LA HAINE
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COPERTINA CD: IsisISIS
SGNL>O5
Neurot Recordings - 2001



Ad Aaron Turner i sostenitori della scena internazionale dell'hardcore evoluto devono molto: a lui, infatti, si deve la scoperta e la valorizzazione, tramite la propria etichetta discografica Hydrahead Records, di molti dei gruppi più interessanti usciti negli ultimi anni (come Coalesce, The Dillinger Escape Plan o Botch, solo per citare i più conosciuti).
Turner non è però solo un piccolo discografico di tutto rispetto, ma pure un grafico (sua la produzione di molte delle copertine dei prodotti Hydrahead) ed un musicista. Gli Isis sono appunto uno dei progetti che lo vedono in veste di chitarrista e cantante.
Chi ha già potuto apprezzare Celestial, la loro prima prova su lunga distanza dopo un paio di ep, sa che la loro musica è fatta per buona parte della stessa pesante e nevrotica materia di una formazione sempre più fondamentale come i Neurosis. Di questi gli Isis recuperano l'essenza, scomponendo le diverse componenti musicali del gruppo madre (gli insistiti riff metalcore, la psichedelia catarticamente ripetitiva, l'elettronica di contorno etc.), elevandoli al cubo. Proprio questo ultimo ep (uscito, non a caso, in collaborazione con la Neurot Recordings) risulta essere un'ottima summa di tutto ciò che gli Isis sono e saranno. Dichiarandosi fin dal titolo una continuazione del già citato Celestial ("Sgnl" erano infatti chiamati gli intermezzi elettronici di questo album), Sgnl>o5 approfondisce in particolare la controparte ambient del gruppo, come avviene nella litania elettronica "Beneath Below" o nell'ultima traccia, remix di "Celestial" ad opera di Justin K. Broadrick dei Godflesh.
Ma all'interno dei quasi 40 minuti di questo ep c'è spazio pure per il lungo crescendo neurotico di "Constructing Towers" e per "Divine Mother", vera e propria perla sludgecore, vicina alle cavalcate urlate e distorte della precedente prova e ad esse sicuramente non inferiore. In definitiva, un ottimo prodotto, che maggiormente emancipa il suono del gruppo (nonostante la sua evidente natura derivativa) e che non mancherà di appassionare quanti son soliti sollazzarsi coi suoni pesanti di ogni genere.

19/11/01, Marco


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