il GRILLO parlante
per un'informazione equa e solidale nell'Est veronese
 
supplemento a "la Voce Civica", Aut.Trib.VR n.1215 del 27 maggio 1996 - Direttore Responsabile: Amedeo Tosi

Non si costruisce una casa da soli (Proverbio nazione: Rwanda)   

La responsabilità degli articoli e delle informazioni è tuttta ed esclusiva dei rispettivi autori. «il GRILLO parlante» ospita volentieri ogni opinione e si assume la responsabilità degli articoli «a cura della Redazione» e di quelli non firmati.

TRA QUALCHE GIORNO VI INVIEREMO ALCUNE SCHEDE INFORMATIVE SULLE TEMATICHE CHE VERRANNO AFFRONTATE A GENOVA DAI G8

ASSOCIAZIONE MISSIONARIA di San BONIFACIO

Via Fontanelle 38 - San Bonifacio (VR)

gli incontri sui progetti

ECUADOR: DUE ESPERIENZE 

Recentemente l’Associazione Missionaria ha iniziato a sostenere un nuovo progetto in Ecuador per la costruzione di un asilo-nido. Il progetto è realizzato da Don Pio Baschirotto, salesiano,  che è missionario da molti anni in Ecuador.

P. PIO BASCHIROTTO ci parlerà dei suoi progetti .

Interverrà all’incontro anche:

MARIELLA ANSELMI, dottoressa che attualmente vive e lavora in Italia e che ha lavorato per molti anni in Ecuador. 

Venerdi, 29 giugno 2001, alle ore 20.45

presso la Sala civica, in Via Marconi, a San Bonifacio


 
VIENI ANCHE TU A BARBIANA!!!
 
Come ogni anno, con un gruppo di amici, andremo a Barbiana (nel Mugello) per ricordare un maestro: don Lorenzo Milani. Si tratta di un appuntamento ormai indispensabile e la quale è difficile rinunciare. Se sei interessato a partecipare devi telefonare a Luigi Adami (045/7650393) per prenotare il posto in pullman. Il programma di massima è il seguente: giorno: giovedì 23 agosto 2001;  partenza: ore 6.30 davanti alla chiesa di San Zeno di Colognola ai Colli e alle ore 7.00 al casello autostradale di Nogarole Rocca; arrivo a Barbiana verso le 11,30; pranzo al sacco; visita al cimitero e successivo incontro con qualche alunno di don Milani; visita a Vicchio al Centro di documentazione Don Milani; rientro previsto per le 22.30.
 
L'Africa culla della vita e delle più antiche civiltà, ora è un continente saccheggiato e ignorato dagli organi di informazione. Nonostante la voglia di vivere della sua gente, é teatro di guerre che non possono essere dimenticate.


Appuntamenti da non perdere
 

25 giugno 2001 - S. Zeno di Colognola ai Colli (VR) - G8 e dintorni 
 
Il Gruppo Consumo Critico Val d'Illasi, Bilanci di Giustizia e Retelilliput Verona organizzano presso la sala parrocchiale di San Zeno di Colognola ai Colli una conferenza dibattito. Inizio ore 21. Interverrà: Lorenzo Moretti (ReteLilliput - nodo di Verona). Se sei convinto che le scelte sul nostro futuro non debbano essere guidate soltanto dalla legge del mercato e del profitto, se credi che il rispetto della persona e dell'ambiente, la giustizia sociale, il diritto, la salute, la democrazia, siano valori ancora validi e che vanno difesi. Ti aspettiamo!!!
 
7 luglio 2001 - Legnago - Musica alla Festa dell'Unità
 
SABATO 7 LUGLIO a Cerea (VR) zona EXPO, all'interno della Festa dell'Unità, grande giornata di musica, dibattiti.(mobilitazione, preparazione-trasferta per il G8 di Genova) e mostre con l'Unione delle Tribù. Si esibiranno: THE GANG,TUPAMAROS, MARMAJA, GROOVERS, LA ROSA TATUATA e altri gruppi che fanno parte dell'unione.
L'INGRESSO E' GRATUITO Ulteriori informazioni nei siti: www.the-gang.it ; www.tupamaros.it ; www.rockol.it INFOLINE 044226053 (COMITATO ARCI LEGNAGO)


MASSMEDIA e TAM TAM vari
  

CYBERAZIONE! Giappone, sostieni Kyoto! Chiedi al Primo Ministro giapponese Koizumi di salvare l'accodo di Kyoto sul clima!
Il tentativo del Presidente degli Stati Uniti George W. Bush di distruggere l'accordo contro raggiunto a Kyoto contro l'effetto serra e i mutamenti climatici, sta cadendo in pezzi. Al Summit di Gothenburg, i principali capi di Stato europei hanno detto chiaramente che ratificheranno il Protocollo di Kyoto affinche' possa entrare in vigore entro il prossimo Summit della Terra, previsto in Sud Africa il prossimo anno. Il Giappone l'altro elemento chiave. Il Primo Ministro Koizumi incontrerà Bush il prossimo 30 giugno, per discutere di mutamenti climatici e del trattato di Kyoto. L'appoggio giapponese al Protocollo di Kyoto e' essenziale per rendere effettivo il trattato. Ora anche il Giappone ha  l'opportunita' di dimostrare attenzione all'emergenza ambientale. Come grande potenza economica e come paese dalle le emissioni di gas serra fra le piu' alte, il Giappone ha la responsabilita' dimostrare ai propri cittadini e al resto del mondo di aiutare a combattere l'effetto serra. Il futuro del Protocollo di Kyoto è nelle mani del Primo Ministro Koizumi.
Qui troverai un modulo on-line per scrivere al  Primo Ministro Koizumi e  chiedergli di ratificare come promesso l'accordo di Kyoto,  in modo che possa entrare in vigore entro il 2002.
http://www.greenpeace.it/     http://www.greenpeace.it/kyoto.htm
(Fonte: Greenpeace www.greenpeace.it)
 
 
CARTA in EDICOLA
 
Da venerdì 22 giugno 2001 è in edicola in tutta Italia il primo numero di «Carta» settimanale.
Questo numero contiene: il diario di uno studente da Goteborg; un profilo del nuovo ministro degli esteri Ruggiero e le foto di quando fu contestato, come direttore del Wto, con una torta in faccia; un articolo di Guido Caldiron sul corteo di Forza nuova a Genova, alla vigilia del G8; un réportage dalla Sicilia alla vigilia del voto regionale; la storia degli ultrà "sociali" del Perugia;
il racconto del villaggio palestinese poi diventato israeliano e oggi abitato da artisti.
Inoltre: Marco Revelli su Naomi Klein; un'intervista a Vandana Shiva sull'agricoltura; il diario di viaggio di Vittorio Agnoletto di ritorno dal Brasile, dove si è discusso il secondo Forum sociale mondiale di Porto Alegre. E ancora: trenta pagine di alfabeto della società civile, sedici pagine di notizie e rubriche. Il settimanale va in edicola indipendentemente dal manifesto e costa 5000 lire. Naturalmente, abbiamo bisogno del vostro aiuto. Non abbiamo i soldi per fare, anche se lo volessimo, una campagna pubblicitaria. E gli edicolanti tendono a nascondere le nuove pubblicazioni. Perciò vi chiediamo, se lo vorrete, di rispedire questo messaggio ai vostri amici, perché il passaparola è l'arma dei poveri, e di segnalarci in quali edicole o città il settimanale manca o non viene distribuito con cura. Carta vive se lo vogliono i suoi lettori  e interlocutori sociali. In ogni caso, grazie per l'attenzione. (Redazione di Carta)
 
