferenzieri pacifisti dalla California al New England: ne viene fuori un movimento capillare, non di massa, ma in via di solida espansione. "Il nuovo pacifismo - scrive Mehren - sembra quasi educato senza lo stridore della protesta delle generazioni precedenti. La resistenza all'intervento militare Usa in Afghanistan e' meditata. Essa viene temperata dalla trepidazione e dall'angoscia, e soprattutto da un radicato orrore di quello che e' accaduto in questo paese quando dei dirottatori si sono impadroniti di quattro aerei per uccidere piu' di 5000 persone. La focalizzazione (della protesta, n.d.r.) e' ancora ampia; non vi e' un coro monolitico che unifica il dissenso. Non sono emersi per ora dei leader carismatici. Se si dovesse definirne il principale elemento caratterizzante, esso risiede, per il momento, in una sete di informazione. Con le fondamenta nella vasta e crescente campagna contro la globalizzazione, il movimento per la pace in via di evoluzione attinge da organizzazioni e idee tradizionalmente presenti da lunga data". L'articolo prosegue riportando alcune conversazioni. Secondo Howard Zinn, uno dei maggiori storici della classi popolari Usa, "rispetto alla guerra del Vietnam le attivita' stanno iniziando prima. Nella primavera del 1965 eravamo 100 persone al Boston Common. Solo una settimana fa eravamo 2000 a Copley Square. Sta cominciando prima e penso che crescera'. Subito dopo l'11 settembre se dicevi che la politica estera americana ha a che vedere con il problema, la gente rimaneva inorridita. Era troppo vicino alla tragedia. La gente pensava che cosi' diminuivi la dimensione della tragedia. Credo che con il passar del tempo sara' piu' facile pensare in prospettiva". Nella piazza centrale di Worcester nel Massachussets si riuniscono settimanalmente all'ora di pranzo decine di persone per distribuire volantini e parlare con i passanti. Kathleen Legg, quarantacinquenne insegnante di scuola materna, e' stata mossa dalla constatazione che "il paese piu' potente della Terra sta bombardando quello piu' povero". Secondo la signora Legg benche' piccole tali manifestazioni gettano le radici per un nuovo sforzo per la pace: "si allarga e si allarga nella misura in cui nuove informazioni vengono disseminate. Spero che si stia lavorando per qualcosa di molto piu' ampio". Passiamo ora alla Gran Bretagna. Dopo l'11 settembre il "Guardian" ha pubblicato numerosi articoli critici nei confronti della politica estera Usa e dell'opzione militare. Cio' riflette anche un mutamento degli orientamenti del giornale che dopo Seattle ed i risultati non edificanti dell'intervento Nato nel Kosovo ha abbandonato la linea filo-Blair tenuta durante la guerra alla Jugoslavia. Il prestigioso giornale si e' anche aperto alle tesi dei "no global" conferendo il ruolo di articolista a Naomi Klein. In questo contesto domenica 28 l'"Observer", settimanale dello stesso gruppo, pubblicava un durissimo articolo a firma di Mary Riddell che distruggeva il concetto di civilta' usato da Bush e Blair per giustificare la guerra. Lunedi 29 il "Guardian" ha pubblicato un pezzo politico che chiamava alla formazione di un ampio movimento contro la guerra ("Peace by Precision. The Time Has Now Come for the Anti-War Movement to Build Its Own Broad-based Coalition" by Gary Young). Il sottitolo contiene il nocciolo del ragionamento: "Per il movimento contro la guerra e' venuto il momento di costruire una sua coalizione allargata". Il saggio e' un programma di alleanze il cui obiettivo deve essere quello di portare la maggioranza del pubblico britannico ad opporsi alla guerra. Inflessibile nell'opposizione all'intervento militare il movimento deve essere pluralista ospitando anche posizioni molto diverse. Secondo Young il movimento deve aver fiducia nelle sue potenzialita' visto che "grazie al movimento contro la globalizzazione e alle campagne in difesa dei profughi che chiedono asilo la sinistra britannica parte da un alto livello di coscienza internazionalista". Ancora: "il consenso che Tony Blair ha costruito in patria in sostegno alla guerra e' tanto fragile quanto la coalizione alla cui costruzione egli ha contribuito all'estero... Nella misura in cui la recessione continua a mordere la gente mettera' sempre di piu' in dubbio la validita' di spendere milioni (di sterline, n.d.r.) in una guerra assassina senza obiettivi intelligibili e senza scadenze temporali mentre potremmo rimettere in vita il sistema sanitario e lottare contro la poverta' da noi". L'articolo termina con un appello al movimento: "Gli attivisti devono osservare cosa sta facendo il Pentagono e quindi fare l'opposto: essere onesti nelle loro motivazioni, chiari negli obiettivi e non dogmatici nel comportamento".
 
INVITO ALLA LETTURA
 
Nel paese dei Maya, M. Benzi, pp. 220 con 100 foto inedite in B/N, L. 28.000   
Alla scoperta dei miti amerindi, M. Benzi, pp. 60 con 20 foto inedite in B/N, L. 8.000
I canti del cervo azzurro, M. Benzi, pp. 60 con 20 foto inedite in B/N, L. 8.000
Bartolomé de Las Casas, difensore degli indios, M. Benzi, pp. 60 con 20 foto inedite in B/N, L. 8.000
La grande festa funebre dei Toragia di Sulawesi, M. Benzi, pp. 60 con 20 foto inedite in B/N, L. 8.000

TITOLO: Wirárika, gli sciamani della Sierra Madre. AUTORE: Marino Benzi Pagg. 160 con 60 foto inedite - L. 24.000
Il pellegrinaggio degli Huichol del Messico alla ricerca della pianta della vita: il sacro peyotl; una delle manifestazioni culturali più antiche e meglio preservate dell'America indigena.
Un libro indispensabile per chi vuol conoscere più approfonditamente la vera anima degli indios dell'America Latina. Stile accattivante.

TITOLO: Di solitudine e amore. Poesie. AUTORE: Juan Baladán Gadea
pp. 112  - L. 15.000 Juan, con i suoi versi si eleva dalla solitudine per consegnarci il suo fiume, i suoi amori, la sua musica, abitata da lotta, abisso. Juan Baladán Gadea, musicista e poeta, è nato in Uruguay nel 1942. Incarcerato per motivi politici nel 1971, rimase in prigione fino al 10 marzo 1985. Attualmente vive e lavora a Brescia.

TITOLO: Rapporto "Guatemala: nunca más" AUTORE: ODHA (Ufficio dei Diritti Umani dell¹Arcidiocesi del Guatemala) pp. 342 - L. 30.000 Centinaia di testimonianze su un genocidio durato 36 anni in Guatemala: un periodo di torture, assassinii, scomparsi che ha avuto il suo apogeo negli anni '80.
Il lavoro di ricostruzione è durato anni ed ha impegnato 600 catechisti. Un cammino di verità che è costato la vita a Mons. Juan Gerardi Conedera, brutalmente assassinato il 26 aprile 1998, a 48 ore dalla presentazione del Rapporto, di cui era stato ispiratore e coordinatore.
 
