LA HAINE
barra menù

COPERTINA CD: Onq ONQ
DASEIN OHNE LEBEN
Orphanology - 2002



Dopo essersi sollazzato con ogni genere di forma musicale avente in qualche modo a che fare col rock (dal noise al grunge, dal grind al "low-tuned" folk, dall'hardcore parodiato all'improvvisazione demenziale), dopo aver chiuso tutti i suoi numerosi e frastagliati progetti per concentrarsi unicamente sul proprio lato solista, ONQ va avanti nel suo incedere - anche qualitativamente - sempre costante, e con questo cd fotografa l'occasione di un altro cambiamento, che è duplice e probabilmente coincidente: perché da una parte ONQ si fa sempre più gruppo vero e proprio (a ben veder, il processo era già iniziato in passato, quando dalle cassettine in solitario si era passati all'appoggio della batteria, ma qui la mutazione si fa effettiva, dato che ora ONQ va identificato in 4 diversi elementi), dall'altra aggiorna le proprie risorse con nuovi spunti musicali e risorse stilistiche.
Rispetto al precedente The Supreme Weight, infatti, le atmosfere si fanno spesso più dilatate e, di volta in volta, si arricchiscono di nuovi particolari, sottili ma, a ben vedere, sostanziali.
L'iniziale "Una brutta storia di droga" è uno strumentale di quasi 10 minuti giocato su successioni di climax e propri contrari, un po' alla maniera di certi Mogwai.
"Melara" fa fare il suo debutto alla voce, che, per tenere buoni noi fanzinari, questa volta è libera dagli effetti che spesso la contraddistinguevano in passato. Il pezzo dura appena 3 minuti, finendo sapientemente proprio sul più bello, approfondendo in questo modo il senso di malinconia trasmesso da chitarra+wahwah e voce.
Il brano seguente punta nuovamente sulla lunghezza, ruotando intorno ad arpeggi dal sapore quasi new-wave, mentre "I ruin myself" è l'ennesima riproposizione della cover dei concittadini Manges, già ascoltata al termine della cassetta Ballads about unlucky love stories: se là era tutta chitarra e voce effettata, qui si fa quasi rumoristica (industrial-lo-fi?!), con un tripudio percussivo finale grazie all'uso di due batterie in contemporanea.
"Nail Me Tonight" è un'altra perla di malinconia, che nella melodia della voce potrebbe anche ricordare gli Hood usciti dal recente trip per elettronica e nuovo rap, mentre la conclusiva "Lament 2002" si fa nuovamente più movimentata, quasi noise nel suo intreccio fra chitarre e voce effettata, ma alla maniera di ONQ, cioè mai sopra le righe eppure insolitamente intensa.
Il risultato è di tutto rispetto e assai interessante nelle sue uscite rispetto al percorso già intrapreso in passato: si sente la presenza di un gruppo vero e proprio, e ciò si riflette in arrangiamenti a tratti più curati, in una parte ritmica maggiormente presente, in nuovi completamenti melodici. Eppure il frutto di queste innovazioni, con tanto di superamento di quell'aria di cameretta che comunque ancora si respirava nei lavori precedenti (nulla di male in quest'aria, intendiamoci, solo che ONQ guarda avanti), non riesce a convincermi in pieno. Quel che sembra mancare a questo cd è la compattezza qualitativa del precedente (il quale, su queste pagine, si meriterebbe il massimo dei voti), una maggiore coesione tra gli elementi stilistici già consolidati e le nuove uscite strumentali o comunque "post" (non credo sia un caso che i brani che mi siano piaciuti di più - ovvero il secondo e il quinto - ripropongono, in versione rallentata, lo stile di "The Supreme Weight). Il cd paga la vaga incompletezza di certi toni, data proprio dal suo voler alzare la testa per guardare al passo successivo, nonostante sia comunque capace di affondi emotivi di un certo livello. Insomma, se dovessi risolvere questo cd con un topos da buon recensore, potrei dire che si tratta, nel bene e nel male, di un'opera interlocutoria.
Va infatti specificato che questi miei dubbi non sarebbero sorti se non mi fossi fatto conquistare dal precedente cd, e che, comunque, trattandosi di ONQ (ormai un nome, una garanzia), il livello qualitativo è una spanna sopra alla media delle altre autoproduzioni nostrane.

07/06/02, Marco


TORNA ALLA LISTA
HOMEPAGE RECENSIONI CONCERTI CINEMA LINKS INTERESSANTI COS'E' "LA HAINE" 'ZINE? INTERVISTE