LA HAINE
barra menù

COPERTINA CD: H.C.-B. H.C.-B.
0-10-222.
Autoproduzione - 2001



Con abissale ritardo rispetto alla sua uscita, recensiamo questo interessante cd autoprodotto dei h.c.-b. (formazione divisa tra Roma e la Sicilia), che, sia per sonorità che per strumentazione utilizzata (oltre ai soliti basso, batteria e chitarra, compare una tromba e, un po' ovunque, si ascoltano suoni di natura elettronica, mentre la voce è praticamente assente, fatta eccezione per qualche campionamento di natura apparentemente radiofonico), potremmo ascrivere al filone (cavalchiamo lo stereotipo definitorio finché siamo in tempo…) "post".
Il cd nasce come ideale colonna sonora per un corto di George Lucas del 1967, "Electronic Labyrinth", noto anche come "THX-1138: 4EB" (se vi sembra di aver già sentito questa sigla non vi sbagliate: è il nome del sistema di stereofonia cinematografica elaborato dalla compagnia di Lucas, al quale evidentemente piace spargere all'interno delle proprie creazioni riferimenti al proprio passato), produzione da studente alla scuola di cinema, che servì poi come base per girare il primo lungometraggio del regista, "L'uomo che fuggì dal futuro" (il titolo originale del quale è proprio "THX 1138"). Dato che però il sottoscritto non ha mai avuto il piacere di visionare tale corto, in questa sede questo particolare verrà considerato alla stregua di buon pretesto.
Anche perché la musica degli h.c.-b. si regge tranquillamente sulle proprie gambe, senza doversi necessariamente appoggiare a immagini in movimento o a definizioni "cinematiche".
Il cd ci presenta circa 30 minuti divisi tra 8 composizioni a cavallo tra una psichedelia mai sopra le righe, fatta di linee continue, quasi sommesse, di basso e chitarra movimentate quel poco che basta dai succitati inserti elettronici, vaghi riferimenti al rock strumentale di certi Tortoise, ma più minimale e in qualche modo imparentato con sonorità jazz (qua e là m'è sembrato di ritrovare similitudini con i sardo-fiorentini Comfort: ma non di influenza reciproca si tratta, bensì di curiose coincidenze), e, là dove la forma musicale si fa più libera (soprattutto nella parte finale del cd), rumorismi vari di natura (si direbbe) improvvisativa, non lontani (ma potrei dire un'idiozia) da certa avanguardia contemporanea.
Il cd, nonostante il suo contenuto, fila via abbastanza liscio, evitando ristagni di noia - difficili da schivare da molte delle nuove formazioni strumentali - grazie ad una omogeneità di fondo (si potrebbe considerare l'insieme delle tracce come un unico movimento) e alla cura posta nella scelta dei suoni (quelli elettronici hanno un sapore molto analogico).
Composizioni che molto probabilmente solo da chi già è avvezzo a simili sonorità saranno apprezzate, ma a tutta ragione.



10/05/02, Marco


TORNA ALLA LISTA
HOMEPAGE RECENSIONI CONCERTI CINEMA LINKS INTERESSANTI COS'E' "LA HAINE" 'ZINE? INTERVISTE