fierule.gif (1442 byte) LETTO PER VOI
SULLA RIFORMA DELLA SCUOLA  e riportato per intero perhè ritenuto di interesse.


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(ANSA) - RIMINI, 9 NOV - Gli alunni in situazione di handicap nelle scuole statali e non statali nell' anno scolastico 1999/2000 erano 130.146 (112.041 dieci anni prima).
12.789 nella materna (erano 9.294 nel 1989/1990), 52.826 nella scuola elementare (54.264), 43201 nella secondaria di primo grado (45.412), 21.330 nella secondaria di secondo grado (3.071). Oltre duemila tra esperti, docenti e genitori si sono ritrovate al Palacongressi di Rimini per dibattere su ''La qualita' dell'integrazione nella scuola e nella societa''', convegno organizzato fino a domenica dal Centro Studi Erickson. Dobbiamo essere in grado hanno detto Andrea Canevaro, docente all' Universita' di
Bologna, e Dario Ianes, dell' Erikson - cogliere le specificita' dei 'bisogni educativi speciali' al di la' delle diagnosi e delle patologie
per poter dare delle risposte qualificate a un complesso di situazioni molto piu' ampie delle disabilita' certificate. Si tratta ad esempio di disturbi specifici di apprendimento, della dislessia, del deficit di attenzione e di iperattivita', di disturbi emozionali e di comportamento''. E alla luce dei dati, Canevaro e Ianes si sono chiesti ''quando sara' possibile, da parte della scuola, uscire dalla logica della 'certificazione' solo sanitaria e patologizzante, ristretta solo agli alunni disabili, per realizzare una valutazione dei diversi bisogni educativi speciali attraverso una risposta flessibile e articolata''. ''Voi - ha detto alla platea il sottosegretario all'Istruzione Valentina Aprea - siete la punta di eccellenza del nostro sistema scolastico e il governo sta dando e dara' una giusta
attenzione alle vostre riflessioni. Il valore della persona deve essere il punto fermo nel processo educativo''. E, secondo Aprea, per  realizzare questo percoso didattico in soggetti con disabilita' ''occorre una formazione professionale specializzata.
Non bastano le conoscenze generali per insegnare in questi casi.
Per questo va garantito un alto livello di formazione tecnica.

Occorre uno scambio continuo con la ricerca universitaria. Per realizzare questo stiamo lavorando per fare in modo di inserire nel nucleo di formazione dei futuri docenti una formazione all'integrazione''. Aprea ha riconosciuto come oggi ''soprattutto al nord, manchino insegnanti di sostegno specializzati. Il governo si
sta ponendo il problema; non e' facile, non ci sono infatti soluzioni dietro l' angolo. Rispetto a questa emergenza cercheremo di dare delle risposte''. Il convegno, alla terza edizione, e' organizzato con la collaborazione di Regione Emilia-Romagna, Provincia di Rimini, Universita' di Bologna, Regione Autonoma Trentino Alto-Adige (il precedente si svolse a Riva del Garda), Ministero dell' Istruzione. (ANSA). YVT-CST 09-NOV-01 16:33


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a cura di Nicola Quirico