fierule.gif (1442 byte) LETTO PER VOI
SULLA RIFORMA DELLA SCUOLA  e riportato per intero perchè ritenuto di interesse.


Gli insegnanti di religione avranno il posto fisso Sindacati all'attacco. I Ds: "Parlamento scavalcato" Ddl del ministro dell'Istruzione per immettere in ruolo 14mila docenti di dottrina cattolica.
GIANCARLO MOLA
http://www.repubblica.it/quotidiano/repubblica/20011106/cronaca/22scuolax.ht
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ROMA - Lo Stato assumerà 14.000 professori di religione. Gli offrirà un
contratto a tempo indeterminato. E si impegnerà a mantenerli nell'organico
delle scuole italiane, anche se i vescovi dovessero revocare quell'idoneità
che è il requisito per insegnare il cattolicesimo nelle aule. È una promessa
impegnativa, quella del ministro dell'Istruzione Letizia Moratti: il suo
disegno di legge sarà presto discusso dal governo, poi comincerà l'iter
parlamentare. L'anno prossimo dovrebbe esserci il primo concorso, riservato
ai precari con almeno quattro anni di servizio alle spalle. Un'operazione
che costerà 15 miliardi per il 2001 e quasi 50 nel 2002. E che già scatena
le polemiche: protestano la sinistra laica e buona parte dei sindacati,
esultano la Cisl e il centrodestra.
Il progetto Moratti prevede l'assorbimento del 70 per cento degli insegnanti
di religione attualmente impiegati nella scuola. I prof saranno inseriti in
due ruoli regionali, uno per ciascuno dei cicli. Poi si passerà ai concorsi
triennali. L'esame non si presenta proibitivo: il candidato dovrà dimostrare
la sua «preparazione culturale generale e didattica».
Il punto controverso è però quello dell'idoneità. Il Concordato prevede che
gli insegnati di religione debbano avere il placet della Curia, che può
essere revocato in qualsiasi momento. Cosa che, finora, comportava il
"licenziamento" del docente. Con l'immissione nei ruoli, tutto cambierà:
«L'insegnante può fruire della mobilità professionale», recita la proposta.
Cioè può essere destinato a un'altra cattedra o a un altro incarico, purché
ne abbia i requisiti.
«È una limitazione della sovranità dello Stato», protesta Enrico Panini,
segretario della Cgil scuola. «Il gradimento delle diocesi è un elemento di
discriminazione ai danni dei laici». Una critica che unisce quasi tutte le
sigle sindacali. Piero Bernocchi (Cobas), rincara la dose: «La pubblica
amministrazione paga dipendenti che sono scelti dalla Chiesa». E la Uil
scuola aggiunge: «Così si creano situazioni di privilegio fra insegnanti».
Fuori dal coro, invece, la Cisl, che invece esprime «soddisfazione» per
l'iniziativa del ministro.
Polemiche anche sul fronte politico. Con i Ds decisamente contrari: «Si
continua, e in una materia così delicata, a scavalcare il Parlamento», dice
il responsabile scuola Maria Grazia Pagano. Favorevoli invece i partiti
della Casa delle Libertà, An in testa a tutti. Con una eccezione: il Partito
repubblicano. Il segretario Francesco Nucara denuncia infatti: «Queste
proposte sono estranee al programma di governo concordato a suo tempo».