 IL SOCIALE DEL 2001, IN LIBRERIA IL RAPPORTO DEL GRUPPO ABELE

Vincenzo Spina, condannato all'ergastolo e in carcere da 10 anni, si è impiccato nel reparto G7 di Rebibbia a Roma, riservato ai detenuti in regime di 41 bis; 29 aprile: sale a 16 il numero dei giornali chiusi in Iran dal governo perchè considerati oltraggiosi verso l'Islam; 1 dicembre: a Grottaglie (Ta), tre giovani di 13, 14 e 15 anni sono fermati dagli agenti perchè responsabili di furti e lesioni ai danni dei compagni di scuola. Sono tre flash di cronaca dei 3.100 riportati nell'Annuario sociale 2001, il rapporto del Gruppo Abele relativo allo scorso anno che fornisce dati, nomi, ricerche, statistiche, schede, approfondimenti su una novantina di tematiche sociali. Uno strumento informativo di facile consultazione ad uso di associazioni, istituzioni, giornalisti, formatori, volontari, insegnanti, studenti, amministratori e politici, di quanti cioè sono impegnati ed operano nel settore. Dall'ecologia agli anziani, dall'emarginazione sociale ai diritti umani e civili, dalla pace alla poverta', dai problemi dell'handicap a quelli del mobbing e dell'infanzia, il rapporto - alla sua quinta ed ultima edizione per mancanza di sponsor (ed. Feltrinelli) - offre uno spaccato della vita sociale e civile italiana e mondiale. Lo fa attraverso le notizie, i fatti e le storie: i racconti su quanto e' avvenuto nel 2000 diventano il pretesto per parlare di tematiche, spesso trascurate, ma che permettono la 'lettura' dei diversi contesti di vita. Il rapporto si compone di quasi mille pagine, 3.100 notizie, 360 tabelle e 120 schede, nove cronologie (Aids, ambiente, bambini e giovani, carcere e giustizia, criminalita' e mafie, droghe, immigrazione, società a disagio in Italia, conflitti e diritti nel mondo).  Nell'annuario si parla anche della gente. Di Tina, ad esempio, giovanissima vittima della tratta, forse di origine moldava, seviziata e assassinata nelle campagne di Torino. E di Irina: anche lei giunta in Italia dall'Est, per due anni è stata in balia di protettori e clienti, ma che alla fine ha avuto il coraggio di dire basta e chiedere aiuto. Si parla di Tadeusz, il barbone di origine polacca, ritrovato senza vita alla periferia di Roma, ucciso dal freddo. E si parla di Genova, sede dell'ultima Conferenza nazionale sulla droga e prossima città ad accogliere il summit del G8, comprese le iniziative dei movimenti antiglobalizzazione. E poi, c'e' spazio per Kosovo, Israele, Palestina, Chiapas, Congo, Irlanda, Turchia, Ruanda, teatri di conflitti nuovi e antichi. ''C'è necessità di cambiamento - scrive nella prefazione Sergio Segio, dell'associazione fondata da Don Luigi Ciotti - Che ce ne sia vitale bisogno e drammatica urgenza lo raccontano le migliaia di notizie, di schede e tabelle del Rapporto. Briciole di Pollicino che si possono seguire, giorno per giorno, cifra dietro cifra, per arrivare a possedere non 'la' verità ma le informazioni che disegnano un pezzo di mosaico della conoscenza, della trama del mondo contemporaneo che è composta, anche da una umanità dolente che cede e cade, che viene schiacciata e umiliata quotidianamente, e alla quale, per rendere giustizia non bastano le facili lacrime e le penose elemosine''. Questo rapporto ''non va considerato però come almanacco di ciò che c'è di peggio, di ingiusto o doloroso. Vorremmo evitare che venga visto solo come fotografia e informazione. Ci auguriamo, invece, che possa, anche diventare strumento per orientare il cambiamento. Perché, dopo aver magari pregato, bisogna pure e soprattutto agire. A ciò vorremmo, in verità, servisse questo modesto e laico breviario''.(ANSA). É possibile acquistare il volume, oltre che in libreria, anche presso il Gruppo Abele, inviando la richiesta via e-mail al seguente indirizzo: abele.stampa@tiscalinet.it.

MOSAICO DI PACE

"Ghe pensi mi?" è il titolo a caratteri cubitali che appare sulla copertina di Mosaico di pace – il mensile promosso da Pax Christi – in distribuzione in questi giorni. Il titolo – ironicamente e retoricamente interrogativo – spiega la presenza del faccione del cavaliere Berlusconi che fa capolino su uno sfondo in bianco/nero che riproduce la triste sequenza di immagini di guerra e di fame…oltre che di un enigmatico Craxi nell’atto di scrutare l’orizzonte. Infatti sono molti e autorevoli i brani che commentano i risultati della tornata elettorale dello scorso maggio. A cominciare dal prezioso editoriale a firma del direttore responsabile Alex Zanotelli che dai "gironi danteschi dell’immensa baraccopoli di Korogocho" invita alla resistenza di fronte ad una sempre più pericolosa affermazione di un Vangelo liberista. Il testo si può leggere per intero cliccando qui: www.peacelink.it/users/paxchristi/mosaicopag.htm . Allo stesso modo anche Filippo Gentiloni e Mons. Luigi Bettazzi commentano rispettivamente il "voto cattolico" e l’itinerario che invita a "ripartire dagli ultimi". Bettazzi in particolare, con questo intervento intende proseguire la riflessione iniziata nel numero di maggio con la lettera aperta ai vescovi italiani suille elezioni politiche. Il Dossier di questo numero – curato da Diego Cipriani – è dedicato ad una presentazione approfondita della Carta Ecumenica approvata il 22 aprile scorso a Strasburgo e vede gli interventi qualificati di Gianna Scicolone, la pastora battista che ha fatto parte del gruppo di lavoro che ha redatto materialmente il Documento, di Brunetto Salvarani che ha preso parte ai lavori e di Giancarla Codrignani che rilegge la Carta in una prospettiva di esigenza di pace. Al centro della rivista il testo completo della Charta Oecumenica. La rubrica Eppur si muove riporta il documento conclusivo del Congresso Nazionale di Pax Christi, mentre Primo Piano Chiesa dà la parola a Marcello Vigli, coordinatore delle Comunità di base in Italia che ci racconta dell’assemblea tenuta negli ultimi giorni di aprile. Nella stessa rubrica Mons. Bettazzi risponde ad una recente pubblicazioni di Baget Bozzo che muove contestazioni nemmeno troppo velate al Concilio Vaticano II di cui l’autore dell’articolo fu testimone diretto. Tra i libri che vengono recensiti spicca l’intervista a Giorgio Pecorini che, con il titolo I Care ancora, ha pubblicato scritti inediti di don Milani. A completare il quadro vi sono alcuni ideali reportage dai popoli indigeni (Giulio Girardi), dall’Algeria (Luciano Ardesi – segretario della Lega dei diritti e della liberazione dei popoli) e dal Sudafrica (Nicoletta Dentico – responsabile Medici Senza Frontiere) che commenta e approfondisce la resa delle 39 multinazionali farmaceutiche e dalla Colombia (Gianni Novelli).

Mosaico di pace Rivista mensile promossa da Pax Christi -

segreteria di redazione Via Petronelli n.6 70052 Bisceglie  (BA) Tel.: 080/395.35.07 Fax: 080/395.34.50 e-mail: mosaicodipace@paxchristi.it  http://www.paxchristi.it  http://www.peacelink.it/users/paxchristi/ Abbonamenti: annuale (11 numeri) lire 45.000; con adesione a Pax Christi: lire 80.000; sostenitore lire 110.000. Versamento su c.c.p. n. 16281503 intestato a Pax Christi Italia - via Petronelli, 6 - 70052 Bisceglie (BA) numeri arretrati lire 7.000

Cari amici,
 
TEMPI DI FRATERNITA'
 
La nostra rivista vive di solo volontariato e Dio solo sa di quanto passaparola abbiamo bisogno tutti quanti. Quindi aiutateci a diffondere le nostre pubblicazioni! TEMPI DI FRATERNITA' inaugura una sezione speciale dedicata al G8 che si terrà a Genova a fine luglio. Informazioni, articoli e altro per tenersi informati su un avvenimento dai risvolti politici e economici molto importanti.
Visitate la sezione APPUNTI DI VIAGGIO sul sito di Tdf
Questa nuova rubrica raccoglie i contributi periodici ed inediti del nostro collaboratore Mario Arnoldi.
Essa rappresenta un motivo in più per collegarsi al sito di Tempi di Fraternità all'indirizzo:
http://www.tempidifraternita.it Visitate inoltre la sezione, interamente rinnovata, dedicata alle vignette di Gianfranco Monaca. Leggete e diffondete Tempi di Fraternità (Davide Pelanda)
 