GLOBALIZZAZIONE, ESCLUSIONE E DEMOCRAZIA
pp. 220 - L. 20.000
Cuauhtémoc Cárdenas, Porfirio Muñoz Ledo, Noam Chomsky, Enrique Dussel, Hugo Zemelman, John Saxe-Fernández, José Valenzuela, Franz Hinkelammert, Heinz Dieterich e altri celebri politici e studiosi contemporanei analizzano in questa opera il coinvolgimento e le conseguenze della globalizzazione per i paesi e i popoli dell¹America Latina. La globalizzazione dei mercati, la fame e la disuguaglianza mondiale, la geopolitica globale, la modernizzazione e l¹esclusione, la perdita della soggettività, la democrazia possibile, le alternative neoliberali e la necessità dell¹integrazione latinoamericana, sono i punti cruciali di Globalizzazione, esclusione e democrazia in America Latina, un libro importante per capire il presente e il futuro dell¹America Latina.

LA SOCIETÀ GLOBALE: EDUCAZIONE, MERCATO E DEMOCRAZIA
Noam Chomsky - Heinz Dieterich
pp. 160 - L. 23.000
Riflessione critica su globalizzazione e neoliberismo, e sui loro micidiali effetti. Noam Chomsky, uno degli intellettuali più prestigiosi di questo secolo, smaschera i sofismi del neoliberismo ed indaga e denuncia le atrocità del potere imperiale statunitense Heinz Dieterich si concentra sugli aspetti ideologici e specificatamente educativi della globalizzazione e costituisce un contributo originale, nonché rigorosamente documentato, su un campo di questioni tra le meno considerate.


INFORMAZIONI, RIFLESSIONI & OPINIONI

La "Parabola" di Adriana Zarri
 
Quest'altro discorso invece lo dedico ai miei amici non credenti; e sono molti e sono cari non meno degli amici credenti, perché l'amicizia non si misura sulla fede ma sulla fedeltà (e non sarà poi, forse, la medesima cosa?).
Nella liturgia della festività dei Santi, celebrata due giorni fa, si leggeva il Vangelo delle beatitudini in cui si dice: "Beati coloro che hanno fame e sete di giustizia perché saranno saziati". E quelli di voi - e sono tanti - che, di quella giustizia, hanno fame e sete e, per realizzarla, spendono se stessi saranno saziati, purtroppo non sempre in questo mondo ma in un mondo futuro in cui voi non credete ma io sì. E, posto che un dilà ci sia penso che neanche a voi dispiacerebbe farne parte, e dalla parte giusta (ahimé, la simbologia evangelica la pone a destra. I candidi e vecchi evangelisti non sapevano ciò che oggi avrebbe significato, non conoscevano Fini, Gasparri e compagnia...). Per collocare gli uomini da una parte o dall'altra non si domanda ciò che hanno creduto ma ciò che hanno fatto; ed al supremo Giudice basta che abbiano operato il bene, anche senza un riferimento religioso, tanto che, di fronte ad esso, gli eletti esclamano stupiti: "quando mai?".
Per questo, amici miei, la festa dei santi è anche la festa vostra. Anche se non lo sapete. E spero che non vi dispiacerà.
 
COMUNICATO STAMPA DEI MEDICI SENZA FRONTIERE
Azioni umanitarie e militari: due cose distinte

L'agenzia internazionale di aiuto medico Médecins Sans Frontières (MSF), che lavora in Afghanistan dal 1979, oggi ha sollevato il dubbio sui cosiddetti "lanci umanitari" effettuati dalle forze militari statunitensi e britanniche, che hanno accompagnato gli attacchi aerei contro l'Afghanistan nelle ultime 24 ore. Tale azione non risponde ai bisogni del popolo afgano e potrebbe facilmente minare i tentativi di portare un aiuto effettivo ai più vulnerabili. Il dottor Jean-Hervé Bradol, parlando dal Pakistan, ha spiegato che la cosiddetta azione "umanitaria" è, di fatto, un puro strumento di propaganda di poca utilità per il popolo afgano. Inoltre, l’impiego deliberato, da parte dei militari, di un proposito “umanitario”, potrebbe creare problemi alle organizzazioni di aiuto veramente indipendenti e non-governative, che molto probabilmente nel futuro non saranno più percepite come soggetti imparziali. “Come potrà, in futuro, la popolazione afgana sapere che un’offerta di aiuto umanitario non nasconde un’operazione militare?” chiede il dottor Bradol. “Abbiamo già visto molte altre volte, per esempio in Somalia, i problemi procurati sia alle popolazioni vulnerabili, sia alle agenzie di aiuti, se i militari cercano contemporaneamente di combattere una guerra e distribuire aiuti.” Il dottor Bradol ha spiegato che l’impatto reale delle vantate 37.500 razioni giornaliere, sulla crisi nutrizionale che si sta sviluppando in Afghanistan, non potrà essere che minimo. “Servirebbero convogli su larga scala di generi alimentari di base, piuttosto che le singole razioni destinate ai soldati. Sino a ieri l’ONU ed alcune agenzie umanitarie come la nostra riuscivano a far entrare convogli di cibo in Afghanistan. In seguito agli attacchi aerei le Nazioni Unite hanno fermato tutti i convogli, ed anche per noi la consegna di aiuti sarà molto più difficoltosa. I medici di MSF hanno inoltre espresso la loro preoccupazione riguardo ai lanci di rifornimenti medici. “L’aiuto medico non è la stessa cosa che lanciare medicinali da un aereo. Se non somministrate da personale qualificato, le medicine possono fare più male che bene,” ha sostenuto il dottor Bradol. “Lanciare poche casse di medicinali e cibo nel corso di raid aerei notturni, senza sapere chi le raccoglierà, è potenzialmente inutile e potrebbe anche essere pericoloso.” Médecins Sans Frontières quindi rifiuta l’idea di una coalizione umanitaria a fianco a fianco con la coalizione militare, come richiesta dal presidente Bush e dal primo ministro Blair, e si appella per l’urgente necessità di un’azione umanitaria indipendente.

39.000 TONNELLATE DI RISO ITALIANO

Le eccedenze di tre anni di raccolto del riso (39.000 tonnellate in Italia; 7.850 in Spagna; 3.200 in Grecia) sono da oggi all'asta, in una gara riservata agli operatori del settore mangimistico, come obbligatoria applicazione di uno scriteriato Regolamento emanato della Commissione UE. Un Regolamento, il 1940 del 2 ottobre 2001, letteralmente imposto dalla Commissione nonostante la ferma opposizione dei paesi Ue produttori di riso, Italia compresa. Si tratta di stock di riso perfettamente conservato, di qualita' eccelse (ci sono persino partite di pregiatissimo Carnaroli) che in Italia sono stoccate nei magazzini dell'Ente Risi e che, sino al 19 dicembre 2001, le industrie mangimistiche potranno acquistare per mettere all'ingrasso il bestiame. Siamo con cio' di fronte ad uno scandalo di proporzioni bibliche. Basti pensare, infatti, che la sola quantita' di riso stoccato in Italia sarebbe sufficiente a sfamare, per un intero anno, ben 400.000 persone nelle aree sottoalimentate del pianeta e per le quali il riso costituisce la dieta abituale. L'unica concreta possibilita', perche' la Commissione sia indotta a riconsiderare il proprio orientamento, e' che l'asta in corso vada deserta. In questo senso ho sollecitato il presidente dell'associazione degli industriali mangimisti a farsi interprete di una "obiezione di coscienza umanitaria", che induca gli industriali del settore ad astenersi dal presentare offerte d'acquisto. Se cosi' fosse la Commissione non avrebbe altra scelta che destinare l'immenso patrimonio alimentare ai programmi di aiuto gestiti dalla FAO e dalle Organizzazioni non governative. (di Guido Pollice, presidente nazionale dell'associazione «VAS» Verdi Ambiente e Società)

