LA HAINE
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AA.VV.
ITALIAN EXPERIENCES 3
Path of experiences - 2002

AA.VV.
ROCKAMBULA COMPILATION VOL. 1
Rockambula - 2002



Di norma non mi piace mettere insieme le recensioni di dischi diversi, ma, questa volta, mi è capitato di riceverne in breve tempo due abbastanza simili (sia per contenuti che per risultati) e così ho deciso di recensirli insieme, in modo da non dovermi ripetere troppo (sono già abbastanza noioso così…). Non me ne vogliano i diretti interessati, ma il commento per entrambi è pressappoco lo stesso.
Dunque: da una parte abbiamo la Path Of Experiences, etichetta indipendente domiciliata a Sassari, e dall'altra Rockambula, web 'zine on-line dal 2001, coinvolta anche in una piccola esperienza discografica, pure questa fatta in proprio. Entrambe le etichette hanno recentemente confezionato una propria compilation (la prima - nonché un debutto - per Rockambula, ben la terza per i ragazzi sardi): Rockambula compilation vol. 1 mette insieme soli gruppi abruzzesi, mentre Italian experiences #3 raccoglie formazioni da tutta Italia (oltre ad un paio di gruppi svizzeri).
Tutte e due - e qui sta l'unione tra i due dischi, nel bene e nel male - propongono gruppi tra loro assai diversi, senza alcuna omogeneità: pop, rock italiano, reminescenze grungiane, nu-metal, simil-prog, death, hardcore melodico, pseudo-cantautorato (queste ultime due categorie sono nel cd di Rockambula), e chi più ne ha più ne metta.
Mi viene quindi spontaneo chiedermi che senso debbano avere le compilation, convinto del fatto che un senso è decisamente meglio che lo abbiano: spesso le si usa per esprimere un'idea precisa tramite diverse voci, accomunate da un unico scopo (tributo ad un'idea, ad un altro gruppo, etc.) o da un denominatore comunque a priori (gruppi di una stessa area musicale, che usano mezzi simili, etc.). Sono queste, a mio avviso, le compilazioni migliori, perché provano ad esprimere un pensiero comune - magari pur reso in maniera variegata - o un senso compiuto, che prescinde dalle singole canzoni raccolte o che, al contrario, permette di dare un valore nuovo a brani che, presi altrimenti singolarmente, trasmetterebbero altro.
Esiste poi un altro tipo di compilation, vale a dire quelle assolutamente generiche, dove i brani sono messi insieme senza alcun principio di continuità, oltre al fatto di piacere - presumibilmente - a chi le ha composte: compilation che hanno il solo scopo d'attestare l'esistenza dei gruppi coinvolti. Quasi fossero le cassettine che ci facciamo per la macchina, o che proviamo a rifilare - solitamente con scarsi risultati - ad una ragazza interessante.
Per quanto riguarda questo genere, l'impressione che abbiano un qualsiasi senso proprio si dissolve - almeno nel sottoscritto - mano a mano che l'ascolto procede all'interno del calderone musicale di turno. La sensazione è la stessa che mi fanno le compilation ultracommerciali e stagionali, quelle con "il meglio dell'estate" per intenderci, oppure quei concorsi-trappola per gruppi emergenti, dove i generi musicali più disparati vengono messi allo sbaraglio scriteriatamente senza che glie ne freghi realmente qualcosa a qualcuno, oltre - ovviamente - ai poveri gruppi stessi.
E, mi dispiace dirlo, entrambi i cd in questione appartengono a questa categoria. Il risultato, ahimè, è tutt'altro che confortante, anche perché neppure la semplice somma delle parti, la qualità dei singoli brani presi uno per uno, salva il risultato, essendo la media qualitativa delle due raccolte piuttosto scarsa.
Lo dico con un senso di amarezza, sia perché scrivere male di gruppi emergenti ed esperienze indipendenti mi dà una sensazione piuttosto sgradevole, sia perché gli intenti primi di Path Of Experiences e Rockambula sono di per sé più che lodevoli. Le due etichette ricevono tutto il mio supporto e la mia stima nel momento stesso in cui cercano di dare il loro contributo alla realtà della musica nostrana, facendo circolare i nomi di gruppi sconosciuti che, a parer loro, valgono qualcosa. Ma non mi pare questo il modo giusto per raggiungere tale nobile scopo; anzi, mi sembra piuttosto controproducente, perché l'interesse di questi dischi per l'ascoltatore medio è pressoché nullo, e una trasversalità così radicale, invece di avvicinare gli ascoltatori a generi magari alieni (altro lodevole intento), crea più che altro rigetto. Insomma, vorrebbe piacere a tutti ma rischia di deludere ognuno. Di conseguenza, il curioso, affezionato nel veder coltivare il sottobosco italico (come il sottoscritto), si ascolterà il cd forse una volta, per poi dimenticarsi presto i suoi gruppi messi in mostra.
In tutto ciò, cosa ci resta?
Beh, sicuramente qualche singola voce che - a ben vedere e a starci attenti - riesce ad uscire fuori dal coro, facendosi notare nel mucchio e ad elevarsi dalla mediocrità generale.
Per quanto riguarda Italian experiences sicuramente andrebbero ricordati i bravi Kardia (è loro la canzone che più ho apprezzato), col un miscuglio tra dark/metal evoluto, post-punk e rare atmosfere più melodiche (il cantato è in italiano). Nel cd di Rockambula (che, a differenza dell'altro, non ha veri e propri picchi ma è mediamente un po' meglio) mi hanno invece positivamente colpito il post-nirvanismo dei Miasma e il death quasi atmosferico (con tanto di violino in sottofondo) dei No More Fear.
Per il resto, va notata come la disomogeneità tra generi persista anche nella semplice qualità sonora dei brani, e che la compilation della Path Of Experiences (che è, a differenza dell'altro, un cd stampato, ma masterizzato piuttosto male: ci sono sbalzi di volumi tra un brano e l'altro, e i clip tra le tracce si sprecano) è scaricabile gratuitamente in formato mp3 sul Path Of Experiences dell'etichetta.


31/01/03, Marco Guizzi


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