INFORMAZIONI, RIFLESSIONI & OPINIONI
 

Resistere al vangelo liberista   

di Alex Zanotelli
(…la "berlusconizzazione" della Chiesa italiana…
)
Alex Zanotelli, comboniano, già direttore di Nigrizia, da anni vive nella baraccopoli di Gorogocho, alla periferia di Nairobi, dove ha avviato dei progetti molto interessanti di rici-claggio dei rifiuti e di sostegno a donne sieropositive ed ex prostitute. È attualmente il direttore di MOSAICO DI PACE.
In questi giorni danteschi, in questa immensa baraccopoli di Korogocho, alla periferia di Nairobi, la notizia della vittoria di Berlusconi & Co. è stata per me un pugno allo stomaco, per gli impoveriti uno schiaffo.  Non pensavo proprio che il popolo italiano potesse scendere così in basso a solo dieci anni da tangentopoli. La sconfitta di Di Pietro (non è certo l'eroe che lo si è fatto!) e la vittoria di Previti la dice lunga! La tragedia del nostro Paese è stata l'incapacità di far nascere, sulla scia di tangentopoli, un movimento popolare che sapesse esprimere sia la voglia di pulizia morale, di legalità nella res pubblica come di volti nuovi che la incarnassero. (Che tradimento è stato quello!). Gli anni novanta, invece, sono stati anni di "rottamazione" politica, di riciclaggio del peggio del vecchio regime. Questo processo è stato aiutato anche dall'inarrestabile rivoluzione sociale (legata alla new economy!) che ha spazzato via antichi valori rimpiazzandoli con quelli della società del benessere: lo status, il potere, il denaro, l'immagine (il look!)… A veicolarli sono stati i mass-media (quarto potere!) abilmente orchestrati dal potere economico-finanziario (l'Impero del denaro!), motore della società globalizzata (la politica è diventata ormai l'ancella, umile e devota, dell'apparato economico-finaziario-militare!). Berlusconi (frutto maturo del craxianesimo che ha dominato gli anni '80) è l'incarnazione della nuova società, dei suoi valori (denaro, successo, immagine)… Che non è altro che la fotocopia della società americana. Non a caso Berlusconi ha copiato abbondantemente da-gli U.S.A. per la sua Campagna elettorale: tolleranza-zero, sicurezza, diminuzione delle tasse… ma anche il vendere il prodotto politico come si vende la coca-cola. Il popolo italiano è rimasto vittima di una sapiente operazione di marketing elaborata da esperti del settore. Gli elettori come consumatori! La politica di consumo!  L'Italia ha eletto non il candidato che esprimeva l'idea di governo più idonea a risolvere i problemi del Paese, quanto quello che ha saputo usare meglio i mass-media, le tecniche pubblicitarie e la propria immagine (un'immagine narcisistica quella di Berlusconi!). Senza neanche chiedersi (nell'America puritana almeno se lo sarebbero chiesto!) se ci fosse un conflitto di interessi! È mai possibile che in 6 anni di Governo di centro-sinistra non si sia posto il problema preparando un'appropriata legislazione in merito? (Il tradimento della Sinistra in questi anni è stato grande e ha preparato il risultato di oggi!) "Gli innumerevoli conflitti d'interesse creerebbero ostacoli tremendi a un Governo Berlusconi, sia in Italia come in Europa", afferma Bobbio in un appello pre-elettorale sottoscritto da eminenti personalità che mi è giunto purtroppo a elezioni finite. "È in gioco la democrazia." - afferma ancora Bobbio - "Una vittoria della "Casa delle libertà" minerebbe le basi stesse della democrazia". Per me la situazione è ancora più grave poiché il Cavaliere e i suoi pericolosi alleati minano la base vitale stessa della società italiana senza la quale la democrazia è un gioco di parole.
Un Governo Berlusconi non farà altro che accelerare un processo di disintegrazione sociale, morale, legale in atto da tempo nel nostro Paese. E qui trovo incredibile la cecità di buona parte della Chiesa italiana che si trova a suo agio all'ombra del Cavalie-re. Questa "berlusconizzazione" della Chiesa italiana la renderà sempre più funzionale e integrata nel sistema. Altro che la coscienza critica della società! (La Chiesa è chiamata ad essere il termostato della società - diceva M.Luter King - e, invece, ne è solo il termometro.) Questo mi fa un male boia, proprio perché è la mia Chiesa e poi perché tutto questo lo vivo in questi inferni umani dove sono costretto a vedere quel povero Cristo crocifisso ogni giorno. Infatti, in questo villaggio globalizzato, le scelte politiche di una nazione come quella italiana, hanno gravi ripercussioni per gli impoveriti della terra. Non possiamo dimenticare che l'Italia fa parte del Club degli otto più grandi della terra, che è schierata in armi a fianco dei Paesi della Nato, che partecipa a importanti decisioni economiche a favore o a danno della vita del pianeta (il vertice dei G8 a Genova!). D'ora in poi la nostra adesione al vangelo liberista, alle leggi del mercato diventerà sempre più accentuato. A scapito dei dannati della terra (sia di Korogocho come di casa nostra!). È giunto il momento delle decisioni, delle scelte. È l'ora della resistenza (una parola che deve ritornare in auge!).  Dobbiamo guardarci in faccia e contarci: abbiamo bisogno di uomini e donne, soprattutto giovani, capaci di "vedere", di "leggere la realtà"! Giovani capaci di rifiutare l'omologazione e il conformismo ritrovando la gioia di essere se stessi. Come diceva don Milani nella lettera ai giudici: "Avere il coraggio di dire ai gio-vani che essi sono tutti sovrani per cui l'obbedienza non è più una virtù, ma è la più subdola delle tentazioni… e che bisogna che si sentano ognuno l'unico responsabile di tutto". Uomini e donne, giovani e non, capaci di mettersi insieme, in gruppi, in comunità di resistenza (la gioia della riscoperta dell'altro differente da me!). Vivere "la convivialità delle differenze" come diceva Tonino Bello. Comunità di resistenza con un sogno da realizzare, capaci di tradurlo in scelte economico-politiche alternative all'Impero. Con una capacità straordinaria di fare (bando ai protagonismi o particolarismi) rete con metodi nonviolenti e in profondo rispetto per il mistero che ogni uomo è! "In piedi, costruttori di Pace." - diceva Tonino Bello dieci anni fa all'Arena. In piedi, obiettori di coscienza all'Impero berlusconiano, fotocopia dell'Impero del denaro!
Alex Zanotelli

Ogni G8 è un 48

Le cifre fanno impressione. Una roba da bollettino di guerra. Decine di migliaia di uomini impegnati, tra polizia, esercito, aviazione e marina. Una città isolata dal resto del mondo, inagibile per cinque giorni e, in più, tagliata in due: chiusi la stazione, il porto, la tangenziale che unisce i due capi estremi dell'abitato. Recinzioni e fili spinati a chilometri. Sbarramenti di rete. Servizi Segreti in al-larme. Più di 600.000 persone prigioniere a casa propria per giorni e giorni. Le attività economiche completamente paralizzate. Il territorio messo sotto controllo dai satelliti spia. Un vero 48, insomma, come si diceva un tempo. Un casino cosmico, come si direbbe oggi. Dove? No, non in Medio Oriente, in Afganisthan, o in Cecenia, non è di Gaza che sto parlando, o di Kabul. Tutto questo - e probabilmente molto di più - accadrà a Genova, Italia, Unione Europea tra il 18 e il 23 luglio. Scoppierà la guerra? No. Semplicemente a Genova ci saranno la riunione del G8 e almeno 100.000 contro-manifestanti, che certo queste misure draconiane non convinceranno a non sfilare per le vie della città. Già, perché il popolo di Seattle sbarcherà comunque a Genova, sgattaiolerà tra le maglie dei controlli, si imboscherà in periferia, magari si farà paracadutare, ma poi salterà fuori al momento op-portuno. Perché, come sempre e per buona fortuna della democrazia, non bastano le misure di polizia, per quanto sovradimensionate a coprifuoco da tempo di guerra, ad impedire alla gente di manifestare il proprio dissenso. A Genova, come a Praga, a Napoli, a Seattle. Quei centomila saranno a Genova, anche se, dopo una campagna allarmistica che non ha pari negli ultimi anni, sanno bene che ai poteri forti basterebbe una bomba, nel paese delle bombe, a chiudere il conto con chi non crede alla globalizzazione buona e alle politiche dell'FMI e della Banca Mondiale. Quei centomila ci saranno comunque, mettendo a repentaglio, e non per propria colpa, anche la loro incolumità fisica, perché nei palazzi del Potere Globale arrivi una volta di più l'eco del dissenso radicale di chi non crede che un mondo nel quale "ci sono 850 milioni di persone che non hanno abbastanza da mangiare, e 1 miliardo che non hanno abbastanza lavoro" mentre "il 40 per cento della ricchezza dell'umanità è concentrato nelle mani di 366 individui" (J.Rifkin) sia un mon-do più a lungo accettabile, visto anche che questi padroni non fanno altro che saccheggiarlo, inquinarlo, desertificarlo, insanguinarlo, dimenticando che il mondo, così come la vita, è di tutti e che a tutti esso è stato dato in uso e non in proprietà. Ma dico cose già note. Piuttosto mi preme farvi e farmi alcune domande, forse non del tutto superflue. Davvero crediamo che ci saranno 100.000 terroristi a sfilare a luglio sotto la Lanterna? E, per converso, crediamo o no, che in paesi di democrazia collaudata, di buona tradizione liberale e illuminista, esista ancora una differenza tra i terroristi e chi manifesta, o insorge, per difendere il proprio diritto a costruire un mondo migliore? Davvero crediamo (e chissà cosa ne avrebbe pensato il buon Manzoni) che ci saranno 100.000 untori pronti a far cascare sulla testa della gente palloncini pieni di sangue infetto, come riportato, con compunta e un po' ridicola serietà, da giornali e TG? Secondo noi, queste persone, nell'Europa della libera circolazione delle merci, hanno o non hanno il diritto di varcare le frontiere, di arrivare, cittadini europei tra altri cittadini europei, fino a Genova e lì manifestare pacificamente il proprio no alla globalizzazione? In base a quale legge che viga in tempo di pace i confini italiani saranno blindati e a questi cittadini europei sarà vietato di varcarli? Perché saranno trattati peggio di hooligan violenti e ubriachi? C'è nessuno in Italia o in Europa che sia in grado di rispondere a questa semplice domanda? Davvero crediamo che organizzazioni che nessuno ha eletto e che per potersi riunire hanno bisogno della protezione militare, che addirittura stanno meditando, visto che gli eserciti non bastano a met-terle al riparo dalle contestazioni, di incontrarsi via Internet, o in qualche paese arabo in cui la manifestazione del dissenso è punita con la pena di morte, siano organizzazioni compatibili con la tradizione della democrazia liberale europea? Davvero crediamo che tutto l'apparato militare di controllo e repressione del dissenso sia il modo migliore per garantire che questo dissenso sia deciso e chiaro, ma insieme pacifico, mite, tollerante? E siamo davvero certi che è solo al Genoa Social Forum e ai manifestanti di centinaia di associazioni, partiti, sindacati, centri sociali, che occorre chiedere garanzie perché la violenza resti lontana da Genova? Cosa ci fa pensare il fatto che l'ex Governo di centro sinistra e il neo Governo di centra destra, su tutto divisi, siano invece d'accordissimo su cosa fare a Genova e si agitino perché tutto sia pronto al meglio, quasi domestiche goldoniane che, dopo aver speso mesi in baruffe chiozzotte, ora di con-certo si danno da fare perché tutto sia in ordine in casa al momento dell'imminente arrivo del Sior Paron? E' anche dalla risposta a queste domande che dipenderà il nostro giudizio su ciò che accadrà a Genova, la nostra decisione di esserci o meno. Io mi sono dato le mie risposte. E ci sarò, mite tra i miti, pacifico tra chi vuole la pace, vulnerabile, con la sola arma della critica e del dissenso, convinto come sono che altrimenti tutto continuerà ad andare nel migliore dei modi nel peggiore dei mondi possibili. E voi? (Pubblicato in prima pagina sull'Ora di Palermo Domenica 3 giugno)
 