IL BURUNDI VOLTA PAGINA
 
Oggi il Burundi volta pagina.  Non come le altre volte, non si tratta di una formuletta, si tratta di un vero e proprio cambiamento.  Nelson Mandela, ex presidente Sudafricano, si era preso carico di dare una mano per uscire dai problemi. Accusato di non capire molto la situazione, dopo due anni, ha voltato pagina: ha coinvolto l'Africa e l'Occidente nella guerra del Burundi, ha imposto un governo di transizione di tre anni, uno e mezzo guidato dai tutsi, uno e mezzo guidato dagi hutu e, soprattutto, ha portato in Burundi un esercito straniero. E questo ha rovesciato completamente il dominio dell'esercito etnico in Burundi. Sono arrivati 700 militari sudafricani e ne arriveranno altri dal Ghana, Nigeria, Senegal.  Insomma non sarà più come prima e gli estremisti tutsi e gli estremisti hutu ora non possono raccontare più molte storie: il Burundi si è aperto al giudizio internazionale. (Centre Jeunes Kamenge - Burundi)
 
 
TANO GRASSO

Tra le varie persone che ho conosciuto durante la mia attività presso la Commissione parlamentare antimafia, Tano Grasso costituisce sicuramente una di quelle che ho apprezzato maggiormente. Ma chi è Tano Grasso, molti si chiederanno. E’ – o meglio è stato fino a ieri – il Commissario di governo per le iniziative antiracket e antiusura grazie al quale dal 21 dicembre 1999 al 24 agosto 2001 sono state esaminate 1.400 istanze e sono stati erogati oltre 37 miliardi a 284 operatori economici taglieggiati dai mafiosi e distrutti dagli usurai. Per comprendere la mole di lavoro svolta in poco meno di due anni rispetto ai precedenti Commissari, va ricordato che, in materia di estorsione, dal 1994 al 1999 (la legge antiracket è stata approvata nel febbraio 1992), sono state accolte 111 istanze per un importo pari a circa 10 miliardi, mentre in materia di usura, negli anni 1997-98-99 (la legge antiusura è stata approvata nel marzo 1996), sono state accolte 73 istanze per un importo di quasi 11 miliardi. Risultati sorprendenti, quelli raggiunti da Tano Grasso, che dimostrano come con competenza, tenacia e passione civile è possibile sconfiggere concretamente la mafia e i suoi fiancheggiatori. La domanda, allora, come dice Antonio Lubrano, nasce spontanea. Perché Tano Grasso è stato cacciato dal Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, scrupoloso imprenditore “prestato” alla politica sicuramente attento ai numeri nel valutare il rendimento dei suoi dipendenti? Ipotizziamo quattro possibili risposte. Nell’ordine: 1) Tano Grasso è un semplice commerciante di scarpe, non un prefetto di carriera come i suoi predecessori e i suoi successori e a nulla vale che egli abbia fondato la Federazione Italiana delle Associazioni Antiracket, la prima delle quali a Capo d’Orlando, in Sicilia, e sia stato, nel corso della sua esperienza parlamentare, il fautore delle leggi antiracket e antiusura attuali; 2) Tano Grasso è un comunista e, data anche la sua mole, c’è da sospettare fortemente che in questi anni abbia mangiato diversi picciotti suscitando le vive preoccupazioni e proteste dei boss mafiosi con i quali – come un ministro ha recentemente affermato – dobbiamo rassegnarci per forza a convivere; 3) Tano Grasso è sì un imprenditore, ma non sa parlare inglese (molto bene, invece, il dialetto siciliano) e fatica a chattare con i suoi “clienti” – le vittime dell’estorsione mafiosa e degli usurai – via Internet. Che peccato!; 4) Per dirla con le parole della moglie di Libero Grassi, Pina Maisano: “Qualcuno sta pagando il conto dei patti fatti con i mafiosi in periodo elettorale” (Corriere della Sera 19 ottobre 2001).
Comunque, non per tutti la cacciata di Tano Grasso, rappresenta un evidente segnale di arretramento nella lotta alla mafia. Grazie a questo evento, infatti, anche agli usurai e agli estortori, dopo i mafiosi e i corruttori, è stata aperta la porta della Casa delle libertà, dove si lavora e si vive all’insegna delle tre fatidiche “I”: 1) impunità; 2) intolleranza; 3) ingiustizia. A occhi aperti, ragazzi! (Pierpaolo Romani)

Siti consigliati
www.antiracketusura.it (Sito del Commissario straordinario per le iniziative antiracket e antiusura); www.libera.it (Sito dell’associazione di associazioni Libera); www.parlamento.it/parlam/bicam/mafia/home.htm (Sito della Commissione parlamentare antimafia);

Testi consigliati
Tano Grasso, Contro il racket. Come opporsi al ricatto mafioso, Laterza, Roma-Bari, 1992; Tano Grasso – Gaetano Savatteri, Ladri di vita. Storie di strozzini e di disperati, Laterza, Roma-Bari, 1996; Tano Grasso, Il racket del pizzo e L’usura, in P. Romani (a cura di), Conoscere le mafie, costruire la legalità, Camera dei deputati, Roma, 2000 (Il testo è scaricabile dal sito della Commissione parlamentare antimafia della XIII legislatura, il cui indirizzo è: www.camera.it à organismi bicamerali à precedente legislatura à Commissione parlamentare antimafia à Sportello scuola e volontariato); L’estorsione e l’usura, in Enzo Ciconte – Pierpaolo Romani, L’andamento della criminalità negli anni novanta, Edizioni Commercio, 2001, Roma  (Il testo è richiedibile inviando una e-mail al dottor Lino Busà, direttore Centro studi “Temi” di Confesercenti, al seguente indirizzo: sosimpresa@confesercenti.it)

