LA HAINE
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COPERTINA: Equilibrio PrecarioEQUILIBRIO PRECARIO
n. 0.6, dicembre 2001



C' è poco da dire: Equilibrio Precario è la migliore pubblicazione musicale italiana. La più competente, interessante e eterogenea. E basta. Se sbavate per un genere musicale anche lontanamente etichettabile come indie rock, per sapere cosa succede in giro dovete rivolgervi qui. Volete che scenda nei particolari?
Mega articolo/retrospettiva di quindici pagine sulla musica intimista con interviste a Black Heart Procession, Kings of Convenience e Calla, articolo/retrospettiva sul post/hc - in cui troviamo anche tanti bei nomi importanti ma affatto scontati come Downcast e Swing Kids - con interviste a Botch e Dillinger Escape Plan, una quantità imbarazzante di recensioni e poi interviste a personaggi poco raccomandabili come Old Time Relijun, Cerberus Shoal , il boss della Skin Graft, Jay Robbins (G.I., Jawbox, Burning Airlines )... e non ho nemmeno accennato al cd-rom (anzi, E.P. rom) allegato che contiene circa 6 ore di musica in formato Mp3 per - veramente - tutti i gusti con tanto di panoramica delle etichette indipendenti italiane... insomma, da avere. Che cosa volete dalla Garelli, il sangue?

23/01/02, Manuele


Giunto al sesto numero, Equilibrio Precario si conferma una delle migliori pubblicazioni musicali italiane, non solo per quanto riguarda il piano delle fanzine. La prima cosa che ti colpisce sono la grafica e l'impaginazione, non così elaborate come quelle di una rivista "ufficiale", ma altrettanto "professionali" (ormai detesto questo termine, dato l'abuso che se ne fa solitamente, ma in questo caso credo che sia appropriato).
Per quanto riguarda i contenuti, poi, c'è poco da dire: al di là del fatto che, con la sua trasversalità (un articolo sul post-core, un altro sulla "nuova musica intimista", etc.), riesce a raccogliere praticamente gran parte di quelle che sono le mie attuali fisse musicali, è difficile trovare in giro riviste dove sia possibile leggere articoli tanto competenti quanto sinceri (niente fronzoli, giusta umiltà, ecc…).
La sinteticità delle recensioni, là dove potrebbe sembrare eccessiva (ma, concedendo più di 15/20 righe a cd, il numero di pagine sarebbe levitato verso l'eccesso), viene compensata dagli altri articoli, approfonditi e mai banali. Il cd-rom allegato, inoltre, si rivela uno strumento utilissimo e ben fatto per saperne di più a proposito della musica indipendente nostrana.
Mi verrebbe da dire che l'unica cosa che manca ad Equilibrio Precario sia la periodicità mensile… però, forse, se si trasformasse in una rivista a tutti gli effetti, o in qualcosa di simile, rischierebbe di incappare in quei diabolici meccanismi, alimentati dal sistema del mercato ufficiale, che sono sempre in agguato, pronti a trasformare ciò che ci piace in un catalogo di ovvietà (ultima vittima illustre: Rumore, che rotola sempre più verso il baratro, almeno dal punto di vista del sottoscritto).
Continuate così.

09/02/02, Marco


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