LASCIAMO SOLI I G8

Io non ci sto. Vedo che Legambiente e Rete di Lilliput di Verona hanno organizzato per giovedì 21 giugno nella sede di via Bertoni un dibattito sul movimento antiglobalizzazione da Seattle a Genova; relatori: Luca Casarini dei Centri Sociale e Pier Maria Mazzola di Nigrizia. Per chi non lo sapesse, Luca Casarini, padovano, 34 anni, professione-non-si-sa, è il portavoce dei centri sociali del nord est che qualche settimana fa, a nome del suo movimento, ha "dichiarato guerra" al vertice dei G8, alla Nato e agli Stati Uniti, con tanto di atto formale inviato all'ambasciata USA; non contento è andato a Bilbao (in aereo, pagato-da-non-si-sa-chi) a prendere contatti con l'ala dura del movimento basco per pianificare le mosse da fare a Genova; è anche un profeta perché ha già previsto che a Genova ci sarà "uno scontro epocale con le forze dell'ordine"; e ancora, domenica scora è andato a Venezia e ha rivendicato una sassaiola contro le vetrate dell'ambasciata svedese che è stata coperta da scritte con vernice rossa (notizie rilasciate dallo stesso Casarini in un’intervista al Corriere della Sera) Cosa c'entra tutto questo con la nonviolenza e la disobbedienza civile? Niente! Sbaglia, e di grosso, chi riconosce dignità politica agli atti teppistici; sbaglia chi accetta come parte del nostro stesso movimento politico chi si sta allenando alla guerriglia urbana e annuncia la "pratica dell'illegalità". Ma come si fa a mettere sullo stesso piano le deliranti dichiarazioni delle Tute Bianche con le profonde analisi di Nigrizia? Il movimento antiglobalizzazione si caratterizza per le sue proposte di una nuova economia, di provvedimenti ambientali, di radicale cambiamento degli stili di vita. Tute Bianche e centri sociali di Casarini hanno invece una visione militare della vicenda, vogliono sfondare i blocchi della polizia, entrare nella zona rossa, impedire fisicamente il vertice. La loro violenza, che chiama e risponde alla violenza della polizia, riduce il dibattito sulla globalizzazione ad una questione di ordine pubblico. Io non so se Tute Bianche e frange estreme dei centri sociali siano solo utili idioti o siano agenti provocatori pagati dai servizi segreti, ma so che in ogni caso non ci può essere confronto politico con loro. Che bello sarebbe se nei giorni del vertice le strade di Genova fossero deserte e la piazza lasciata solo ai reparti di polizia schierati nel confronto con qualche esagitato guerrigliero. Che bello se il vero movimento di critica alla globalizzazione, come chiede anche Beppe Grillo, lasciasse da soli gli otto grandi,  mobilitandosi in tutte le piazze di ogni città e paese d'Italia: centinaia di migliaia di manifestanti festosi e colorati a proporre e praticare un'economia nonviolenta. Sarebbe l'unico modo per far fallire davvero il vertice G8 e costringere i paesi ricchi a cambiare rotta. La nonviolenza di Gandhi offre un suggerimento a chi ha ancora qualche dubbio se andare a Genova, magari con casco e scudo, o stare a casa, magari in digiuno e preghiera: ogni volta che sei nel dubbio fai questa prova: richiama il viso dell’uomo più debole e più povero che hai conosciuto e domandati se il passo che stai per fare avrà qualche utilità per lui. Ne otterrà qualcosa? Gli restituirà il controllo sulla sua vita e sul suo destino? In altre parole, condurrà all’autogoverno milioni di persone affamate nel corpo e nello spirito? Allora vedrai i tuoi dubbi e il tuo io dissolversi. (Mao Valpiana , Verona, 20 giugno 2001)

RETELILLIPUT VERONA E G8

Oggetto: INVIATE UN MESSAGGIO AL SINDACO DI GENOVA
Con il decreto del Prefetto di Genova che istituisce una "zona gialla" che comprende la gran parte del centro di Genova sta passando l'idea di proibire le manifestazioni di contestazione del vertice durante i giorni del G8. Se il decreto non verrà modificato sarà molto difficile anche per la Rete riuscire a realizzare le iniziative di piazza di contestazione del vertice che abbiamo programmato e che stiamo preparando da tempo. Il Genoa Social Forum ha chiesto a questo riguardo un incontro urgente al neo-ministro Scajola, ma è vitale che anche il sindaco di Genova sia sensibilizzato alla necessità di rimuovere il divieto a manifestare nella zona gialla. Chiediamo perciò a tutti le singole persone e le associazioni d'inviare i messaggi che trovate qui sotto all'indirizzo del gabinetto del sindaco di Genova il più presto possibile! Un abbraccio ed un augurio di buon lavoro a tutti. (Fabio Lucchesi)
L'e-mail va inviata a:
gabsindaco@comune.genova.it
Importante: metti nel campo CC. (Carta Carbone) l'indirizzo: july2001ge@yahoo.it in modo che possiamo conteggiare gli e-mail.
Messaggio per i singoli
Egregio Signor Sindaco del Comune di Genova,
con questa e-mail la avviso che, come molti altri cittadini del mondo, anche io sono determinato a venire a Genova nella settimana che precedera' il Summit del G8, e a soggiornare in citta' fino al 21 luglio, per manifestare pacificamente il mio pensiero. Vorrei sapere di quali strutture potro' usufruire per le mie necessita' quotidiane.
Certo di una risposta esauriente e positiva porgo cordiali saluti
Messaggio per le organizzazioni
Egregio Signor Sindaco del Comune di Genova,
con questa e-mail la avviso che XXXX membri della mia organizzazione sono determinati a venire a Genova nella settimana che precedera' il Summit del G8, e a soggiornare in citta' fino al 21 luglio, per manifestare pacificamente il loro pensiero. Vorrei
sapere di quali strutture potranno usufruire per le necessita' quotidiane i membri della mia organizzazione.
Certo di una risposta esauriente e positiva porgo cordiali saluti.

- CONTROLLO TELEGIORNALI Invitiamo a telefonare alle reti televisive per protestare contro informazioni tendenziose sulle manifestazioni di Genova o per chiedere di conoscere le proposte delle associazioni che manifesteranno. I numeri telefonici sono: 199123000 per TG1, TG2 e TG3, e 02694361 per le reti MEDIASET.

 - PARTECIPAZIONE GENOA SOCIALFORUM Chi intende partecipare al Genoa Social Forum nella settimana dal 16 al 22 luglio e volesse indicazioni per l'alloggio, può mettersi in contatto con la segreteria della Rete (tel.: 0458009803; e-mail: lilliputverona@tiscalinet.it) tutti i martedì dalle 16 alle 19, o con la Cooperativa "La Rondine" (tel.: 0458013504), o con Santina (tel.: 0457901283)

- MANIFESTAZIONE ANTIGLOBALIZZAZIONE A VERONA In occasione della manifestazione di Genova contro il G8 (sabato 21 luglio) chiediamo a tutte le associazioni aderenti alla Rete Lilliput di Verona di comunicarci se intendono organizzare, e con quali iniziative, una manifestazione anti-G8 nella nostra città. Contattare con sollecitudine la segreteria (tel.: 0458009803; fax: 0458009212; e-mail: retelilliputverona@tiscalinet.it) tutti i martedì dalle 16 alle 19.

- PARTECIPAZIONE MANIFESTAZIONE 21 LUGLIO A GENOVA E' prevista la nostra partecipazione alla manifestazione unitaria non violenta del 21 luglio a Genova. Si partirà in pullman alle 6.15 dalla sede della Cooperativa "La Rondine", via Pallone 20. La manifestazione si svolgerà dalle 16.00 alle 20.00 circa; ritorno previsto in nottata. Pranzo al sacco; eventualità di dover percorrere qualche kilometro a piedi prima di entrare in città. Aspettiamo numerosi aderenti e simpatizzanti della Rete (possibilmente con la maglietta-distintivo). Prenotare di persona presso "La Rondine", entro il 7 luglio con versamento della quota di L 40.000 (assicurazione inclusa).