Usa e Nato: 830.000 miliardi per il nuovo caccia

Il 26 ottobre il Pentagono ha assegnato alla Lockheed un "maxi-appalto per il «Joint Fight Striker», il caccia «invisibile» della nuova generazione per le Forze Armate americane e inglesi". "Il nuovo aereo da caccia sarà la punta di diamante delle forze armate alleate di qui ai prossimi 30 anni: "gli Stati Uniti ... hanno messo sul piatto della Lockheed 200 miliardi di dollari, e prevedono di acquistare 3002 aerei da distribuire tra l'Areonautica, la Marina e i corpi speciali d'assalto;  "Altri 3000 aerei dovrebbero poi essere venduti ai paesi della Nato, aggiungendo così altri 200 miliardi di dollari a quello che già si profila come un banchetto senza precedenti per l'industria mondiale degli armamenti" (IlSole24ore,27-10-01). "Il Governo di Londra è pronto a ordinarne subito 150 unità". La Boeing, che era anch'essa in corsa per l'appalto, "sarà chiamata ugualmente a far parte della cordata, in cui potrebbero entrare anche altre aziende europee e soprattutto inglesi e italiane". Il nuovo caccia Usa è la causa della lite che si è accesa nel Governo Berlusconi sull'aereo militare europeo da trasporto A400M: il ministro della Difesa Martino (FI) vuole disdire l'accordo con Francia e Germania; il ministro degli Esteri Ruggiero (Fiat) protesta. La FiatAvio fa parte del consorzio dell'A400M. (FONTE: cobas@inwind.it)

"O DIO, TI RINGRAZIO CHE NON SONO COME GLI ALTRI UOMINI…"

di Eugenio Melandri - Fondatore di "Chiama l'Africa", OMELIA XXX Domenica del Tempo Ordinario Sir 35,12-14.16-18; Sal 33; 2Tm 4,ó-8.16-18; Lc 18,9-14

Luca 18:9-14 Disse ancora questa parabola per alcuni che presumevano di esser giusti e disprezzavano gli altri: "Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l'altro pubblicano. Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: "O Dio, ti ringrazio che non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adulteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte la settimana e pago le decime di quanto possiedo." Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: "O Dio, abbi pietà di me peccatore." Io vi dico: questi tornò a casa sua giustificato, a differenza dell'altro, perché chi si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato".

"Ti ringrazio, Dio, perché mi hai creato bianco. Hai fatto di me il campione di un mondo evoluto e progredito. Dove ad ogni persona si garantisce il rispetto dei diritti umani. Nessuno è messo fuori dalla nostra civiltà. Perché, Signore tu lo sai bene, quella che noi abbiamo costruito è la vera civiltà. Ti ringrazio, Dio, perché sono nato cristiano. Sono stato battezzato e ho fatto la prima comunione. Non come gli altri che praticano religioni false e primitive. Alcuni credono nei geni della foresta. Sono veri e propri pagani. Senza un'etica. Senza nessun valore. Altri si riconoscono in un Dio guerriero, come Allah. Un dio intollerante che non permette libertà di religione e che pratica la guerra santa. Ti ringrazio, Dio, perché mi hai chiamato a far parte di una società tollerante. Dove ogni persona è rispettata e accolta nei suoi diritti e nella sua diversità, dove alla donna è riconosciuto il suo ruolo unico. Dove ognuno ha pari opportunità. Ti ringrazio, soprattutto, perché mi hai posto in una società superiore (lo dico a te in privato anche se non posso dirlo in pubblico, perché con questo ecumenismo di maniera bisogna dire che si è tutti uguali). La nostra invece è una civiltà superiore, non solo per le conquiste tecnologiche, ma anche per le sue conquiste giuridiche. Noi rispettiamo la carta dei diritti umani fondamentali, accettiamo il dialogo interreligioso. Permettiamo che da noi si costruiscano le moschee, mentre loro non accettano che si costruiscano le chiese a casa loro. Noi abbiamo scoperto tante cose di cui loro usufruiscono. La nostra medicina che permette loro di guarire da malattie che altrimenti li condurrebbero alla morte; l'istruzione e l'alfabetizzazione. Per merito nostro possono viaggiare in automobile o in aereo. Ti ringrazio poi perché la nostra civiltà ha inventato la democrazia. Una testa un voto. Tutti possono accedere agli incarichi pubblici e tutti possono, attraverso il voto, essere sollevati da quegli incarichi. Non come loro, governati da dittatori che non hanno alcuna legittimazione popolare. Finalmente ti ringrazio perché hai dato a noi una missione civilizzatrice, chiamandoci a fare il mondo a nostra immagine e somiglianza. Lo abbiamo fatto lungo i secoli portando nel mondo la tua parola e i tuoi insegnamenti. In America latina distruggendo forme religiose primitive e diaboliche. In Africa, portando la nostra saggezza e la nostra civiltà. Ci siamo riusciti meno in Asia, dove ancora fioriscono forme religiose organizzate in modo strano e dove soprattutto impera l'Islam, questa religione di beduini, guerrieri e privi di morale, che continuano a fare la guerra santa contro di noi che rappresentiamo la civiltà. Non permettere, o Dio, che i tuoi nemici abbiano il sopravvento. Donaci la forza di saper resistere e saper combattere in nome tuo che sei la verità e in nome nostro che da te abbiamo appreso ad essere umani". Prega così nel grande Tempio del mondo il fariseo. Centrato su se stesso, vede solo se stesso. Dio è soltanto l'idolo che serve a mantenere intatte le sue convinzioni di superiorità. Dimentica tutto ciò che contraddice questa immagine: il suo imperialismo, l'economia inventata apposta perché i conti tornino solo nel portafogli dei ricchi. Il suo razzismo, spesso mascherato in nome dell'ordine pubblico. Dimentica la storia, fatta di colonialismo e tratta degli schiavi. Gli altri? Di fatto non esistono. Solo lui è nel giusto. Solo lui è giusto. Proprio per questo è disposto a tutto. Anche a fare la guerra. In fondo è sempre stato così: "Gott mit uns". Eugenio Melandri (da "Adista" n.71-15 ott. 2001)


ZOOM ASSOCIAZIONI
 
CERCANSI ATTORI
 
La compagnia teatrale di San Bonifacio «MaBoChissà», impegnata nel finanziamento di opere sociali, sta preparando un nuovo spettacolo in occasione del decimo anniversario d'attività. Se desideri compiere un'esperienza teatrale come attore o comparsa telefona a Simona (045 6100816) o Francesca (044247941).
 
AFGHANISTAN: CONFERENZE E FILMATI
 
Spettabile Associazione, sono un fotoreporter che collabora con diverse radio, riviste, periodici e quotidiani in Italia, Europa, Hong Kong, Giappone e Centro Asia. Da pochi giorni sono tornato dall'Afghanistan, dopo una permanenza di più di un mese, durante la quale ho assistito agli sviluppi della situazione politica, militare e sociale del Paese dal suo interno e vorrei sapere se siete interessati ad organizzare un incontro pubblico sulla problematica in questione. Oltre alla diretta testimonianza personale, durante la conferenza potrà venire proiettato uno slide-show che illustrerà con immagini inedite la drammatica vita del popolo afghano, pesantemente colpito da una guerra che perdura da più di vent'anni, ma che purtroppo solo ora è balzata alla ribalta. Nel caso foste interessati , sono a vostra completa disposizione per eventuali ragguagli e precisazioni ai numeri 035890037 - 3394551575 a all'indirizzo e-mail ppg.yh@uninetcom.it . Ringrazio per l'attenzione (Piergiorgio Pescali)

SOAVE: «IL CERCHIO MAGICO»

