LA HAINE
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COPERTINA CD: Primadellapioggia PRIMADELLAPIOGGIA
TESIS
Autoproduzione - 2002



Dopo aver ben impressionato col loro primo demo, il gruppo friulano decide di fare il gran salto, debuttando con un cd sulla lunga distanza, stampato, in tutto ben fatto e prodotto praticamente in proprio (con un aiuto da parte di Shove e TempoZero).
Dischi come questi rendono facile la pratica del recensore, sia per l'ascolto piacevole che propongono, sia per le proprie caratteristiche, facilmente descrivibili. Volete sapere come suona questo disco dei PDP? Semplice: prendete quanto di buono avevano già espresso nel loro cdr e moltiplicatelo per 40 minuti…
Per chi si fosse perso le puntate precedenti è però doveroso fare un piccolo riassunto: i Primadellapioggia sono una formazione a cinque ascrivibile al variegato e spesso gustoso calderone della musica cosiddetta post-hardcore. Le loro sono divagazioni tanto melodiche quanto noise basate su un canovaccio metal-hc, fatte di voce abrasiva, chitarre elettriche dalle non scontate armonie intrecciate e repentini cambi d'atmosfera.
A rischio di ripetermi, dirò che i nostri non scelgono, però, la strada dell'ipercinesi, dei ritmi anfetaminici e della prestanza tecnica tipica di chi, dall'altra parte dell'oceano (e, ormai, non solo), ha caratterizzato in meglio il genere in questi ultimi anni. I nostri, infatti, giocano sui registri, intervallando alcuni stereotipi metal, che potrebbero far pensare ad una versione asciutta e rallentata dei primi Cave In, con squarci melodici tutt'altro che scontati o marginali. Al contrario, ciò che fa questo cd è proprio sdoganare completamente la melodia all'interno della musica dei PDP: non si tratta più solo di semplici stacchi, come poteva accadere in alcuni parti del demo, ma di porzioni apparentemente contrarie ormai di peso equivalente e di uguale efficacia. A volte, come succede nel quarto brano - uno dei pezzi più sorprendenti della raccolta, che dimostra, tra l'altro, un inaspettato potenziale commerciale a mio parere non indifferente - i ruoli sono addirittura invertiti, cosicchè sia la furia hc a farsi semplice variazione.
Quando parlo di melodia, però, non dovete assolutamente pensare ai soliti stereotipi "emo" che sempre più spesso fanno vittime fra i più disparati gruppi: quello delle chitarre e della voce pulita dei PDP è un melodiare ben definito, più onesto, spesso quasi melanconico e per questo perfettamente integrato alle tonalità rabbiose al quale viene accompagnato.
Rispetto al passato, poi, il tutto è meglio suonato e registrato (anche se in qualche episodio il suono della batteria sembra un po' sprofondare nel mixaggio complessivo), permettendo di apprezzare maggiormente la parte strettamente musicale, a volte simile ai (mai troppo compianti) Breach impegnati a giocare con la scatola di dio, altre stranamente più vicina all'originale rock evoluto di area noise piuttosto che alle sue consuete derive in campo post-core.
Completa il quadro una confezione bella perché quasi fuorviante (con tanto di ironica sorpresa nascosta…) e l'uso di efficaci testi in italiano, che contribuiscono a rendere il tutto ancor più personale.
Essendo impegnati più nella costruzione di trame emotive (ma - ripetiamoci - assolutamente non emo) che nella ricerca di spiazzanti tecnicismi, i Primadellapioggia potrebbero rischiare di passare inosservati. Ma ignorare Tesis sarebbe un grave errore, per lo meno per tutti quelli che impegnano i propri ascolti nelle frange più evolute della musica pesante.
Insomma, più che una conferma.


28/08/02, Marco


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