AL G8 CON L'ARCI DI LEGNAGO
 
L'ARCI di Legnago sta organizzando un pullman per Genova in occasione della manifestazione di sabato 21 Luglio. Il nostro obiettivo è dare il massimo risalto e visibilità esterna ai temi e alle proposte alternative al G8, socializzare e rendere visibili i saperi e le culture del movimento, valorizzare la pluralità delle culture, garantire al movimento la possibilità di reagire in diretta al dibattito del G8, mettere al centro esperienze e testimonianze di riscatto e di resistenza di base, sopratutto dai sud.
Invitiamo tutte le associazioni, movimenti, partiti e singole persone che sono interessate a partecipare di mettersi in contatto con il nostro Comitato di legnago (tel. 0442/26053).
Ricordo che dobbiamo essere in tanti e farci sentire, quindi anche l'adesione del singolo può essere importante. In seguito vi faremo avere materiali e documenti al riguardo. (Simone Pernechele - Presidente Arci N. A. Legnago) 
 
 
INCONTRO NAZIONALE DELLE ASSOCIAZIONI CATTOLICHE IN VISTA DEL G8 

Le principali associazioni laicali e giovanili e le organizzazioni di volontariato di ispirazione cristiana (v. Comitato promotore), "accompagnate" dagli uffici pastorali della CEI, daranno vita a Genova, il 7-8 luglio 2001, ad un incontro nazionale alla vigilia del G8. In vista dell'incontro le associazioni cattoliche hanno preparato un "Manifesto" indirizzato ai leaders del G8 per prendere posizione contro lo scudo spaziale e i rinvii dei protocolli di Kyoto, denunciando i rischi della globalizzazione, battendosi a favore della lotta alla povertà attraverso la remissione del debito estero e la regolamentazione del commercio internazionale, ma anche chiedendo sanzioni contro i "paradisi fiscali" e le speculazioni valutarie internazionali. Il testo del "Manifesto" e altro materiale preparatorio dell'incontro è disponibile sul sito Internet della CEI www.giovani.org, sul quale verranno pubblicati i comunicati stampa a cura dell'Ufficio stampa del Comitato promotore dell'incontro. La manifestazione si aprirà al mattino di sabato 7 luglio con un incontro al Teatro Carlo Felice di Genova nel corso del quale il Card. Dionigi Tettamanzi presenterà i criteri etici che ispirano la dottrina sociale della Chiesa sui temi che saranno affrontati dal G8. Sarà proiettato un video, realizzato a cura della RAI, sulle situazioni nelle quali più gravemente oggi è offesa la vita umana nel nostro pianeta. Dopo alcuni interventi di testimoni autorevoli del Sud del mondo, l'assemblea approverà un "Manifesto" che verrà affidato al Segretario generale del Ministero degli Affari Esteri, Umberto Vattani, perché lo consegni al Governo italiano. L'incontro al Teatro Carlo Felice (in Piazza de' Ferrari) verrà trasmesso in diretta sul sito Internet della CEI www.giovani.org e sul canale in FM della Radio Vaticana "one-o-five live" (FM 105 MHz per la zona di Roma e OM 527 KHz per l'Italia centrale). Nel pomeriggio, dalle ore 15.00 alle 17.30, l'assemblea si dividerà in quattro gruppi di lavoro ("povertà e debito", "commercio internazionale", "conflitti e ruolo delle istituzioni internazionali", "ambiente e rispetto del Creato") presso quattro parrocchie di Genova (Basilica di S. Siro, Basilica delle Vigne, Basilica dell'Assunta di Carignano, Basilica dell'Annunziata), per approfondire i temi affrontati al mattino con l'aiuto di alcuni esperti. Dalle ore 18.00 alle 20.30 si svolgerà un concerto – anch'esso trasmesso in diretta - nel Parco dell'Acquasola con gruppi etnici e rock, curato dai responsabili del progetto "Hope music", con la partecipazione di Gatto Panceri (con Marco Nodari), Open Arms (Gran Bretagna), Migueli (Spagna), Rija (Svizzera francofona), Annodomini (gruppo white gospel), Fifito (Guinea Bissau), Hopen Space (Hope music group). Alle ore 20.30 si terrà una marcia pacifica dal Parco dell'Acquasola fino alla Scalinata al Milite Ignoto ("Caravelle") dove con una veglia di preghiera si concluderà la prima giornata dell'incontro. Domenica 8 luglio, nel corso della trasmissione di RAI 1 "A Sua Immagine" (dalle ore 10.30 alle 12.20), verranno effettuati alcuni collegamenti che riprenderanno la consegna del "Manifesto" al Sindaco di Genova e "testimonianze" sull'incontro delle associazioni cattoliche alla vigilia del G8. Per informazioni di carattere organizzativo e logistico è possibile rivolgersi – dalle ore 16.30 alle ore 19.00 nei giorni feriali - al Centro Pastorale Giovanile S. Matteo (tel. 010/246.74.32 – csmatteo@split.it ). Per comunicazioni urgenti: Don Nicolò Anselmi (tel. ab. 010/32.00.860 – 335/654.61.38)

Comitato promotore: ACLI  (Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani) - AGESCI (Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani) - ANSPI  (Associazione Nazionale San Paolo Italia) - AZIONE CATTOLICA ITALIANA - CENTRO SPORTIVO ITALIANO - CENTRO TURISTICO GIOVANILE - CENTRO VOLONTARI SOFFERENZA - CIMI (Conferenza Istituti Missionari in Italia) - COMUNITA’ S. EGIDIO - FOCSIV (Federazione degli Organismi Cristiani Servizio Internazionale Volontario) - FRANCESCANE MISSIONARIE DI MARIA - FUCI (Federazione Universitari Cattolici Italiani) - GIFRA (Gioventù Francescana osservanza frati minori) - GIFRA (Gioventù Francescana osservanza frati cappuccini) - GIOC (Gioventù Operaia Cristiana) - GIOVANI PER UN MONDO UNITO (Movimento dei Focolari) - MISSIONARI COMBONIANI - MISSIONARIE COMBONIANE - MISSIONARI DELLA CONSOLATA - MISSIONARIE DELLA CONSOLATA - MISSIONARI SAVERIANI - MISSIONARIE DI MARIA (Saveriane) - MISSIONARI D’AFRICA  (Padri Bianchi) - MISSIONARIE NOSTRA SIGNORA DEGLI APOSTOLI - MISSIONARIE DELL’IMMACOLATA - MISSIONARIE MARISTE - MOVIMENTO APOSTOLICO CIECHI –- MOVIMENTO EUCARISTICO GIOVANILE - MOVIMENTO GIOVENTU’ SMALDONIANA - MOVIMENTO GIOVANILE COSTRUIRE - MOVIMENTO GIOVANILE MISSIONARIO - MOVIMENTO GIOVANILE SALESIANO - MOVIMENTO PRO SANCTITATE - PAX CHRISTI - PAPA GIOVANNI XXIII - PIME  (Pontificio Istituto Missioni Estere) - RINNOVAMENTO NELLO SPIRITO – SALESIANI - SALESIANE (Figlie Di Maria Ausiliatrice) - SCS-CNOS (Servizi Civili e Sociali del Centro Nazionale Opere Salesiane) - SOCIETA’ MISSIONI AFRICANE - SOCIETA’ S. VINCENZO DE' PAOLI  - VERBITI

SILENZIO STAMPA SULLA BOMBA AL FOSFORO

Fatta brillare a Bibione Bomba al Fosforo da 1.000 kg. Dopo le tonnellate di bombe scaricate in mare, parte in Uranio impoverito e parte al fosforo, al rientro degli aerei da guerra dai Balcani, ci ritroviamo il 6 giugno con l'ennesima esplosione da parte della Marina di materiale bellico in mare. In questi giorni diverse persone dopo essersi bagnate sulle spiagge del nord Adriatico accusano strani sintomi, pruriti alla pelle ed eruzioni cutanee. Sarà forse che questi sintomi sono ricollegabili all'ultima esplosione in mare di un Ordigno al fosforo? Infatti il 6 giugno 2001 al largo di Lignano Sabbiadoro (UD), in località Lama del Revelin, (foci del Tagliamento) dinanzi agli ignari turisti è stata fatta esplodere una bomba al Fosforo di ben 1.000 kg; nessuno era stato avvertito, nemmeno i Carabinieri e la Protezione Civile che si sono recati sul luogo dell' accaduto solamente dopo alcune ore di ricerche ed indagini fatte attraverso la capitaneria di porto di Lignano. Si è scoperta così la verità, la Marina Militare aveva fatto brillare la bomba. Si trattava di  una moderna bomba al fosforo di ben una tonnellata, probabilmente "sganciata" da un aereo in viaggio per una una missione nell'ex Iugoslavia (Primavera 1999).
Quali saranno le ripercussioni sulla fauna ittica e sulla salute dell' habitat naturale del Nord Adriatico è ancora da verificare.
Quello che è certo è che nel mare ogni contaminazione velenosa  si espande rapidamente nelle sue acque.
Quello che è sicuro è che esiste una connessione tra l'improvviso verificarsi dei disturbi alla pelle e l'ultima esplosione in mare.
Qualcuno potrebbe anche dire che in un mare così grande un così piccola quantità di fosforo viene talmente diluita da non arrecare nessun danno né alla fauna né all'Uomo.
Dal nostro punto di vista la situazione è ben diversa, il Mare Adriatico ormai è in una situazione tale che questa potrebbe essere la classica "Goccia che fa traboccare il Vaso"  o il cosiddetto "Punto di non ritorno" in cui bisogna cominciare a lavorare sui problemi prima che sulle questioni di parte, ne va del futuro di questo mare che il Poeta Nanao Sakaki definisce "il mare più sporco del mondo". Necessita avere una filosofia ecologista più matura, lavorare insomma per chi deve ancora venire perché l'ecologia è una condizione mentale, e perché vorremmo tanto sapere se i bagnanti di Lignano e Bibione il 7 giugno 2001 si sono rinfrescati nel mare, tranquilli e beati. (Osservatorio Etico Ambientale GSM:0348-2457440 e-mail:stopu238fvg@tin.it c/c postale 11107331)
 