Come abbiam già comunicato, nei giorni scorsi è iniziata l'attività del «Cerchio Megico», l'associazione di Soave che promuove varie attività con e per i bambini. La manifestazione di inaugurazione ha visto la partecipazione attiva di tanti bambini e bambine e di numerosi adulti: un segno chiaro della forte richiesta di vivere tempi e spazi da dedicare alla creatività e alla libera espressione per una migliore qualità della vita di tutti noi. «In questi giorni siamo felici di comunicarvi l'uscita del cd-rom: "Sogno Soave di piccolo segno" una favola a capriole tra fantasia e realtà, raccontata dai bambini di una classe della Scuola Elementare anche grazie al nostro apporto» spiegano le promotrici dell'iniziativa.Chi è interessato alla visione del cd, o vuol prendere contatto con il Cerchio Magico, contatti lbertinato@mbservice.it

Sentenza scandalosa: Morte a Venezia, assolti tutti

Roma, 2 novembre 2001- "Un giorno infausto per l'affermazione del diritto alla salute ". Questo il secco giudizio di Greenpeace sul verdetto letto oggi dal Giudice Salvarani Presidente della I. Sezione del Tribunale di Venezia, coi giudici Manduzio e Liguori, al termine del processo che ha visto imputati 28 manager dell'Enichem e della Montedison. L'associazione, ha atteso il risultato del processo di primo grado all'esterno dell'aula bunker di Mestre con uno striscione con cui chiedeva "Giustizia per Venezia". Alla lettura della sentenza sulle tute degli attivisti e' stata apposta una fascia a lutto e il messaggio e' diventato "Ingiustizia per Venezia".
"Una sentenza agghiacciante che apre inquietanti scenari sul diritto degli italiani alla tutela della propria salute e dell'ambiente in cui vivono. 70 tonnellate di solventi organici, 220 chili di cloroformio, 2 chili di tetracloruro di carbonio, oltre due tonnellate di dicloroetano, 320 chili di tricloroetilene, 4000 chili di tetracloroetilene, 22 tonnellate di bromoformio ed oltre una tonnellata di trialometani: queste le quantita' di inquinanti riversati ogni anno nella laguna di Venezia. Oggi la sentenza assolutoria ha leggittimato un continuo attentato alla salute dei lavoratori, dei cittadini e all'ambiente, che ha gia' provocato numerose patologie e morti fra i lavoratori e danni irreparabili agli ecosistemi" ha dichiarato Domitilla Senni, direttore di Greenpeace.
"Le odierne assoluzioni nulla tolgono al gravissimo scenario di danni per la salute dei lavoratori del petrolchimico e per l'ambiente lagunare ad esso circostante, emerso in tutta la sua evidenza nel corso del procedimento; tutto cio' resta un punto fermo che nessuno potra' ignorare, anche in vista degli ulteriori gradi di giudizio" ha commentato Luca Partesotti legale dell'associazione.
Greenpeace, da oltre dieci anni si occupa della tutela della laguna di Venezia ed e' intervenuta a piu' riprese con dossier denuncia ed azioni pacifiche per contrastare l'avanzata del degrado ambientale e per denunciare l'inadeguatezza delle decisioni politiche adottate nei decenni per proteggere l'ambiente lagunare ed i suoi abitanti.
L'associazione ha partecipato al processo, durato 4 anni, con deposizioni e documenti tecnici per confutare le teorie della difesa tese a dimostrare l'inesistenza dell'inquinamento e dei rischi per la salute pubblica ed ambientale. "Nel corso del processo sono stati prodotti numerosissimi dati analitici sui livelli di inquinanti presenti nei sedimenti e negli organismi viventi lagunari che hanno messo in evidenza, senza ombra di dubbio, che le attivita' del petrolchimico, ed in particolare il ciclo del cloro, sono incompatibili con la laguna e pericolosi per gli operai e la popolazione. Questo verdetto di assoluzione e' un'ulteriore dimostrazione che in Italia le politiche di scarsa attenzione alla tutela ambientale e sanitaria vengono ripagate con l'impunita' " ha aggiunto Fabrizio Fabbri. L'associazione, nonostante la delusione per l'esito del processo, ha dichiarato che riprendera' con ogni mezzo e maggior determinazione la propria campagna per dimostrare alla pubblica opinione la pericolosita' delle produzioni incriminate e per ottenere un divieto  alla produzione di composti a base di cloro a partire dal PVC.

Maggiori informazioni sul sito: http://www.greenpeace.it/venezia/

Colpiti i criminali dell'Amazzonia. Multe per 7 milioni di dollari e sequestro del mogano illegale
 
La battaglia contro i criminali del mogano raggiunge un altro successo. Una operazione congiunta dell'agenzia ambientale brasiliana, della polizia federale e di Greenpeace ha scovato of 7.165 metri cubi di mogano illegale.
Sulla base delle informazioni fornite dalle investigazioni di Greenpeace (e pubblicate in un rapporto disponibile sul sito web, "Partners in Mahogany Crime"), la pattuglia composta di tre elicotteri e due piccoli aerei ha raggiunto la segheria clandestina nel cuore della foresta amazzonica, presso la citta' di Urura. La segheria appartiene a un noto boss del mogano, Osmar Ferreira, e il mogano sequestrato era destinato ad essere rivenduto da rispettabili compagnie internazionali del legno, in Europa e Stati Uniti, dove viene impiegato in articoli di lusso. Il mogano di migliore qualita' si trova in foreste incontaminate, messe in pericolo dalla veloce avanzata delle motoseghe (spesso all'interno dei territori tradizionali dei popoli indios).
Nei giorni scorsi, pressi del fiume Carajari, sono stati rinvenuti altri 1.674 metri cubi di mogano illegale, ed altri 5.385 sono stati sequestrati presso il fiume Iriri River. Nel corso dell'operazione sono stati arrestati dalla Polizia federale due pistoleros legati al traffico di legno illegale. La scorsa settimana Greenpeace aveva ottenuto un altro successo: in seguito alle denunce dell'associazione, il governo brasiliano ha annunciato la sospensione di tutti i permessi per il taglio e l'esportazione del mogano, fino al termine di delle indagini nei depositi delle compagnie del legno.
Le attivita' in Amazzonia fanno parte di una campagna internazionale per la protezione delle ultime grandi foreste primarie del pianeta. Circa l'80% di esse e' andato perduto, e Greenpeace si appella ai governi affinche' si impegnino per fermare la distruzione di quanto rimane. E' necessaria una immediata moratoria delle operazioni di taglio industriale in tutte le grandi aree di foresta incontaminata, l'adozione di misure concrete, una rete di aree protette, ed un fondo internazionale di 15 miliardi di dollari annui per mettere in pratica tutte queste misure.
 
