TESTIMONIANZA DI LUCIANA
Ciao sono Luciana e sono la moglie di un giocatore compulsivo.
Quando l’ho conosciuto, mio marito era già un giocatore da molti anni e anche se mi ero accorta che qualcosa non andava, ho sempre fatto finta di niente. Preciso che provengo da una famiglia con esperienze di malattia simile al gioco, perciò ero abituata a nascondere il problema e a vergognarmene.
In seguito il problema peggiorò, mancavano sempre più soldi e le giustificazioni erano sempre più assurde, ma continuavo a non dire più di tanto, anzi riuscivo a colpevolizzarmi sempre di più.
Il fondo è stato quando mio marito ha preso dei soldi che avevamo risparmiato e mi disse che li aveva persi tutti, non sono riuscita ad arrabbiarmi con lui, sono solo riuscita a chiudermi in una stanza e autopunirmi, come se la colpa fosse mia. Siamo andati avanti cosi per 6 anni, il nostro rapporto andava avanti si, ma era solo un tirare avanti.
Un giorno parlammo e gli dissi che non si poteva più fare finta di niente, il problema c’era, e il fatto che lui avesse provato a smettere di giocare, senza riuscirci, era la prova che avevamo bisogno di aiuto.
Così, tramite internet, siamo arrivati a
GA e a GAM ANON.
All’inizio non è stato facile per nessuno dei due, lui doveva imparare a conoscere e a controllare la sua malattia, ma il mio lavoro non era da meno.
Io ho dovuto scavare dentro di me per trovare delle spiegazioni al mio vittimismo, alla mia paura di confrontarmi con le persone ma soprattutto ho dovuto imparare a stimarmi e a volermi bene.
Oggi è passato quasi un anno e mezzo dal nostro arrivo al gruppo, e posso dire che c’è stata una crescita, sia come persona, che nel rapporto di coppia. La cosa che più mi fa star bene è l’accorgermi che quando mi capitano delle cose belle gioisco, e quando capitano delle sofferenze, vivo il dolore senza più lasciarmi sopraffare da questo.
Per me un bel traguardo.
Auguro a chiunque legga questa mia testimonianza
buone 24 ore, per me è stato di grande aiuto pensare ad un giorno alla volta .
Luciana (GAM ANON Torino).
settembre 2003