LA HAINE
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COPERTINA CD: Scott KellySCOTT KELLY
SPIRIT BOUND FLESH
Neurot Recordings - 2001



In questo momento guardo fuori dalla finestra e, con tutta la neve che sta cadendo, mi sembra di essere in Danimarca... poi ho Scott Kelly che mugugna roco nelle orecchie, ed improvvisamente sento un brivido di freddo che mi cammina lungo la schiena.
Non ho lasciato la finestra aperta, è questo disco che è invernale: paesaggi scarni, spogli, fatti d'alberi morti, rami secchi, vento, ombra e nulla più...
La proposta del secondo chitarrista e cantante dei Neurosis (se volete capire com'è la sua voce, ascoltatevi l'ultimo brani di A Sun that Never Sets) non è molto diversa da quella della recente uscita solista del suo collega Steve Von Till. Anzi, la forma è praticamente la stessa, e i due album si assomigliano molto, tanto da poter essere considerati - anche per qualità - l'uno il proseguimento dell'altro: ballate acustiche cantate con voce sommessa, folk minimale, country spolpato e blues apocalittico.
Solo che qui tutto è - se possibile - ancora più scarno: i brani di Kelly sono leggermente meno strutturati di quelli del suo compagno, e la registrazione si può dire generalmente più lo-fi. La chitarra in alcuni brani sembra essere una vecchia classica con corde di ferro, e null'altro è aggiunto alla voce, se si eccettua qualche rumore elettronico di contorno e qualche raro campionamento che spunta qua e là. Addirittura, in "Sacred Heart", l'unica cosa che si ascolta è unicamente la voce roca di Scott Kelly, spinta in una nenia a cappella indecisa tra il pianto e la melodia.
L'atmosfera che si respira nella maggior parte dei pezzi è la stessa dei dischi dei Neurosis, tanto che a volte sembra di ascoltare alcuni loro riff di chitarra spogliati fino all'osso (come se Kelly ci proponesse semplicemente il proprio diario musicale, fatto di appunti sonori fissati in attesa di essere rielaborati insieme agli altri componenti del gruppo).
Solo che qui la furiosa e stranita spiritualità della formazione madre si trasforma nella disarmante e sofferta calma di chi è costretto a scegliere la rassegnazione.


14/12/01, Marco


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