GIOVANI LABORATORIO DI FEDE

Ci ha proprio definiti come un grande laboratorio di fede il Santo Padre vedendoci dopo lunghe giornate faticose sdraiati sul prato di Tor Vergata. Le Gmg di Roma sono state un vero e proprio laboratorio e i momenti di incontro con il Santo Padre sono stati momenti di sintesi forte.

I giovani della nostra Diocesi hanno potuto durante i pomeriggi dedicati agli Incontragiovani conoscere esperienze di chiesa le più diverse. Gli incontri fatti rappresentano perle da portare nel cammino quotidiano di parrocchie, associazioni e dell’intera comunità diocesana.

C’è chi ha partecipato al Forum degli oratori milanesi prendendo parte a scuole di teatro e di animazione e raccogliendo materiale per poter poi lavorare nei propri oratori.

Chi ha partecipato ad un incontro ecumenico presso la comunità di S.Egidio dove vescovi di diverse confessioni cristiane hanno espresso la loro volontà di dialogo ritornando a Cristo che è il centro di tutto. A S.Egidio ogni sera si svolge una preghiera con la partecipazione di tutti i volontari impegnati nell’attività di carità e alcuni giovani della diocesi hanno potuto prendervi parte con loro.

Chi invece ha pregato con i giovani della comunità di Taize in un momento di profondo raccoglimento e con canti tipici di questa esperienza con lingue diverse che pregavano l’unico Dio.

Chi ha partecipato al happening organizzato da Azione Cattolica, Agesci, Acli e Gioc su tre temi la partecipazione, la multiculturalità e i consumi alla presenza tra gli altri del vice presidente di Banca Etica.

Infine c’eravamo proprio tutti la sera del 17 agosto a San Giovanni in Laterano ad ascoltare il cantautore Angelo Branduardi che ha musicato su commissione dei frati conventuali di Assisi alcuni brani inediti di San Francesco. A molti dei presenti ha colpito la motivazione che ha spinto Branduardi ad accettare l’incarico dei frati di Assisi.

"Mi si presentò – ha detto Branduardi – un giovane frate e mi chiese di musicare alcuni brani di S.Francesco. Gli risposi perché proprio io che non sono certo un esempio di rettitudine. Lui rispose "il Signore sceglie sempre i peggiori"".

Tutti questi momenti conditi dagli incontri con il Papa a San Giovanni in Laterano e a Tor Vergata. Giovanni Paolo II aveva il volto felice come lui stesso ci ha detto a Tor Veragata "attendeva da tempo questo momento" come sintesi suprema del suo pontificato. Giovanni Paolo II ha voluto nel 1985 queste Giornate Mondiali che sono sempre di più divenute teneri incontri tra i giovani, il loro grande padre e tutti i loro fratelli sparsi per il mondo. Di qui prende più forza l’invito rivolto dal Santo Padre a non avere paura e a spalancare le porte a Cristo poiché non si è soli ma tanti fratelli in tutto il mondo si sono messi in cammino con noi.

L’espressione usata da Giovanni Paolo II, che ha rappresentato i tanti giovani convenuti a Tor Vergata come un grande laboratorio, è davvero azzeccata infatti durante i giorni di Roma si sono incontrate esperienze di vita quotidiana che hanno trovato la loro sintesi proprio nel momento conclusivo della Gmg.

Il Papa ha anche ringraziato chi nelle Diocesi ha lavorato per l’accoglienza dei giovani pellegrini permettendo la piena riuscita della sua convocazione.

I giovani di Roma "sono eredi di un grande passato" ma soprattutto amici che si incontravano e incontravano "l’amico Gesù".