 
CURVA PERICOLOSA
 
Gli studi sugli effetti disincentivanti delle aliquote marginali elevate trovarono la loro ribalta negli anni '80 in Usa durante la presidenza Reagan. L'economista Arthur Laffer sosteneva l'importanza di basse aliquote fiscali per avere buoni risultati economici. Il suo pensiero si esprimeva nello strumento analitico denominato curva di Laffer. Essa esamina la relazione esistente tra aliquote d'imposta e gettito fiscale. Con aliquota 0% non c'è gettito. Analogamente con aliquota 100% nessuno lavorerebbe e quindi il gettito sarebbe ancora nullo; di conseguenza se le aliquote continuano a salire il gettito si riduce e quindi conviene ridurle. Durante l'epoca Reagan le imposte fuorno ridotte nettamente nella speranza che l'aumento dell'offerta di lavoro avrebbe compensato le riduzioni di aliquote. La realtà dimostrò che il tasso di risparmio diminuì anziche aumentare dopo il taglio delle imposte. La previsione basata sulla curva di Laffer, che il gettito sarebbe aumentato, si dimostrò falsa. Oggi Bush jr propone la stessa manovra negli Usa e il salvatore della patria Berlusconi in Italia. La scienza economica alla verifica dei fatti una risposta certa la fornisce: l'assioma che la riduzione delle aliquote marginali possa produrre lavoro e risparmio in misura consistente finora si è dimostrato sbagliato. Applicare questo criterio significherà, in caso di ulteriore fallimento, produrre nuove povertà; in caso di improbabile successo significherà creare nuove cattive ridistribuzioni della ricchezza.
 
Tra le tante proposte elettorali del Cavaliere vi è quella di aumentare le pensioni minime portandole a un milione di lire mensili. Bisognerà però che egli spieghi quali pensioni minime e ci dica con quali modalità ciò verrà realizzato e con quale copertura finanziaria. Perchè bisogna dire che le pensioni minime oggi ammontano a 740 mila lire circa, alle quali si aggiungono (a partire dal gennaio 2001, grazie a un provvedimento varato dal governo Amato nella finanziaria per il 2001) dalle 50 alle 180mila lire mensili, differenziate secondo l'età e la condizione reddituale del pensionato e dell'eventuale coniuge. Dunque, già oggi le pensioni minime di pensionati con reddito molto basso sono, in virtù delle integrazioni del tanto vituperato governo Amato, assai vicine al milione. Certo, anche poche decine di migliaia di lire sono importanti per chi ha assai poco; tuttavia, al di là dell'effetto prodotto dalla cifra tonda, la misura non sposta di molto il reddito degli anziani più poveri. Diverso è invece il discorso per le pensioni e gli assegni "sociali", assai più distanti dal traguardo del milione. E' chiaro che aumentare queste pensioni costituirebbe un provvedimento che appartiene al novero delle politiche assistenziali e redistributive e ciò non ha nulla a che fare con la politica previdenziale. L'assistenza si occupa di chi, per qualunque ragione, non ha i mezzi per una sopravvivenza dignitosa; la previdenza si occupa invece di spostare redditi dall'età lavorativa all'età anziana, in previsione appunto dei bisogni di tale età.  Una corretta politica previdenziale determina l'importo della pensione in funzione di parametri obiettivi, come l'ammontare dei contributi versati e la longevità attesa al pensionamento e non in funzione della "generosità" dei governanti. Se il governo Berlusconi alzerà anche le pensioni sociali dovrà non far ricadere l'onere sull'Inps (che, per l'appunto, si occupa di previdenza e non di assistenza) e indicare quali imposte aumentare per coprire le maggiori spese pensionistiche.
Ora è chiaro che il giochetto sarà questo: abolizione dell'imposta di successione (che favorisce i ricchi); zuccherino dell'aumento  delle pensioni minime che va a vantaggio degli anziani più poveri per controbilanciare a livello d'immagine l'eliminazione dell'imposta di successione. Speriamo che l'opposizione faccia il suo dovere. (Paolo Veronese)
 
 
L'esperienza della verità
Il Sudafrica in cerca della sua memoria. Un'intervista a Shaun Benton
ENRICO FLETZER - PRETORIA

