LA HAINE
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COPERTINA CD: Emoglobe EMOGLOBE
s/t
Autoproduzione - 2000



Una piacevole sorpresa, questi Emoglobe: nonostante siano della mia stessa città (Milano), nonostante siano in giro già da un po' di tempo e nonostante non siano affatto male, non ne avevo mai sentito parlare, e, per quanto mi riguarda, con questo cd spuntano praticamente fuori dal nulla.
La loro musica sembra essere strettamente imparentata con sonorità seattleiane e, in particolare, post-nirvaniane, ma detto ciò non pensiate che il fenomeno "post-grunge", attualmente in voga oltreoceano, abbia già colonizzato le band del nostro paese (a proposito del "grunge", trovavo insulsa questa categoria ai tempi di Alice in Chains e soci, ed ora che siamo passati alla clonazione di uno stereotipo lo trovo ancor più insensato). Piuttosto, la musica degli Emoglobe è sincera, composta da sonorità "hard" e continue inserzioni melodiche o noise.
Anzi, le linee compositive dei loro brani, benché accostabili ad alcuni modelli stranieri (ad esempio, la melodia della voce e il riff iniziale del primo pezzo ricordano molto Dave Grohl e i Foo Fighters più ispirati), sono espresse con sicurezza e personalità tali da far pensare più ad un percorso parallelo, con risultati similmente raggiunti, che ad una semplice emulazione.
Personalmente li preferisco quando si concentrano sulla forza d'impatto, come in "Orange" o "Detuner", ma la qualità di questi 15 minuti circa di musica è comunque piuttosto omogenea, grazie ad un ottimo lavoro di produzione. La qualità e la ricerca dei suoni è infatti una delle cose che più mi ha colpito: l'uso di effetti e distorsioni sulle chitarre (ma è da segnalare anche la comparsa sporadica di un synth), ben stratificati e registrati, permettono a questo demo di superare per qualità buona parte dei gruppi "post-seattleiani" che numerosi ancora suonano nella nostra penisola.
Anzi, forse i suoni sono tanto ricercati da risultare, a tratti, fin troppo maturi là dove, invece, il brano richiederebbe - a mio parere - un maggior senso del rumore. Ma questo è uno dei pochissimi appunti che mi sento di poter fare agli Emoglobe.
Anche se quella intrapresa dal gruppo è una strada già battuta da altri, questi tre milanesi sanno il fatto loro e non mancheranno di avvincere chi li contatterà, soprattutto se già appassionati di queste sonorità.


10/03/02, Marco


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