LA HAINE
barra menù

COPERTINA CD: Ze Monsta ZE MONSTA
s/t
Autoproduzione - 2001



Poco più di 25 minuti per 3 soli pezzi: di certo non si può dire che quelle degli Ze Monsta siano scelte facili, almeno all'interno del panorama sotterraneo italiano.
Partire dalla fine per analizzare un cd così particolare non vi sembri quindi un approccio sbagliato: i quasi 14 minuti dell'ultima "The end of Wasteland" ci rivela un gruppo tecnicamente preparato, che ha saputo trarre un insegnamento dalla lezione di album come Through Silver in Blood o Times of Grace.
Infatti, ascoltando l'alternanza continua di vuoti e pieni, i ritmi rallentati ed ipnotici, il vocione urlato ma non sempre (che solo in una breve parte di questo pezzo accenna qualche frase in italiano), l'atmosfera a tratti quasi industriale e l'assoluta mancanza di timore nei confronti del silenzio, non si può che pensare ai Neurosis. Credo che siano poche le formazioni all'interno del panorama internazionale a farsi direttamente e felicemente travolgere dalla lenta e magmatica forma musicale di Steve Von Till e soci, almeno rispetto a quelle che invece da questo gruppo colgono solo alcuni aspetti isolati, per far proprio quel senso di apocalittica attesa. Considerando la natura trascendentale di questa musica, la sua forma ricercata e per nulla superficiale, si deve necessariamente reputare quella degli Ze Monsta una scelta assai impegnativa, che, da un lato, gli fa onore, ma che, dall'altro, rischia di rendre fin troppo riconoscibili le proprie fonti. Non è da tutti riuscire a reggere l'andamento di un brano così complesso come l'ultimo di questo demo, ma a volte lo spettro che sembra aleggiare su alcuni tratti (fate attenzione, ho detto alcuni) di questo lungo percorso è quello di una sublime omologazione ai modelli. Quella della ripetizione in musica è un'arma a doppio taglio, che richiede di essere maneggiata con sicurezza per non ritorcersi contro chi la impugna. Così, secondo il mio modesto parere, alcune fasi insistite, qualche stacco vuoto, sembrano essere state messe lì più per calcolo che per sentita continuità del pezzo.
Ma la mia non vi paia una critica eccessiva, quanto uno sprono a rendere migliore qualcosa che già suona bene.
Anche perché i primi due brani, benché armonicamente leggermente meno ispirati, sono più personali ed altrettanto efficaci. In particolare "Fire Generation": strutturalmente variegata ma più veloce e a tratti caotica, tanto da sfociare quasi nel noise (ma andrebbe ricordata anche per la buona alternanza tra le due voci).
Questo demo presenta quindi un grande potenziale, però non ancora gestito al meglio. Nel momento in cui sapranno saggiamente mischiare le carte a propria disposizione, gli Ze Monsta rischieranno di fare grandi cose all'interno del panorama italiano.
Per la cronaca, la registrazione è molto pulita ma un po' piatta, a scapito della potenza d'impatto, mentre la confezione del cd sobria e ben fatta, quasi elegante ma a suo modo particolare.

29/12/01, Marco


TORNA ALLA LISTA
HOMEPAGE RECENSIONI CONCERTI CINEMA LINKS INTERESSANTI COS'E' "LA HAINE" 'ZINE? INTERVISTE