VACANZA DICEMBRINA NEL CUORE DELLA MAIELLA
 
Riceviamo e volentieri vi rigiriamo questa richiesta di Tra Terra e Cielo. Forse qualcuno può essere interessato. Ricerca di collaborazione per vacanza dicembrina Da sabato 22 a sabato 29/12 Tra Terra e Cielo organizza una vacanza in albergo *** a Caramanico Terme (PE, 700 m. slm, Abruzzo) nel cuore più selvaggio della Maiella. L'alimentazione è vegetariana con proteine vegetali. Pesce a Natale. Il programma prevede Yoga, Passeggiate nei monti, Danze e percussioni, Attività per i bambini. Tra Terra e Cielo cerca una persona per un laboratorio sul consumo critico: alimentazione, abbigliamento, arredo, trasporti, turismo, assicurazioni, banche, ... I marchi multinazionali, la pubblicità, la produzione, ... Le "lezioni" sono accompagnate da laboratori pratici (es.: Cosa mangio io? Cosa vesto?) ed "escursioni" nei negozi della zona. L'impegno è di 12 ore suddivise in 6 giorni (da domenica 23 a venerdì 28). Chiediamo anche, nello spirito dell'associazione, una collaborazione ad esigenze organizzative: accoglienza ospiti, aiuto cucina, servizio ai tavoli. Offriamo in cambio la partecipazione alla vacanza: 7 notti in albergo in camera a 2-3 letti con bagno. Il gruppo previsto è di 30-40 persone. Non tutti seguiranno questo laboratorio. Per risposte e indicazioni Maurizio Baldini Tra Terra e Cielo 0583.356177/82/96 (www.traterraecielo.it Maurizio_Baldini@iol.it)

A Trento l'8 novembre: «Percorsi formativi per attivare la pace in tempi di guerra»

Portiamo alla vostra cortese attenzione, per darne diffusione, il volantino di un corso elaborato per pensare la pace in tempo di guerra. Lo propone un gruppo di formatori di Trento legati al mondo del commercio equo e solidale, della nonviolenza e dell'intercultura. Ci incontreremo per la prima volta l'8 novembre e li' si decidera' il resto del calendario, ma il corso potrebbe essere un utile strumento per poter parlare di queste tematiche anche per altri gruppi. Basta contattarci via mail all'indirizzo: marcoxl@tin.it
Obiettivi: Attivare un pensiero critico sulla guerra e le sue conseguenze; Facilitare l'elaborazione dal senso di impotenza verso una propria azione
per la pace; Far crescere una coscienza nonviolenta capace di dare un'alternativa alla logica della violenza a tutti i livelli e in tutte le sue manifestazioni.
Percorso: 1. Conoscenza di se e formazione del gruppo; Raccolta aspettative. 2. Cause e dinamiche della guerra. 3. Coscienza critica nell'informazione. 4. Coscienza e guerra: la tolleranza e le obiezioni di coscienza. 5. Azioni possibili: le alternative esistono, scopriamole. 6. Preparazione e azione: io posso, noi possiamo...
Ogni incontro, tendenzialmente settimanale, dura circa 2 ore. Il percorso puo' essere ristrutturato ed attivato anche in moduli piu' brevi. Un esempio e' un minipercorso composto da 3 incontri (1, 2, 5). Eventualmente si possono aggiungere altri incontri, ad esempio: "gioco di ruolo sulla preparazione ad una azione diretta nonviolenta o su tema scelto".
Metodo: Gli incontri saranno Laboratori condotti con il metodo "training nonviolento" con il quale si apprende dall'esperienza diretta e dalla compartecipazione. Il metodo stimola la creativita' nel comunicare senza troppe difese, nel prendere decisioni, nel risolvere i conflitti integrando le reciproche differenze. Concretamente saremo coinvolti in prima persona in simulazioni, giochi cooperativi, riflessioni e valutazioni.
Formatori: Un gruppo di formatori  professionalmente impegnato nell'educazione alla nonviolenza, alla mondialita' e all'intercultura interpellato dai recenti eventi ha elaborato il presente percorso formativo. Gli attuali proponenti sono Marco Baino, Marco Linardi, Julia Politeo, Elena Poli, formatori con esperienza nella formazione con metodologia attiva, membri del gruppo formatori Mandacara' e collaboratori di istituzioni scolastiche ed associative. Potranno essere coinvolti altri formatori per tematiche specifiche.
Informazioni: Il primo incontro e' fissato per il giorno 8 novembre alle ore 20 presso Villa S. Ignazio, via alle Laste 22, Trento. Le iscrizioni al corso sono aperte dal mese di ottobre 2001. Le date e gli orari del percorso e l'adesione ai possibili moduli verranno concordati nel primo incontro tenendo conto delle esigenze dei singoli. Oltre i 20 iscritti e' possibile organizzare altre opportunita' in periodo, date ed orari da concordare. Per la partecipazione all'intero percorso e' richiesta una quota d'iscrizione di lire sessantamila. Eventuali difficolta' economiche non devono essere di ostacolo all'iscrizione. Ulteriori informazioni e iscrizioni presso: Marco Linardi, tel 0461242474, e-mail: marcoxl@tin.it

Festival del Nuovo Cinema Latinoamericano: a Cuba con l'Arci 

Un viaggio a Cuba per la cultura e la solidarietà. Arci Nuova Associazione propone un soggiorno all’Havana in occasione del “Festival del Nuovo Cinema Latinoamericano”, per i soci che vogliono conoscere la realtà dell’isola caraibica in un momento decisivo della sua storia. Tutti potranno partecipare e verificare il progetto di solidarietà con la scuola “EICTV “aula Rossellini” di Arci N. A. Legnago. Cuba in Libertà (Havana) Festival Internazionale del Nuevo Cinema Latino Americano. Durata del viaggio 15 giorni (14 notti); partenza da Milano con transfer in Hotel;  pernottamento e prima colazione a la Habana per 3 notti in Hotel. Quota di partecipazione Lit: 1.600.000; Visto £ 36.000  e assicurazione £ 40.000); Partenza da Milano 01 Dicembre 2001. Tutte le quote comprendono: Volo a/r: volo da Milano-Havana (classe economy); Transfer aeroporto/Hotel; Sistemazione in camera doppia per 3 notti con trattamento pernottamento e colazione; Accompagnatori e assistenza in loco; Visto di entrata a Cuba ; Assicurazione medico-bagagli. La proposta è riservata a coloro che sono in possesso di tessera Arci  (la tessera è disponibile presso il nostro comitato) N.B. All’uscita da Cuba saranno richiesti 20$ per tassa governativa d’imbarco da pagarsi in loco (ARCI Legnago arci@sttspa.it)


SORRISI & CEFFONI
 
Droga di Casanostra
di STEFANO BENNI
 
Noi di Casanostra delle Libertà, visto il miserevole stato in cui il paese versa per l'abuso di droghe e di crimini ad esse connesse, proponiamo il seguente disegno di legge.