In Sudafrica, la Commissione per la Verità e la Riconciliazione ha concluso i suoi lavori a fine maggio, con le ultime comunicazioni del gruppo di lavoro sull'amnistia. E' stata un'esperienza originale e difficile: il tentativo di dire la verità sulla violazione dei diritti umani che aveva coinvolto il regime dell'apartheid e gli stessi movimenti di liberazione coinvolti in una "giusta guerra". I lavori della Truth and Reconciliation Commission erano cominciati nel dicembre del 1995, sotto la guida del reverendo Desmond Tutu. Il resoconto di quei lavori, rielaborato, è stato in seguito pubblicato (in tedesco) nel volume dal titolo Out of The Shadows ("Fuori dall'ombra"), curato dal giornalista sudafricano Shaun Benton. E' a lui che rivolgiamo alcune domande. Cosa é successo in Sudafrica dopo il vostro lavoro? Il libro rappresenta uno sforzo collettivo di un gruppo di sei giornalisti, incaricati dalla Commissione Verità e Riconciliazione di 'ridurre' il rapporto finale in forma divulgativa. Io ero solo parte del gruppo guidato da Mandla Langa, membro del comitato esecutivo dell'African National Congress, un intellettuale indipendente molto autorevole che ora presiede l'Autorità Indipendente delle Comunicazioni del Sudafrica, quella che regolamenta l'intero sistema radiotelevisivo, la stampa e la telefonia cellulare. Il libro è stato pubblicato in tedesco ma non ancora in inglese perché la Commissione sta per aggiungere una appendice curata dal gruppo di lavoro sull'amnistia: sarà pronta a fine anno. In paesi come Cile o Argentina la fase post-dittatura non è stata molto soddisfacente per le vittime, in termini di verità e giustizia. Quale era lo spazio di agibilità della Commissione? Considerate in primo luogo che qui la Commissione doveva avere il potere di amnistia per i singoli soggetti. Nessun altro stato ha concesso finora un simile potere, para-giudiziario con compiti investigativi, a un organismo incaricato di scoprire la verità. Di solito, dove è stata introdotta l'amnistia per proteggere gli autori dall'azione penale circa i crimini del passato, la formula era incondizionata. La formula sudafricana ha avuto il vantaggio di far emergere resoconti dettagliati da parte dei responsabili di passati abusi e dalle istituzioni. E poi, la Commissione aveva il potere di obbligare a deporre e i poteri di perquisizione e di sequestro, che sono molto superiori a quelli di altre commissioni analoghe. Questo ha permesso un'indagine interna molto accurata. Inoltre, il lavoro della commissione sudafricana a avuto un carattere pubblico. Poche hanno avuto audizioni pubbliche delle vittime: in Uganda alla fine degli anni '80, ad esempio, ma con pochissime audizioni. Le commissioni sulla verità latino-americane hanno ascoltato i testimoni solo in forma privata e l'informazione è stata rinviata solo ai rapporti finali. In Sudafrica, le audizioni hanno incluso aspetti dell'inchiesta non percepiti altrove: per esempio, le audizioni istituzionali e speciali hanno permesso contributi diretti di organizzazioni non governative e soggetti coinvolti in particolari campi dell'attivismo politico, con un'interazione con un pubblico non composto da vittime. La commissione sudafricana è stata la prima a creare un programma di protezione per i testimoni. Questo ha permesso che fossero rese testimonianze da persone che potevano temere di esporsi. Infine, la commissione sudafricana è stata la più grande mai esistita in termini di personale e di bilancio. Nel libro gli autori si riferiscono spesso al termine "ubuntu" (umanità) in linguaggio africano, una possibile occasione di ricostruzione di legami tra esecutori e vittime che si sono ritrovati faccia a faccia durante le audizioni. Crede che la commissione costituisca una soluzione di tipo africano, in termini pragmatici e psicologici, ai danni del regime razzista? Io non definirei la Commissione Verità e Riconciliazione una soluzione "tipicamente" africana ma piuttosto un approccio particolare a una situazione unica, quella del capitalismo razziale o del colonialismo interno. Come affermava l'ex ministro della giustizia Dullar Omar di fronte ai membri della commissione, la Commissione per la Verità e la Riconciliazione era in sostanza un tentativo di "creare un fondamento morale" per la società del Sudafrica nel suo insieme, brutalizzata dalla violenza dell'apartheid, con la popolazione bianca nutrita di bugie per decenni. Ha permesso alla gente nera di farsi avanti con i loro racconti di miseria, e ai bianchi di scoprire finalmente come le altre persone avevano vissuto. Anche il processo di amnistia è stato importante, non una soluzione tipo processo di Norimberga ma una soluzione tipicamente sudafricana. La questione dell'ubuntu è importante proprio per questo. La parola è entrata nel linguaggio popolare nel periodo dei lavori della Commissione ma ha origine dalla lingua xhosa (dunque nella maggior parte delle lingue parlate in Sudafrica), dal proverbio che suona all'incirca così: "una persona è una persona per virtù di altre persone". La Commissione è stata un tentativo di perdono e riconciliazione, un approccio africano alla riconciliazione tra i bianchi che vivono immersi in una cultura europea, e gli africani, che vivono con un senso unico di comunità che è sconosciuto in Occidente. Anche se, è triste dirlo, nonostante la maggior parte dei bianchi conosca vagamente la parola "ubuntu", pochi comprendono cosa implica realmente questo concetto.
Devo aggiungere che pochi si sono rifiutati di interagire con la Commissione per la verità e la riconciliazione - che del resto poteva costringere legalmente a comparire, dunque negarsi era un'infrazione alla legge. La Commissione ha in effetti contribuito a curare la società sudafricana - cura è in questo caso la parola chiave - ma poi ha avuto con l'African National Congress un strascico un po' triste. La Commissione insisteva sul fatto che le violazioni dei diritti umani erano state commesse dallo stato dell'apartheid ma anche da combattenti dell'Anc. Ma questo aspetto veniva considerato troppo scorretto - forse giustamente da parte dell'Anc, per cui comunque si combatteva una "guerra giusta". Questo ha dunque chiamato la Commissione a non pubblicare le violazioni commesse da persone dell'Anc. La situazione è stata affrontata in maniera credo poco brillante dagli ideologi dell'Anc e questo ha danneggiato notevolmente il tentativo di "creare una nuovo fondamento morale" - cosa particolarmente triste proprio perché è venuto dall'organizzazione che aveva fondato la stessa Commissione. Errori sono stati fatti, errori che ora mostrano il loro peso se si considera il tipo di stato che il Sudafrica ha riprodotto al suo interno: dove il razzismo esiste tuttora, dove i bianchi si arricchiscono più che mai sulle spalle della forza lavoro a basso costo dei neri, e dove il governo democratico sta diventando paranoico e inondato dai molti problemi come l'Aids, il crimine e il "complotto".  Si può ancora affermare che questa esperienza sia stata veramente originale e che abbia contribuito a sanare la situazione? Puoi dirci qualcosa sull'impatto della commissione sulla vita di esecutori e vittime dell'apartheid? Tutti coloro che avevano commesso una violazione palese dei diritti umani, come torture, omicidi, durante il periodo che va dal marzo 1960 al 1994 è stato invitato a fare richiesta di amnistia. Certamente c'è chi non lo ha fatto, e costoro sono soggetti all'azione penale anche oggi. Per aver diritto all'amnistia la persona doveva aver commesso un crimine con un chiaro obiettivo politico in mente, e doveva soddisfare la commissione sull'amnistia dichiarando tutta la verità rispetto ai delitti commessi. Molti sostenitori dell'apartheid sono stati amnistiati, altri no, altri non hanno fatto domanda. Dall'altra parte molti hanno fatto domanda, ma io ho un amico che ha chiesto l'amnistia per la colpa di non aver fatto abbastanza per distruggere l'aparthied! Del resto la legge che istituisce la Commissione guardava ai crimini dello stato dell'apartheid. Quindi alla fine la Commissione ha avuto un forte impatto sui sostenitori dell'apartheid, costretti a confessare i loro crimini, e sulle vittime che hanno avuto l'opportunità di vedere in faccia i loro aguzzini: migliaia di violazioni dei diritti umani sono avvenute per decenni nelle strade, senza neppure fare notizia. E' stato una grande momento catartico per le vittime il fatto di essere ascoltate, avere una voce. Nel contesto sudafricano, in cui si continua a dare valore alla tradizione orale, il racconto era particolarmente importante. In effetti questa è una caratteristica unica della legislazione che guidava la commissione sudafricana: riconosceva esplicitamente il potenziale curativo dei racconti. Le storie non venivano presentate come argomenti o denunce in una corte di giustizia. Piuttosto erano un'occasione di chiarezza unica nel dolore del passato del Sudafrica, spesso toccando i cuori di tutti coloro che le ascoltavano.Offrendo il luogo dove le vittime potessero raccontare le loro proprie storie nel proprio linguaggio, la Commissione per la Verità e la Riconciliazione non solo contribuiva a scoprire gli abusi del passato, ma pure assisteva alla creazione di una "verità narrativa". Così facendo cercava anche di contribuire al processo di riconciliazione, assicurando che la verità sul passato includesse la validazione di esperienze individuali soggettive di persone che erano state azzittite. La Commissione ha cercato di catturare la registrazione più ampia possibile delle percezioni delle persone, miti ed esperienze. Ha scelto di rispecchiarsi nelle parole di Antijie Krog, scrittrice e poetessa sudafricana: "la strada della ...restaurazione della memoria e della umanità". Quello che uno storico dell'Università di Oxford, Timothy Garton Ash, percepisce come la via "più promettente": la vita che offre delle "lezioni di storie" come alternativa ai processi politici, scoprendo quello che era avvenuto e identificando le lezioni per il futuro. In questo senso la Commissione per la Verità e la Riconciliazione ha cercato di scoprire parti della memoria nazionale che erano state finora ufficialmente ignorate.


ZOOM ASSOCIAZIONI 
 
Rete Lilliput Verona... in festa
Stiamo programmando la festa della Rete di Lilliput di Verona con la presentazione del documento: "Verona capace di futuro". Si svolgerà dal pomeriggio di sabato 29 settembre alla sera di domenica 30 settembre, in una piazza della città (da definire). Ogni associazione della Rete usufruirà di uno spazio per presentare le sue attività ed eventualmente i propri prodotti. Sarà richiesto anche un piccolo contributo per l'organizzazione della festa. Vi preghiamo di rispondere con sollecitudine via e-mail indicando: 1) il referente (nome e numero di telefono) dell'associazione per la suddetta iniziativa; 2) se potete o meno procurarvi autonomamente uno stand; 3) di quanti metri quadrati avete bisogno per tale stand (per richiedere quanto suolo pubblico vogliamo occupare).
La segreteria della Rete è aperta il martedì dalle 16.00 alle 19.00, telefono 0458009803 (Coordinamento Rete Lilliput Verona - retelilliputverona@tiscalinet.it )
 
 
CORSI PRATICI DI:  PERMACOLTURA E AGRICOLTURA SINERGICA; FORNO SOLARE

Il Centro SOLARIA per le energie rinnovabili e la permacoltura nell’entroterra di Ventimiglia organizza il II° Corso teorico-pratico su : “PERMACOLTURA E AGRICOLTURA SINERGICA NELLA PIANIFICAZIONE DEL CENTRO SOLARIA“ da Lunedì 16 Luglio a Domenica 22 Luglio 2001

Il corso si rivolge a coloro che sono interessati ad una reale coltivazione biologica alternativa e, per i giorni 21 e 22 Luglio, anche a coloro, che avendo già frequentato il primo corso sulla Permacoltura e Agricoltura sinergica a Solaria nel Settembre 2000 desiderano approfondire questi temi ed acquisire ulteriori conoscenze. Domenica 22 Luglio dopo pranzo a Solaria avrà luogo una conferenza aperta a tutti sugli argomenti trattati durante il corso. La Permacoltura è un’agricoltura di sussistenza mirata all’indipendenza dal sostegno industriale; si può definire come il disegno cosciente e il mantenimento di ecosistemi agricoli produttivi che abbiano la diversità, stabilità e resistenza di un ecosistema naturale. Un’ecologia che considera le relazioni, le interazioni e le funzioni energetiche qualcosa di più che non elementi individuali. L’Agricoltura Sinergica è l’azione simultanea di elementi combinati in cui le diverse componenti interagiscono per realizzare una singola funzione : l’autofertilità del suolo tramite coltivazione di ortaggi e cereali. Argomenti del corso: Principi della Permacoltura - Metodologia applicata del posto - Strategie economiche a lungo termine - La riforma agronomica di Masanobu Fukuoka - I principi dell’Agricoltura Sinergica - Tecniche per l’autofertilità del suolo - Coltivazione dei cereali secondo il metodo Bonfils - Gli alberi e gli arbusti - Le api e gli animali multifunzionali - Tecniche di compostaggio - Uso del Biogas – e infine progettazione e realizzazione di un toilet compost (bagno a secco). Relatrice del corso sarà Emilia Hazelip, agricoltrice e insegnante di Agricoltura Sinergica, nata in Spagna, che si è dedicata con ottimi risultati all’applicazione dei principi dell’agricoltura naturale (Masanobu Fukuoka) ai climi Europei. Per ulteriori informazioni e iscrizioni ai corsi rivolgersi all’Associazione Progetti Alternativi per l’Energia e l’Ambiente - PAEA  Via Monchio 14 - 42030 Montalto (RE) Tel/Fax  0522 / 60 52 51  E-mail   paea@libero.it      Sito Web  www.paea.it ; oppure al Centro SOLARIA - Casella Postale Solaria - 18037 Pigna (IM)  Tel  0328 / 4817529. Portarsi abiti da lavoro, lenzuola e sacco a pelo.  La cucina è vegetariana e biologica. (Ass. PAEA-Progetti Alternativi per l'Energia e l'Ambiente)

