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Per la prima volta si tiene conto dei fattori ambientali
Si chiama ICF -International Classification of Functioning, Disability
and Health-
e, accettato da 191 Stati, e' il nuovo strumento elaborato
dall'Organizzazione mondiale della sanita' (Oms) per descrivere e
misurare
la salute e la disabilita' della popolazione. ''L'Oms lo presenta
oggi a
Ginevra per la prima volta -ha spiegato Matilde Leonardi, medico Oms e
neurologa all'Istituto nazionale Besta di Milano, intervenuta oggi a
Roma ad
un seminario organizzato dall'Associazione nazionale mutilati e invalidi
civili (Anmic) per illustrare in anteprima il nuovo studio.
''Si tratta di una vera e propria rivoluzione nella percezione della
disabilita' -ha detto- che tiene conto per la prima volta di fattori
ambientali. L'Icf, la nuova classificazione, prende infatti in
considerazione gli aspetti sociali della disabilita' che rappresenta la
correlazione fra stato di salute e ambiente''. Il documento e' stato
pubblicato lo scorso maggio in sei differenti lingue (arabo, cinese,
inglese, francese, russo e spagnolo) e verra' presentato 'politicamente'
a
tutti i ministri della Sanita' ad aprile del 2002, durante la conferenza
mondiale dell'Oms che si terra' a Trieste. La classificazione e' stata
testata nei 7 anni precedenti in 65 Stati e l'Italia ha rappresentato il
Paese leader, realizzando nel1998 il Disability Italian Network che ha
riunito 35 centri coordinati dall'Agenzia di sanita' pubblica della
Regione
Friuli Venezia Giulia.''L'Icf rappresenta un modello universale che
avra'
sicure conseguenze sulla pratica medica e sulle politiche sociali e
sanitarie -ha aggiunto Matilde Leonardi - Nell'elaborazione dello studio
ci
siamo completamente distaccati dal sistema di punteggi e graduatorie e
abbiamo utilizzato un linguaggio neutrale per evitare di 'ghettizzare'
le
persone''.
Il documento pone infatti tutte le malattie e le condizioni di salute
sullo
stesso piano, senza distinguerle in base a cio' che le ha causate,
mentre
invece, a parita' di patologia, analizza il contesto sociale,
famigliare,abitativo o lavorativo del soggetto, elementi questi che
possono
di gran lunga influire sulla qualita' della vita. ''Con le nuove
classificazioni internazionali elaborate dall'Oms, sara' necessario
rivedere
i criteri di accertamento dell'invalidita' -ha detto Giovanni Pagano,
presidente Anmic- Nonpiu' quindi solo una valutazione della riduzione
della
capacita'lavorativa, ma una classificazione che tenga conto della salute
dei
disabili insieme a fattori personali e socio-ambientali''. Favorevole
alla
valutazione globale della persona anche il sottosegretario alla Sanita',
Antonio Guidi che durante il suo intervento ha sottolineato l'importanza
di
modificare il metro di valutazione dell'invalidita'.''Se si comincia con
la
somma delle incapacita' e si costruisce la casa dei diritti esigibili
senza
un nuovo metro -ha detto- si rischia anche di tornare indietro''.
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