Una grande festa di amicizia

Sabato 12 Agosto presso il "Campetto dell’Ausiliatrice"si è svolta una grande festa di accoglienza per i giovani pellegrini della XV Giornata Mondiale della Gioventù. Questo momento di festa non è stato soltanto una parentesi all’interno del nutrito programma di scambio di esperienze di fede e tradizioni, ma si è perfettamente inserito in esso. Lo stesso Comitato Italiano GMG ha caldamente consigliato questo momento di festosa convivialità, osservando come un incontro tra giovani assume, sempre e inevitabilmente, la veste della festa.

Dopo i primi momenti di accoglienza e di saluto, ciò che ha scaldato subito l’atmosfera è stata una toccante preghiera polacca, cantata dai giovani pellegrini, con la quale ringraziavano Dio per il cibo che tutti insieme avremmo consumato in amicizia. La festa è così partita all’insegna della gioia, attorno ad una gigantesca tavolata di 300 posti. La tavola, più che un ferro di cavallo è apparsa come una grande sala capitolare all’aperto, in cui sono convenuti non soltanto i giovani pellegrini Polacchi, Lituani e Argentini ma anche una significativa presenza di giovani della nostra Diocesi che in quei giorni hanno collaborato come volontari alla realizzazione dell’evento.

Il ricco menù gastronomico, a cura dei giovani della parrocchia della Cattedrale, ha proposto ai giovani ospiti stranieri i più tradizionali piatti della nostra terra come torta fritta, spalla cotta e molte altre specialità servite al tavolo. Tutto questo è stato possibile grazie ai giovani della Cattedrale e ad alcuni volontari che hanno lavorato alacremente. Mentre la cena entrava nel vivo, il gruppo musicale "SuperFido" ha proposto alcuni brani del suo repertorio.

La serata, ha poi visto tutti i giovani presenti impegnarsi in canti e danze, non solo italiane ma anche Polacche e Lituane. Particolarmente importante è stato il momento conclusivo della serata al campetto che ha visto tutti uniti in un canto polacco di invocazione a Dio Padre : "Abba Ojcze" ( Abba Padre ).

Questo ha dimostrato come giovani di diversi paesi, e quindi di diverse culture, possono incontrarsi nel nome di Cristo e condividere insieme un pezzo del proprio cammino. L’accoglienza infatti, ha voluto essere un modo per esprimere la volontà di accettare l’altro, di uscire da sé stessi e di aprire la porta del proprio cuore per permettere agli altri di entrare e di condividere la stessa vita.

Carlo Salati