LA HAINE
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COPERTINA CD: Damad DAMAD/MEATJACK
SPLIT
At A Loss - 2000



Sfido chiunque a non innamorarsi dei Damad dopo aver ascoltato solo 30 secondi del brano iniziale "React". Una potenza inaudita che richiama alla mente l'epicità dei Neurosis come la fisicità dei migliori Crisis. I loro tre brani sembrano cantati da un orco e da una strega (Victoria Scalisi che oltre al canto si dedica anche la pittura)… ascoltare per credere. Nenie malefiche ("Mindmatic"), cavalcate core-demoniache ('Rise') sorrette da un impianto drumming-chitarre di efficacia apocalittica con una pesantezza doom che pure si sviluppa in dinamiche agilissime. Assolutamente da ascoltare. Passiamo ai Meatjack che non sono di levatura inferiore ma che propongono qualcosa di differente (l'amicizia fra le bands è nota e testimoniata da quest'uscita). I Meatjack sono gli unici eredi degli Unsane ma suonano meno claustrofobici e sono più inclini a creare tensioni semi-industriali come in "Infidel" o a vagare nell'oblio del rumore chitarristico fine a sé stesso (il secondo pezzo intitolato col simbolo d'una stella) piuttosto che a ispezionare gli impervi territori del blues-core. Concludono con "Light": epico monolite noise-metallico dall'incedere lento, insinuoso, sofferto che poi erge un muro di suono maestoso, imponente e seducente. S'è capito che questo split mi ha semplicemente affascinato?


15/12/02, Accorsi Diego


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