LETTO PER VOI
sabato 8 dicembre 2001 |
Il Comune richiama i
docenti «Sotto accusa ci sono i tagli alle risorse» VOLTERRA. Verticalizzazione tra scuole. Dopo le dichiarazioni dell'assessore all'Istruzione, Renata Lulleri, sull'opportunità di unire materna, elementare e media e la replica dei docenti della Jacopo da Volterra, contrari ad un'ipotesi simile, giunge un comunicato dall'Ufficio istruzione. Si risponde al personale della Jacopo da Volterra. L'Ufficio istruzione dichiara che: «Il ministro, dopo aver annullato la legge sul riordino dei cicli, ha istituito un gruppo ristretto di lavoro per l'elaborazione di un nuovo piano di attuazione della riforma unitaria della scuola dai 6 ai 14 anni». La riforma dei cicli, col nuovo governo, è stata bloccata, ma non revocata. «La soluzione preferita dal gruppo di lavoro - si continua - è quella di generalizzare l'esperienza degli istituti comprensivi, promuovendo, per la scuola dai 6 ai 14 anni, un piano di studi unitario, articolato in cicli biennali, in modo da realizzare un efficace raccordo tra l'ultimo anno della scuola primaria (elementare) ed il primo della scuola secondaria di primo grado (media)». In pratica, un percorso unitario di otto anni, dove viene abolito l'esame di licenza media. «Pertanto - si dice ancora - le delibere delle giunte dei Comuni di Volterra e di Montecatini per l'avvio della verticalizzazione tra scuola elementare e media per l'anno scolastico 2002-2003, non hanno motivo di essere ritirate». Dopo la risposta dell'amministrazione, si attende la replica di quei docenti ancora contrari alla verticalizzazione. E giunge un monito da parte dell'amministrazione: «Siamo preoccupati della situazione in corso: il ministro ha cambiato il nome del suo dicastero e le sue proposte di riforma producono una riduzione drastica del personale scolastico. Un intervento che riporta la scuola a 50 anni fa, con i ricchi al liceo e tutti gli altri negli istituti professionali, senza possibilità di conseguire una laurea. La finanziaria taglia le risorse e il personale della scuola». Come dire: altre sono le preoccupazioni che dovrebbero muovere i docenti. |