Comma uno Da oggi le droghe leggere sono equiparate alle droghe pesanti, poiché un etto di marijuana non solo pesa quanto un etto di eroina, ma, occupando più spazio, risulta molto più pericoloso. Chi verrà perciò trovato in possesso di qualsivoglia droga, nonché di qualsifumi, qualsisiniffi e qualsinietti droga, verrà punito con la reclusione da quattro a quarant'anni. Da questa pena sono esentati:
a) i cocainomani con reddito superiore ai dieci miliardi.
b) coloro che venissero trovati in possesso di droga a un party a cui siano presenti esponenti della maggioranza, per evitare speculazioni giornalistiche.
c) coloro che pur possedendo tutti i sintomi della tossicodipendenza (agitazione psicomotoria, tendenza a contraddirsi, scatti di aggressività e delirio persecutorio) non siano immediatamente diagnosticabili entro tossicosi standard, ovvero tutti i casi in cui sia impossibile risalire alla droga scatenante. In questa lista, detta della "tossicorogatoria", sono compresi oltre al presidente del consiglio, gli onorevoli Bossi, Fini, Buttiglione, Vito, Pera, Storace, Gasparri, Castelli e quanti altri riterremo opportuno.

Comma due La legge non perseguirà i mafiosi spacciatori di droga in quanto preferiamo avere a che fare con persone che conosciamo bene piuttosto che con nuovi inaffidabili spacciatori quali i venditori di oppio talebano, la triade cinese, e la mafia russa.
Comma tre Verrà istituita una commissione di controllo etico che punirà severamente chiunque faccia pubblicità alle droghe o inciti al loro uso. Detta commissione sarà guidata da persone altamente competenti nel settore, quali il ministro Lunardi, esperto in buchi, il ministro Sirchia, esperto in sovradosaggio di lassativi e l'onorevole De Michelis, ex-rasta. Non verranno censurati solo i testi giornalistici o teatrali, ma soprattutto i testi scolastici, intossicati da anni di droga culturale marxista. A tal proposito abbiamo già scoperto e espulso dai programmi i seguenti testi: Alighieri Dante, la cui "Divina Commedia" inizia con i versi "Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai in una selva oscura". Evidente riferimento al viaggio di un tossicomane nel tunnel della droga, non per nulla chiamato inizialmente "inferno" e alla fine "paradiso". Manzoni Alessandro (che Storace ci segnala come figlio illegittimo) il quale nel suo romanzo "I promessi sposi" esordisce con le parole "quel ramo del lago di Como", chiarissimo invito alla coltivazione di marijuana in ambiente lacustre. Grazia Deledda, altro Nobel mal attribuito come quello di Fo, autrice di un ambiguo "Canne al Vento". Giovanni Pascoli (che Storace ci segnala come sospetto omosessuale) che in una lettera asserisce "nulla rimpiango della mia terra natìa, quanto la piadina con le erbe". Giacomo Leopardi, che nel brano rock "L'Infinito" descrive sensazioni da assunzione di Lsd.

Comma quattro Questo codice di comportamento verrà applicato con particolare severità al servizio pubblico televisivo. E' sospeso da subito il programma dal titolo ammiccante "Il fatto di Enzo Biagi". L'annunciatrice Maria Giovanna Elmi dovrà cambiare il nome in Aspirina Elmi. Per analoghe motivazioni è sospesa ogni trasmissione di Michele Santoro, in quanto il conduttore usa spesso la locuzione "mi faccio carico", espressione gergale e coatta la quale, come ci ha spiegato l'onorevole Dell'Utri, significa "drogarsi molto, caricarsi di forti quantità di droga". Essendo dotate di meccanismi etici autocorrettivi, da questo decreto verranno escluse le reti Mediaset che potranno tranquillamente trasmettere film come Pulp Fiction, a patto di sottotitolarli con la frase "non è vero niente".

Comma cinque Per impedire i ben noti abusi commessi dagli spacciatori di Metadone, il servizio antidroga verrà nazionalizzato. Verranno create case di disintossicazione Finivest, con rette accessibili a tutti, personale qualificato e la possibilità di trasmettere la vita dei tossicodipendenti in diretta (il programma si chiamerà "Il Grande Spinello") garantendo loro un avvenire nello show. Con questi provedimenti pensiamo di aver inferto un durissimo colpo al mercato della droga, senza minimamente favorire gli interessi di qualcuno. Abbiamo altresì risposto a tutte le domande che turbavano gli italiani, meno che a una: dove finiscono i milioni di miliardi dell'industria della droga, in quali attività, in quali banche, in quali affari "puliti" si riciclano? Ma a questo non possiamo rispondere, perché quando l'eroina diventa danaro si redime, si nobilita, e i drogati diventiamo noi: non ne possiamo più fare a meno.


 
PAROLE IN LIBERTA'
di Vincenzo Andraous
(centrostampa@cdg.it - Tel. 0382 3814417)
Vincenzo Andraous è nato a Catania il 28-10-1954,  una figlia Yelenia che definisce la sua rivincita più grande, detenuto nel carcere di Pavia, ristretto da ventotto anni e condannato all’ergastolo “FINE PENA MAI”. Da qualche tempo usufruisce di permessi premio e di lavoro esterno semilibertà svolgendo attività di Tutor presso la Comunità “Casa Del Giovane “di Pavia. E’impegnato in attività sociali e culturali con scuole, parrocchie, associazioni e movimenti culturali. E’titolare di alcune rubriche mensili su riviste e giornali, ha conseguito circa 80 premi letterari, pubblicando libri di poesia, di saggistica sul carcere e la devianza, nonché la propria autobiografia. Ha pubblicato: “Non mi inganno” edito da Ibiskos di Empoli; “Per una Principessa in jeans”   edito da Ibiskos di Empoli;  “Samarcanda” edito da Cultura 2000 di Siracusa; “Avrei voluto sedurre la luna“ edito da Vicolo del Pavone di Piacenza; “Carcere è società” edito da Vicolo del Pavone di Piacenza; “Autobiografia di un assassino-dal buio alla rinascita” edito da Liberal di Firenze; “Oltre il carcere” edito dal Centro Stampa della “Casa del Giovane” di Pavia. “Oltre il carcere” è un libro che tenta di camminare sull’esperienza dell’autore, senza per questo rimanere prigioniero della presunzione di insegnare nulla a nessuno.Ci sono pagine che raccontano quanto avviene e spesso non avviene all’interno del perimetro carcerario. Atteggiamenti e gesti che vorrebbero provocare in ognuno un cambiamento per raggiungere secondo le proprie capacità quella necessaria consapevolezza per rimediare alle ferite inferte alla vita. Avamposti della memoria per i più giovani, sui rischi della trasgressione, nell’affidarsi ai valori estremi delle passioni estreme, votate all’annientamento. C’è il progetto di un percorso comunitario che può diventare stile di vita al servizio degli altri, apprendendo l’arte dell’ascolto e della promozione umana, attraverso l’impiego del sapere e del sentire, per una rielaborazione delle proprie esperienze vissute.
IL FALCO DAGLO OCCHI LUCIDI

