LA HAINE
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COPERTINA CD: 4ever21 4EVER21
THE 38°C LAUNDRETTE SESSION
Autoproduzione - 2002



I 4ever21 (nome legato a questioni d'età…) sono una formazione a 5 proveniente dalla capitale, caratterizzati dalla presenza di due voci - una femminile e l'altra maschile - e dalla sicurezza tecnica di chi ha speso - magari anche un po' controvoglia - diverso tempo in una cover band.
La loro musica è, senza ombra di dubbio, rock, un po' psichedelico ed un po' rumoroso, speso tra il vecchio e il nuovo, con qualche richiamo velvettiano, qualche lontano eco da Giuventù Sonica (un po' Goo, un po' più di Dirty), rimandi più o meno involontari ai Royal Trux, e - perché no - qualche volta anche ai nostrani Scisma.
Un demo semplice e breve, capace di alternare, lungo 4 brani, atmosfere invitanti a passaggi meno convincenti: "Green apple power[#1]" apre il disco tra intrecci vocali volutamente ripetitivi, con scambi melodici tra chitarra e doppi vocalizzi; "R.eal E.xposition D.ay" si fa invece più irruente e vario, concluso da una coda lenta e trasognante; più spigliata "My sweetest sin", breve e diretta grazie soprattutto alle armonie della chitarra; la conclusiva "Wash & dry" ha invece un piglio blueseggiante, aprendosi però volentieri a passaggi melodici.
Il risultato nel suo complesso è, benchè non particolarmente originale, più che lodevole, eppure l'insieme presenta alcune impurità ed ingenuità che sarebbe d'obbligo limare per poter raggiungere una forma qualitativa più convincente.
Innanzitutto, la parte ritmica è a tratti fin troppo presente, tanto da risultare invasiva, appesantendo una struttura compositiva che invece potrebbe trovare le proprie soluzioni migliori proprio nella sobrietà; in particolare, diverse volte la batteria si perde in inspiegabili sezioni di doppio pedale, che ho trovato il più delle volte fuori luogo.
Un appunto non del tutto dissimile lo si potrebbe fare alla voce di Luisa, di per sé ottima, ma che a volte, anche senza stridere col resto, rischia di farsi troppo impostata.
Insomma, le doti alla band non mancano. Quel che invece sarebbe richiesto sono una maggiore compostezza, forse osando un po' di più - non vi sembri una contraddizione - proprio alleggerendo alcune delle proprie caratteristiche: sono convinto che i 4ever21 potrebbero puntare più in alto se riuscissero a riproporsi in maniera più grezza, impolverando quel proprio aspetto vagamente patinato, che potrebbe altrimenti indurre un ascoltatore superficiale a scambiare la loro musica per banale.
Nel frattempo, nel caso vogliate ascoltare del piacevole rock nostrano, ma fortunatamente non "rock italiano", procuratevi The 38°C laundrette session.


29/08/02, Marco


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