L'Associazione PAEA - Progetti Alternativi per l'Energia e l'Ambiente organizza al Centro per le energie rinnovabili e permacoltura SOLARIA un corso su: COSTRUZIONE DI UN FORNO SOLARE PER LA COTTURA DEI CIBI dal 6 Luglio al 12 Luglio 2001
Nel corso teorico/pratico verrà dapprima illustrato il progetto e poi si procederà assieme alla costruzione del forno solare scegliendo i materiali idonei e valutandone le caratteristiche e modalità di impiego. Il tipo di forno che verrà costruito è ad alto rendimento con temperature che raggiungono i trecento gradi e al suo interno può essere cotto qualsiasi cibo come in un qualsiasi altro forno. Ingrediente essenziale : una giornata di sole. Alla fine del corso verrà rilasciato ai partecipanti un manuale per poter realizzare un forno solare come quello che è stato costruito durante il corso.
Per informazioni ulteriori : Associazione PAEA Tel/Fax 0522/605251 Email  paea@libero.it - Centro Solaria Tel 0328/4817529

 
CAMPO DI LAVORO E FORMAZIONE A PARMA DAL 01/07/2001 AL 12/08/2001
Per  conoscere la realtà africana; far crescere la  nostra coscienza; condividere i suoi drammi e le sue speranze; camminare insieme alla sua gente Possono partecipare tutti coloro, italiani e africani,che sono interessati a: vivere una esperienza di lavoro gratuito in comune; approfondire la conoscenza dell'Africa; rinsaldare i rapporti con  gruppi  diversi nell'ambito di "Chiama l'Africa";  mettere a disposizione un po' del proprio tempo e delle proprie conoscenze sull'Africa; fare un cammino di crescita personale; lavorare insieme in una attività di raccolta di materiali quali ferro, stracci, mobili, carta.
Ciò che la nostra civiltà scarta, lo trasformiamo in risorsa. In Africa il recupero nelle discariche è fonte di sopravivenza per migliaia di persone.
Primo periodo: da Domenica 1/7 a Sabato 14/7
Secondo periodo: da Domenica 15/7 a Sabato 28/7    
Terzo periodo: da Domenica 29/7 a Sabato 11/8
Requisiti:  Età minima per partecipare 18 anni
Attività: raccolta di ferro, stracci, carta, mobili, presso le abitazion e le famiglie che verranno informate tramite volantini o che ne faranno richiesta alla segreteria del campo; selezione, invio alle aziende di riciclaggio ed esposizione-vendita degli oggetti raccolti. Formazione:  In ciascuno dei tre turni saranno portati avanti quattro moduli formativi
1) Sguardo d'insieme sull'Africa 2) Storia e cultura  3) Guerre e armi 4) Il debito. La formazione si svolgerà al termine della giornata lavorativa e si avvarrà di relatori, sussidi audio e video, dossier pubblicati da Chiama l'Africa. Tempo libero: stare insieme in allegria, chi suona strumenti facili da trasportare, chi ha familiarità con le barzellette, ecc, porti il meglio del suo bagaglio
Quota iscrizione: £. 50.000 a copertura delle spese assicurative. A carico dell'organizzazione: vitto e alloggio. Viaggio di andata e ritorno: i partecipanti dovranno provvedere autonomamente. Consigli utili: Abbigliamento idoneo al lavoro, guanti da lavoro, lenzuola, tessera sanitaria e documento di identità. (Si consiglia la vaccinazione antitetanica) Pubblicità: Fate il passa parola dell'iniziativa tra amici, compagni di studi, di circolo, conoscenti.  Il ricavato del campo, tolte le spese di gestione, sarà destinato:alle attività di formazione e di sensibilizzazione in Italia gestite da Chiama l'Africa e ad un progetto di sostegno alle "scuole di villaggio" nella Repubblica Centrafricana. Per informazioni:  Chiama l'Africa, strada Cavestro 14/A 43030  Vicomero  (PR)   tel 0521-314263   fax 0521-314269   e.mail  muungano@libero.it
 
 
VERDISSIMAMENTE

Vi comunichiamo che la 2a edizione di VERDISSIMAMENTE, Salone di Turismo all'Aria Aperta, Parchi e Dintorni, si terra' ad Argenta (FE) dal 6 al 10 Settembre 2001. Nel sito della manifestazione, che viene tenuto costantemente aggiornato, potrete trovare tutte le informazioni utili e all'indirizzo www.verdissimamente.com/comunicati/indice_2001/htm troverete tutti i comunicati stampa sinora esistenti per l'edizione 2001 del Salone. Confidando di averVi fatto cosa gradita, restiamo a Vs. disposizione per qualunque ulteriore richiesta e/o necessita' . (VERDISSIMAMENTE La Segreteria Organizzativa - Barbara Dell'Anna - Tel. 0532 209478 - Fax. 0532 249339 www.verdissimamente.com )
 

SORRISI & CEFFONI

PADANI  E  DINTORNI

Quant'è bella giovinezza,
che si fugge, tuttavia
è fuggita anche mia zia,
che non era una bellezza.

Se n'è andata con la Punto
che non era mica sua,
e mi ha fatto anche la bua,
accrescendo il disappunto.

Mi ha colpita nel monviso,
che del viso è un po' più su.
E la troja è di Cantù,
con la nonna di Treviso:
non è mica un'albanese!
Se il destin me la riporta,
io la inchiodo sulla porta,
col marito di Varese.

La Cimbra
 
PARLAMENTARI: NON C'E' NULLA DA RIDERE
 
Leggi attentamente e poi giustamente arrabbiati
A tutti: Prima cosa leggere. Seconda cosa riflettere. Terza cosa non avvilirsi e pensare quanto è ingiusta la vita. Quarta cosa INCAVOLARSI POSSIBILMENTE IN MODO COSTRUTTIVO
QUANTO SONO RICCHI STI PARLAMENTARI.
STIPENDIO 37.086.079 AL MESE STIPENDIO BASE 19.325.396 al mese PORTABORSE 7.804.232 al mese (generalmente parente o familiare) RIMBORSO SPESE AFFITTO 5.621.690 al mese RIMBORSO SPESE (che non si possono dire) 1.001.320 al mese RIMBORSO SPESE VIAGGIO 2.052.910 al mese TELEFONO CELLULARE gratis TRIBUNA D'ONORE NEGLI STADI gratis TESSERA DEL CINEMA gratis TESSERA TEATRO gratis TESSERA AUTOBUS - METROPOLITANA gratis FRANCOBOLLI gratis VIAGGI AEREO NAZIONALI gratis VIAGGI TRENO CARROZZA LETTO gratis CIRCOLAZIONE AUTOSTRADE gratis CORSO LINGUA STRANIERA gratis PISCINE E PALESTRE gratis VAGONE RAPPRESENTANZA DELLE FS gratis AEREO DI STATO gratis USO DI PREFETTURE ED AMBASCIATE gratis CLINICHE gratis RIMBORSO SPESE MEDICHE gratis ASSICURAZIONE INFORTUNI gratis ASSICURAZIONE IN CASO DI MORTE gratis AUTO BLU CON AUTISTA gratis GIORNALI gratis RISTORANTE gratis (nel 1999 hanno mangiato e bevuto gratis per 2.850 milioni di lire) Liquidazione (per ogni anno di mandato si intascano uno stipendio) Pensione 4.762.669 (possono acquisire il diritto alla pensione dopo 35 mesi in parlamento mentre obbligano i cittadini a 35 anni) Indennità di carica (da 650.000 circa a 12.500.000) 200.000.000 circa li incassano con il rimborso spese elettorali (in violazione alla legge sul finanziamento ai partiti), 50.000.000 ogni anno ciascuno e fondano un giornaletto. (Es: la sig.ra Pivetti, ex-Presidente Camera dei Deputati, per tutta la vita avrà l'auto blu ed una scorta sempre a suo servizio) Questa classe politica ha causato un danno al paese di 2 MILIONI E 446 MILA MILIARDI. La sola camera dei deputati costa al cittadino 4.289.968 AL MINUTO

Far circolare... stiamo promuovendo un referendum per l'abolizione dei privilegi di tutti i parlamentari...queste informazioni possono essere lette solo attraverso internet in quanto quasi tutti i mass media rifiutano (servi), di portarle a conoscenza degli italiani...ovviamente ciò è contro tutto il sistema politico... speriamo comunque che tutti gli italiani intelligenti andranno a firmare la prossima estate presso le sedi comunali... ovviamente chiediamo anche dei rappresentanti presso tutti i comuni che portino il testo del  referendum (gazzettaufficiale 28-11-99), presso le segreterie per metterlo a disposizione dei cittadini intelligenti che vorranno firmarlo. (Luisita)
 

 
SOS Salvador
Progetto Sorriso

«Progetto Sorriso» è l'iniziativa di cooperazione avviata un anno fa a San Bonifacio. Per INFORMAZIONI: progettosorriso@infinito.it . Per versare il proprio contributo ricordiamo che è possibile utilizzare il conto corrente postale di "Progetto Sorriso - El Salvador": ccp numero 21008305 - intestato a: Amedeo Tosi - Chiara Terlizzi. Indirizzo: località Praissola 74/b - 37047 San Bonifacio (Verona) - Causale del versamento: "Progetto Sorriso". Progetto Sorriso invierà tempestivamente quanto raccolto al gruppo di appoggio "Italia-Cuscatlan" di Turbigo (Milano), incaricato per le operazioni bancarie.


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per contatti
Amedeo Tosi
loc. Praissola 74/b
37047 San Bonifacio (VR)
il GRILLO parlante: grilloparlante@mbservice.it

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