Il Presidente della Camera Luciano Violante ha sottolineato in televisione che circa un milione di ragazzini rischiano nel prossimo futuro di andare incontro a sanzioni penali. A questa affermazione, ho riportato lo sguardo sul foglio di carta bianco che ho sotto il naso, ma, ostinata, la penna è rimasta a mezz'aria. Sto scrivendo a Marco, il mio nuovo amichetto, conosciuto nell'oratorio di un mio amico prete dove qualche volta mi reco in permesso. Un giorno il Don mi chiede se voglio parlare e confrontarmi con altri amici, ma questa volta mi avverte che si tratta di adolescenti delle medie inferiori. Ho accettato con entusiasmo. Da allora tra me e quei ragazzi si é instaurato un rapporto di conoscenza capace di sfociare in amicizia e aiuto reciproco. Non è stato facile, in particolare con Marco, un ometto di tredici anni con gli occhi rapaci. Marco, con la sua storia per molti versi già scritta in tanti ieri che non esistono. Marco, che a scuola non ci va e le poche volte che è presente ha in tasca il coltello. Marco, che frequenta i più grandi e pesta giù duro per essere riconosciuto. Marco che...mi ricorda qualcuno. Stavamo seduti uno di fronte all'altro, lui sapeva che ero un detenuto e mi guardava dritto sparato negli occhi, senza mostrare il più piccolo cedimento. "Com'è il carcere? Ti picchiano lì dentro?". Chiedeva, quasi a voler esorcizzare la paura che lo invadeva. "Io non ho paura della prigione", mi ha detto. E io gli ho chiesto: “ Perché non hai paura? “ Perché non possono arrestarmi alla mia età, e poi non mi prenderanno mai, sono troppo furbo io". "Eppure è sempre il più furbo che alla fine della corsa pagherà per tutti; guarda me: sebbene per qualche giorno sia qui con te, sono invecchiato dentro come il pezzo di carcere che mi ha sepolto". " Mi piace fare casino e stare in giro per Milano fino a tardi, ogni tanto dare un calcio a qualche rompi e a scuola fare impazzire i miei compagni e i professori. Che male c'è a prendere un cappellino o un giubbotto a chi ha più soldi di me?". Mi guarda e cerca di soppesare le mie reazioni, vuole la mia approvazione, il mio rispetto: non me lo chiede, quasi me lo impone. Incredibile, ho innanzi un piccolo duro che non intende fare sconti, neppure a me. Marco, il disadattato, ha trovato nel rischio e nella provocazione la risposta più immediata alla propria sofferenza. Marco che teme il domani. "Voglio essere amico tuo, Vince. Mi piace quando mi racconti le tue cadute e sono contento che ora sei cambiato, ma io non posso cambiare, perché sono fatto così, e poi cosa ho combinato di tanto grave?". Penso a sua madre oltre oceano, a suo padre troppo impegnato nel lavoro per ritrovarlo la sera in casa, e inciampo in quel suo linguaggio secco e sgangherato da sembrare ordinato. "Quanti anni hai Vince? Vuoi venire a casa mia ? Dai andiamo a fare un giro in centro". "Ci andiamo più tardi", gli dico, e, in silenzio, lo osservo mentre gesticola e narra le sue avventure, mi ostino a percepire il suo vero intento. Si accorge della mia trappola e tenta più volte di aggirare l'ostacolo, d'improvviso avvicina le sue mani alle mie, ci tocchiamo più volte le nocche: é il rito che si consuma nel linguaggio del corpo, dell'immagine che effonde potenti ruggiti... O sono vagiti? Ho l'impressione di avere fermato il tempo e, illudendomi, mi travesto per un attimo da adolescente per farmi accettare da quella tigre addormentata. Non lo dice, ma glielo leggo negli occhi: é stanco di tante persone pronte a dargli consigli. I grandi, gli adulti sempre pronti a insegnargli dove sta il bianco e dove il nero, senza mai consentirgli di approfondire il grigio. " Ho ragione io “, grida, apostrofando malamente un ragazzo di vent’anni che cerca di indurlo a più miti comportamenti. Mi accorgo che é diventato nuovamente lo strumento di studio della nostra coscienza, infatti il ragazzo che prima interloquiva con affabile cortesia, ora rivendica il proprio ruolo di maestro maturo e responsabile, ma non in forza dei valori che tenta di trasmettergli, bensì perché non si ritiene rispettato abbastanza da quel pulcino agguerrito. Parliamo e ci agitiamo tutti, mentre lui rimane attore fedele al suo copione, fermo come un fusto di quercia ci osserva e sorride sornione alle nostre scaramucce intellettuali. Marco e il suo branco al momento lontano, rifugio dei miti e dei suoi pari, oasi rassicurante dove tutto è  condiviso, spazio vitale per le sue trasgressioni. Una consuetudine alla trasgressione che si rinnova e si rigenera all'ombra dell'indifferenza, in uno spazio costretto dove tutto può esser condiviso. Don Giorgio mi guarda, poi sposta lo sguardo su di lui, e ancora su di me, forse stiamo pensando entrambi che questo incontro ci consente di indagare in noi stessi, nelle parole spese male, e la conclusione che ci arriva direttamente sul muso, è che i tanti Marco di questa periferia esistenziale non debbono poi tanto meravigliare né sbalordire per la loro durezza, alla luce della nostra inadeguatezza ad ascoltare, noi così ben   protetti  dalle nostre imperturbabili aspettative. Lui sorride beffardo, per niente stanco o sfibrato, mentre noi esausti e sconsolati non vediamo l'ora di ritornare alle nostre tranquillizzanti attività. "Avevo tredici anni e già cominciavo a intuire cosa voleva dire vivere in povertà e solitudine, senza stupore giunse il primo arresto, mi portarono in un carcere per minorenni...".Riaffiorano pensieri di un mio testo teatrale che non eviteranno a nessuno di andare ripetutamente a sbattere in un vicolo cieco, ma, chissà, potrebbero indurre alla necessità di una tutela dell'attenzione comprensiva, sensibile. Il giorno del mio rientro in Istituto, al termine del permesso, lui era lì ad aspettarmi: ''Quando ritorni Vince?" "Presto", gli ho risposto, presto. (12/05/1999)


Progetto Sorriso - Salvador

«Progetto Sorriso» è l'iniziativa di cooperazione con il Ser.Co.Ba di San Salvador avviata un anno fa a San Bonifacio (VR). Obiettivo: fornire aiuti materiali alle popolazioni terremotate del Salvador e, in particolare, finanziare la fornitura di materiale sanitario (multivitaminici) e per l'igiene personale. Per INFORMAZIONI: progettosorriso@infinito.it . Per versare il proprio contributo ricordiamo che è possibile utilizzare il conto corrente postale di "Progetto Sorriso - El Salvador": ccp numero 21008305 - intestato a: Amedeo Tosi - Chiara Terlizzi. Indirizzo: località Praissola 74/b - 37047 San Bonifacio (Verona) - Causale del versamento: "Progetto Sorriso". Progetto Sorriso invierà tempestivamente quanto raccolto al gruppo di appoggio "Italia-Cuscatlan" di Turbigo (Milano), incaricato per le operazioni bancarie.


altrePAROLE

L'uguaglianza e' un bisogno vitale dell'anima umana. Consiste nel riconoscimento pubblico, generale, effettivo, espresso realmente dalle istituzioni e dai costumi, che a ogni essere umano e' dovuta la stessa quantita' di rispetto e di riguardo perche' il rispetto e' dovuto all'essere umano in quanto tale e non conosce gradi. (Simone Weil)

... quasi sapessero che non esiste fortezza piu' sicura dell'amore. (MARIANNE MOORE)

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