LA HAINE
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COPERTINA CD: LAUIRE ANDERSON LAUIRE ANDERSON
LIFE ON A STRING
Atlantic - 2002



La premessa necessaria è che chi scrive ritiene che Laurie Anderson sia un'artista paradigmatica, l'esempio di come l'arte in senso lato possa farsi spazio tra le discipline, coinvolgendo al massimo livello arti visive, letteratura e musica. Nessuno, probabilmente, è stato nella sua carriera altrettanto libero e trasversale. Tuttavia, anche e soprattutto gli esempi devono essere confrontati con loro stessi, ed in questo caso ne esce una piccola stroncatura: Life on a String è un cd carino, ben fatto, piacevole. Non basta: manca clamorosamente di incisività. Le maniere più sperimentate ed efficaci della Anderson, in special modo il recitativo, ritornano come ombre, senza la capacità evocativa ed inventiva di O Superman o Bright red. Le sonorità si sono ammorbidite, anche quando è evidente il tentativo di renderle aggressive ("One Beautiful Evening", "My Compensation"), il cantato talvolta scivola in toni New Age ("One white whale"), talaltra in modi rockeggianti, l'elettronica si è aggiornata ("Broken", "Washington Street"), ma su tutto manca il colpo di genio, il momento di intensità. L'atteggiamento in positivo è di rinnovarsi, cosa che per un'artista con più di venti anni di carriera alle spalle è senza dubbio lodevole, ma che non dovrebbe risolversi in un tentativo piuttosto timido di stare al passo con i tempi - come pare avvenire. E' controproducente. Uno dei motivi per cui si ama un'artista come Laurie Anderson è che è differente da quello che il mercato ed il pensiero musicale attuale propone. Quando presenta brani suggestivi ma sostanzialmente tradizionali, come "Washington Street", quest'alterità termina. E va bene, "Washington Street" è una bella canzone (assieme a "Statue of Liberty" la migliore dell'album), ricca di suggestioni, atmosfere da quadro di Hopper fin troppo sapientemente legate alla delicatezza carveriana del testo. Però, con qualche differenza di suono e di arrangiamento, con qualche minor attenzione a certi elementi e maggiore ad altri, potrebbe essere stata scritta ed eseguita dai Calexico, dai R.E.M., da chiunque componga basandosi sul predominio della chitarra ed abbia un minimo di influenza country. E' un po' troppo poco per un paradigma. A chi vuole conoscere Laurie Anderson, finchè non esce dalle corde, consiglio Bright Red e Big Science. A me, personalmente, rimane la convinzione che questo sia un album di passaggio, un momento di difficoltà passeggero, e non il segno dell'età.


02/10/02, Emiliano Dante


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